La natura è quì

ITINERARIO PER 10 GIORNI DI VIAGGIO IN SLOVENIA (di Arianna e Adriano) La Slovenia è piccola e varia: i picchi delle Alpi Giulie, le colline lungo l’Isonzo, i ponti veneziani, le grotte carsiche. Un tempo era definita “terra di castelli”, oggi è paese di fattorie solitarie e antiche tradizioni contadine, è lo scrigno di città che...
Scritto da: Arianna Maroni
la natura è quì
Partenza il: 17/08/2003
Ritorno il: 27/08/2003
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
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ITINERARIO PER 10 GIORNI DI VIAGGIO IN SLOVENIA (di Arianna e Adriano) La Slovenia è piccola e varia: i picchi delle Alpi Giulie, le colline lungo l’Isonzo, i ponti veneziani, le grotte carsiche. Un tempo era definita “terra di castelli”, oggi è paese di fattorie solitarie e antiche tradizioni contadine, è lo scrigno di città che catturano i visitatori con tesori d’arte gotica, rinascimentale e barocca.

Volete trascorrere 10 giorni in mezzo alla natura a contatto con la vita locale, magari dormendo nelle tipiche fattorie agrituristiche slovene? Noi abbiamo esplorato una parte di questa nazione nel dopo ferragosto 2003, facendo una vacanza itinerante. Partenza da Cesena, in automobile, domenica 17 agosto 2003 alle ore 00, viaggio notturno quindi, per evitare le code esodo e contro esodo tipiche di ferragosto. Passiamo per il valico San Bartolomeo vicino a Trieste alle 4. 56. Dove sono le code? È deserto. Siamo in Slovenia!!! Primo giorno. Domenica 17 l’abbiamo dedicata alla visita di Pirano, località marittima dell’Istria Slovena, dove troverete un mare favoloso e una città interessante da esplorare. Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto la prima fattoria, che ci avrebbe ospitato per due notti, situata nella località di Tomaj. Il secondo giorno ci siamo recati alle grotte carsiche di Skocjan (San Canziano), lunghe 5 km e profonde 250 m scavate dal fiume Reka, che nasce dalle colline ai piedi del Monte Sneznik. Nel 1986 l’UNESCO ha inserito la zona delle grotte di Skocjan e della circostante riserva naturale nella lista del patrimonio naturale mondiale. È possibile scendere fino a 150 m di profondità, ad una temperatura di 13 gradi (si consiglia una felpa, impermeabile e scarpe da trekking per evitare di scivolare), dalla quale si può seguire il percorso del fiume e assaporarne il suono. Usciti dalle grotte è possibile seguire un percorso a piedi che gira intorno alla gola delle grotte esplorando il paese di San Canziano.

Terzo giorno. Partenza dalla fattoria di Tomaj per Stanjel (San Daniele), distante pochi Km da Tomaj. Stanjel è un paese arroccato su un piccolo colle racchiuso all’interno dei resti delle antiche mura del castello. Vale la pena di essere visitato.

Da lì ci siamo diretti al castello di Predjama situato davanti alla bocca spalancata di una grotta e abbarbicato su una parete rocciosa alta 123 m. Il castello è meraviglioso più per lo scenario naturale da cui è accerchiato, che per l’allestimento interno delle sale.

Nel tardo pomeriggio abbiamo raggiunto la seconda fattoria agrituristica che ci avrebbe ospitato, situata della zona di Poljane, a Cetena Ravan.

Quarto giorno. Visita alla città medievale di Skofia Loka, un tempo importante arteria commerciale della Slovenia. Attraversando la città, interessante sarà notare la differenza tra le due borgate, quella povera e modesta e quella “per bene”, ricca, il castello e la Chiesa di San Giacomo che risale al XIII secolo.

Nel pomeriggio abbiamo visitato anche alcuni paesi che circondano Skofia Loka: Sora, Gastesse, Corissane, Suha, Godescic, Gorissane.

Quinto Giorno. Partendo sempre da Skofia Loka abbiamo raggiunto a piedi la cima del monte Lubnic, che per chi è amante della montagna è una tappa da non tralasciare.

Sesto giorno. Partenza per Radovljica, nota cittadina dove è situato il museo dell’apicultura. Il Museo illustra in maniera estremamente approfondita la storia dell’apicultura nel paese, lo specifico contributo sloveno all’industria apicola con l’allevamento dell’ape grigia della Carniola e le ricerche condotte nel settore. Il museo, oltre a soddisfare curiosità sulla vita delle api, vanta anche la più vasta collezione di pannelli di arnie decorati del XVIII e del XIX secolo, una forma d’arte popolare che non si ritrova in nessun altre paese del mondo. Nel pomeriggio abbiamo raggiunto Bled, dove è situato il lago famoso per avere al centro un’isoletta con santuario mariano. Questa è una zona molto turistica.

Noi abbiamo preso la tradizionale barca a remi, Pletna, per raggiungere l’isoletta e gustare uno scenario naturale da favola. Se si raggiunge il lago di Bled in estate è possibile anche fare il bagno.

In serata abbiamo raggiunto Selo, paese a due Km da Bled dove ci ha ospitato la terza fattoria.

Settimo giorno. Visita della Gola di Vintgar, percorso facile ma molto gratificante. Una passerella di legno costeggia il fiume di Radovna per 1600 metri abbarbicata alla roccia, prima di raggiungere la cascata di Sum, attraversa le acque vorticose ben quattro volte passando sopra a rapide, cascate e laghetti. Raggiunta la cascata di Sum, si possono prendere altri sentieri per esplorare località limitrofe, come la Chiesa di Santa Caterina. Ottavo giorno. Lago glaciale di Bohinj e cascate del fiume Savica. Il lago è davvero spettacolare in quanto è immerso nel parco nazionale del Triglav dove regna una natura selvaggia e straordinaria. Anche se l’acqua del lago è fredda è possibile, in estate, fare il bagno e prendere il sole nelle sue rive. È possibile fare il giro attorno al lago (13 km all’interno del parco del Triglav) e raggiungere le cascate del Savica. Queste ultime sono una meta molto ambita, peccato che dopo aver camminato per due orette non le abbiamo potute vedere per pericolo di frane.

Nono giorno. Partenza in automobile da Bled per raggiungere Kranjska Gora, luogo da dove parte una delle gite più spettacolari che si possono compiere nel parco nazionale del Triglav. Il percorso che abbiamo effettuato attraversa la valle del fiume Isonzo, partendo da Kranjska Gora per giungere a Bovec, facendo le seguenti tappe: lago glaciale di Jasna, cappella russa (edificata nel luogo dove oltre 400 prigionieri di guerra russi furono sepolti da una valanga nel 1916. Costoro stavano costruendo la strada che anche noi abbiamo percorso), passo Vrsic (1611 m) noto per essere stato teatro di combattimento durante la prima guerra mondiale; cimitero militare, monumento a Juluis Kugy scalatore e pioniere delle Alpi Giulie, sorgenti del Soca, fiume Isonzo, villaggio di Trenta, Villaggio di Soca, Bovec. A Bovec ci siamo fermati ad acquistare le copie delle arnie decorate che avevamo ammirato al museo dell’apicoltura.

Nella serata raggiungimento dell’affittacamere a Dreznica a 5 km da Kobarid (Caporetto).

Decimo giorno. Visita al museo della prima guerra mondiale di Kobarid (nostro Caporetto) inaugurato nel 1990. Da qui parte l’initerario storico a piedi che attraversa le seguenti mete: Ossario italiano, Tonocov Grad antica fortificazione posta sulla cima di una collina dove recenti scavi archeologici hanno riportato alla luce abitazioni e chiese risalenti al V e VI secolo; terza linea di difesa costruita dagli italiani nel 1915, Ponte di napoleone, Cascata di Kozjak.

Undicesimo giorno. Partenza per Cesena, purtroppo.

Gli agriturismo in cui abbiamo pernottato gli abbiamo scaricati dal sito internet: www.Slovenia-tourism.Si/ Chiunque fosse interessato ad avere gli indirizzi precisi dei nostri pernottamenti può contattarci ai seguenti indirizzi e-mail: arianna.Maroni@libero.It e adriano-brandolini@libero.It



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