La mia vacanza tra malta e pioggia
Note 1° giorno – Mattino presto di buon’ora in strada con l’entusiasmo e l’euforia che dà un posto sconosciuto. Senza meta né obiettivi, tanto per capire, vedere e annusare l’aria.
Note Il clima a dicembre/gennaio – tempo inclemente, il vento convoglia tra i cunicoli mentre la pioggia non dà scampo, incessante, senza tregua si unisce alla nebbia. Gli ombrelli si piegano e volano via. Completamente bagnati ci si sorride tra turisti mentre si cerca riparo sotto qualche portone e ci si guarda con incredulità reciproca come a dire “siamo sulla stessa barca”. Mentre i maltesi, di fronte alle avversità atmosferiche dicono: “Ah, ma dovete assolutamente tornare in estate!… È tutta un’altra cosa!”. “E vorrei ben dire!”- aggiungo io.
Vista dal Balcone della Camera: Viuzza dalle case basse e polverose, colore giallo-ocra ovunque, tetti piani e terrazze, lumicini appesi ai fili, insegne al neon, folate di vento caldo e… freddo.
Cibo e locali: Di fronte all’anonima cucina internazionale degli alberghi, è meglio andare alla ricerca di ristoranti e trattorie. I chioschi lungo le strade vendono i tradizionali “Pastizzi”, pasta sfoglia ripiena di ricotta o piselli. I locali più noti sono quelli con su scritto “Maksims” ma in qualunque posto è possibile trovare dei buoni “Pastizzi” ed altre prelibatezze salate. Qui la concezione di base è: “tutto può essere avvolto nella pasta sfoglia dalla carne al pesce, dal riso alla pasta, dal formaggio alle verdure”, tutto ad un prezzo irrisorio! I ristoranti propongono piatti a base di pesce come Lampuki e Octopus in wine, e specialità della tradizione come Bragioli, Kirsha, Bebbux, Patata fil-forn, coniglio alla maltese e Ross fil Forn, specialità di riso reso croccante dalla cottura finale nel forno. E poi il pasticcio di maccheroni con carne, cipolla, sugo, uova e formaggio chiamato Timpana e il tortino con carne, piselli, pomodori e spezie detto Tal Fenec. A concludere deliziose torte al cioccolato! (…E birra “Cisk”) Trasporti: Bus locali, traghetto (Gozo Channel Line) e bicicletta noleggiata sul posto: L’aeroporto di Malta è l’unico dell’arcipelago maltese e dista 8 km da La Valletta.
Gli autobus, inconfondibili per i colori giallo-arancio fiammeggianti, e per i ninnoli e i santini appesi, girano fino a sera (le 23 circa) ed hanno come capolinea La Valletta, luogo dal quale si diramano per tutta l’isola. Il biglietto si può acquistare direttamente sull’autobus con un costo di circa 0,47-1 euro a corsa, a seconda della destinazione. Oppure si può comprare un abbonamento chiamato “Multi-journey tickets”. La guida è a sinistra e la portiera rimane sempre aperta, anche nei mesi cosiddetti “invernali”. Per prenotare la fermata basta tirare una cordicella fissata al tettuccio del bus! Hotel *** Alexandra Palace a St. Julian’s: La dicitura diceva: “Hotel indicato ad una clientela giovane e poco esigente, ambiente informale ed internazionale”. E così è stato: “internazionale” il cibo, catering allo stato puro dove era difficile distinguere ciò che era vero da ciò che era finto! “Informale” la pulizia delle camere! (Nota: l’acqua in camera non è potabile). A detta dei maltesi stessi è consigliabile prendere in considerazione solo alberghi dalle 3 stelle in su per evitare posti poco puliti o camere estremamente spartane. A detta delle cameriere ai piani invece, il primo dell’anno, in tutta Malta non si rifanno i letti e non si puliscono le stanze! Lingua: Le lingue ufficiali sono il maltese e l’inglese, ma la maggior parte della gente parla e comprende benissimo la lingua italiana. Difficile invece comprendere la loro, mix di francese, arabo, inglese e siciliano! Consiglio: A meno che non si ami la super-comodità… è meglio diffidare da chi propone visite guidate “tutto organizzato” verso i posti di maggiore interesse. Essendo Malta una meta turistica molto gettonata, Tour operator e Guide turistiche lievitano i prezzi in maniera esagerata! È facile girare da soli con i mezzi pubblici, e per qualche dubbio o curiosità basta chiedere alla gente del posto! Libri: “Storie per una sera” dello scrittore maltese Oliver Friggieri. Il libro, edito nel 1994 dalla casa editrice Santi Quaranta, purtroppo non è più in commercio ma sul web è possibile trovare un piccolo stralcio che da l’idea generale dell’opera. Per gli appassionati di storia e archeologia invece “I segreti delle antiche Civilità Megalitiche” di Giulio Magli – Edizioni: Newton Compton.
LE TAPPE St. Julian’s: Amata dai giovani veri e “finti giovani”. Crogiolo di discoteche, la musica impazza fino alle 4 del mattino, così come i numerosi maschioni italiani in vacanza. “Tirati a lucido, voci tuonanti, muscoli in vista tra esalazioni di profumo, sguardi bollenti ed ormone alto”! La Valletta: Vicoli, sali-scendi in cui si incanala il vento e balconi in legno… riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Imperdibile è la Co-Cattedrale di San Giovanni che ospita le 2 tele del Caravaggio: “La decollazione di San Giovanni Battista” e “San Gerolomo” (di grande fascino e suggestione ma non scattate foto ai dipinti perché vi beccano!). Il pavimento della Cattedrale custodisce le tombe in marmo sulle quali sono incise la vita e le opere dei servitori dell’ordine dei Cavalieri di Malta. Bellissime! Dalla Porta della Città (City Gate) ci si incammina verso Republic Street, la via principale da cui si snodano piazze, vicoli, palazzi e cattedrali, fino ad arrivare al mare. Da vedere i giardini Baracca (Upper Barakka Gardens) da cui si gode il panorama del Porto Grande (ribattezzato dagli inglesi Grand Harbour) e Le Tre Città: Vittoriosa, Senglea e Cospicua.
Mdina: Antica capitale di Malta, conosciuta come la “Città del Silenzio”. Città medievale intatta nella sua bellezza, visitandola si ha l’impressione di tornare indietro nel tempo, con le sue mura austere e i bastioni, è abitata da poche centinaia di persone. (Anche meno direi, soprattutto il giorno in cui l’ho visitata io, dicembre 2007, pioveva a dirotto come non accadeva da 40 anni a questa parte!) Per un tuffo veloce nella sua storia consiglio lo spettacolo “Mdina Experience”, un viaggio audio-visivo per rivivere le tragedie e trionfi del passato. Per una sosta: “Cafè Fontanella”, in una vietta dietro la cattedrale con uno sguardo al paesaggio circostante e una torta al cioccolato. Accanto a Mdina, considerato suo paese gemello, si trova Rabat.
Le tre città: Vittoriosa (o Birgu) – Cospicua (o Bormla) – Senglea (Isla o Invicta) si uniscono in un’unica città tanto che è difficile capire dove finisce l’una e dove inizia l’altra. Dalle darsene si gode un ottimo panorama su La Valletta e si ha la sensazione dell’importanza storica e marittima che ebbe l’isola nel passato. Questa zona fu la prima casa dei Cavalieri di San Giovanni e i palazzi, le chiese, i forti e i bastioni, sono più antichi di quelli di Valletta (si vede alla prima occhiata!).
Tarxien Temples: I templi di Tarxien, risalenti al 3600-2500 a.C., sono costituiti da 4 strutture megalitiche e rappresentano il sito di templi più complesso a Malta. Ne capisco poco di siti archeologici, ma alcuni dettagli mi sono rimasti impressi: * i resti di una colossale statua in pietra con vesti drappeggiate. Della statua (probabilmente alta 3 metri) rimane solo la parte inferiore i cui grossi fianchi fanno pensare alla dea della fertilità.
* un bassorilievo rappresentante due tori e una scrofa, simboli rispettivamente della forza e della fertilità.
Marsaxlokk: Villaggio di pescatori, II° porto naturale dell’isola, qui si possono vedere le Luzzus, le tradizionali barche colorate con gli “occhi”. Suggestivo il mercatino locale allestito lungo il porticciolo con bancarelle in cui, agli ottimi prodotti enogastonomici ed ai famosi pizzi fatti a mano, si mescolano chincaglierie varie. Numerosi ristoranti offrono piatti di pesce fresco, non proprio ad un prezzo economico, ma ne vale la pena, per il gusto e per l’atmosfera che offre l’intero paese.
Mosta: Al centro dell’isola, merita una visita per la Chiesa di Santa Maria conosciuta come “Mosta Dome”. Costruita nel 1860 sopra un’altra chiesa risalente al 1614, c’è chi sostiene che la sua cupola sia la 3° più grande al mondo, chi la 4°. Comunque sia è sicuramente di grande effetto. Mosta Dome deve la sua fama all’incidente che si verificò nella II° guerra mondiale, quando nel 1942 durante una funzione religiosa una bomba perforò la cupola, atterrò sul pavimento e rotolò fino alla parte opposta della chiesa senza esplodere! Ma il buco che si vede nella volta non c’entra niente, quello è opera dell’architetto maltese Giorgio Grognet che, ispirandosi al Pantheon di Roma, ha voluto progettare una delle cupole senza sostegno più grandi al mondo.
Dingli Cliffs: Sul litorale ovest di Malta, a 13 km da La Valletta e 2 km da Rabat. Le scogliere regalano la vista del mare aperto e danno la possibilità di ammirare la piccola isola di Filfla. Ideale per passeggiate, Dingli è una tranquilla zona rurale, le vie sono strette ed avvolgenti, tipiche di un vecchio villaggio agricolo. Lungo il cammino è facile incontrare pastori e contadini.
Blue Grotto: A sud di Malta, nei pressi di Zurrieq, è una caverna naturale che si erge dal mare Mediterraneo. Blu Grotto può essere raggiunta in autobus, sulla via degli Hagar Quim, o in barca a partire da Wied iz-Zurrieq. Da lì è possibile visitare l’isola di Filfla (dicono le guide: “Filfla è un’isola disabitata con la sola eccezione di una particolare specie di lucertola che vive solo lì”) ed effettuare escursioni in barca attraverso cavità naturali sotto pareti rocciose.
Hagar Quim e Mnajdra Temples: Poco distante da Blu Grotto si raggiunge tranquillamente a piedi percorrendo un camminamento panoramico. Si dice: “il tempio megalitico di Hagar Qim, con le pietre erette e la monumentale facciata, è il più spettacolare dell’isola: grossi massi di calcare accostati ad una possente cinta muraria, sagomata dall’erosione, il tempio ha forme che l’immaginazione è libera di caricare di significati o enigmi. Eretto nel periodo tra il 2800 e il 2400 a.C.”. Comunque… sarà che erano i primi giorni di gennaio, sarà che non si capiva bene l’orario d’apertura, il sito archeologico era pieno di gente basita davanti al cancello d’entrata, chiuso a chiave con lucchetto! Niente male tuttavia il paesaggio circostante, a strapiombo sul mare Mediterraneo, ben si presta ad un momento di pace e distensione. Tutt’intorno una spianata di rocce e sterpi riarsi, e in lontananza l’isola di Filfla. A pochi metri dalla zona archeologica si trova un ristorante con ottimi piatti locali e, per gli amanti dei gatti, una piccola colonia di felini rossi tipici maltesi! Gozo: A 4 Km a nord-ovest di Malta, è priva di scali aerei. La traversata da Malta è di 30 minuti circa e i collegamenti via traghetto sono effettuati dal porto di Cirkewwa. Non ci sono problemi per raggiungerlo, i bus portano direttamente alla zona d’imbarco. L’arrivo è al caratteristico porto di Mgarr. Gozo è una delle 3 isole dell’arcipelago maltese, ma parlando con i suoi abitanti si capisce che molti si sentono indipendenti e diversi (molte le critiche in merito all’introduzione dell’Euro entrato in vigore il 1 gennaio 2008). L’isola ha uno stile di vita semplice e tranquillo, almeno fino a quando non verrà anch’essa invasa dal turismo di massa! Gozo è più verde di Malta e meno snaturata dall’assalto edilizio. È possibile visitarla in una giornata, ma per godere a pieno i suoi paesaggi, meriterebbe qualche giorno in più! Victoria: La Cittadella: a pochi km dal porto di arrivo di Mgarr, è raggiungibile con il bus diretto a soli 2 euro. (Ovviamente un nugolo di tassisti propone la stessa via al costo di 5 euro). La Cittadella è visibile da quasi tutta l’isola perché posizionata a 150 metri sul livello del mare. Per molto tempo servì da riparo contro gli attacchi dei corsari e dei saraceni. Fino al 1637 gli abitanti di Gozo furono obbligati per legge, a trascorrere le notti all’interno della Cittadella per la propria incolumità. In epoca non più bellica, quest’obbligo fu cancellato e la popolazione si stanziò sotto le mura, dando vita alla città di Rabat, oggi nota come Victoria. Curiosando tra i banchi del mercato e le stradine di Victoria, si trova di tutto: verdure, vini, antichità, artigianato locale, reti da pesca, indumenti a maglia e vetro soffiato. Un acquisto per gli amanti del formaggio: il Gbejniet, fatto con latte di capra, venduto fresco o stagionato.
Finestra Azzurra e Il Fungus Rock: (Azure Window o Tieqa Żerqa in maltese) ad ovest di Gozo, nella Baia di Dwejra. C’è chi ci arriva a piedi e chi con il taxi perché non c’è un autobus pubblico per raggiungere la zona, io temeraria (o deficiente) ho noleggiato una bici! Lo sconsiglio vivamente! Meglio lo scooter, credo! Comunque tutti gli sforzi sono ripagati quando si arriva alla Finestra Azzurra, un arco di pietra, opera del mare e delle onde che hanno eroso nei secoli la roccia. Imponente anche il Fungus Rock (Il-Ġebla tal-Ġeneral in maltese) un blocco di roccia che fuoriesce dal mare per oltre 50 metri. (Per la bellezza dei fondali l’intera area è un noto punto per le immersioni subacquee).
Sliema: Sulla costa nord-est di Malta, è il cuore turistico dell’isola. Palazzi ed edifici si affacciano a ridosso della spiaggia, adorata da chi ama la vita mondana, lo shopping estivo e il divertimento notturno nei locali di tendenza. (Non a caso è un tutt’uno con St. Julian’s!).
Silvia Argentati – farefagotto