La millenaria Atene e la ventosa Santorini

Perché non provare ad andare a Est per le vacanze, anziché spostarci sempre verso Ovest? E visto che della Grecia, delle isole in particolare, ci hanno parlato tutti bene… Decidiamo di tentare. Dunque, i trasporti: - Volo Malpensa – Atene, prenotato con largo anticipo (marzo) direttamente sul sito EasyJet - Traghetto Pireo – Santorini...
Scritto da: dhali16
la millenaria atene e la ventosa santorini
Partenza il: 29/07/2008
Ritorno il: 07/08/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Perché non provare ad andare a Est per le vacanze, anziché spostarci sempre verso Ovest? E visto che della Grecia, delle isole in particolare, ci hanno parlato tutti bene… Decidiamo di tentare.

Dunque, i trasporti: – Volo Malpensa – Atene, prenotato con largo anticipo (marzo) direttamente sul sito EasyJet – Traghetto Pireo – Santorini (le navi da crociera arrivano a Fira, mentre gli aliscafi e i “velieri” che partono per le escursioni hanno base al Porto Athinios), prenotato sul sito della Hellenic Seaways. Come orari è comodo, in quanto la partenza è alle 7 e arriva a Santorini alle 11.15, con scalo a Ios, mentre il ritorno parte dall’isola alle 11.45 e arriva al Pireo alle 15.55. Costo totale dell’aliscafo: 40 euro. Con la prenotazione stampata da Internet si va al banco accettazioni della compagnia, ti rilasciano il biglietto con già i posti assegnati, e a bordo c’è anche il deposito per i bagagli (incustodito però).

Per l’alloggio: – Ad Atene, l’Hotel Economy, prenotato sul sito di venere.Com. Mi sento di consigliarlo, in quanto ha tutto quello che si può cercare da una sistemazione in una grande città: è pulito, in una strada laterale quindi lontano dal traffico, vicinissimo alla metropolitana (Omonia), la zona di Monastiraki (penso si possa definire il centro di Atene) la si può raggiungere anche a piedi, colazione abbondante, personale dell’hotel gentilissimo… Ecco, magari la zona attorno non è delle migliori, ma se l’hotel viene usato solo come “base” è perfetto – A Santorini, a Perissa per la precisione, l’Ira Studios, prenotato su booking.Com. In questo caso sconsiglio completamente la sistemazione. A parte che in tutta l’isola credo che la zona di Perissa sia una di quelle rimaste più “selvagge”, ma di questo parlerò dopo. Noi ci siamo fatte ingannare dalle foto online degli studios, in realtà i mobili erano vecchi e fatiscenti, la pulizia della camera (benché inclusa nel prezzo) comprendeva solo il rifare i letti, le condizioni della cucina e delle stoviglie erano a dir poco pietose, la doccia non aveva la tenda e il bagno si allagava sistematicamente, l’armadio era rotto, i cassetti non si chiudevano, la tv riceveva solo 3 canali, non abbiamo mai osato fare il bagno in piscina perché l’acqua non era di certo limpida e cristallina… Ah sì, e la “beautiful view” tanto pubblicizzata sul sito era per noi un campo incoltivato, o dall’altra parte delle capre al pascolo durante il giorno! E ovviamente non era “a pochi minuti dal mare”, ma bisognava sempre muoversi col motorino… Per quanto riguarda ciò che si può fare/vedere ad Atene, penso che 3 giorni siano sufficienti per vedere quanto di più significativo offra la capitale. La città è ben servita dalla linea della metropolitana, dall’aeroporto c’è un’unica linea che porta in centro (Syntagma, Monastiraki o Omonia, diretta o con un cambio), è un tragitto abbastanza lungo (mezz’ora circa), quindi calcolate bene i tempi, specie per il ritorno… Il biglietto per questo tragitto costa 6 euro, altrimenti una corsa singola 1 euro, sennò il giornaliero (24 ore dalla convalida) 3 euro.

Si può visitare il Museo Archeologico Nazionale (metro: Omonia), che ha l’ingresso gratuito per gli studenti, e costa 3 euro per tutti gli altri. Tra le opere esposte, la maschera di Agamennone, gli affreschi di Thira, bronzi e marmi dell’epoca classica. Qui abbiano notato una particolarità dei greci: all’interno del museo si possono fare foto (ovviamente senza flash), ma se volete mettervi accanto a una statua dovete stare seri o cmq non dare l’impressione di prendere in giro la statua, altrimenti… vedrete arrivare verso di voi il personale del museo arrabbiatissimo, che vi urla “no pose, no pose!” e vi intima di cancellare la foto immediatamente. Chissà, forse si sentono offesi nel loro spirito nazionalista… Da vedere anche la cattedrale Mitropoli con la vicina Panagia Gorgoepikoos (fermata metro: Monastiraki), anche se la prima è ora in restauro e ha la facciata invasa dai ponteggi. Cmq quasi ad ogni angolo vi sono bellissime chiese ortodosse, e i greci sono molto fiscali sull’abbigliamento, quindi non vi faranno proprio entrare se siete in shorts o con canottiere.

Scendendo con la metro a Syntagma, si può ammirare il Parlamento e i Giardini Nazionali, e da qui si sbuca vicino allo Stadio Kallimarmaro, la sede delle prime Olimpiadi moderne del 1896. Da plaka Syntagmatos si può arrivare a piedi fino a Monastiraki (Atene è molto “concentrata”, le distanze anche a piedi non sono eccessive), percorrendo una via commerciale.

Per visitare invece i resti della storica Atene (Acropoli, Agorà, Partenone etc), conviene iniziare le visite di mattino presto (i siti aprono alle 8). Ad Atene fa caldo d’estate, davvero tanto, e anche se una volta arrivati in cima all’Acropoli il vento è davvero forte, si rischia il collasso salendo sotto il sole cocente… Cmq l’ingresso ai siti “storici” citati prima costa 12 euro per tutti, gli studenti entrano sempre gratis. Da Monastiraki, esattamente di fronte alla stazione della metropolitana, si possono visitare i resti della Biblioteca di Adriano. Seguendo le indicazioni, ci si sposta all’Agorà romana, dove è possibile ammirare la Torre dei Venti (che però noi abbiamo trovato chiusa), oltre ai resti di una moschea. Si inizia poi la salita verso l’Acropoli, dove vi sono i consueti “punti informazioni” che spiegano davanti a quale resto vi trovate, anche perché – com’è facile immaginare – ci vuole molto spirito di immaginazione per indovinare se quello che ci si trova davanti è un tempio o una stoa o un semplice edificio… Salendo ancora si incontrano (sempre con un percorso obbligato, con tanto di personale urlante e che si sbraccia per far rispettare il serpentone) il tempio di Atena Nike, l’imponente Partenone (in restauro, dal 2004), la bellissima Loggetta delle Cariatidi (anche se le statue originali sono al British Museum), l’Eretteo, il Museo dell’Acropoli (chiuso anche questo) e un panorama meraviglioso (e ventoso) che ripaga della fatica fatta per salire fino in cima.

Scendendo, si passa dall’Antica Agorà, anche qui resti di templi e statue e capitelli, e un museo sotto un porticato. Nell’area si trova un tempio ben conservato (Efaistieion), e si può ammirare l’Acropoli dal basso, pensando: “Wow, ne abbiamo fatta di strada!”… Per mangiare la sera, si trovano ristoranti per tutte le tasche nella zona di Monastiraki, soprattutto nella via Adrianou, fino all’Agorà romana (certo, i prezzi salgono notevolmente se si cena di fronte ai resti antichi…). A chi interessa, ad Atene si trovano anche Starbucks (di fronte alla Cattedrale) e l’Hard Rock Cafè (nella zona di Plaka Syntagmatos).

E veniamo a Santorini… Come detto, gli aliscafi scaricano i turisti al porto di Athinios. Qui vedrete una schiera di persone che cercheranno di proporvi di tutto, dal noleggio auto a un posto in hotel con vista sulla Caldera, anche se non vi verranno addosso,”costretti” a stare dietro delle transenne… Se avessimo aspettato un taxi probabilmente saremmo ancora là al porto, ce ne erano solamente 3… Ma con molto spirito di adattamento ci siamo fatte accompagnare a Perissa, al nostro “meraviglioso” studios, su un pullmino giallo che avrà avuto una trentina d’anni, su per le ripide e molto a curve strade dell’isola… Perissa non è nemmeno definibile “città turistica”, perlomeno stando ai canoni a cui forse siamo abituati. A parte una quantità incredibile di agenzie turistiche per prenotare escursioni, e di posti dove affittare motorini macchine quad e quant’altro, a parte qualche supermercato con prezzi lievemente troppo alti (se state a Perissa andate al Champion a Emporio, almeno lì i prezzi si abbassano), a parte gli studios… Non c’è niente. Sì, i locali si trovano sulla spiaggia, quelli che di giorno affittano ombrelloni e lettini sulla spiaggia nera, che preparano l’aperitivo o un pranzo veloce, la sera si trasformano in club, ma all’1 di notte tutto è finito, e tirano poco più tardi solo i ristoranti. La spiaggia più bella di Perissa è quella libera, proprio a ridosso del “monte” che separa la cittadina da Kamari: sabbia nera, fondale sabbioso, mare cristallino… Da qui parte anche il Perissa Express, la barchetta che fa la spola verso la Red e White Beach (costo: 7 euro, penso a tratta, ma noi non l’abbiamo mai presa).

Consiglio di affittare immediatamente un motorino, o un quad, a seconda di cosa cerchiate. Noi con il motorino ci siamo trovate benissimo, nonostante non fosse proprio l’ultimo modello, ma non ci ha mai lasciato a piedi (nemmeno quando l’abbiamo massacrato nelle salite). Per una settimana, abbiamo speso 60 euro, mentre per il quad ce ne hanno chieste 108, ed è sicuramente più maneggevole uno scooter (anche se con il vento di Santorini… Beh abbiamo rischiato qualche volta di ribaltarci!).

La vita notturna, se non vi accontentate dei club detti prima, è a Fira. Ma è semplice da raggiungere, c’è l’autobus diretto da Perissa (all’andata 1.50 euro, al ritorno 2, non si spiega il perché), passa ogni mezz’ora e vi lascia direttamente in centro nella capitale. Poi per tornare i bus ci sono fino alle 4 del mattino, ogni ora o mezz’ora, dipende dall’orario, altrimenti il taxi costa sui 10 euro.

Cmq con il motorino ci siamo girate tutta l’isola, a partire dalla Red Beach, che abbiamo eletto come spiaggia preferita, anche se per arrivarci ci si inerpica letteralmente tra le rocce… La spiaggia è sempre affollata, 2 lettini con ombrellone costano 8 euro (hanno il modernissimo sistema di “prenotarvi” l’ombrellone mettendoci sopra una molletta), ma il mare è bellissimo, e il panorama con queste rocce rosse alle spalle incantevole.

Nel nord dell’isola non c’è NIENTE, quindi non fatevi ingannare dai nomi tipo Vorvoulous, Paradise Beach o Colombus… A parte che in Grecia le strade sono segnate malissimo, non hanno la concezione del guardrail e si rischia di finire in un burrone per il vento, cmq da Perissa ci vuole un’oretta in motorino per arrivare nel nord dell’isola e le spiagge non sono nulla di che: deserte, strette e con il mare molto agitato. E sono in mezzo al NULLA, quindi non voglio immaginare cosa sarebbe successo se il motorino ci avesse abbandonato… Kamari è molto turistica, vi sono una sfilza di ristoranti e piccoli hotel in riva al mare, la spiaggia invece è di ciottoli, e girovagando con il motorino si ha la possibilità di apprezzare delle chiesette caratteristiche veramente molto belle! Fira va vista sia di sera (per la vita notturna, che si concentra in una stradina; il Murphy è un bel locale, anche se i cocktail costano 12 euro e le birre 8), sia di giorno, con i panorami che si godono dalla terrazza (i ristoranti qui sono carissimi, meglio scegliere quelli più interni). Qui si può prendere la funivia per scendere al porto e risalire con i muli, oppure a piedi. Fira è un saliscendi continuo, vie strette piene di negozietti di souvenir anche molto belli, per il resto non ha la spiaggia, essendo “arroccata” ma il panorama è meraviglioso, specie al tramonto… Per le escursioni, tutte le agenzie vi proporranno le stesse, con minime variazioni di prezzo: noi abbiamo scelto quella completa a 25 euro, con partenza alle 10 e ritorno alle 21.30. Il bus ci ha portato dall’agenzia direttamente al porto, da qui un veliero ci ha portato all’isolotto vulcanico di Nea Kameni. C’era una guida che parlava praticamente tutte le lingue, ma noi avevamo la nostra italiana, che è stata bravissima a spiegarci tutto quanto sull’origine vulcanica dell’isola… Un consiglio: portatevi scarpe da ginnastica perché, com’è facile immaginare, l’isola è una roccia unica, poi sotto il sole cocente alleggeritevi il più possibile, e portate acqua, perché non c’è NIENTE, solo rocce e crateri. Dall’isolotto si prosegue fino alle Hot Springs, dalla barca ci si tuffa in mare e si nuota in quest’acqua dal color rosso (o verde, a seconda della presenza di alghette). All’andata è più semplice perché si passa da 18 gradi a 25 circa, ma al ritorno… Brrr… Da qui ci spostiamo a Thirassia, di cui non abbiamo visto nulla se non il lungomare, tappezzato di negozietti e ristoranti (non vi preoccupate, le vostre guide vi direzioneranno in uno ben preciso con cui, magari, hanno qualche convenzione) e poi direzione Oia. Per noi che avevamo anche il tramonto incluso ci sono due opzioni per raggiungere la città, che si trova arroccata, esattamente come Fira: o a piedi (270 scalini) oppure… Con il mulo! Optiamo per questa soluzione, decisamente divertente (prezzo: 5 euro), anche se fatta non nella massima tranquillità, in quanto si sale praticamente a bordo di un precipizio… Oia è veramente bella, è qui che hanno girato il film “Che ne sarò di noi”, si vedono le strade caratteristiche e il mulino… I ristoranti con vista sulla caldera hanno prezzi proibitivi (un caffè anche 8 euro!), ma è un bellissimo dedalo di stradine strette, casette e chiesette dal muro bianco e la cupola azzurra… Per vedere il tramonto, consiglio i resti del castello veneziano, anche se bisogna prendere posto per tempo perché si affolla veramente… E poi lo spettacolo è impagabile: è vero che il sole tramonta ovunque, ma qui ha un fascino particolare! Per rientrare, c’era il bus dell’agenzia che ci ha riportato a Perissa.

Un giorno abbiamo girato anche per Imerovigli e Firostefani, vicinissime a Fira ma così diverse… Sono due cittadine pensate appositamente per le coppie, con hotel piccolini ma molto lussuosi, viste magnifiche sulla caldera e… prezzi proibitivi.

Per mangiare, avendo l’appartamento, ci siamo arrangiate, ma possiamo consigliare il Cesar Restaurant a Fira e la Creperia Chocolate a Perissa; in entrambi abbiamo mangiato molto bene e con prezzi onesti.

Insomma, di Atene sono rimasta pienamente soddisfatta, Santorini credo vada vista almeno una volta nella vita e, anche se è molto diversa da come me la immaginavo (forse perché sono sempre stata abituata all’idea di “movida” spagnola), merita una visita, fosse solo per i panorami incantevoli e per una cultura veramente diversa dalla nostra. Per qualsiasi informazione, non esitate a contattarmi via mail… Ciao!



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