La mia Transiberiana di TransMongolica
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Prologo
Che esperienza indimenticabile! Ancora oggi, a distanza da quel meraviglioso viaggio, il ricordo della Grande Muraglia, dei paesaggi immensi della Mongolia, del maestoso Kremlino di Mosca, della moltitudine di gente di diversa nazionalità incontrata è ancora vivo, anzi vivissimo! Un viaggio come questo non si scorda facilmente, soprattutto quando lo si realizza da soli e lo si desidera da troppo tempo. Sì perché questo viaggio, come il mio cammino di Santiago del 2005, sognavo di realizzarlo da tanto tempo, affascinato dal fatto che per mezzo di un treno che corre lungo una strada ferrata che si estende per più di 9.000 KM è possibile attraversare 2 continenti, 3 mega nazioni, 5 fusi orari, numerosissime città, sterminate steppe, paludi, fiumi, laghi e lo sconfinato deserto del Gobi. Un’ esperienza assolutamente da non perdere per chi, come me, ama i viaggi all’avventura e fuori dal comune. Così, nell’estate del 2011, ho vissuto la mia tanto desiderata Transiberiana o meglio Transmongolica! Quando si parla di ‘Transiberiana’ si intende la tratta che va da Mosca a Vladivostok, città portuale che si affaccia sull’oceano Pacifico. Questa lunghissima ferrovia (la più lunga del mondo) ha però 2 varianti che portano a Pechino: la ‘Transmongolica’ che attraversa la Mongolia e il deserto del Gobi e la ‘Transmanciuriana’ che arriva alla capitale cinese passando per la Manciuria. Incuriosito e desideroso di conoscere le tradizioni e i paesaggi mozzafiato della patria di Gengis Khan ho deciso di scegliere la variante mongolica.
Quello che era nelle mie aspettative e nei mie pensieri prima di partire si è in gran parte realizzato: i paesaggi (lungo tutto il tragitto) sono davvero memorabili, la gente è cordiale e ospitale, le usanze, il modo di vivere e il cibo molto diverso dal nostro. Quello che non mi aspettavo e che mi ha sorpreso positivamente è stata la buona organizzazione del viaggio da parte di transiberiana.com, il Tour Operator sul web a cui mi sono rivolto per prenotare i biglietti del treno, i pernottamenti (escluso Mosca) e i transfer. Mi aspettavo un viaggio con qualche disavventura o disagio e invece, a parte qualche difficoltà di comunicazione, è filato tutto liscio. Il viaggio, della durata di 18 giorni, si è svolto a tappe con brevi soggiorni nelle località più classiche toccate da questa lunghissima linea ferroviaria.
Ecco alcuni consigli per chi volesse organizzarsi questo viaggio:
Biglietti dei treni: Non ho trovato il modo di comprare i biglietti dei treni in un’agenzia italiana e non credo ci sia. Esiste un sito molto ben fatto www.Transiberiana.com che vende pacchetti biglietto+bed&breakfast in famiglia o hotel ma bisogna già programmare tutto (numero di notti nelle varie località in cui ci si intende fermare).
Ho optato per questa soluzione per quanto il prezzo è sicuramente più alto ma il servizio è buono (assistenza per i visti inclusa), e visto il mio Cirillico era una soluzione obbligata! Vivendo a Milano per l’ottenimento dei visti ho preferito rivolgermi direttamente ai Consolati non appoggiandomi ad agenzie, così pure per l’acquisto dei Voli.
Visti: Ovviamente è necessario il Passaporto valido almeno 6 mesi a decorrere dalla data di scadenza del visto.
Russo – Il consolato di Milano delega per la pratica il centro accreditato Italconcept (via Martiri Triestini 7, Milano) che prende 35€ per spese consolari (tempo 10gg, eventualmente c’è anche la procedura d’urgenza) e 25€ per il servizio. Inoltre è necessaria un’assicurazione medica di viaggio (va bene quella di EuropAssistence fatta in una agenzia di viaggi che per 15 giorni ho pagato 35,90€). Infine servono il Voucher di ingresso e l’accettazione del turista che per me erano compresi nel pacchetto dei servizi di transiberiana.com.
Cinese – Il consolato delega per la pratica il centro accreditato China Visa Services Italy srl (via Liguria 40, Milano) che si prende 36€ per spese consolari (tempo 4gg, eventualmente c’è anche la procedura d’urgenza) e 30€ per il servizio. Serve anche la prenotazione dell’Hotel che per me era compreso nel pacchetto di transiberiana.com
Mongolo – Il consolato onorario della Mongolia è a Torino (e a Trieste), quindi io ho spedito, come consigliano loro, il passaporto con mail box ect (22 € A/R) con il pagamento del bonifico di 55€ per spese consolari (tempo 10gg, eventualmente c’è anche la procedura d’urgenza) anche se a me è tornato indietro dopo solo 3 giorni.
Voli: A 45 giorni dalla partenza ciò che di più conveniente ho trovato è stato (tutto acquistato su Internet):
Andata: Milano Orio al serio – Mosca Domodedovo con Windjet, 170 €,
Ritorno: Pechino – Mosca – Milano MXP con AeroFlot, 466 €.
Alle fine eccolo l’itinerario, pronto per essere vissuto… e così è stato:
TRANSIBERIANA (15 AGO – 1 SET 2011) data ora durata tot. programma
Lun 15 ago 9.15 3.15h partenza da Bergamo Orio lun 15 ago 14.30 2gg+9.15h Arrivo a Mosca. lun 15 ago mer 17 ago Alloggio autonomo a Mosca, 2 notti.
Mer 17 ago 23.45 3gg+2.45h Treno 002 da Mosca a Irkutsk, 1 biglietto seconda classe.
Dom 21 ago 7.30 Arrivo a Irkutsk. Trasferimento da Irkutsk a Bolshie Koty (9.00 -10.30). dom 21 ago lun 22 ago 10.30 – 18.00* circa 1gg+7.30h Alloggio a Bolshie Koty, 1 notte, 1 camera singola, presso guesthouse.
Lun 22 ago 18.00 Trasferimento da Bolshie Koty a Irkutsk (18.00 – 19.30). lun 22 ago mar
23 ago 19.30-22.15* circa 1gg+2.45h Alloggio a Irkutsk, 1 notte, 1 camera singola, presso famiglia in centro, mar 23 ago Trasferimento autonomo (non incluso) da alloggio a stazione ferroviaria
Mar 23 ago 22.15 1gg+7.55h Treno 362 da Irkutsk a Ulan Bator, 1 biglietto seconda classe.
gio 25 ago 6.10 Arrivo a Ulan Bator. Trasferimento da Ulan Bator a parco naturale di Terelj. gio 25 ago sab 27 ago 9.00 circa 2gg Alloggio a parco nat. di Terelj, 2 notti, presso gher, tenda tradizionale mongola
sab 27 ago 9.00 Trasferimento da parco naturale di Terelj a Ulan Bator. sab 27 ago dom
28 ago 10.00 circa 21 h Alloggio a Ulan Bator, 1 notte, 1 camera singola. dom 28 ago Trasferimento autonomo (non incluso) da alloggio a stazione ferroviaria. dom 28 ago 07:15 1gg+6.50h Treno 004 da Ulan Bator a Pechino, 1 biglietto seconda classe.
Lun 29 ago 14:04 Arrivo a Pechino. Trasferimento da stazione ferroviaria a alloggio. lun 29 ago gio 1 set 2gg+21h Alloggio a Pechino, 3 notti, 1 camera singola, presso hotel 3 stelle, in centro.
gio 1 set 9.00 10.00 Trasferimento da alloggio a aeroporto gio 1 sett 11.40 partenza volo Pechino – Mosca – Milano gio 1 set
21.05 15.25h arrivo MI Malpensa
Riporto anche il riassunto dei costi (convertiti in €), per quanto questo sia una variabile del tutto soggettiva….
tot gg 18 Costo pacchetto transiberiana.com € 1 440,00 alloggio mosca € 80,53 volo mi – mosca € 169,69 volo pechino – mi € 466,36 visto russo € 65,00 assicurazione medica (x 15 gg) € 35,90 visto cinese € 66,00 visto mongolo € 55,00 Spedizione visto mongolo € 22,00
Tot organizzazione € 2 319,95
Prelievi C/C mosca € 412,94 mongolia € 57,35 pechino € 131,54
Altre spese In treno € 25,00
Tot all inclusive € 2 946,78
Cambi (agosto 2011): 1€ = 41,42R (Rubli), 1€ = 1.751,85MNT (Tugrik), 1€ = 9,11Y (Yuan).
(100R= 2,41€ ) (1000MNT=0,57€) (100Y=10,98€)
Libro che mi ha accompagnato in viaggio: Un treno fantasma verso la stella dell’est – Paul Theroux.
Quello che segue è una trascrizione degli appunti, delle riflessioni e dei commenti (riporto anche alcuni costi) annotati su un quadernetto durante il viaggio, accompagnandoli con alcune fotografie…
L’AVVICINAMENTO (a Mosca)
15 Agosto. Parto da casa alle 5:30 dopo aver verificato cos’altro potrebbe mancarmi. Bus per Bergamo e poi il volo, tutto puntuale (circa) e alle 15:00 (ora di Mosca) sono arrivato.
Fortunatamente conosco sul volo una ragazza di Vicenza che mi aiuta a compilare la carta di immigrazione. Anche in aeroporto decido di affidarmi a lei e ad un altro suo amico milanese, in modo da non dovermi arrovellare per cercare treno o bus per il centro.
Dopo una fila estenuante per la verifica dei passaporti, optiamo per il più veloce treno (R 320) che in 45 minuti ci scarica alla fermata metro, dove proseguo verso il mio ostello.
Capisco subito che con il cirillico sarà un dramma, infatti anche capire le fermate della metro è problematico (mi aiuto con la mia mappa e specialmente vedendo le intersezioni tra le varie linee).
Pure trovare l’ostello è un casino, anche la ragazza di San Pietroburgo a cui chiedo ha non poca difficoltà e comunque dopo un po’ di vagare mi porta all’indirizzo esatto. L’ostello è squallidino ma almeno il loculo è tutto per me anche se la finestra da proprio sulla trafficatissima circolare a otto corsie (3° anello), e già capisco come qui le auto la fanno da padrone!
Malgrado la stanchezza vado al quartiere Arbat e percorro la famosa omonima via (km 1,25 pedonale), colma di artisti di strada e locali nonché si trova il muro della Pace formato da centinaia di piastrelle dipinte l’una diversa dall’altra. Ceno da mu – mu (una sorta di self service) e dopo esser passato a dare un’ occhiattina fugace al cremlino illuminato e ai gruppi di giovani russi che bazzicano in compagnia di varie bottiglie per la piazza Rossa, torno all’ostello e poi subito a nanna, il letto chiama…
16 Agosto
Già alle nove sono pronto e mi butto sulla metro verso il Cremlino e dopo le normali problematiche per capire i tipi di biglietto, gli ingressi ecc, riesco a visitare la collina del cremlino, le sue chiese e palazzi (R350) e con un biglietto a parte l’armeria (R750), al cui interno si visitano tutti gli oggetti appartenuti agli zar e alla loro corte (bellissime le carrozze!!). Tutto molto interessante e brulicante di turisti, fra cui tanti italiani che seguono le “bandierine” e dalle cui guide ‘scrocco’ qualche informazione culturale. Il piazzale in particolare è composto dagli inavvicinabili palazzi del Soviet (dovrebbe alloggiarci il presidente) e alcune particolarità come la campana più grande del mondo (non ha mai suonato), il cannone più grande del mondo (non ha mai sparato).. boo..
Il pomeriggio visito il parco degli artisti caduti, un’insieme di statue tutte diverse nelle forme e nella provenienza (c’è pure un pinocchio!), da tale parco si può ammirare sulla moscova anche l’imponente statua di Pietro il grande. Visito poi il più famoso parco cittadino, il Gorchy Park, in cui approfitto per riposarmi un po’, mangiare due gelati (volevo due gusti… ahi! la lingua) per poi vagare tra la musica di giostre d’altri tempi emessa da una grande fontana. Noto però che gli ottovolanti e le giostre sono in fase di smantellamento o ristrutturazione.
Dopo una doccia decido di cenare nel quartiere di Kitay Gorod (salsiccia di pollo + patate + birra 350 R), per poi passare al famoso propaganda che in giornata è un caffè e la notte si balla, più che altro studenti della metà dei miei anni, dove comunque assisto solo alla preparazione della console del DJ, infatti verso le 24 torno anche per non rischiare di trovare la metro chiusa. Impressionante come la metro sia efficiente non passano due minuti tra un treno e l’altro, oltre ovviamente alla bellezza architettonica di alcune stazioni. Buonanotte.
17 Agosto
Anche oggi sveglia ore 9.00, decido di sbaraccare l’ostello e di portare i bagagli in stazione, dove noto subito che la presenza di tre stazioni sulla stessa piazza rende più difficoltoso capire dove partirà il mio treno. Dopo una rapida visita lascio i bagagli e decido di continuare il mio tour.
Visito il museo di storia russa e la famosissima chiesa di s. Basilio, (entrambe sulla piazza Rossa e bellissimi) che ieri erano chiuse. Seguo un percorso a piedi consigliato dalla guida e mangio in un locale proprio nell’interrato del palazzo dove è stato stampato il primo libro in cirillico (non se lo potevano risparmiare?), finisco la passeggiata di 2 km tra chiese, un palazzo con all’interno una sorta di fiera e mi dirigo a visitare la galleria Tretyakov colma di quadri e specialmente con la raccolta di icone religiose russe più numerose del mondo (non me ne intendo ma alcune sono proprio belle). Decido poi di riposarmi al parco di Varabyovy Gory (oltretutto riserva naturale), lungo la Moscova dove affitto una bici e verifico che alcuni moscoviti la prendono un po’ come spiaggia dove prendere il sole e (alcuni coraggiosi) fare il bagno!
Vedo da vicino l’enorme chiesa di Cristo Salvatore (l’interno purtroppo è già chiuso), e torno verso il centro dove ceno da caffè mania (bel locale, pieno di bella gente), dove mi fanno un bel “colletto”, per una bistecca agnus + riso + purè e birra quasi 60 euro, almeno era tutto buono… vabbè!!!, chissà quando rimangerò così…
Dopo aver acquistato due souvenir nella piazza Rossa mi dirigo in stazione (non voglio correre rischi),e infatti con tutta calma recupero le valigie, individuo il mio binario e faccio la spesa (pane, bibite, biscotti ecc 900R). Infine alle 23.45 inizia la mia Transiberiana e scopro che il treno è il mitico Rossija (il più lussuoso), le cabine sono belle, pulite e c’è pure la TV. Dividerò la cabina con due “ziette” Tatiana e Galina (ma non erano le due tipe di Bud Spencer e Therence Hill nel film due superpiedi quasi piatti??) e un Russo che sembra Ivan Drago oltretutto molto dedito all’alcool. Per fortuna a fianco ci sono anche i due ragazzi Italiani. Fatto il letto e dopo qualche presentazione di rito, all’una spegniamo tutto e si va a nanna.
18 Agosto; Mosca – Ekaterinburg
Non si dorme niente male nel mio lettino, alla fine abbiamo concordato con Ivan Drago, che lui dorme sopra e io sotto (non mi sembra tanto il caso di discutere non vorrei mi “spezzasse in due”).
Passo la mattina a conoscere il treno, specie la terza classe, dove il contatto umano è molto più vivo. Bevo il tè con l’acqua calda sempre a disposizione nel samovar in fondo alla carrozza (per 35R mi spetta anche un wafer, limone e zucchero). Anche i due bagni per carrozza non sono male (certo farsi una vera doccia è impensabile, ma ci si arrangia). Tatiana e Galina continuano ad offrirmi pane con lardo, pomodoro, peperoni e frutta; io cerco di accettare quasi sempre ma devo consumare anche la mia spesa. Scendo in tutte le soste per guardare incuriosito l’assalto delle ‘babushke’ che vendono qualsiasi cosa, cibo, scarpe, vestiti, alcol e chi più ne ha….
Avendo il treno alla mia sveglia già percorso circa 780 km, riesco a scendere a Kirov (km 956), Balyezino (km 1192) e Perm (km 1434). Il pomeriggio passa tra lettura, scrittura e qualche partita a carte e battaglia navale con Pietro e Marco (i due ragazzi italiani neolaureati alla bocconi di Milano), che scopro con molto piacere seguiranno quasi il mio stesso itinerario.
Per cena optiamo per la carrozza ristorante dove scopro che c’è una buona varietà di piatti. Prendo una zuppa e una bistecca con patate bollite e birra (R600). Purtroppo ormai è buio pesto e quindi non riuscirò a vedere l’obelisco che segna il passaggio tra Europa e Asia (km 1777). Tantomeno riesco a scendere ad Ekaterinburg (km 1814) dove il treno arriva alle 1:30 e sosta per mezz’ora, sono infatti già nel mondo dei sogni.
Oltretutto ormai siamo già a +2h rispetto a Mosca, ma ho deciso come fa il treno di basarmi su quest’ultima, altrimenti la cosa si fa molto incasinata. A Irkutsk porterò direttamente 5 ore avanti le lancette.
19 Agosto; Ekaterinburg – Novosibirsk
Durante la notte il treno attraversa Ekaterinburg e la zona a sud degli Urali, che quindi non riesco ad apprezzare, per quanto in questa zona sono poco più che colline. Mi impegno ad insegnare a giocare a battaglia navale a Galina, impresa non facile (le lettere Russe son diverse da qulle italiane), e alla fine vinco io!!! Prendo sempre più confidenza con Marco e Pietro con cui oltre a condividere chiacchiere e partite a briscola, puntiamo a visite fulminee alle stazioni in cui vi è una sosta.
Ci fermiamo a Ishim (h 10.05), Omsk (h. 13.47) e Barabinsk (h 17.59), dove c’è la sosta più lunga, ben 40 min ma la paura di perdere il treno è sempre tanta che non ci fa allontanare più di tanto, è comunque poco più di un villaggio. Alla fine sui binari ho comprato solo un po’ di salame affettato e due pomodori (R200, avrà capito che sono un turista da spennare)? Meglio non discutere altrimenti rischio di restare qui…..
Le nostre Provodnitse (assistenti di carrozza), sono due ziette che dandosi il turno giorno e notte, pensano a tenere pulite le loro carrozze di competenza e specialmente i bagni, pochissimi gli uomini, e perquanto difficilmente parlano qualcos’altro che il Russo diventano un punto di riferimento…
La carrozza ristorante (e la cameriera Margherita) ci aspetta alle 20, oggi scelgo una sorta di spezzatino russo e una birra (R320). L’ultima sosta della giornata è Novosibirsk (h 22.01), sosta breve ma la stazione è molto bella e pure la città sembra interessante, per quanto fuori dal nostro orario del treno qui sono ormai l’una del mattino passate, motivo in più, dopo un po’ di lettura, di abbandonarmi all’abbraccio di Morfeo…
20 Agosto; Novosibirsk – Irkutsk
Decido di alzarmi presto (6.30) per iniziare ad abituarmi al fuso orario (in realtà infatti sono già le 10.30), in modo che ad Irkutsk anche per me sia mattina presto e non notte fonda, infatti dovrei arrivare alle 2.30 ora di Mosca, ma le 7.30 ora locale.
Dopo una rapida colazione decido di andare in carrozza ristorante a scrivere un po’ e ad ammirare in pace il panorama che tra Achinsk-1 (h 6.31) e Krasnoyask (h 9.16) presenta bellissime colline alberate.
Dopo un po’ di lettura, tornato in cabina scopro che la zia di Galina le ha portato in stazione frutta e verdura che lei coltiva proprio a Krasnoyask, e quindi il mio pranzo è ben più ricco del solito salame e pomodori. Il nostro Ivan drago è ormai quasi come dracula, la notte il suo sangue è la birra, il giorno lo passa a dormire o a giocare coi tre figli, infatti nella cabina a fianco c’è la sua famiglia, che fortunatamente lo tiene impegnato dal bere, (con molta difficoltà a vedere la faccia della moglie!!). Il pomeriggio ci vede alle prese con un’altra partita a briscola per poi giocare ad indovinare le canzoni del mio mp3 con le compagne di cabina dei ragazzi (mamma e figlia che tornano a casa in Siberia) e subito si fa ora di cena…. Così presto? bè abbiamo dovuto prenotare il tavolo alle 16.00 altrimenti ci dicono che dalle 17.00 la cabina veniva riempita dai fantomatici “gruppi” (Tedeschi penso). Ad ogni modo nella realtà sono le 21 e dopo cena faccio due passi nella stazione di Nizhneudinsk (h 18.39), dove il treno si ferma 12 min e poi subito a nanna pronto ad alzarmi finalmente ad Irkutsk e mettere un po’ d’ordine a questo benedetto orario….
21 Agosto; Irkutsk – Bolshie Koty
Non dormo benissimo, forse questo incasinamento d’ orario mi ha proprio provato. Ad ogni modo noto che il treno è in fibrillazione visto che un gran numero di persone ha la nostra stessa tappa.
Un giovane ragazzo ci aspetta sul binario con il cartello con su i nostri nomi (Busonera) e Zorzi (per Pietro e Marco). Ci fa salire su un furgoncino e mentre ci avviamo all’imbarcadero (circa 20 min) ci racconta che è nato a Irkutsk ma sta facendo esperienze lavorative in Nuova Zelanda. Aspettiamo all’imbarco un’oretta fino a che, puntuale alle 9.00, parta il nostro battello, che si riempie completamente.
Percorriamo il fiume Angera che dopo 70 km defluisce sul lago Baikal e dopo una sosta per il rifornimento prima e a Listuyanka poi, dopo 1.30 h ci sbarca a Bolshie Koty. Stavolta è un ragazzino ad esporre i nostri cognomi e ad invitarci a seguirlo per le strade di quello che vedo essere subito un villaggio d’altri tempi;
Le strade non sono asfaltate (quanta fatica per i nostri trolley), passiamo in mezzo a mucche, cavalli e galline e vediamo qualche bambino che gioca per strada o va in bici. La sistemazione è però carina, una casa in legno, stanza grande, veranda e specialmente un bagno tutto per me, con una doccia con idromassaggio che (dopo tre giorni di treno) non tardo a collaudare per circa 30 minuti di assoluto godimento.
La mattina visitiamo il paese, che affaccia tutto sul lago mentre alle sue spalle si ergono belle e alberate montagne. Scopriamo poi che la figlia della padrona è un’ottima cuoca e il pomeriggio dopo una pennichella, percorriamo il sentiero verso sud, molto rasente al lago e che sbuca di tanto in tanto su delle spiagge di ghiaia.
La sera ancora un’ottima cena, con noi si unisce una ragazza Americana che è qui per fare una ricerca per l’univerità. Subito dopo partitina a briscola sempre con Marco e Pietro e verso mezzanotte, dopo un salto nella spiaggietta (100 m dalla casa) ad ammirar le stelle (che purtroppo restano coperte dalle nuvole) si va a nanna nel più completo silenzio.
22 Agosto; Bolshie Koty – Irkutsk
La sveglia è alle 9.00, poi barba e colazione. Come si prevedeva la giornata è brutta, ma non demordiamo e ben coperti partiamo per il sentiero verso nord, che dicono sia il tratto più bello. E così si rivela passando tra boschi e calette, lungo sentieri a volte impervi, dove comunque incontriamo alcuni campeggiatori e trekkinisti (entrambi sotto la pioggia). Dopo due ore di splendidi panorami arriviamo alla meta, alcune conformazioni rocciose a picco sul lago, da cui se ne può godere tutta la sua maestosità. Un lago questo che detiene vari record, è infatti il più profondo del mondo (1636 m) e contiene quindi 1/5 dell’acqua dolce del pianeta (l’85% di quella russa), lungo 636 km per 60 di larghezza. Insomma uno spettacolo e la giornata grigia lo rende anche un po’ tetro, nascondendo però quelle che sono acque cristalline.
All’1.30 siamo a casa (fradici e stanchi) e la doccia anche oggi è una goduria, segue poi un buon pranzetto (zuppa di cipolla, manzo con funghi, riso e marmellata di lamponi).
Pomeriggio di relax con briscola e lettura in spiaggia (ben coperto) e poi alle 18.00 nuovamente sul traghetto per Irkutsk, dove all’arrivo ci aspetta un altro ragazzo che ci accompagna (col solito furgoncino) nel nostro alloggio, due camere in centro, nell’appartamento di una “zietta” (niente di che, però almeno siamo insieme e io ho sempre una spaziosa matrimoniale).
Decidiamo di andare subito a fare un giro sulla via principale per cercare da mangiare, anche se purtroppo Marco preferisce tornare subito visto che non si sente bene. Optiamo con Pietro per un ristorante Mongolo consigliato dalla guida, dove effettivamente mangiamo bene (R 1470 per due persone), salmone, una zuppa e un piatto misto di carni per due più due birrette!…
Non troviamo poi granchè movimento (è pure lunedì) e quindi dopo altri due passi in centro decidiamo di rincasare. Troviamo Pietro mezzo KO con problemi di stomaco. Io scrivo un po’ e leggo e verso le 24.30 crollo anch’io. Notte.
23 Agosto: Irkutsk
Ci alziamo verso le 9.00, la zietta per colazione ci offre oltre al tè, biscotti, marmellata (scaduta) e uova fritta. Marco è ancora KO, allora con Pietro ci armiamo di coraggio (visto che piove alla grande) e iniziamo il giro. Dopo la piazza centrale con le sue belle chiese decidiamo di costeggiare il fiume Angare verso il monastero Zuamensky, cosa che si rivela complicato visto che il lungofiume è tutto un cantiere (quindi fango) e poi la strada rimanente è una sorta di tangenziale con un traffico allucinante! Cmq riusciamo ad arrivare e sulla via del ritorno ammiriamo anche la chiesa Kanzansky (stile disneyano). Poi è il turno delle caratteristiche case in legno nella zona del centro.
Dopo uno stop tecnico a casa per cambiarci e asciugarci andiamo a pranzo nel pub “Liverpool” stile anni ’60 con i beetles che la fanno da padrone (ovviamente), dove mangio pesce e birra (R750). Anche Pietro si arrende mentre io proseguo il tour visitando la chiesa dell’innalzamento della croce (anche questa bella variopinta), il parco centrale (veramente squallido, per quanto ci sia un luna park chiuso con Sherk e Ciucchino a darmi il benvenuto. Proseguo per lo stadio (c’è un concerto e la fila di teenager è lunghissima) per poi visitare il museo regionale, dove vi sono molte informazioni sulle missioni spaziali e una bella esposizione di abiti siberiani (R200). Torno verso casa lungo il fiume (ammiro anche la chiesa della trinità), ma non prima di aver preso qualche souvenir e specialmente un phon per asciugarmi le scarpe. Un trancio di pizza veloce con i ragazzi prima di prendere un taxi verso la stazione (R180).
Il treno è decisamente peggiore del Rossiya, per quanto la mia carrozza è molto simile (non quella di Marco e Pietro che sembra una classe inferiore). Stavolta mi toccano una coppia (lui Americano, lei Lituana) e un mongolo con un occhio nero! Puntuale alle 22.15 partiamo, purtroppo però i paesaggi adiacenti il lago li percorriamo la notte e quindi si vede veramente poco o nulla, e quindi verso la 1.00 (dopo un po’ di presentazioni) vado a nanna….
24 Agosto; Irkutsk – Ulaan Bataar
Brutta notte! Nausea e stordimento mi accompagnano anche la mattina, almeno fino a quando decido di impasticcarmi. Non mangio nulla tutto il giorno (eccetto un po’ di te) e a mala pena riesco a chiacchierare con i compagni di scompartimento. L’ americano mi racconta di come vive a 200 m dalla casa bianca e dei posti più interessanti degli USA (chiedo informazioni sulla Route 66…il mio prossimo viaggio???), con la compagna Lituana gioco perfino a battaglia navale (e perdo!). Dai loro racconti capisco che viaggiare con una indigena del luogo (o che comunque sia madrelingua Russia), avrebbe permesso un viaggio ancora più avventuroso, prenotando facilmente escursioni sul posto, ad esempio loro son riusciti ad andare alla bellissima e magica isola di Olkhon in giornata (cosa che le guide dicevano impossibile) alla fine saranno circa 150 km, basta sapere le strade…
Il Mongolo con l’occhio nero è simpatico, ci racconta di essere una sorta di procuratore sportivo… beh mi auguro che l’occhio nero non sia il risultato dell’espressione della soddisfazione di un suo assistito…
Il treno percorre l’ultimo tratto di Russia verso la Mongolia, da Ulan Ude (km 5640, h 1.19) a Naushki (km 5902, h 14.30), dove passiamo l’obelisco che segna il confine tra i due stati, e da cui parte il km 0 della linea ferroviaria Mongola. Qui assisto all’assurdo! Tra controllo di frontiera Russa e Mongola con cambio di locomotiva restiamo fermi fino alle 21.30 (6 ore abbondanti!!!), per compilare moduli, timbrare visti, controllare bagagli, il tutto attorniati da militari, cani antidroga ecc…. La seccatura sta inoltre nel fatto che stiamo fermi in un paesino squallido con niente da vedere e quando ci muoviamo ormai è troppo buio per ammirare l’inizio delle steppe sconfinate della mongolia!
Tanto vale leggere un po’ e andare a nanna, domani comunque arriviamo presto, per quanto il controllo in frontiera porterà presumo qualche ritardo, rispetto alla tabella di marcia…
25 Agosto; Ulan Bataar – Parco naturale Terelj
La Provodnitsa ci sveglia presto, in tempo per vedere l’alba che accende questi paesaggi a me sconosciuti, che ammiro mentre sorseggio un tè con i biscotti. Raccolte le mie cose scendo dal treno e subito ho due sorprese. La prima è l’orario, ossia siamo un’ora indietro a quello che pensavo (e diceva la guida), quindi il treno alla fine è quasi puntuale (comunque non l’ho capita, sarà il discorso ora legale / solare??), la seconda è che mentre Marco e Pietro vengono raccolti dal loro transfer, io non trovo nessuno ad aspettarmi! Problema che mi accomuna con una coppia spagnola e con la quale decidiamo alla fine di avviarci all’ingresso. Dopo un po’ troviamo finalmente i due personaggi con su i cartelli coi nostri nomi. Carico i bagagli in auto e scopro che lui non conosce l’inglese! Va bè in qualche modo gli faccio capire che devo prelevare e gentilmente mi accompagna in un bancomat. Si và verso il parco (circa 80 km) e ciò che mi stupisce è notare uno spiegamento di polizia impressionante (un poliziotto ogni 100 m per chilometri) il cui motivo capirò dopo. Arriviamo dopo un’oretta tra strade spesso malmesse e bianche, circondati da panorami sempre più spettacolari. Nel campo ci sono circa 25 gher (la mia è la n°9) originali ma fatte a doc per i turisti, con al centro una piccola struttura con bagni, docce e un ristorantino. Vedo subito un certo fermento e ancora la presenza della polizia, e scopro infatti ci sarà una rappresentazione del famosissimo NAADAM (olimpiadi dei nomadi) in onore del primo ministro cinese (accompagnato da quello mongolo) in visita proprio qui. Una vera fortuna! infatti il Nadaam si svolge solo l’11/12 luglio a Ulaan Baatar. Quindi dopo aver visto sfilare auto blu con premier, scorte e assistenti vari (stagiste?) che direi stonano proprio col paesaggio, mi godo a 100 m dalla mia tenda incontri di lotta, tiro con l’arco, corse di cavalli e canti, il tutto in rigorosi costumi tipici. Verso le 12 la folla com’era arrivata sparisce lasciandomi attorno a questo spettacolare paesaggio silenzioso.
Subito passeggiatina nei dintorni, (becco anche qualche turista olandese), pranzetto buono e il pomeriggio decido di affittare un cavallo ($5 all’ora). I cavalli a dire il vero sono due, di cui uno si porta un mongolo sdentato (penso analfabeta) che sarà la mia guida. Ci dirigiamo tra mandrie di bestiame (anche cammelli) verso la famosa roccia tartaruga e poi fino al centro di meditazione buddhista di Aryapola da cui si gode un paesaggio degno del “signore degli Anelli”. Totale 3,5 ore di cavallo con la perla di una caduta (si spaventa quando provo a mettermi il kway x la pioggia) fortunatamente senza troppe conseguenza. Tra le scuse del mongolo risalgo fiducioso fino all’agognato arrivo. Verso le 20 mi chiamano per una buona pappa e poi a cuccia, ma non prima di aver acceso la stufa a legna.
In questo silenzio mi vien da pensare come a volte ci si affidi a persone sconosciute che mai rivedrò, sperando nella loro correttezza, come i mongoli con cui ho fatto gli 80km in auto o le 3h di cavallo, tornando (quasi) sano.
26 Agosto; Parco naturale Terelj
Mi sveglio e alle 9.00 son già a fare colazione (un buffet con frutta, te, dolci, insomma niente male, come i pranzi e le cene d’altronde). Purtroppo non affittano bici e quindi mi dirigo a piedi verso le colline antistanti alla ricerca di qualche altro scorcio strepitoso da immortalare. E infatti non resto deluso. Riesco a rientrare e avere il tempo di leggere un po’ nella panchinetta vicino alla mia tenda con d’avanti la solita vista mozzafiato.
Dopo pranzo riposino e poi nuova passeggiata stavolta seguendo un sentiero (opposto a quello preso ieri col cavallo) che mi porta a scoprire come stiano pian piano sorgendo nuovi accampamenti turistici, composti principalmente da Gher, ma anche villettine e un hotel (per i più esigenti), in alcune ci sono anche vendite di souvenir. Insomma la Mongolia sembra sempre più alla ricerca del turismo come nuova risorsa, e devo dire che le potenzialità non mancano, difetta forse ancora di organizzazione (che costa mettere due bici a noleggio e qualche cartina della zona con consigli dei luoghi da visitare)?…
Mi dedico un po’ alla pulizia personale e poi ore 19.30 pronto per una bella cenetta (frutta, bistecca di montone, verdure, frappè e mi prendo pure una birra mongola). Dopo cena scopro che c’è una serata di giovani di un’organizzazione (o di una società di lavoro, non ho capito bene), comunque la sala si trasforma in una pista disco a ritmo di musica molto europea (da Madonna a Lady GaGa agli Abba ecc…). Osservo la serata e devo dire che tanti Mongoli che ballano era dai tempi del K2 (discoteca di Cagliari ndr) che non li vedevo!. Lascio poi la pista e ben coperto e armato di pila decido di arrampicarmi sulle colline del retro (impresa non semplice, buio pesto e tante cose da evitare), ma la vista del cielo (ormai privo di nuvole e senza nessun inquinamento luminoso) coperto di stelle lascia senza fiato.
Al mio rientro vedo come procede la serata disco e qualche ragazzo gentile si avvicina a chiacchierare offrendomi anche un bicchiere di vodka. Verso le 24.00 mi ritiro (anche per evitare altre offerte e finire ubriaco), scrivo e leggo un po’, ma poi nanna, domani sveglia presto sperando che il mio driver si ricordi di passare a prendermi alle 8.00 come promesso, visto che mi rimane solo domani per visitare la capitale…
27 Agosto; Parco naturale Terelj – Ulaan Baatar
Alle 7.30 son già a fare colazione e alle 8.00 puntualissimo il mio autista arriva a prendermi. Ripercorriamo in silenzio gli 80 km che ci separano da Ulaan Baatar, e scopro che allogerò all’Hotel Ever green, vicino alla stazione.
Mi butto subito alla scoperta di questa città che mi appare per molti aspetti sì in fase di evoluzione (molte nuove costruzioni, tra cui palazzi e grattacieli) ma molto malmessa in fatto di strade, marciapiedi, parchi abbandonati e questo non cambia anche nei pressi delle zone più turistiche.
In mattinata visito il monastero Gandan Khiid, le cui architetture sono così diverse dalle nostre e mi affascina la mega statua di Buddha alta ben 26,5 m. I monaci abituati ai turisti continuano le loro attività di preghiera, studio e chiacchiera (hanno comunque tutti il cellulare… ah! La tecnologia non risparmia nessuno). Mi butto poi nel museo di storia naturale, un po’ fatiscente ma per lo meno con esposti alcuni scheletri di dinosauri intatti (recuperati nel vicino deserto del Gobi) che meritavano di essere visti. Un po’ di pappa allo Stupha caffè, poi visito la piazza principale (Suku Baatar) dove sotto il porticato del parlamento campeggia un’enorme statua di Gengis Khan.
Tocca poi al museo Nazionale di storia Mongola, che trovo molto interessante, ripropone infatti tutti i periodi che hanno accompagnato tale popolo, dalla preistoria fino al ritorno della democrazia nel 1990 a seguito della caduta del comunismo (soffermandosi in particolare sul glorioso impero Mongolo e le sue “orde” sanguinarie). Visito in centro anche il Monastero Cholin lama, un po’ abbandonato e ormai circondato da enormi grattacieli di acciaio e vetro, dove in alcuni suoi templi son presenti alcune statue in evidenti posizioni “Kamasutriche”.
Alle 18.00 assisto a una rappresentazione di musica e danza tradizionale, veramente bella e interessante, strumenti tipici, suoni, canti tradizionali e balli particolari, il tutto in un piccolissimo teatro colmo di un centinaio di persone che è stato complicatissimo trovare….
Dopo una doccia, per cena scelgo il ristorante Marco Polo, dove fanno la pizza più buona della città… (mah! Forse è meglio che continuiamo a farla noi!!). Torno in hotel verso le 23, nessuna traccia di Marco e Pietro (saranno in qualche altro albergo?) comunque ci ritroveremo domattina in treno.
28 Agosto; Ulaan Baatar – Erlian
Alle 6.00 suona la sveglia, preparo le ultime cose e con la mia colazione al sacco mi dirigo in stazione (5 min a piedi), dove ritrovo Marco e Pietro e altri visi conosciuti nei precedenti tragitti. Il treno è decisamente più squallido e sporco rispetto agli altri e non ti danno neppure le tazze per il te. Dividono con me lo scompartimento una giovane coppia (Svedese lei, Svizzero lui) e un Cinese che scenderà a Erlian. La mattina la passiamo raccontando le rispettive esperienze “mongole”, non mancano poi le sempre più entusiasmanti partite a briscola.
Si attraversa il famoso deserto del Gobi, la cui vista desolante è impressionante, la temperatura sale e qualche sollievo ci arriva dal ventilatore dello scompartimento. Pochi animali, per lo più cammelli e anche qualche tenda qua e là (come faranno a viverci??).
Le fugaci soste prevedono le città di Choir (h11.33), Sanshand (h 15.06) e Zamyn – ùdd (h 19.10), dove comunque si nota come anche i cibi offerti sulle banchine siano ben più miseri…
Dopo un po’ di lettura pomeridiana alle 18.30 siamo nel vagone ristorante per cenare prima dell’arrivo alla frontiera (un bel pacco di cena 25€!).
Eccoci in frontiera, (km 1113 Mongolo) e dalle 19.10 all’ 1.00, sarà un nuovo susseguirsi di compilazioni fogli di ingresso, controllo passaporti, bagagli e inoltre dobbiamo assistere al cambio ruote dei vagoni, visto che in Cina i binari hanno scartamento ridotto (ma non potevano farci scendere?). Ci permettono di farlo verso mezzanotte e qui scopro pure che non si può uscire dalla stazione (qualcuno entra attraverso il metal detector, ma io non posso uscire), veramente assurdo!, in più gli addetti neppure mi sanno dare spiegazioni in inglese (ma dico io e se avessi avuto qui il mio hotel?).. mah!.. Forse è il caso di non ragionare più con la nostra mentalità… anzi qui sembra non si possa proprio ragionare…
Decido che è meglio leggere un po’ e mentre il treno riparte spengo tutto e mi appisolo subito subito….
29 Agosto; Erlian – Pechino
Mi sveglio alle otto mentre il treno è fermo alla stazione di Datong (km -371). Grande città, infatti alcuni turisti scendono e molti cinesi salgono. Rapido giro della stazione e poi in carrozza a fare una veloce colazione. Dopo concludiamo la nostra maratona a briscola (ovviamente arrivo ultimo, ma almeno ho imparato a giocare) e verso le 11.00 andiamo in carrozza ristorante a utilizzare il “buono pranzo” che ci hanno consegnato. Il treno attraversa varie gallerie e costeggia varie dighe, che ci dicono come stia velocemente cambiando la Cina negli ultimi anni. In alcuni punti invece si può vedere la parte vecchia per eccellenza, infatti i primi scorci della grande muraglia appaiono in lontananza. Alle 14.15 siamo alla conclusione di questa lunghissima maratona in treno, arrivando alla stazione di Pechino completo infatti i 7865 km che ci separano da Mosca.
Il nostro driver ci aspetta fuori e ci porta al nostro hotel (siamo in tutto 7 italiani). Pechino mi dà subito una buona impressione, di grandezza e bellezza. Una doccia è d’obbligo nella nostra camera d’albergo che affaccia proprio su un laghetto in centro. La zona è strapiena di locali e noi ci buttiamo subito nella mischia e con Marco e Pietro ci affittiamo tre scassatissime bici (Y 10/ora, circa 1€/ora). Andiamo quindi alla scoperta degli Hutong, tipici vicoli di Pechino, che rappresentano la città di una volta, si staccano infatti da tutto quello di moderno che gli cresce attorno, specie negli anni precedenti l’olimpiade del 2008, con piccole casette ad un piano e gli abitanti che stendono per strada, cucinano fuori dalla porta, insomma sembra un paesino della Sardegna anni ’50 (o forse anche d’oggi). Dopo una rapida visita alla torre dell’orologio e del tamburo, andiamo al parco Jingshan dalla cui collina si può ammirare una splendida vista della città proibita che erge sotto di noi.
Restituite le bici cerchiamo un locale per cena, quanto è difficile spiegarsi se nessuno conosce l’inglese, quindi ne visitiamo due, ma il cibo non ci entusiasma. I giovani tornano per le 22 in Hotel, io invece decido di farmi un giretto attorno al lago (proprio suggestivo con i pedalò che ci galleggiano sopra e le classiche lucine cinesi di contorno). Alle 23.30 anch’io rientro, meglio riposare domani sarà un’altra giornata intensa.
30 Agosto; Pechino
Facciamo colazione alle 8.00 con gli altri italiani e proviamo ad aggregarci nel loro tour per la grande muraglia, ma non hanno tre posti in più. Allora optiamo per visitare oggi i monumenti. Dopo un salto all’ufficio informazioni per prenotarci per domani il tour e uno spettacolo teatrale, ci buttiamo in piazza Tienanmen. Mi pare sia la piazza più grande del mondo, ed infatti è sterminata, carica di turisti che vogliono respirare un po’ di storia, specie per gli infausti fatti dell’89 che qui ebbero luogo. Non si respira solo quello però, infatti inizio a capire il grande problema di questa città: l’inquinamento! Una cappa che rende l’aria irrespirabile, si suda da fermi e bruciano gli occhi. Abbandoniamo l’idea di vedere un’altra mummia al mausoleo di Mao (c’è una bella fila) e ci dirigiamo con al lato nord della Piazza, dove attraverso la “porta della pace celeste” si accede alla città proibita.
Veramente uno spettacolo, una città nella città, con tutti i curatissimi palazzi, templi e giardini dove l’imperatore (e la sua corte) svolgeva i suoi “faticosissimi” impegni. Dedichiamo un paio d’ore girovagando con l’audioguida per questi affascinanti vicoli, tra templi e sale grandiosamente ornate, per poi dirigerci in un famoso ristorante per l’anatra alla pechinese, che infatti non delude le nostre aspettative (ci andava pure Mao)!
Il pomeriggio lo dedichiamo alla visita del parco del tempio del cielo, al cui interno vi è il più bell’edificio Ming di tutta la Cina, oltre all’altare circolare e il così detto muro dell’eco (che non mi pare faccia poi tutto quest’eco!)
Si continua verso il parco Beihai con la metro (2 yuan, circa 20 €cent, moderna ed efficiente), un bel parco con un isolotto in mezzo al lago con al suo interno lo stipe bianco alto 36 m.
Le distanze in questa città sono veramente grandi, quindi ne approfittiamo per un riposino con gelato in questo bel spazio verde, in attesa che alle 19:30 inizi il nostro spettacolo. Vedo molti bimbi nel teatro, infatti lo show si rivela uno spettacolo un po’ infantile con tanti personaggi dediti alle arti marziali, insomma niente di che.
Per la cena scegliamo uno tra i tanti locali vicini all’hotel (spaghettoni saltati e spiedini buoni!) e verso le 23 rincasiamo visto che siamo veramente stanchi…
31 Agosto; Pechino
Il nostro autista è puntualissimo e alle 7.00 è già in hotel per prelevarci. Finiamo la colazione al volo e partiamo verso la grande muraglia (loc. Mùtiànyù), solo dopo aver caricato sul pulmino altri 5 turisti. A metà strada sale la nostra guida che ci dà un’infarinata storica e ci spiega come muoverci. Alla fine verso le 10 eccoci al cospetto di questa immane realizzazione (in tutto dovrebbe essere sui 7.200 km o forse più, praticamente quasi quanto questo mio viaggio in treno). Ne percorriamo ovviamente qualche km, e precisamente dalla torre 6 alla 1 e poi alla 14, dopo essere saliti con una funivia. Alcuni tratti sono veramente impervi con pendenze anche del 70%, quindi vista la temperatura e la cappa (si sente anche qui a 90 km da Pechino) finisco ben presto in un bagno di sudore, tanto che la finisco presto a petto nudo. Fortunatamente qui non è strapieno di turisti (complice anche il giorno infrasettimanale) e possiamo goderci con un po’ più di pace il bellissimo panorama. La discesa la facciamo su uno scivolo stile acqua-park, su cui sfrecciamo verso valle con i controllori che ci strillano di rallentare!
Il pranzo è compreso (tot. Y 260), tavolata simpatica con altri avventurieri dove è rappresentato quasi tutto il mondo. Dopo aver assaporato nel rientro il traffico pechinese ci facciamo lasciare al tempio di Lama; veramente uno spettacolo di colori dove oltretutto campeggia un’altra imponente statua di Buddha da guinness, alta 18 m. Prima che chiuda visitiamo (proprio di fronte) anche il tempio di Confucio e del buon raccolto, dove si respira un’aria di assoluta tranquillità (e siamo in pieno centro, ecco il bello di questa città). I ragazzi alzano bandiera bianca, ma io non posso non vedere il nuovissimo quartiere olimpico, dove ammiro il famoso stadio a nido di uccello e la piscina “water cube” fantastiche architetture e ancor più spettacolari appena si illuminano dopo il crepuscolo.
Doccia veloce in albergo e ci dirigiamo al quartiere Sanlitun per la nostra cena d’addio, e ci andiamo in Risciò (non potevamo non provarlo), un’esperienza unica anche perché in tre si è proprio stretti e sfrecciare tra il traffico (aiuto…). Alla fine il tipo ci sfila 100 Y (10 €) e vabbè siamo comunque in un altro quartiere pieno di locali, tra i quali scegliamo il “tree” dove mi concedo spezzatino con birra (loro assaggiano la pizza che dicono esser famosa qui a Pechino). Verso le 23.30 torniamo in albergo in metro veramente cotti!!….
1 settembre; Pechino – Mosca – Milano
Come concordato il mio autista arriva alle 8.45 per portarmi in aeroporto. Nel frattempo ho completato la valigia e fatto colazioni con gli altri Italiani. Si parte, non prima però di aver calorosamente salutato Marco e Pietro, ottimi compagni di quest’avventura, loro infatti si tratterranno altri due giorni… speriamo di rincontrarci. Raggiungo (non senza qualche patema per il traffico) dopo essermi orientato in questo maxi aeroporto il mio gate per Mosca, volo che puntualmente decolla alle 11.40. Dall’alto è ancora più affascinante la vista dello sterminato deserto del Gobi, e di alcuni paesaggi che mi son goduto durante questo viaggio. Il volo è tranquillo e passo le circa 8 ore della sua durata tra cibo, film e lettura. All’aeroporto di Mosca ci sono i soliti problemi comunicativi, devo infatti capire come passare nella zona dei transfer – senza visto, fortunatamente ci sono vari italiani e io mi “aggrego”. La pausa è di 3.30 ore (aeroporto di Sheremetyevo), che passo tra negozi e ozio seguito poi, quale ultimo sforzo, da circa 4 ore per arrivare a Malpensa. Aereo questo decisamente più economy (niente film né cibo) e quindi provo a dormire un pochino e leggere. Arrivati finalmente a Milano subito prendo il bus per raggiungere la mia auto in centro, e posso finalmente tornare in contatto col mondo che ho lasciato 19 giorni fa e di cui le uniche notizie le ho rubate fugacemente da internet o ricevute via sms. Veramente distrutto percorro con la mia auto gli ultimi 15 km che mi separano da casa, sono le 23.30 ma per me, che ho percorso oggi in senso antiorario circa metà del globo, sarebbero le 6.30 del mattino quindi una giornata che sembra non finire mai…
La mia casetta c’è ancora e sicuramente il mio lettone non mi dovrà aspettare più tanto, visto che la stanchezza non mi permette neanche di fare ordine in tutte le meravigliose immagini che scorrono nella mia testa… ma ci sarà tempo, oltretutto domani si lavora, ma questa è già un’altra storia…
LE TAPPE
Sono disponibili diverse guide che descrivono il tragitto della transiberiana o delle sue varie deviazioni (transmongolica, transmanciauriana). Tragitto che si può organizzare a piacimento dividendola in un numero imprecisato di tappe e di conseguenza di giorni. Io ho utilizzato informazioni da internet, per valutare il tipo di percorso in base ai costi e al tempo, ma lungo il percorso è facile avere ogni tipo di informazione con distanze parziali e progressive tra le varie soste e le varie località d’interesse (per quanto sia meglio partire già con le idee chiare, specie se non si conoscono le lingue)!
Senza aver la pretesa di sostituire le ottime guide, ma solo per fornire qualche notizia integrativa e dare una testimonianza diretta, ho comunque preparato una illustrazione delle tappe del mio viaggio che coprono comunque tutto il tratto della transmongolica per un totale di 7865 km, da Mosca a Pechino.
Per una migliore comprensione di quanto detto in ogni singola tappa occorre premettere alcune cose:
· gli orari di percorrenza sono reali, ma si è scelto di utilizzare l’orario di Mosca lungo il tratto Russo del treno, e quello locale invece nelle soste e nei tratti del treno Mongolo e Cinese.
· Il Kilometraggio funziona così:
– Tratto Russo riferito a Mosca: Mosca (km 0) – Naushki (frontiera Russo – Mongola) (km 5902);
– Tratto Mongolo parte dalla frontiera Russa: Naushki (km 0) – Zamyn – ùùd / Erlian (frontiera Mongola – Cinese) (km 1121);
– Tratto Cinese dalla frontiera Mongola a ritroso verso Pechino: Erlian (km – 842) – Pechino (km 0);
Totale TransMongolica: 5902 (km in Russia)+ 1121 (km in Mongolia) + 842 (km in Cina) = 7865 km.
· gli orari indicati comprendono anche le soste del treno, variabili in durata a seconda della stazione, vengono invece trascurati i piccoli ritardi del treno.
· il chilometraggio può differire un poco da quello indicato dalle singole guide; questo può essere spiegato in vari modi: miei errori, errori delle guide, piccole varianti effettuale sulla ferrovia.
· le informazioni sui costi pasti e hotel sono indicative basate sulle mie esperienze (agosto 2011) integrate da altre di varia provenienza. La situazione presenta comunque variazioni stagionali e in continua evoluzione, sono sempre possibili infatti chiusure temporanee per lavori specie nei periodi non estivi.
Si riporta di seguito uno schema riepilogativo suddividendo il tragitto, e quindi il chilometraggio del viaggio, in giorni solari ossia dalle 0.00 alle 24.00 circa, nonché il cartello recante il percorso del treno (tratto Mosca – Vladistovok) con le successione delle fermate e il tempo di sosta di ognuna.
(si tenga conto di quanto affermato precedentemente sull’orario – fusi orari).
n. Tappe (In corsivo le soste) km N° gg parz. progr. parz. progr.
Partenza Milano – Mosca — — 1 1 1 tappa Mosca — — 2 3 1 Mosca – Ekaterinburg 1814 1814 1 4 2 Ekaterinburg – Novosibirsk 1529 3343 1 5 3 Novosibirsk – Irkutsk 1842 5185 1 6 2tappa Lago Baikal (Bolshi Koty) — — 2 8 3tappa Irkutsk — — 1 9 4 Irkutsk – Ulan Bataar 1121 6306 1 10 4tappa Parco naturale Terelj — — 2 12 5tappa Ulaan Bataar — — 1 13 5 Ulaan Baatar – Erlian 717 7023 1 14 6 Erlian – Pechino 842 7865 1 15 6tappa Pechino — — 2 17 Ritorno Pechino – Mosca – Milano — — 1 18
I SIMBOLI della TRANSIBERIANA
Una volta scelto il percorso e saliti sul treno, seguire la transiberiana non è certo difficile, bisogna però per evitare problemi ricordarsi assolutamente alcune regole:
· Tenere con sé sempre i biglietti del treno (compresa la custodia arancione) oltre ovviamente al passaporto con i relativi visti e i fogli di immigrazione fino al rientro in Italia.
· Stare attentissimi a non rischiare di perdere il treno (e i bagagli) durante le soste nelle stazioni.
· Evitare di fotografare dove è esplicitamente vietato (nel dubbio chiedere il permesso).
· In Cina (meno in Russia e Mongolia) hanno un’idea diversa di libertà della persona, portare pazienza anche per le cose per voi scontate.
Ad accompagnarvi lungo il Vostro viaggio vi saranno in particolare alcuni cose che pian piano diverranno famigliarissimi.
Ovviamente i treni e i suoi luoghi: Vagone (treno del tratto Ulaan Baator – Pechino) il corridoio interno, la cabina (2^ classe) , il vagone ristorante;
Gli oggetti: Il samovar (con acqua calda x il tè) , Le tazze da tè ;
I personaggi: le Provodnitse (sorveglianti delle carrozze) , Le babushke’ (venditrici ambulanti sulle banchine) , compagni d’avventura (Marco e Pietro ma tanti altri) ;
Le stazioni (tantissime eccone due): Stazione di Krasnoyarsk , Stazione di Choir
… fine