La nostra Grecia, tra storia e mito

Siamo quattro studenti universitari reduci da un anno di corsi intenso e dalla sessione estiva degli esami appena terminata: abbiamo voglia di rilassarci e di staccare la spina per un po’. Abbiamo scelto l’auto come mezzo di trasporto del nostro viaggio e siamo partiti alla volta del porto di Ancona, destinazione Grecia. Con noi...
Scritto da: rajo81
la nostra grecia, tra storia e mito
Partenza il: 11/08/2007
Ritorno il: 27/08/2007
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
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Siamo quattro studenti universitari reduci da un anno di corsi intenso e dalla sessione estiva degli esami appena terminata: abbiamo voglia di rilassarci e di staccare la spina per un po’. Abbiamo scelto l’auto come mezzo di trasporto del nostro viaggio e siamo partiti alla volta del porto di Ancona, destinazione Grecia. Con noi l’inseparabile guida del Touring Club Italiano.

Ricordate gli incendi che due anni fa devastarono il Peloponneso e l’intera penisola ellenica??? Noi eravamo lì, ma il destino ha voluto che riuscissimo a visitare tutti i luoghi descritti in questo breve racconto di viaggio poco prima che fossero investiti dalle fiamme.

Ci imbarchiamo sulla Anek Lines nel pomeriggio dell’11 agosto 2007 e dopo 16 ore di viaggio attracchiamo ad Igoumenitsa nella regione dell’Epiro (Grecia nord occidentale). L’unica prenotazione effettuata in agenzia è proprio la nave, andata e ritorno per circa 100 euro a testa (quota auto compresa). La nostra prima tappa ufficiale è Ioannina, località sulle rive del lago Pamvotis che conserva ancora strutture artistiche del periodo di occupazione musulmana.

Il viaggio prosegue verso Metsovo, un villaggio sulla catena montuosa del Pindo, sempre in Epiro, famosa per la caratteristica dei suoi abitanti anziani che vestono ancora gli abiti tradizionali. La sensazione di essere tornati indietro nel tempo è immediata! Si prosegue alla scoperta dei monasteri ortodossi sospesi in aria, tra cielo e terra, su rocce grigie, levigate che si innalzano dall’immensità della piana della Tessaglia: le Meteore. La strada tortuosa per le Meteore parte e ritorna dalla cittadina di Kalambaka ed è lì che pernottiamo.

Un tempo molti di più, oggi solo sei dei monasteri sono abitati: Agios Stefanos, Agia Triada, Gran Meteora, Varlaam, Roussanou e Agios Nicolas.

Per visitarli è necessario decoro nell’abbigliamento, soprattutto per le donne, alle quali è proibito avere le spalle scoperte, quindi bandite canottiere e top e devono inoltre indossare delle gonne (non troppo corte!) altrimenti saranno invitate a cingersi in vita dei parei sopra ai pantaloni.

Il nostro viaggio prosegue verso sud, verso quello che un tempo lontano era l’ombelico del mondo greco, la sede del più importante e venerato oracolo del dio Apollo: Delfi. Ma prima di immergerci in un mix di storia e mitologia ci concediamo un giorno di mare a Itea. Itea è una tranquilla località balneare e noi decidiamo di sistemarci in un campeggio che si affaccia su una graziosa spiaggia di ciottoli e acqua limpida. La nostra serata è allietata dalle canzoni improvvisate alla chitarra di un gruppo di anziani del luogo. Smontata la tenda di prima mattina e armati di scarpe da ginnastica e cappellini ripartiamo per Delfi, distante solo pochi chilometri.

Veniamo subito rapiti dalla bellezza del sito archeologico che si snoda lungo la Via Sacra, la via principale, che sale lungo il pendio del monte Parnaso. Salendo si incontrano il Tesoro degli ateniesi, il Tempio di Apollo, il Teatro e per ultimo lo Stadio in cui ogni 4 anni si svolgevano i giochi pitici. Si riparte verso la capitale, tappa obbligata del nostro viaggio, ma prima effettuiamo una breve sosta alle Termopili. Quel che resta ormai del luogo della famosa battaglia del 480 a.C. Tra Greci e Persiani è un monumento in marmo bianco, edificato nel 1955 e dedicato allo sconfitto Leonida, lungo la trafficatissima strada in direzione di Atene.

Qualche scatto fotografico e una lettura della nostra inseparabile guida e si riparte alla volta di Atene. Al nostro arrivo rimaniamo spiazzati, Atene è immensa e caotica, ma è solo un’impressione perché basta prendere un po’ la mano con la metropolitana che tutto sembra più accessibile.

Ad Atene rimaniamo 2 giorni, il tempo di visitare l’Acropoli, che regala una sensazione incredibile, il caratteristico cambio della guardia al Parlamento e dulcis in fundo la vista dell’Acropoli al tramonto dalla collina del Licabetto che lascia senza fiato. Non rinunciamo alla Plàka, il più caratteristico e antico quartiere ai piedi dell’Acropoli, in cui si snodano viuzze ricche di taverne, ristoranti e negozietti di souvenir. La nostra visita nella capitale avrebbe dovuto concludersi con il Museo Archeologico Nazionale, ma purtroppo anche in Grecia il 15 agosto è il giorno dell’Assunzione e i musei seguono orari diversi in queste occasioni.

È arrivato il momento di qualche giorno di mare e relax vero e proprio e la nostra prossima meta è Poros una piccola isola raggiungibile in pochissimo tempo col traghetto dal Pireo. Poros è bellissima e regala immagini da cartolina con le sue case bianche e balconi tinti di rosa e viola per le bouganvillee. L’isola è ricca di spiagge e calettine nascoste, ricordiamo Monastiriou, la baia di Vagionias e la baia di Megalo Neorio. Per il nostro soggiorno stavolta scegliamo un appartamentino trovatoci dall’”agenzia per il turismo” che abbiamo contattato appena sbarcati. Per una deliziosa e abbondante cena di pesce in riva al mare si spendono appena 10 euro a testa e i ristorantini da scegliere sono numerosi e uno di fianco all’altro, a voi quello che più vi conquista. La cittadina di Poros ha un grazioso lungomare, reso ancor più bello al tramonto quando l’acqua si colora del rosso del sole e delle prime luci di Galatas, cittadina sulla costa della penisola a poche centinaia di metri. Sarà qui che attraccheremo col catamarano per riprendere il nostro viaggio nel Peloponneso.

Breve sosta al Tetro di Epidauro, in Argolide, famoso per l’acustica perfetta che consente di far giungere la voce fino ai gradini più alti amplificando ogni minima emissione sonora. L’esperimento classico è quello di scartare al centro del palco una caramella. Lasciatoci alle spalle il teatro ci dirigiamo verso gli scavi dell’antica Corinto e l’omonimo canale che collega il Golfo di Corinto al Mar Egeo. Le passerelle offrono una splendida vista di questo capolavoro dell’ingegneria.

Si riparte e la tappa storica successiva è Micene con la sua famosa Porta dei leoni, la tomba di Agamennone e di Clitennestra e il palazzo reale. Giunti alla seconda metà del viaggio ci spostiamo ancora verso sud sempre nel Peloponneso e raggiungiamo Methoni, sulla costa ionica, dove soggiorniamo per 4 notti in un appartamento. Methoni ci regala una bellissima passeggiata nelle rovine del castello di impronta veneziana che si ergono sulla costa e tramite un ponte in pietra raggiungiamo il faro che sembra galleggiare sull’acqua limpidissima. Spettacolo che diventa ancor più bello dopo il tramonto quando si illumina. Methoni diventa il “porto” per escursioni nelle località limitrofe come Finikounta, Pìlos, e per spiagge come Gialova. Da non perdere le isole di fronte a Methoni (Sapientza, Aghia Marani e Schiza) raggiungibili con piccole imbarcazioni da Finikounta: tenetevi stretto lo zaino con il pranzo perché se l’asina che abita una di queste spiagge sente l’odore dei vostri panini potrebbe portarvelo via, proprio come è successo a noi, tra le risate degli altri turisti (pochi per fortuna)!!! Siamo agli sgoccioli di questo lungo e denso viaggio e la nostra penultima tappa è Olimpia, sede dello svolgimento dei giochi olimpici e luogo di culto importante come testimoniano i resti di templi, teatri e statue. Ripartiamo per Killìni da cui ci imbarchiamo per Zachynthos (Zante), resa celebre dall’omonimo sonetto di Ugo Foscolo. Qui siamo fortunati e incontriamo i festeggiamenti del santo patrono dell’isola San Dionisio: la cittadina è interamente illuminata, la salma del santo viene portata in processione accompagnata da fuochi d’artificio e sfilata dell’esercito. Per apprezzare al meglio l’isola è necessario acquistare il biglietto per un tour lungo le coste dell’isola con tappe nelle spiagge più famose tra cui quella del relitto (o del Naufragio), le grotte blu, le grotte dei delfini ecc… Il tour ha la durata di una giornata, ci si imbarca al mattino con pranzo al sacco e il rientro è previsto nel pomeriggio alla modica cifra di 20 euro circa. Il comandante della nave ci fa da guida e lo spettacolo è assicurato: grotte e acqua cristallina ci impediscono di staccare le mani dalla fotocamera. Purtroppo il nostro viaggio è giunto al termine, ritorniamo sulla terra ferma e riprendiamo la nave, stavolta da Patrasso, verso l’Italia.

Diciassette giorni intensi, ricchi di storia e cultura, ma anche relax.

Da consigliare.



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