La nostra Cuba: 19 giorni all’avventura

Tour fai da te: Havana, Vinales, Trinidad, Cayo Santa Maria, Varadero, l'Havana con mezzi pubblici e in casa particulares
Scritto da: elena-_-ele
la nostra cuba: 19 giorni all'avventura
Partenza il: 25/07/2012
Ritorno il: 12/08/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
Quasi per scherzo e senza credere realmente di poter organizzare ed affrontare un viaggio oltremare da soli, tra le perplessità dei genitori abbiamo trovato un’offerta di Airfrance: 550 euro a/r per Cuba! Prenotiamo i biglietti e iniziamo ad organizzare le mete del nostro viaggio. Decidiamo che per vivere veramente Cuba bisogna allontanarsi dai classici villaggi e decidiamo di passare la maggior parte della nostra vacanza nelle case particular. Spaventati inizialmente dai casi di colera decidiamo all’ultimo di fare la vaccinazione, scoprendo poi una volta arrivati che il fenomeno non era così grave come descritto, anzitutto era nella norma!

GIORNO 1

Finalmente il giorno della partenza è arrivato! Partenza da Milano Linate alle ore 10e10, scalo a Parigi alle 11e50 e nuova partenza per l’Havana Josè Marti alle 13e55. Dopo 9 ore e mezza finalmente atterriamo a Cuba! Durante l’attesa per i bagagli conosciamo un gentile signore italiano Emilio(esperto di cuba e delle cubane!) che ci aiuta ad orientarci; con lui cambiamo i nostri primi CUC e condividiamo il taxi per il centro (20 CUC). Scarichiamo Emilio alla sua casa a Miramar e ci addentriamo nei vicoli dell’Havana Vieja fino a raggiungere la nostra prima casa particular. –> Roberto e Zoraida, Casa Colonial 1715, 30 CUC a notte + 4 colazione: fortemente consigliata! Conosciamo i proprietari, la Mami e Dinka (il cane/figlia) che gentilmente ci fanno accomodare nella nostra camera e ci hanno trattati per tutto il nostro soggiorno come dei figli, preoccupandosi per noi e dandoci consigli. La casa è molto colorata anche se il quartiere in cui si trova è, come tutta la città vecchia, povero ma con il suo fascino “decadente”. Usciamo per cenare sulla vicina Calle Obispo –> Paladar su un balconcino affacciato sulla via, 12 CUC a testa per un buon misto di pescado! Dopo un breve giretto lungo la calle torniamo a casa per riprenderci dal viaggio e dal fuso orario con una bella dormita!

GIORNO 2 (Habana)

Sveglia di buonora e prima colazione cubana a base di cafè con leche, frutta abbondante (mango, guajaba, papaya e platano), pane con miele, burro e zucchero e uova. Iniziamo il tour della città: ci dirigiamo verso la Cadeca per cambiare e per strada conosciamo Lazara, una colorata e fiorita donna cubana seduta sui gradini con un sigaro in bocca; facciamo due chiacchiere con lei e qualche foto, promettendole l’indomani di tornare per darle qualcosa. Prima tappa è la piazza e chiesa di San Francisco de Asis, proseguiamo verso il museo del rum (chiuso per festa come tutto in questi giorni!), passiamo dalla chiesa di San Paula, la stazione, la casa natale di Josè Marti, il convento di Santa Clara e la chiesa di Belen, arrivando così a Plaza Vieja. Dopo qualche foto nella piazza e una sosta per pranzare –>Jardin d’oriente 3,5 CUC PP e un passaggio al museo del cioccolato per comprare qualche assaggino, siamo andati all’hotel Ambos Mundos per visitare la camera di Hemingway (essendo l’unica aperta 2 CUC) e osservare il paesaggio dalla terrazza panoramica. Passando per scattare qualche foto nella Bodeguita del Medio ci dirigiamo a Plaza de la Catedral dove si trova anche il ristorante/bar El Patio e poi a Plaza de Armas passando per il Castillo de la Real Fuerza. Qui, durante la sosta LEMON (la nostra bibita preferita!) abbiamo incontrato un cubano (sosia di Barack Obama) che ci ha “aiutati” a trovare un market da dove siamo poi scappati per evitare di comprare una canna da pesca per il figlio (sembrava strana tutta quella gentilezza)! Torniamo a casa per una doccia e usciamo per cenare lungo il Malecon –> La Abadia 20 CUC PP per il pincho! dopo una cena di pollo, gamberetti, riso e verdure percorriamo l’affollato Malecon osservando i cubani seduti a bere rum e trovare un po’ di sollievo dopo la giornata afosa e umida e torniamo a casa.

GIORNO 3 (Habana)

Di nuovo sveglia presto, colazione a suon di “Mi vida” e poi passiamo di nuovo da Lazara per altre foto e per lasciarle qualche pesos, ricevendo in cambio due sigari, Iniziamo il nostro tour da Parque Central con il Floridita, il Gran Teatro, il Capitolio, l’hotel Inglaterra; compriamo i nostri cappelli di paglia davanti al Capitolio e partiamo lungo il Prado diretti al Malecon dove vediamo il Parque des Enamorados, la statua di Maximo Gomez e torniamo passando dal museo de la Revolution, il Granma, l’hotel Sevilla, l’edificio Bacardi e torniamo all’hotel Inglaterra per cercare una connessione a internet, che però non riusciremo a trovare in nessun hotel dei dintorni. Pranziamo per la prima volta come dei veri cubani, comprando a soli 4 pesos national 2 fette di pizza dalle finestre che si aprono sulle strade. Prendiamo poi il bus panoramico a due piani (5 CUC) per raggiungere il Vedado osservando la città da un nuovo punto di vista; passando per il Malecon, siamo scesi a Plaza de la Revolution dove vediamo il memoriale a Josè Marti, il punto più alto della città, e le rappresentazioni del Che e di Camilo Cienfuegos. Camminiamo perdendoci, cercando di trovare il Castillo del Principe e l’università invano, ci dirigiamo quindi a Coppelia dove però la troppa fila ci fa passare la voglia di gelato! “Visitiamo” il bagno dell’hotel Habana Libre, cercando ancora internet e un divanetto per riposare, e aspettiamo ad un semaforo il bus sperando di essere caricati. Riusciamo dopo un lungo tour degli alberghi a tornare all’Havana vecchia e quindi a casa, facendo sosta ad una bancarella per assaggiare il churro (frittella croccante). Usciamo a cena su Calle Obispo –>Basque Bologna allietati da un gruppo di musicisti, torniamo presto per chiudere le valigie.

GIORNO 4 (Habana-Vinales)

Sveglia alle 7 per prepararci, salutare Roberto, Zoraida e la Mami e partire con il taxi fino alla stazione del Viazul, da dove prendiamo il pullman delle 9,00 per Vinales, la nostra seconda tappa. Dopo una sosta al laghetto e passando per Pinar del Rio arriviamo alle 13 circa a Vinales dove, sotto al bus, troviamo ad attenderci, con un cartello con il nostro nome, Yoli che ci porta attraversando il paesino a casa. –>La Cabana de Obel y Yoli 20 CUC PP Yoli non parla altro che spagnolo e comunicare si rivela un po’ più complicato, ma la camera (piccola casetta di legno dietro alla loro casa) è molto bella, a parte qualche problema con l’acqua del water, e il mojito con il miele di benvenuto è molto apprezzato! “Noleggiamo” tramite Yoli per la mezza giornata due bici, che un ragazzo ci fa avere direttamente a casa, sellino duro e stretto, la mia senza pedali e quella di Andre con problemi alla catena che cade a metà tragitto e deve intervenire in nostro aiuto un contadino passante! Mangiamo un panino nella piccola piazza centrale e pedaliamo nella natura rigogliosa e tra i mogotes fino al murales de la preistoria (un falso??!) e all’hotel Los Jazmines, scalando una ripida collina e infangandoci, ma il panorama ripaga tutta la fatica fatta! Il ritorno sembra più facile se non fosse per i “proiettili” di fango che si staccano dalle ruote!! Ceniamo a casa, gustando il pargo preparato dallo chef Obel e facciamo un giro nella piazza dove, essendo festa, ci sono due giostrine e della musica.

GIORNO 5 (Vinales)

Colazione con maracuja (non centra niente con quello che conosciamo noi, fantastico!) e tanto altro e siamo carichi per iniziare l’escursione a cavallo con Diosnel, cognato di Obel (indimenticabile!). Passa a prenderci in macchina e partiamo per dirigerci a casa sua dove cerca di venderci sigari (tarocchi?!) a prezzi “convenientissimi”, senza concludere nessun affare, ci incamminiamo per conoscere Caramello e Negro, i nostri due cavalli. Inizia così la cavalcata in libertà al galoppo sfrenato, passando dalla cima della collina per ammirare la vallata, arriviamo dai campesinos dove facciamo una sosta per assaggiare la loro frutta (pina, platano, cocco, guajaba), bere un cocktail a base di rum servito nella noce di cocco scavata al momento con cannuccia di bambù e assistere alla creazione di un sigaro. Dopo aver provato un loro sigaro partiamo alla volta della “piscina naturale”, dove seppur in un acqua non limpidissima facciamo un bagno per rinfrescarci e prepararci a ripercorrere la strada del ritorno. Di nuovo sosta dai contadini per comprare della frutta e ringraziarli della gentilezza simpatia e poi ultima galoppata fino al punto di partenza. Passiamo da centro per usare internet e fare qualche foto alla piazzetta e, dopo una bella doccia, siamo pronti per una nuova camminata verso il ristorante italiano –> El Estanco II, dove mangiamo una specie di pasta al pomodoro a 4 CUC in 2!

GIORNO 6 (Cayo Jutias)

Colazione in casa e zaino in spalla per correre al bus per partire per l’escursione organizzata al primo Cayo della nostra vacanza. Dopo 1 ora e mezza di pullman, nascosto tra le mangrovie raggiungiamo l’isolotto; mentre tutti i nostri compagni di viaggio si “accontentano” della spiaggia di fronte al bar, noi ci incamminiamo percorrendo i sentieri in riva al mare in cerca di una zona più naturale. Quasi al momento di desistere e tornare indietro sbuchiamo dalle piante e ci imbattiamo in una splendida spiaggetta alla sabbia bianca e fine e il mare cristallino… completamente deserta! Ne approfittiamo per rilassarci, prendere il sole e fare qualche tuffo fino all’ora di pranzo quando torniamo indietro per mangiare con il gruppo. Passiamo le ore più calde all’ombra giocando a carte e poi trascorriamo l’ultima oretta a goderci il mare. Partenza con il bus alle 16 per tornare a casa dove arriviamo accolti da un forte diluvio che ci accompagna lungo la strada per la nostra Cabana. Cena a base di langosta, prepariamo le valigie pronti per un nuovo trasferimento.

GIORNO 7 (Vinales-Trinidad)

Taxi alle 7 fuori di casa, passiamo a prendere i nostri due compagni di viaggio tedeschi per condividere la spesa, e iniziamo il viaggio verso Trinidad. Dopo circa 7 ore movimentate dalla strada dissestata, arriviamo a Trinidad, dal famoso Elio. –> Hostal Elio, consigliato, Elio è molto disponibile e parla benissimo italiano e inglese (essendo un professore), la casa è molto bella, di color verde, la camera all’inizio è ancora in costruzione, mancano porte e finestre. Aspettiamo sul dondolo qualche ora bevendo un buon succo al mango e verso l’ora di cena finalmente gli operai finiscono di lavorare e possiamo sistemarci (anche se mancano ancora le serrature e la finestra del bagno!) Ceniamo a casa sulla terrazza al chiaro di luna con un ottimo piatto di camarones (gamberi) e patate e un assaggio di minestrone. Usciamo per una prima visita della città diretti alla casa della musica in Plaza Mayor, ubicata su una scalinata nel centro storico. Le scale sono pienissime di gente (turisti e cubani) che sorseggiano cocktails e ascoltano musica suonata dal vivo, guardando ballare (o ballando!) danze latine!

GIORNO 8 (Trinidad)

Ci svegliamo e dopo colazione raggiungiamo la fermata del bus davanti all’agenzia per andare a Playa Ancon a 12 km dalla città. (4 CUC a/r per 2 persone). La giornata è calda e senza vento e la spiaggia (seppur non quanto il nostro cayo) è sempre dai colori caraibici con un mare calmo e cristallino. Decidiamo di prendere 2 lettini e 1 ombrellone per passare la giornata in modo confortevole (4 CUC) e passiamo così la mattinata riposando e facendo un tuffo ogni tanto. Incamminandoci verso il bar per prendere da bere troviamo un giovane cubano che ci propone un pranzo a base di noce di cocco ripiena di un cocktail composto da acqua di cocco, rum, miele. Torniamo ai nostri lettini bevendo il nostro cocco e aspettando una volta terminato il drink che arrivasse il ragazzo per romperci la noce di cocco per poterla mangiare (anche se il cocco che si trova da noi resta sempre meglio!). Il pomeriggio passa tra una partita a racchettoni, tanto sole e foto fino le 18 quando veniamo avvisati da una ragazza italiana che era l’ora dell’ultimo pullman per tornare e che stava sopraggiungendo la temibile “mosca che bécca”! Ahahah! Atterriti dalla notizia ci schiacciamo sul bus e riusciamo a raggiungere casa sani e salvi. Dopo la doccia girovaghiamo a lungo per trovare un paladar in cui cenare e con molta indecisione ci sediamo al –> Paladar Nueva era dove veniamo accolti da un coccodrillo imbalsamato e, seppure dopo una lunga attesa, possiamo mangiare il nostro pollo fritto. Ultima tappa alla casa della musica e poi nanna.

GIORNO 9 (Trinidad-Cienfuegos)

Sveglia presto per tentare di prendere il bus delle 7e30 con destinazione Cienfuegos, ma la colazione a base di caffè al chioschetto e brioches alla Dulcinea si rivela un po’ troppo lunga e perdiamo il pullman. Ne approfittiamo per iniziare la visita di Trinidad, dalla stazione del Viazul ci incamminiamo per le stradine sconnesse con il loro susseguirsi di case colorate fino ad arrivare a Plaza Mayor con la sua cattedrale e le numerose case coloniali adibite a musei o palazzi. Torniamo alla stazione e finalmente riusciamo a prendere il bus delle 9 e verso le 10 arriviamo a Cienfuegos. Raggiungiamo il Parque Marti percorrendo la via principale, molto più moderna e occidentale rispetto al resto del paese, guardiamo i palazzi che circondano la piazza, il teatro Tomas terry copia della scala di Milano, il palazzo del governo, visitiamo l’interno della chiesa, breve sosta sotto al tempietto centrale e poi iniziamo la lunga e interminabile camminata sotto ad un sole cocente per raggiungere il cimitero, ricco di antiche tombe in marmo di Carrara tra le quali la tomba della Bella dormiente. Dopo la visita torniamo in centro e pranziamo con un gelatone gusto naranja e pina da COPPELIA, facendo una discreta fila con i cubani, 2 gelati da 5 palle ciascuno a 5 pesos national!! Decidiamo di arrivare fino a punta Gorda con un bici-taxi per risparmiare tempo e fatica, torniamo in centro e assaggiamo un nuovo gelato da una finestrella. Torniamo al Viazul dove scopriamo che i posti erano finiti… Dopo aver atteso un po’ ci uniamo ad una famiglia di inglesi e condividiamo un taxi particular che allo stesso prezzo del Viazul ci riporta a Trinidad. Arrivati camminiamo a zonzo raggiungendo la zona meno turistica della città (da non perdere), molto povera, dove possiamo osservare da vicino la vita della gente cubana. Strani incontri lungo la strada (cavallo libero, uomo con maiale al guinzaglio) Visitiamo le chiese più antiche, la piazza con le tre croci (ne restano 2), compriamo delle banane da un signore e ceniamo con un tramezzino alle finestre!

GIORNO 10 (Topes de Collantes- Cabourni)

La mattina corriamo per la città per fare colazione, cambiare i contanti e prenotare il villaggio sul cayo Santa Maria (prenotando direttamente dalle agenzie locali si risparmia tantissimo!). Partiamo poi con una vecchia Lada per raggiungere il parco; le salite sono molto ripide e siamo costretti a fare sosta per bagnare il radiatore ma riusciamo comunque ad arrivare alla meta, l’hotel Kurhotel da dove parte il sentiero di 3 km per la cascata e la piscina naturale. Il percorso è ripido e faticoso anche se l’andata è tutta in discesa e la natura che ci circonda è stupenda e rigogliosa. Arriviamo al Salto del Cabourni dove facciamo una sosta per mangiare e raggiungiamo la piscina ove però l’acqua non è proprio cristallina per le piogge della notte. Percorriamo il sentiero del ritorno e nonostante la fatica decidiamo in strada di salire i 140 gradini del mirador da dove si ha una vista spettacolare sulle città e la natura circostante.. La sera ultimo giro alla casa della musica, salutiamo Elio e prepariamo le valigie per la partenza successiva.

GIORNO 11 (Trinidad- Cayo Santa Maria)

Prendiamo alle 7,00 il bus alla stazione del Viazul per Caibarien, dove veniamo scaricati per strada di fianco alla statua di un granchio gigante simbolo della città. Contrattiamo con un taxista e per 25 CUC montiamo a bordo di una Pontiac e arriviamo al villaggio Playa Cayo Santa Maria 5stelle all inclusive (ci siamo presi qualche giorno da classici turisti!). La camera è bella e molto moderna, dotata di ogni comfort; mangiamo al ristorante che però non ha un buffet molto ricco e passiamo il pomeriggio tra ombrelloni e mare cristallino. Cena e mojito al bar.

GIORNO 12, 13 E 14 (Cayo Santa Maria-Varadero)

Trascorriamo le classiche giornate da villaggio, fino al momento della partenza quando essendo rimasti a corto di contanti e non sapendo come raggiungere Varadero cerchiamo una soluzione: prendere il pullman dei lavoratori per tornare a Caibarien è l’ultima spiaggia. Per fortuna troviamo un taxista che porta dei clienti al villaggio e lo ingaggiamo all’ultimo per un viaggio di 6 ore fino Varadero… per fortuna riusciamo a trovare una banca ancora aperta (chiudono alle 3 di pomeriggio!) e quindi a pagare il nostro gentilissimo taxista! Arriviamo prima di cena alla nostra casa –> Beny’s House, una delle poche case particular a Varadero, 30 CUC. Abbiamo avuto poche occasioni per conoscere i proprietari, essendo in pratica in un mini appartamento con ingresso indipendente con cucina. mangiamo qualcosa e facciamo un primo giro della lunga via centrale, la nostra case è collocata all’inizio della penisola, prima dell’inizio dei grandi villaggi.

GIORNO 15 (Varadero)

Giornata di mare sulla lunga e ampia spiaggia vicino a casa, affollata di cubani nella zona iniziale e piena poi di lettini nella zona attrezzata dei villaggi. Giro per le bancarelle per comprare qualche souvenir, pranzo al chiosco con i cubani, mangiando sempre con pochi pesos e di nuovo relax, fino sera dove andiamo a cenare –>La Vicaria, consigliata la paella cubana!! Giro lungo la via e sosta ad uno dei vari bar con musica e animazione.

GIORNO 16 (Varadero)

Prendiamo il pullman a due piani per fare un giro lungo tutta la penisola, compriamo un po’ di frutta da una specie di fruttivendolo e con un coltellaccio preso a casa raggiungiamo la punta della penisola… dove rimaniamo delusi dalla spiaggia deserta e dal mare non particolarmente bello nonostante fossimo nella zona dei villaggi a 5 stelle. Mangiamo il nostro ananas sulla spiaggia e torniamo per cena, pizza quasi normale al baretto davanti a casa.

GIORNO 17 (Varadero-L’Havana)

Ultima mattinata in spiaggia, pranzo al Pollo Rapido (fast food cubano) e andiamo alla stazione del Viazul per prendere il pullman diretto alla Havana. Il viaggio è un vero inferno, il pullman si rompe a metà strada, aspettiamo l’arrivo del successivo bus ma non sapendo quanto tempo sarebbe passato decidiamo di salire (pagando una seconda volta) su un pullman di un’altra compagnia che ci carica al volo! Arriviamo in città e raggiungiamo la casa –>Fefita y Louis, SCONSIGLIATA!! Come letto in molti diari anche a noi tocca essere dirottati nella casa di un amico; dopo un’iniziale diffidenza decidiamo di restare (essendo tardi e non avendo alternative) e usciamo per l’ultima cena cubana al –>CASTROPOL, molto consigliato, vista sul Malecon dalla terrazza, ottima cucina e location,con prezzi leggermente più alti di altri ristoranti. Ultima notte all’Havana.

GIORNO 18,19 (Havana-Parigi-Milano)

Ci svegliamo e prepariamo all’ultima mattinata cubana, ci accordiamo con un taxista che ci venga a prendere a casa per portarci all’aeroporto, passiamo a salutare Roberto e Zoraida, visitiamola camera oscura (chiusa precedentemente), andiamo al mercato coperto per comprare i souvenir e poi in centro alla casa del tabacco per i sigari e ad acquistare delle bottiglie di rum. Un improvviso diluvio ci costringe a prendere un bici-taxi per tornare a casa, dove prendiamo le valigie e montiamo sul taxi che si fa strada tra i laghi d’acqua per arrivare all’aeroporto. Paghiamo 40 CUC di tassa di espatrio e prendiamo il nostro aereo che ci riporta in Italia.

Consigliamo a tutti di fare un’esperienza in questo paese, difficile da raccontare ma indimenticabile!



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