La mia seconda volta in Giappone

19 giorni di viaggio inaspettato nel mio paese preferito
Scritto da: modgirl
la mia seconda volta in giappone
Partenza il: 10/03/2010
Ritorno il: 29/03/2010
Viaggiatori: 1
Spesa: 2000 €
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Finalmente a quasi un mese dal rientro riesco finalmente a scrivere una breve relazione con consigli e sconsigli del mio secondo viaggio in Giappone. Mi baso su appunti presi immediatamente al ritorno per non dimenticare la successione dei luoghi visitati. E chi l’avrebbe detto che sarei tornata di nuovo nel Sol Levante così presto? L’occasione è un offerta Alitalia di fine 2009. Biglietto Malpensa-Tokyo Narita a 456 € AR preso a fine dicembre con partenza il 10 marzo. Butto giù subito un itinerario di massima che sarà così: Tokyo, con gite nei dintorni non fatte la prima volta, Takayama, Kanazawa, Kyoto, Koya-san. Prendo anche un JR Pass da 7 gg di nuovo da HIS Milano (235 €, spedizione compresa) Alberghi: Tokyo, Sakura Hostel, 11 notti in dormitorio (prenotato dal sito, 250 € circa) Takayama, Rickshaw-inn, 2 notti in singola stile giapponese (8400 yen) Kanazawa, Kanazawa Central Hotel per 1 notte (34 € da Expedia) Shin Osaka, New Osaka Hotel per 3 notti (105 € da Expedia) Narita città, U City Hotel per 1notte (42 € da Expedia) Parto con la pioggia, trolley e zaino e all’ andata il volo è in code sharing con JAL. Molto comodo e personale gentilissimo. Ho anche fatto amicizia con una hostess, la signorina Maeda, che mi ha regalato una carinissima cartolina della compagnia in stile manga. Arrivo puntuale alle 15,30 dell’11 marzo e servizi comodissimi. Cambio 500 € e scambio subito l’ordine x il JR pass facendolo partire dal 22 marzo. Trasferimento in Keisei Skyliner per Ueno. L’ostello è come lo ricordavo, ma questa volta con una prevalenza di francesi. Bisogna comunque adattarsi e questa volta mi sembra meno piacevole della prima anche perchè in camera ci sono delle americane che rientrano tardissimo e parlottano spesso. Il vero vantaggio è solo il prezzo.C’è anche un offerta e pago una notte in meno con cui praticamente mi pago la colazione (che comunque non faccio sempre e mi compro io roba al Family Mart). I giorni a Tokyo sono tranquilli anche perchè questa volta faccio molta fatica nella prima settimana a superare il fuso. In pratica le visite si svolgono quasi sempre non prima delle 12, ma in fondo non ho più l’ansia di vedere tutto che di solito si ha durante il primo viaggio in questo paese, quando si teme di non poterci ritornare mai più. Ormai a momenti, mi sembrava quasi di essere più una residente che una turista. Per risparmiare rinuncio anche a visitare dei musei privati che avevo in programma per godermi di più i vari quartieri di Tokyo. Le visite sono le seguenti. 12 marzo: Rivisita di Asakusa, questa volta fin sotto la Flamme d’or con passeggiata nel parco lungo il fiume Sumida. Shibuya con ingressi in alcuni negozi tipo Shibuya 109, Uniqlo, Loft (bellissima cartoleria, da vedere).Subito il famoso incrocio non era molto affollato e non mi ha impressionato molto,ma quando sono ritornata al crepuscolo era impressionante. Ho avuto proprio l’impressione di una metropoli. 13 marzo:Rivisita di Ginza, anche in notturna (i quartieri più commerciali li consiglio in notturna, luci spettacolari tanto da apparire molto più belli che di giorno).Ho di nuovo reso omaggio al teatro Kabuki che sta per essere rifatto! Serata di cena+karaoke (divertente, era la prima volta) con Paolo, amico barese e un gruppo di giovani giapponesi tra cui una ragazza che studia italiano e che ha organizzato la serata, con tanto di insegnante romano al seguito. Cibo buono in locale tipico (sashimi, tempura ecc.), ma un po’ caro (4000 yen a testa). Perdiamo anche l’ultima metro. Con Paolo giro un po’ di bar con musica, affollatissimi, soprattutto di ragazze giapponesi a caccia di stranieri e alla fine scegliamo un manga kissa (internet cafè con fumetti). Si trova praticamente davanti all’Hard Rock Cafè al piano 12 di un palazzo con ascensore trasparente e vista spettacolare su Roppongi Hills. 1500 yen per tutta la notte (si puo’ stare fino alle 8), doccia, bevande gratis ecc. Tutti dormono ed è consigliatissimo a chi deve aspettare la ripresa della metro (il taxi è molto + dispendioso). Spettacolare alba e ritorno in ostello quasi alle 8 (e ci si può anche godere il Sensoji senza nessuno o quasi!) 14 marzo: Bellissima passeggiata domenicale ad Harajuku che non mi aspettavo così piacevole (una zona da vedere); Takeshita dori piena di gioventù, parco Yoyogi, tempio Meiji (anche x me il + bello di Tokyo, matrimonio incluso e alberi stupendi), boutiques tutte diverse e spettacolari. Da visitare per dei bei souvenirs a buon prezzo l’Oriental Bazar su Omotesando (la filiale di Narita è limitata). 15 marzo: Preso giornaliero metro. Giro completo a piedi del perimetro del Palazzo Imperiale (circa 2 ore). Già i ciliegi precoci con fiori e pruni e camelie bellissime.Tokyo Tower (un po’ deludente x la posizione ristretta. Bella quando è illuminata. Non sono salita xchè è cara). Non male il tempio Zojoji (verso le 18 ho assistito a una cerimonia veramente ipnotica con tanto di abate).Kabuki – cho e tutta Shinjuku ovest fino allo Studio Alta. Anche qui luci spettacolari.Non ho rivisto la parte del Municipio perchè, panorama a parte e negozi di elettronica già visti, la trovo una zona molto più noiosa. Comprati libri da Kinokuniya. 16 marzo : mercato di Ameyoko (interessante), visita più completa del parco di Ueno (purtroppo il Toshogu è coperto x restauri) e di nuovo Museo Nazionale per la mostra su Hasegawa Tohaku (in questi mesi a Kyoto, consigliata). Purtroppo è l’ultima settimana e faccio un ora e mezza di coda per entrare. Chiacchere con signore giapponesi in fila.Vedo anche il padiglione dell’Horyuji (non visto la prima volta) e il giardino posteriore con le case da te in una apertura straordinaria primaverile. Già dei ciliegi in fiore e clima discreto. A Tokyo in tutto il periodo in cui ci sono stata io, ha fatto un tempo molto variabile, anche con vento e piogge. 17 marzo: passeggiata per Kanda e Jinbocho con visita di almeno 3 librerie e acquisto di altri volumi. Paradiso per i bibliofili con anche libri in lingue straniere e stampe ukiyo-e (prezzi non alla mia portata x queste ultime). A Kanda molti negozi di mobili x ufficio e vestiti x impiegati! 18 marzo: gita a Kawagoe (treno Sobu da Shinjuku). Non aspettarsi nulla di eccezionale, ma cittadina carina e tranquilla. Atmosfera ante guerra e una intera via di case stile Edo. Consigliata, basta mezza giornata, a chi è stanco di Tokyo (se si sta più di 4 o 5 giorni succede).All’arrivo in stazione di Shinjuku altra passeggiata serale per Takashimaya Square e dintorni. 19 marzo. Gita a Yokohama (linea JR Kehin Tohoku da Ueno). Bus dalla stazione Yokohama per il Sankei-en, da vedere, bellissimo giardino con diversi edifici antichi trasferiti da altre zone tra cui la pagoda a 3 piani + vecchia del Kanto (periodo Muromachi) su una collinetta da cui si vedono le grandi gru del porto. Chinatown (bella al buio, ottimi nikuman e ravioli vari), la passeggiata lungo il porto urbanisticamente molto ben sistemata, il ponte, la Nippon maru, fino alla Landmark Tower (anche qui non sono salita, si paga x l’osservatorio), tutto molto spettacolare di notte. Una città forse non imperdibile, ma in cui vale la pena anche in questo caso trascorrere almeno mezza giornata, una volta esaurite le visite classiche nel Kanto.E ci si mette poco x arrivarci! 20 marzo: Giornaliero metro n° 2.Giornata mite. Ritorno di nuovo al Palazzo Imperiale per vedere i giardini orientali, chiusi il martedì e venerdì. Vale la pena vederli perchè sono gratuiti. Bella la parte in stile giapponese, un po’ deludente la parte superiore a parco. Il museo delle collezioni imperiali in questo periodo presenta una mostra poco interessante: dare comunque un’occhiata xchè le opere ruotano spesso. Compro a 200 yen l’uno 2 opuscoli sulle molto più interessanti ville di Katsura e Shugakuin di Kyoto, molto più difficili da visitare per rapido esaurimento dei posti. Visita anche del Koishikawa Korakuen (vicino al Tokyo Dome), giardino splendido e da non perdere (300 yen di ingresso).Yurikamome per Odaiba, anche qui al buio veramente bello (sono tutti centri commerciali che possono più o meno interessare, e ci si potrebbe perdere giorni, ma una visita veloce vale comunque la pena farla)!Il Rainbow Bridge è fantastico e si vede anche la punta della Tokyo Tower! 21 marzo : Gita ad Hakone con il pass dell’Odakyu da Shinjuku. Non mi fermo a visitare molto lungo il percorso, ma solo fare il giro sui vari mezzi di trasporto è molto divertente. La giornata è ventosissima tanto che per un po’ la funivia è sospesa e la crociera sul lago Ashi e cancellata così che devo tornare ad Hakone Yumoto in bus direttamente dall’arrivo della funivia senza poter vedere il fondo del lago con il tempio e la vecchia strada. In compenso dalla funivia ho una veduta magnifica del Fuji proprio grazie al vento che ha allontanato le nuvole!Mi sento molto fortunata per questo!Hakone la consiglio proprio x la vista del vulcano e, secondo me, è una località che perde molto se il tempo e brutto e non si puo’ vedere. 22 marzo. Mi trasferisco a Takayama via Nagoya e anche se il viaggio è lungo, il paesaggio che si vede dal treno è molto bello. Il Rickshaw-inn è facile da raggiungere e pur non essendo al 100 % un ryokan classico (non tolgono il futon e non ci sono i pasti in camera) e comunque comodo e piacevole. Alla sera Takayama è fin troppo tranquilla, forse anche perchè siamo in un mese di bassa stagione. Il giorno dopo mi visito la cittadina che mi piace molto. Sembra ci sia poco, ma tra mercato del mattino (la cosa comunque meno interessante), vecchie case, bei negozietti, ottimi dango e taiyaki da comprare e mangiare per strada, la collina dei templi (da non trascurare: i vari complessi non sono antichissimi, ma la posizione è molto bella e tranquilla),il museo dei carri da festa e il jinja vicino, il Takayama Jinya (da visitare anche all’interno) e il Kokubunji (il più bel tempio di Takayama), se ne va tutta la giornata. 24 marzo. Al mattino mi visito l’interessante villaggio Hida sotto la pioggia con un gruppo di giovani inglesi (forse alloggiati al vicino ostello) e una coppia di giapponesi con cui scambio qualche commento sull’interno delle case gassho. Da vedere, soprattutto se come me non si ha tempo di andare a Shirakawago. Trasferimento a Kanazawa via Toyama dove arrivo verso le 18. Il treno attraversa l’altro lato delle montagne (e c’era ancora neve) e una zona di bella campagna. Giro della stazione (recente) e dei dintorni dell’hotel e la prima impressione è che non sia molto diversa da altre città giapponesi. 25 marzo. Giornaliero bus (500 yen). Comodi i bus turistici. In 6 ore, quasi sempre con l’ombrello in mano, mi vedo il quartiere delle geishe, il Kenrokuen (molto bello anche se è fin troppo grande per un giardino in stile giapponese e a volte si ha la sensazione che siano tanti giardini diversi messi insieme), la porta del castello, il museo d’arte della prefettura di Ishikawa (bell’edificio museale, collezioni varie anche pittura moderna giapponese, da vedere per la bellissima collezione di porcellana Kutani, ho anche comprato il catalogo, e una ceramica a forma di pavone, tesoro nazionale del grande Nonomura Ninsei) e il quartiere dei samurai.In sintesi, un po’ come Milano,Kanazawa ha singoli monumenti molto belli e importanti, ma un tessuto urbanistico non entusiasmante. Trasferimento ad Osaka. Si attraversa forse la zona più agricola di Honshu e meno popolata (Fukui) e si vede, anche se da lontano, il lgrande lago Biwa. Viaggio piacevole.A Shin-Osaka mi compro finalmente i miei adorati takoyaki e un ottimo bento (maku no uchi in stile di Kyoto) che mi mangio in albergo. Ottimi entrambi! 26 marzo. Gita giornaliera a Kyoto (parto verso le 9 in hikari, 15 minuti). Alla stazione chiacchero con una signora di Osaka che studia italiano in una scuola di Umeda e lo parla già bene. Purtroppo non facciamo in tempo a scambiarci l’indirizzo e-mail per mancanza di biro.Tempo variabile, con sole alternato a pioggerelle. I fiori sono ancora all’inizio ed è venerdì, ma la stazione di Kyoto è come al solito piena di gente. Stavolta faccio la normale turista anche io e mi compro il giornaliero per l’autobus. Prima tappa il Ginkakuji, che mi rivedo questa volta non coperto e restaurato!Come sono contenta. Mi faccio tutta la passeggiata del filosofo e anche se i fiori di ciliegio non sono tutti aperti è effettivamente molto più bella in primavera (nelle altre stagioni meno).Incontro anche un gruppo di placidi gatti che tutti fotografano. Arrivata al Nanzenji ne approfitto x visitare uno dei templi secondari più interessanti, il Tenju-an, che non avevo visto, con un giardino non molto grande, ma notevole. Acquazzone, mi riparo sotto il portale del Nanzenji e poi rivedo con gioia lo splendido Konchi-in. Partecipo anche alla visita guidata (siamo solo io, la deliziosa e gentilissima guida e una ragazza giapponese) all’interno, anche qui in apertura straordinaria primaverile, dove possiamo vedere tra l’altro la famosa sala da te di Kobori Enshu e il paravento con la scimmia di Hasegawa Tohaku. Bus e stop davanti al Chion-in per rivedere il tranquillo e bellissino Shoren-in. Riattraverso il parco di Maruyama, faccio la passeggiata delle strade nene, ishibei koji ecc.(che piacere rivedere questi luoghi) fino al Kiyomizu-dera. Salendo mi guardo i negozietti, mi mangio dei dango ottimi e mi compro una scatola di yatsuhashi. Non avevo intenzione di rivedere il tempio, ma c’è l’apertura serale, non posso perderla! E nel frattempo si è anche rasserenato. La visita è stupenda, le luci bellissime illuminano i fiori in modo suggestivo. Faccio anche (per 100 euro in più) il giro nel labirinto sotterraneo al buio (una pratica religiosa di cui avevo letto da qualche parte, ma non sapevo di preciso quando si facesse), un’esperienza comunque curiosa. Infine in un localino all’interno mangio ottimi soba per 600 yen. Per ultimo vado a vedere Gion di sera (bellissimo), cosa che quando ero in famiglia non avevo mai potuto fare.Ritorno in hotel verso le 21,30 soddisfattissima di aver potuto ritornare nella “mia citta”. 27 marzo: Gita a Koyasan (metro fino a Namba e Nankai pass). Il viaggio è un po’ lungo perchè il treno fa tante fermate, ma è una gita molto interessante. Con il pass il giro è semplicissimo e basta segure la gente. L’insieme è un po’ deludente perchè effettivamente sembra una vera città. I singoli monumenti, il museo e il tempio principale sono importanti, ma forse consiglierei di vedere come montagna tempio più il monte Hiei, meno commerciale (non ci sono per esempio negozi). La parte più suggestiva è stata anche per me sicuramente il cimitero di Oku no in con gli splendidi cedri secolari! Qui ho anche conosciuto una coppia, lui greco di Corinto, lei turca di Istanbul, molto simpatici, con cui ho chiaccherato a lungo in inglese e fatto il viaggio di ritorno in treno insieme. 28 marzo: E’ praticamente il mio ultimo giorno in Giappone. Inizio a riavvicinarmi a Tokyo e vorrei fermarmi a Nagoya per il museo Tokjugawa. Effettivamente arrivo in stazione, scendo, ma è domenica ed è così pieno di gente che non trovo un armadietto libero per posare il bagaglio così ci rinuncio, rimando a un prossimo viaggio e risalgo sull’hikari per Tokyo. In fondo era gia quasi mezzoggiorno ed è stato meglio così. A Tokyo cambio su un locale per Narita e arrivo in hotel poco dopo le 17. Un po’ di riposo ed esco per visitare la cittadina. Veramente carina e il Naritasan è molto d’effetto anche se gli edifici più antichi, tipo la bella pagoda, risalgono al ‘700 e l’edificio principale è recente. Molto bella la sistemazione degli edifici a terrazze. Sulla via principale trovo una bancarella di yakitori e ne prendo 4. Gli avventori, un gruppo di anziani giapponesi mi invita a sedermi con loro e a fare due chiacchere. Uno di loro, veramente gentilissimo addirittura paga per me!Che bel modo di finire un viaggio in Giappone! 29 marzo: L’hotel ha un bus navetta per l’aereoporto. Alle 8,30 ci raduniamo nella hall e si parte. Anche oggi piove e il clima grigio non fa che aumentare la tristezza per l’imminente partenza. Il volo,che questa volta è proprio Alitalia, è alle 12,30 per cui arrivo presto e sono tra i primi a fare il check in dopo aver aspettato l’apertura dei banchi. Nonostante i libri (anche i 5 kg di libri del 2008 rispeditimi dall’amica di Utsunomiya all’ostello), riesco a fare solo16 kg di trolley e a portare lo zaino come bagaglio a mano.Spendo gli ultimi yen (avevo prelevato solo altre 2 volte col bancomat dagli sportelli delle poste nipponiche) in altri due libri e piccoli regalini per le compagne del corso di guida. Il volo è discreto e non completamente pieno tanto che non ho nessuno accanto. Stavolta mi sembra addirittura più lungo e la scelta di musica è limitata e ripetitiva. Mi vedo però un recente film con George Clooney e seguo passo passo la mappa di volo. Arrivo a Malpensa alle 18 e a Torino (in bus e treno dalla stazione Centrale) alle 22 e 30. Il viaggio è finito, i ricordi splendidi e spero di tornarci una terza volta!C’è ancora molto da vedere!Mata ne Nihon!


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