La nostra Inghilterra tra Beatles e Robin Hood
La mia attenzione viene attratta da un volo Treviso-East Midlands…e dove sarà mai questo aeroporto delle East Midlands? Premettendo che amo da morire il Regno Unito vado subito a vedere cosa ci può essere di interessante in quella parte dell’Inghilterra…RIVELAZIONE! A meno di due ore di viaggio si trova Liverpool…quale destinazione migliore per chi come me è cresciuta a pane e Beatles?! Destinazione aggiudicata!
Scopro poi che l’aeroporto serve tre città inglesi, Derby, Nottingham e Leicester e che proprio a Nottingham ad agosto ci sarà il Robin Hood Festival nella foresta di Sherwood!
Prenotiamo per 4 giorni dal 14 al 18 agosto, spendendo a testa 120 euro con una valigia di 15 kg in due, e decidiamo di fare un tour della zona toccando le città di: Liverpool, Chester, Nottingham e relativi dintorni.
Partiamo martedì sera, 14 agosto da Treviso (lasciamo l’auto nel parcheggio adiacente all’aeroporto, già testato in altri viaggi, mai avuto problemi). Siccome l’ora di arrivo nell’aeroporto di East Midlands è alle 23.30 passiamo la prima notte (prenotata dall’Italia tramite Booking.com) nell’hotel più vicino, che raggiungiamo a piedi con una camminata di 5 minuti: si chiama Thistle East Midlands Airport Hotel e per una notte paghiamo l’equivalente di 59 euro colazione non inclusa: ci siamo trovati bene, personale cortese e camere pulite e accoglienti.
Mercoledì torniamo in aeroporto per appropriarci della macchina, noleggiata dall’Italia tramite il sito di Ryanair con Hertz. La prima tappa del nostro viaggio è Liverpool che raggiungiamo in circa 2 ore e una volta arrivati andiamo subito nell’appartamento dove passeremo la notte, per poter lasciare l’auto nel parcheggio. Anche questo è stato prenotato dall’Italia tramite booking.com, è un appartamento grande perché stanotte ci dormiremo in 5 (partiamo dall’Italia infatti con 3 amici), si chiama The Block Liverpool e spendiamo a testa 35 €. Il centro si raggiunge a piedi in 10 minuti e una volta sbrigate le pratiche alla reception ci catapultiamo subito a visitare The Beatles Story Exhbition.
L’ingresso costa circa 15 € e ripercorre tutta la loro storia, dall’infanzia di ciascun membro del gruppo, in particolare di John e Paul, allo scioglimento nel 1970. Troviamo la riproduzione del Cavern, il locale dove si esibivano all’inizio della loro carriera, mille foto, gli strumenti, testimonianze del loro soggiorno ad Amburgo e una sala completamente bianca con il pianoforte e gli occhialini di John…per me è stato un’esperienza molto emozionante.
Una volta usciti ci attende un acquazzone mica da ridere, anche all’interno del Albert Dock, il porto recentemente ristrutturato e proclamato patrimonio Unesco (nel 2008 Liverpool è diventata capitale europea della cultura e quindi il centro urbano è stato completamente riqualificato), il mare è agitatissimo e ne approfittiamo quindi per mangiare qualcosa e andare a visitare il Tate Liverpool, la galleria d’arte moderna e contemporanea che si trova proprio nel waterfront del Albert Dock.
Il resto del pomeriggio lo passiamo girando per il centro della città, che a me è piaciuta tantissimo: da Chinatown alla cattedrale anglicana, enorme (la quinta nel mondo, per grandezza) con le grosse finestre a mosaico, dal Royal Liver Building (un grattacielo del 1911 che è stato il più alto d’Europa dal 1911 al 1932) all’Open Eye passiamo davanti a un Central Perk (uguale a quello visto nella serie televisiva Friends!), e chiaramente nella via dove tutto ebbe inizio, Mathew Street, piena di locali, con l’ex ingresso del Cavern (ora centro commerciale…sigh) e il muro che riporta su ogni mattone il nome di una star (dai Queen agli Oasis, da Adele ai Rolling Stones).
Di sera è immancabile un giro per i locali…mangiamo qualcosa al volo e poi andiamo al Grapes (il locale dove sono stati fotografati i Fab Four, c’è la targa con l’indicazione e la foto di fianco! Bellissimo!!!) e in un altro locale…difficile la scelta perché in ogni pub della via c’è o una band o, mal che vada, il karaoke…(può ricordare un po’ il Temple Bar di Dublino…però personalmente ho preferito questo…ma io con i Beatles sono un po’ di parte…).
Giovedì mattina facciamo un altro giro in centro, andiamo a visitare la Walker Art Gallery, con il Saint John’s Gardens, di fronte all’Empire Theatre, passiamo sotto la torre della City Radio con i mille negozi e le fontane danzanti…
Ripresa l’auto, non ho resistito ad andare a vedere Penny Lane…dal centro dista una ventina di minuti…eh si…c’è la famosa via della canzone, case, qualche negozio, passerebbe del tutto inosservata se non ci fosse stato quel pezzo dedicato…faccio qualche foto e poi ripartiamo, questa volta per l’oceano…Crosby beach per vedere Another Place.
Da Liverpool lo raggiungiamo in 20 minuti circa, non è segnalato benissimo: a un certo punto si trova il cartello con l’indicazione Crosby e bisogna girare a sinistra, da lì si arriva in un grande parcheggio dove si trova una struttura con bar e servizi.
Lasciamo l’auto e ci incamminiamo per la spiaggia. C’è un vento fortissimo, siamo a metà agosto ma tutti con felpa e giubbino, nonostante la giornata di sole. Il paesaggio è quasi surreale una volta arrivati: 100 statue di ottone, alte 1.85, tutte uguali e distribuite per 2 miglia di spiaggia…alcune sommerse, alcune tutte esposte…enormi navi che solcano l’oceano e in lontananza la città! Ci è piaciuto tantissimo!
Dopo mille foto ripartiamo per Chester, una bellissima cittadina a circa 30 minuti di distanza. Siccome non sapevamo dove avremmo passato la notte di giovedì, se ancora a Liverpool o altrove, non avevamo prenotato l’hotel per la notte, quindi appena arrivati ci siamo fermati sulla via principale, venendo dalla direzione di Liverpool, nel primo hotel che ci ispirava e lì abbiamo prenotato le due camere per la notte (quella doppia è costata circa 60 euro).
Chester è una cittadina meravigliosa, il centro è formato da abitazioni e negozi tutti in tralicciato, e su due livelli…nel senso che si può camminare o sulla strada principale o al “primo piano” salendo le scale che portano appunto ai primi piani degli edifici.
Abbiamo cenato al primo piano di un ristorante, sul terrazzo con vista sulla strada principale, e dopo un giretto a piedi e la ormai consolidata sosta in un pub dove tra un bicchiere di birra e una partita a biliardo (rischiando quasi di fare il derby Italia-Inghilterra con dei ragazzi della zona) abbiamo passato una piacevolissima serata.
Venerdì mattina ci aspetta un altro giro per Chester, dove abbiamo camminato sul perimetro delle ex mura, siamo arrivati al castello (chiuso) per poi andare sul East gate un piccolo ponte sormontato da un orologio, che attraversa la strada principale.
Dopo pranzo lasciamo Chester e andiamo a vedere il castello di Chatsworth, la dimora (umile!) dei duchi di Devonshire e si trova all’interno del Peak District National Park. Abbiamo deciso di non entrare perché avremmo avuto poco tempo per fare il giro.
Lasciato il castello con il suo bellissimo e immenso parco, puntiamo il navigatore per Sherwood…
Si è talmente abituati a sentirla nominare, grazie chiaramente a Robin Hood e alla sua leggenda, che sembra di essere in una favola…o nel cartone animato di Walt Disney…
La foresta di Sherwood si trova nel paese di Edwinstowe, che raggiungiamo in un paio d’ore prendendocela comoda e fermandoci nei paesini più caratteristici per fare qualche foto.
Qui avevamo prenotato l’hotel sempre su booking.com, si chiama The Dukeries Lodge ed è costato per una notte, a camera, 75 euro, colazione inclusa. L’hotel è davvero carino, molto intimo e ha un grosso parcheggio gratuito. I nostri amici invece hanno dormito nell’ostello proprio di fronte all’ingresso della foresta e si sono trovati bene anche loro.
Il paese di Edwinstowe è molto piccolo e caratteristico, non ci sono altre attrattive, tutto gira, chiaramente, intorno a Robin Hood…dalla statua sua e di Lady Marian, alla chiesetta dove “si sono sposati”…per arrivare poi alla foresta, dove siamo andati il sabato mattina, giorno del Robin Hood Festival. In giro c’era pochissima gente (non c’erano orari esposti e quindi non so se la manifestazione inizia il pomeriggio). La foresta è tenuta molto bene, anche se non è un personaggio reale la suggestione e un po’ di fantasia fanno immaginare Robin e Little John che corrono tra gli alberi…
Al centro della foresta si trova il Major Oak, la quercia centenaria, dove hanno appunto vissuto i due “ladri”. In occasione del festival sono state allestite delle tende che vendono oggetti artigianali mentre nel piazzale centrale ai margini della foresta invece ci sono alcuni negozi che vendono souvenir (cappelli a punta verdi, arco e frecce), le statue di Robin Hood e Little John che combattono su un ponte e un percorso che narra la loro storia, con tanto di gogna e statue che riproducono i vari personaggi.
Anche questo ci è piaciuto tantissimo!
Nel primo pomeriggio lasciamo Edwinstowe e andiamo a Nottingham, nostra ultima tappa perché in serata abbiamo l’aereo. Lasciamo l’auto in un parcheggio lungo una strada vicina al castello, (il parcheggio è a pagamento e si può pagare anche con lo smart phone).
Visitiamo il castello e poi facciamo un giro in centro. E’ sabato pomeriggio e le vie sono gremite di gente: il centro è molto carino, pieno di negozi e fast food e nella piazza ci sono le giostre e una specie di piscina. Prima di partire per l’aeroporto andiamo allo stadio dove gioca il Nottingham Forest, per comprare qualche gadgets e visto che gioca in casa arriviamo allo stadio con i tifosi, che ordinati e composti vanno nei vari ingressi.
Dopo quest’ultima tappa purtroppo è ora di partire per l’aeroporto che dista circa 30 minuti: lasciamo l’auto alla Hertz senza nessun intoppo e alle 20.30 ripartiamo per l’Italia.
Consiglio questo viaggio, non solo a chi ama i Beatles ma a tutti gli amanti della musica perché Beatles o no, qui è nato un genere…ed essere là, sul posto, è davvero molto emozionante…e lo consiglio anche per conoscere e vivere l’Inghilterra, quella più reale e autentica, con i verdissimi paesaggi, la cordialità della gente, l’ottima birra…under the sky with diamonds…