La mia islanda: 4 amici, 3 pecore, 6500km nella natura

Diario di viaggio e qualche dritta per chi vorrà intreprendere un viaggio alla scoperta di questa particolarissima isola. Un viaggio che non è per tutti, che necessita una preparazione soprattutto nella testa... per esser pronti a spazi sconfinati, silenzi e la natura che fa da padrona.
Scritto da: Ebec77
la mia islanda: 4 amici, 3 pecore, 6500km nella natura
Partenza il: 05/08/2011
Ritorno il: 22/08/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €
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Un po’ la curiosità un po’ il mio amore per la natura un po’ la voglia di vedere e vivere un paese e un ambiente totalmente diverso dalle mete toccate negli ultimi anni (in cui dominava il colore e il sole) mi ha portato a vivere la mia vacanza 2011 in Islanda, assieme ad altri tre compagni di viaggio.

Come è ormai mia usanza fare, anche in questa occasione cercherò di trasmettere qualche utile informazione a chi sta pensando di intraprendere la stessa avventura.

Guide turistiche: ne ho acquistate e analizzate diverse;la migliore è risultata essere la Lonely planet, in questo caso veramente molto completa e ricca di informazioni con un buon numero di pagine e luoghi (anche se talvolta non sono riuscita a trovare tutto quello che vi citano e le tariffe varie non sempre corrispondevano).

Voli: pensavo fossero molto più cari in realtà con qualche accortezza si riesce a non spendere una fortuna. Ho prenotato a gennaio per partire ad agosto. La compagnia + conveniente in assoluto è la iceland express che ad esempio parte e torna ogni lunedì da bologna con volo diretto. Considerando però che l’arrivo è a tarda notte abbiamo valutato che la cosa ci avrebbe portato via qualche bel giorno. Chi vuole come noi sfruttare anche il weekend può acquistare la tratta dell’iceland express direttamente da Londra (da cui ha partenze quotidiane) e prendere un low cost italia-Londra (e non c’è che l’imbarazzo della scelta). Con questa combinazione abbiamo speso per il volo andata e ritorno compresi bagagli e tasse 380 euro.

Trasporti: ahiahiahi…. Tasto molto dolente! Comunque in questo campo è questione di scelte e obiettivi. Le compagnie di noleggio sono parecchie e ognuna ha le sue tipologie di auto e di pagamenti. Comune a tutti è una sola costante. I noleggi delle auto, qualsiasi siano le categorie sono mooolto onerosi sempre, inoltre le auto difficilmente sono nuove. Va ricordato che se si vuole affrontare un percorso sterrato (le strade “F”) bisogna accertarsi di essere autorizzati dai noleggiatori a praticarlo e avere un mezzo adeguato per affrontarli. Consiglio un’assicurazione totale (anche se nessuno assicura parabrezza e ruote). Benzina e diesel costano uguale, si può pagare comunque ovunque con carta di credito e i distributori sono abbastanza presenti sul territorio. Quelli che troverete di + sono gli “N1” e gli “Olis” (in questi ultimi se avete la tesserina che a volte si trova in qualche ufficio turistico potrete, presentandola alle casse, bervi un caffè totalmente gratis). Chi non vuole noleggiare un’auto può anche fare il giro dell’Islanda in autobus. Ce ne sono in numero e frequenza sufficiente nel periodo estivo e lasciano sempre i passeggeri nei luoghi più conosciuti e turistici. Ovvio che in questo modo si è sempre con l’orologio in mano e non si può godere un territorio che piace con la giusta calma dovendo rispettare degli orari. C’è una tesserina-biglietto apposito che permette di prendere tutti gli autobus per girare l’Islanda.

C’è anche chi fa l’autostop! Anzi sono tanti! Ma si rischia di passare ore ad attendere….

Pernottamenti: nel mio viaggio sono stata nelle sistemazioni più disparate (ostelli, guesthouse, b&b, hotel, appartamento….). Facendo un bilancio e volendo dare un consiglio col senno di poi quello che consiglierei è assolutamente di prenotare il maggior numero possibile di ostelli. Sono sempre super nuovi, attrezzatissimi, molto puliti e davvero confortevoli e con sistemazioni differenziate, da camere private da 2 o 4 letti a dormitori in base alle esigenze e al budget.

Sono stata mille volte meglio negli ostelli che nella maggior parte delle guesthouse o b&b che di solito prediligo ma in questo caso non gli facevano neanche le scarpe! Qualsiasi sia la soluzione (hotels a parte) se si ha il proprio sacco a pelo quasi ovunque si può scegliere la formula “sleeping bag accomodation” per risparmiare un po’: praticamente si dorme in letti solo dotati del coprimaterasso e magari di una coperta aggiuntiva per chi ha freddo e ci si va con il proprio sacco a pelo appunto.

C’è una regola comune a tutti in Islanda: ogni volta che si entra in una casa o ostello o altro ci si deve obbligatoriamente sempre togliere le scarpe. Si gira sempre in calzini o con le proprie ciabattine o scalzi. Credo sia tutto sommato un’ottima abitudine per lasciare tutto lo sporco fuori di casa dunque non ci ha mai creato alcun problema anzi.

Si può poi scegliere se includere o meno la colazione. Di solito il costo si aggira sui 9 euro. Da alcune parti ci sono dei bei buffet e dunque ne vale la pena perché si mangia talmente tanto da saltare il pranzo! da altre un po’ meno.

Alla fine però le cucine a disposizione degli ospiti sono così ben organizzate e attrezzate che praticamente tutti si preparano tutto da soli.

Avvertite sempre con una telefonata se arrivate dopo le 18 in generale perché in alcuni casi potrebbero dare la camera a qualcun altro (soprattutto negli ostelli). La zona in assoluto in cui si fa più fatica a trovare una sistemazione e soprattutto a trovarla a prezzo decente è quella del lago di Myvatn in cui spesso viene richiesto di fermarsi 3 notti (che in effetti servono assolutamente per questo territorio ma chi ne avesse di meno disponibili magari farà un po’ più fatica).

Pasti: la soluzione più pratica, semplice ed economica è arrangiarsi e prepararsi il proprio pasto. Praticamente tutti gli ostelli e le guesthouse sono attrezzati con cucina comune che contiene posate, piatti, pentole frigo microonde, bollitore tostapane ecc. A fine pasto ognuno lava le sue stoviglie e le rimette a posto perché possano essere utilizzate dagli altri ospiti. Ci sono vari supermercati in cui fare la spesa. Il più famoso ed economico è il “bonus” inconfondibile con lo stemma di un porcellino rosa con occhi stralunati. Poi praticamente ogni stazione di servizio fa anche da mini supermercato se ci sono cose dell’ultimo momento che ci si dimentica.

Per il pranzo potete fermarvi in qualche bakari (panetteria) o qualche kafi a mangiarvi una buona zuppa se appunto non vi auto-preparate un panino.

L’acqua è buonissima, infatti nessuno compra acqua minerale o in bottiglia e se lo fatte vi guardano male e ne han ragione! Ottima.

Ai ristoranti o bistrò si può chiedere anche la brocca di acqua da bere e saran felici di portarvela senza farvi pagare proprio nulla.

Gli alcolici si comprano in negozi specializzati di gestione statale che si chiamano “vin budin” e non sono proprio economici diciamo. Alcune birre un po’ leggere e di bassa gradazione alcolica come la viking si trova anche nei supermercati. Si usano tanto le zuppe che troverete anche in ogni bar e panetteria. Proprio la panetteria (bakari) è un posto interessante perché vende pane e dolcetti tipici (come ad esempio le palle dell’amore ceh sono sorta di muffins con uvetta tondi) piuttosto buoni e prepara anche caffè cappuccini e altro.

La cosa più particolare che c’è in Islanda è l’abitudine del pagamento di una tazza di the o caffè per poi fare il riempimento all’infinito. Inizialmente non ci credevo ma poi ho visto che lo facevano tutti. Praticamente si paga un caffè o cappuccino (che di solito è preparato da macchinette automatiche oppure si trova in sorta di termos giganti) e una volta bevuto si può tornare a riempirsi il bicchiere senza pagare niente altro. Credo funzioni anche con le zuppe ma no sono riuscita ad approfondire sufficientemente la cosa (però una volta in un bistrò lo ho fatto e parevano tutti tranquilli come se fosse prassi).

La carne che si trova nella maggior parte dei casi è l’agnello.

Il manzo si trova soprattutto in forma di hamburger ……ma altro che Mcdondald’s! qui li fanno davvero molto buoni (ovvio se non si va in fast food ma in bistrò e bar!).

Altre cose particolari che ho notato: le banane che vedrete ai supermercati sono quasi fosforescenti da quanto sono verdi (ma dopo che le avrete in auto da 3 giorni riassumono sapore e colore di banana); lo zucchero quasi ovunque è a zollette (e a volte farlo sciogliere è un’impresa………).

Altra cosa curiosa che riscontrerete è una sorta di strana abitudine che c’è nei supermercati di surgelare la gente. Infatti anziché avere le celle frigorifere che contengono le cose, gli alimenti che devono restare al fresco sono messi in stanze chiuse all’interno del supermercato totalmente fredde…..dunque vestitevi!

Lo yogurt per eccellenza è lo skyr…….strabuono!! soprattutto nelle varianti fragola e vaniglia, ideale per spuntino da viaggio in quanto magro, nutriente e comprende già un cucchiaino pieghevole incluso.

Altre particolarità:

– fate caso alle chiese moderne. Gli architetti di queste parti devono essere un po’ strani perché sono veramente a dir poco stravaganti per non dire orripilanti. Mio grande pentimento è stato non aver fatto una foto a ogni chiesa assurda trovata in Islanda…..avrei un buon album di orrori architettonici.

– La presa di corrente è quella tedesca dunque con un adattatore non avrete mai problemi

– Viene accettata ovunque la carta di credito per i pagamenti

– ovunque si ha sempre la sensazione di essere in luoghi sicuri anche lasciando gli effetti personali in auto e la gente che ho trovato è sempre stata gentile e disponibilissima tanto che addirittura in un hotel in cui sono capitata per uno stop per caso (a seguito di problemi meccanici) ci hanno fatto telefonare gratis al noleggiatore, cercato un numero di telefono del meccanico e pure offerto un caffè.

– importante è comprarsi una buona cartina stradale per girare l’Islanda. Il navigatore potete fare a meno di portarvelo perché può farvi spesso gran confusione: questo perché in Islanda ci sono sempre due o anche tre o più città con lo stesso nome. Dunque limitatevi a seguite la cartina e le indicazioni stradali dato che sono sempre molto chiare.

– l’ombrello? Altro oggetto che potete lasciare a casa tranquilli. In Islanda c’è sempre tantissimo vento (spesso parecchio fastidioso) e dunque non arrivereste neanche ad aprilo senza che si rompa.

– utilissimo è un buff o qualcosa che vi protegga il collo dal vento.

– indispensabile è un ottimo spolverino, un pile windstopper e pure i panta-vento. E ci si veste sempre a strati perché in una giornata si possono avere repentini cambi metereologici e passare da sole a pioggia battente.

– attenzione alle pecore: al di la del fatto curioso che le vedrete praticamente sempre girare a gruppi di tre , hanno la tendenza al suicidio dunque consiglio quando le vedete sui bordi della vostra strada di dar un colpo di clacson affinché si spostino anziché decidere di attraversare all’ultimo momento…..partono di corsa!!.

– i punti di interesse sono sempre segnalati con una sorta di quadratino con i ghirigori. Devo anche dire che a volte non ho ben capito che cosa segnalassero.

– attenzione ai guadi: per raggiungere alcuni meravigliosi territori interni vanno affrontati dei guadi. Non fatelo alla leggera, possono essere pericolosi – e accertatevi di avere un’auto idonea e con il permesso per questo genere di cose

– tenete a portata di mano sempre costume e asciugamano (magari in microfibra così asciuga in un attimo) perché sparse qua e la ci sono sempre delle zone con pozze geotermali naturali ma in ogni caso in ogni villaggio anche il + piccolo c’è una piscinetta riscaldata in cui soprattutto nelle giornate fredde e piovose può essere piacevole immergersi

– la radio a parte nei grandi centri non prende nulla dunque se volete avere un sottofondo musicale o vi portate qualche cd o il cavo per collegare l’ipod alla radio.

– attenzione ai limiti di velocità: non è mai permesso andare a più di 90km/h. qua e la ci sono anche degli autovelox ….vista l’alta incidenza della mortalità delle strade infatti è stato dato un giro di vite e ora le multe sono salatissime, si aggirano sui 700 euro. Non è il caso di rischiare direi!

– cose tipiche: soprattutto i maglioni di lana troverete come artigianato tipico. Sono molto belli ma pure abbastanza costosi. Nell’abbigliamento tecnico spopola la marca “66° nordur/north” che è una sorta della north face locale.

– praticamente ovunque troverete il wifi gratuito (ma non negli ostelli) che è utilissimo soprattutto per prenotare alloggi e seguire le previsioni del tempo in modo da organizzarvi la giornata.

– quando aprite i rubinetti dell’acqua calda occhio a non ustionarvi perché esce solitamente caldissima e nella maggior parte dei casi con forte odore di zolfo dato che quasi tutti usano quella proveniente da solfatare e pozze geotermiche. Nel fare la doccia avrete la sensazione di non esser mai sciacquati. Normale.

– per chi ha problemi a dormire con la luce si porti la mascherina per gli occhi perché d’estate durante la notte fa buio ma le ore di buio sono poche e alle finestre non c’è nulla di + che una tendina (gli islandesi han cosi pochi mesi di luce che quella che hanno se la voglion godere a pieno!!)

Il nostro giro d’Islanda: visite fatte e qualche dritta per i viaggiatori.

Siamo arrivati in Islanda, all’aeroporto di Keflavik alle 23.30 di notte a inizio agosto.

Una volta arrivati in aeroporto ci sono due banchi che gestiscono dei pulmini per raggiungere la città. Le tariffe variano leggermente in funzione che voi vogliate farvi portare fino alla stazione degli autobus o direttamente al vostro alloggio. Ma la differenza non è poi molta e noi abbiamo scelto la seconda opzione. Costa 12 euro e il tempo di viaggio è poco + di un’ora (il biglietto si chiama flybus+). Potete prendere i biglietti anche in anticipo su internet se volete.

Un giorno per l’esplorazione della città è piacevole dedicarlo.

Reykjavik è la capitale ma in realtà è molto piccolina e si gira tranquillamente a piedi (assurdo prendere l’autobus turistico) e non potrete mai perdervi se terrete sempre come riferimento la stranissima chiesa che si vede da ogni punto della città. È bello passeggiare lungo mare e vedere qualche negozietto tipico. Se parlate e capite bene l’inglese ogni giorno alle 13 inizia il “Reykjavik free walking tour” che parte dal centro città. Dei giovani accompagnano le persone che vogliono partecipare (non è richiesta alcuna prenotazione) a fare un giretto per il centro cittadino spiegando un po’ di particolarità, leggende e storia della città.

Poi alla fine se gli si vuole dare una mancia si dà altrimenti nessuno vi contesterà mai niente.

Il miglior posto per mangiare è il sea-baron o seagriffin che si trova nell’area del porto da cui partono le escursioni di whale watching) dove troverete a cifre molto modiche (stranooo!!) dell’ottima zuppa di aragosta (7euro) o dei freschissimi spiedini di pesce ma anche di verdure. È un localino molto piccolo con capienza ridotta e informatissimo ma a noi è piaciuto un sacco e lo consigliamo assolutamente. Se avete una macchina a disposizione c’è pure una sorta di centro moderno in posizione collinare contenente ristoranti e qualche negozio con terrazza panoramica gratuita che dà una bella vista sulla baia.

In centro città troverete anche la sede di “iceland express” (IE) che organizza escursioni in bus di un girono o più nonché i trasporti all’aeroporto che potrete prenotare facendovi venire a prendere direttamente al vostro alloggio per il giorno di ritorno senza sovrapprezzi.

Se acquisterete qualche souvenir quasi ovunque potrete usufruire dell’agevolazione del “tax free” spendendo + di 25 euro in aeroporto prensentando lo scontrino che vi daranno debitamente compilato vi restituiranno l’iva del 15% cash o su carta di credito direttamente.

Una volta ricevuto il vostro fido automezzo, si può iniziare la visita dell’Islanda dedicandosi alla penisola di reykjanes.

Si parte da Reykjavik dirigendosi verso l’aeroporto di keflavik e continuando lungo la costa sulla strada 41. Ci sono dei punti carini in cui fermarsi.

Ad esempio troverete 2 fari dopo gardur a gardskagi vicino ai quali ci sono molti uccelli e pure un campeggio; proseguendo si trovano le rovine di un villaggio abbandonato (basendar) e il cosiddetto “ponte tra i due continenti” (…..è un po’ ridicolo da vedere….non è che un ponticello in mezzo a un golfo ricolmo di sabbia, giusto un punto per scattare una foto nel nulla che ti dice che se lo attraversi ti trovi nella placca europea o quella americana – dunque non pensate che sia granchè).

Proseguendo con una deviazione Passerete poi nella zona di valahnukur dove una strada sterrata non messa proprio bene conduce a delle scogliere desolatissime e al faro + antico d’Islanda (1878).

Proseguendo sulla 44, carina invece la sosta nella valle geotermale di Gunnuhver così chiamata perchè la strega Gunna catturata con sortilegio vi fu trascinata morendo nell’acqua bollente.

Qui cui potrete vedere all’opera i soffioni boraciferi e provare l’ebrezza di respirarne l’odore.

Arrivati a grindavik potete deviare verso sinistra (strada 43) e andare verso la laguna blu: una dei luoghi più conosciuti d’Islanda (tanto più che mi han chiesto tutti come prima cosa se ci sono stata….mah!!). Si trova al centro di un’area in cui si nota la presenza di una centrale geotermale, acque color blu lattiginoso che contrastano con i campi di lava pieni di muschio; ne parlerò in dettaglio a fine del diario di viaggio. Il mio pensiero resta comunque che….con tutte le pozze naturali e geotermali sparse qua e la o anche le piscine di acqua geotermale che troverete ovunque al prezzo di 2 euro….andare qui mi pareva davvero una cosa esclusivamente turistica e costruita e che non dice granchè. Ma vederla sicuramente merita!! (ci sono delle belle vetrate che gli si affacciano dal bar interno accessibile a tutti anche se non entrano a fare il bagno).

Proseguendo lungo la costa invece, la 425 diventa 427 e poi si può girare a sx per tornare a Reykjavik sulla 42 costeggiando il lago kleifarvatn.

Prima della deviazione sulla 42, a sud di seltun (simpatica area geotermale a cui si può dare un’occhiata (vedrete subito il parcheggio con varie auto dunque non ci saranno dubbi) c’è una strada sterrata che porta lungo la costa fino a krysuvikurberg un gruppo di scogliere nere che d’estate sono popolate da pulcinella di mare e tante altre specie di uccelli. Un sentiero escursionistico permette di percorrere le scogliere.

Lungo la strada 42 verso Reykjavik se state attenti dopo il lago troverete un enorme essiccatoio di pesce che ha un odore terrificante ma è davvero particolare (e un po’ inquietante con tutte queste teste di pesce appese)…sempre se riuscite a resistere alla puzza appunto.

Sarete poi curiosi di vedere e girare il famoso “anello d’oro” come viene definito.

Nella zona a est di Reykjavik si trovano infatti i luoghi più frequentati dai turisti in Islanda che hanno poco tempo a disposizione; sono tre. Rispettivamente il parco di thingvellir, la cascata di gulfoss e il parco di geyser.

Non ci siamo fatti mancare queste tappe neppure noi ovviamente.

La cosa + deludente è il parco di thingvellir.

Parco protetto dall’unesco per via della sua importanza storica. Di facile accesso per qualunque turista perché non si tratta di altro che di una semplice passeggiata in piano sui luoghi in cui è stato formato il primo parlamento e altri particolari punti (come il lago in cui venivano annegate le donne accusate di infanticidio). Tutto il parco si osserva già dalla terrazza panoramica che si affaccia ad esso dal centro visitatori. Se avete 1 oretta di tempo potete fare una passeggiatina ad anello fino ad una cascata (oxafoss) e tornare al parcheggio ma il tutto non ci ha proprio detto nulla di che.

La tappa alla cascata gulfoss invece è davvero molto bella. Ci sono varie passerelle che portano a svariati punti di osservazione……dall’alto poi dal basso avvicinandosi anche molto tra mille spruzzi e mille arcobaleni – se capitate in un giorno di sole.

Si arriva poi al sito dei geyser. Il più famoso di essi (che dà il nome a tutti questi fenomeni) non erutta quasi + se non sporadicamente perché è stato intasato da sassi gettati al suo interno da stupidi turisti. Per fortuna c’è stokkur che ogni 6 minuti circa fa alzare un muro d’acqua. Ogni volta di altezza diversa.

È divertente e simpatico aspettare e vedere quanto sarà alto.

State attenti alla direzione del vento quando vi piazzerete per osservarlo.

Poi tutto intorno soffioni vari. L’accesso è gratuito ma verso sera è l’orario migliore perché i pullman se ne sono andati.

Se avete fatto tutto questo giro troppo in fretta e volete fare merenda, una bellissima passeggiata e un bagno in un vero fiume caldo naturale…..beh dirigetevi verso hveragerdi. Prima tappa sulla via principale alla panetteria hverabakarì dove potrete fare merenda e comprarvi il pane cotto nei forni con energia geotermica e vedere dolcetti da far perdere la testa (anche le famose palle dell’amore: le vendono anche insacchettate ma non sono così buone come quelle prese fresche al banco) e ottimi panini farciti.

Proseguite lasciandovi la città alle spalle e lasciate perdere il mini campo geotermale turistico in centro paese. È a pagamento e non è niente di che.

Andate verso la valle di Olfusdalur, verso i campi da golf, un po’ in “collina”; troverete da una parte delle serre abbandonate e vedrete intorno a voi alture piene di fumi bianchi che escono dalla terra. Seguite uno sterratine tenendovi sempre sulla sinistra e l’indicazione di reykjadalur fino ad arrivare ad un parcheggio.

Da qui si prosegue a piedi salendo vari prati in una piacevole passeggiata di 3,2 km che vi porterà fino ad un fiume caldo (se andrete troppo in su sarà però fin troppo caldo) in cui c’è sempre qualcuno che fa il bagnetto! E come dargli torto, si sta una bellezza! Finita la sosta si torna all’auto per la stessa via.

Il giorno successivo è stato dedicato interamente a una zona meravigliosa: il landemannalaugar. Va detto subito che se ci volete andare, o andate con 1 auto autorizzata ad andare sulle strade “F” o dovrete prendere il bus che comunque viaggia tutti i giorni anche se lascia poco tempo per chi vuole stare in questo bel posto. Ma potete pensare di dormire al camping locale.

Ci sono posti per le tende e un limitato di posti interni ad un rifugio (dormitori). Non ci sono punti di ristoro (solo un bus che vende qualche bevanda)! Una volta attraversato qualche guado e passati sulla strada sterrata vi troverete in questo luogo meraviglioso che pare uscito da un quadro dipinto per i bei colori tenui di cui sono colorati i monti.

All’ufficio informazioni vendono per pochi euro una mappa con i vari percorsi possibili da scegliere in base alla propria preparazione e alla voglia e al tempo che vanno dalla mezz’ora a…..3 gg per chi sceglie di arrivare da qui a Thorsmork (è uno dei trekking + belli al mondo!). noi abbiamo scelto il trekking da 2 ore e mezzo. Fantastico! Si passa in un sentiero tra colate laviche e ci si trova in un immenso prato pieno di piante di cotone artico, si sale in cima ad un monte con vista panoramica a 360° e si scende tra rocce fumanti per finire l’ultimo tratto lungo un fiume. Ci è piaciuto tantissimo. poi una volta tornati all’auto si prende il proprio costumino e si va in una pozza calda naturale che c’è dietro il campeggio creata da un fiume. Una meraviglia veramente soprattutto se avete la fortuna di capitarci in un giorno di sole.

Per chi è amante di trekking in zone nascoste e fantastiche può pensare di trascorrere la giornata successiva a thorsmork. La strada per arrivarci parte dalla romantica cascata di seljalandsfoss (particolare cascata che si getta in un profondo laghetto verde con un sentiero che ci gira intorno tanto che potete passare proprio dietro il getto d’acqua!) da cui partono anche i bus che portano giornalmente i turisti fino all’ostello. Io consiglio vivamente di prendere il bus per arrivarci. Il luogo è veramente fantastico ma vi assicuro che ci sono così tanti guadi e così profondi che rende davvero il viaggio pericoloso per chi non è in grado di affrontarli o non ha il mezzo adatto, più che altro l’ultimo guado perché si tratta di un vero e proprio fiume con corrente molto forte. In questa area meravigliosa trovate appunto l’ostello e un altro sito gestito dall’associazione che gestisce vari rifugi islandesi. Anche per raggiungere questo ci sono gran bei guadi.

Le passeggiate e trekking di questa zona sono infiniti non c’è che l’imbarazzo della scelta con durata in base a alle proprie capacità e gusti.

All’ostello si può anche pernottare in cottage familiari a 4 posti in mini casette di legno molto simpatici. Con 3 euro si può pure fare la sauna e per chi sceglie c’è un buon buffet per colazione.

Proseguendo lungo la ringroad c’è la cascata di skogafoss piuttosto pittoresca. Potete vederla da sotto o facendo un pezzetto di scalinata laterale che va sulla cima e volendo poi si apre in un percorso trekking (che addirittura vi permetterebbe di arrivare fino a Thorsmork). Il luogo migliore per vederla è a metà cascata in un sentierino informale creato dai turisti che porta a una sporgenza dalla quale ammirare la cascata vedendola nella sua interezza.

Proseguendo arrivate nella bellissima zona di Vik. Al di la che a quanto pare è uno dei posti + piovosi di tutta Islanda (a noi è andata bene) è anche molto suggestivo da vedere e fotografare. Avete l’imbarazzo della scelta per 3 posti (consiglio di farli tutti e tre!). 9 km circa prima del paesino c’è una deviazione laterale verso dyrholaey. Si tratta di una strada che vi porta un po’ in alto permettendovi di ammirare il panorama circostante. Trovate una sorta di parcheggio a fine strada che affaccia proprio sul paesino. Da li parte anche un sentierino che porta in 5 minuti alla spiaggia sottostante. Oppure potete prendere l’auto e alzarvi ancora un po’ per arrivare al bianco faro che a affaccia anche sul famoso arco di roccia. In questa zona si possono vedere vari uccelli.

Finita questa prima visita proseguite una manciata di km e trovate un’altra deviazione sulla destra. Va verso reynisfjara.

Andate fino in fondo alla strada e vi trovate ad un parcheggio davanti alla spiaggia. Potrete ammirare le belle formazioni rocciose caratteristiche che escono dall’acqua nonché una bella parete di colonne di basalto esagonali e passeggiare un po’ sulla spiaggia nera. È un posto molto carino veramente. Da qui poi potete proseguire fino al paesino. C’è una chiesetta in posizione collinare, due supermercati, un ufficio turistico che però ho trovato sempre chiuso e qualche bar. Potete andare a fare una passeggiata in spiaggia a vedere le onde infrangersi sulla passerella di legno e vedere le conformazioni rocciose che avete visto prima ma in lontananza.

Per chi volesse passare sotto l’arco roccioso invece…..beh deve rassegnarsi perché l’unico modo è prenotare un’escursione organizzata con un mezzo anfibio locale. Non c’è altro modo.

Il viaggio prosegue e vi troverete in mezzo al sandur e poi a un luogo molto carino. Una colata lavica ricoperta di muschio morbidissimo. Provate a sedervi sopra….come essere su un cuscino! Lungo il percorso potrete vedere anche varie case di torba, in alcune ci si può anche avvicinare molto.

Si arriva ad un paesino con uno strano nome Kirkiubaejarklaustur. In caso di bisogno c’è anche un meccanico. In ogni caso se dal distributore anziché andare verso hofn proseguiti alla rotonda, facendo mezzo km arrivate ad un cancelletto sulla sx. di qui partono un paio di percorsi escursionistici fino ad una cascata o se non avete tempo fino ad una pavimentazione naturale di colonne di basalto (400mt dal cancelletto seguendo la stradina in direzione distributore) alte una trentina di cm del diametro di circa 3 mt che sembrano un pavimento + che un’opera della natura.

Sempre in zona c’è un’area di pseudocrateri detta landbrot.

Proseguendo si arriva allo spettacolo dei ghiacciai , al famoso parco skaftafell e il ghiacciaio vatnajokull. Qui le opportunità di escursioni e trekking sono tantissime e vanno da 1 oretta in tutto alle 6/7 ore. Vale la pena approfondirle a mio avviso. C’è un buon centro visitatori all’inizio del parco e dell’area camping comunque che potrà aiutarvi e supportarvi nonché prenotarvi magari un’escursione trekking a piedi sul ghiacciaio con tanto di attrezzatura fornita per l’occasione e accompagnati da una guida. È carino! Per chi non avesse purtroppo per lui tanto tempo può andare a vedere con 40 min di passeggiata ad andare e altrettanti a tornare la bellissima cascata di Svartifoss davvero molto scenografica. Il sentiero parte alla sx del centro visitatori praticamente dal campeggio.

Sulla destra del centro visitatori invece trovate un percorso semplice e piano che in 25 min vi porta a toccare con mano una lingua del ghiacciaio.

Proseguendo lungo la strada avrete sempre alla vs sx lo spettacolo del ghiacciaio vatnajokul e sarà molto impressionante soprattutto man mano che ci si trova vicini al mare. C’è un’attrazione imperdibile: la laguna di iceberg di jokulsarlon! Un colpo d’occhio da mozzare il fiato.

Piccolo suggerimento. Circa 5km prima di arrivarci sulla vs sx c’è una stradina sterrata da imboccare che con poche curve vi porta su una sorta di collinetta dalla quale si può ammirare e arrivare a una prima laguna di iceberg molto meno conosciuta e turistica della principale ma a mio avviso anche + bella.

In ogni caso a jakulsarlon potete vedere gli enormi iceberg da una parte o dall’altra del laghetto mentre lentamente se ne vanno verso il mare su cui sfocia la laguna. Attraversate la strada e andateci per rimanere un’altra volta a bocca aperta nel vedere blocchi di iceberg arenati sulla nera spiaggia….davanti a voi il mare….dietro il ghiacciaio….senza parole.

Carina la gitarella con mezzo anfibio in mezzo alla laguna. C’è una versione economica su un barcone oppure pagando un po’ di + vi portano con una sorta di canotto ad alta velocità con un gruppo di gente + ristretto. Io ho optato per la prima soluzione. Se state attenti potrete veder nuotare anche qualche foca!

Da qui la strada prosegue verso hofn senza altre particolarità da segnalare. Da hofn parte la zona dei fiordi orientali. Tante persone la saltano totalmente. Io li ho fatti anche volentieri. Primo posto da citare è Lòn (o lonsvik), appena dopo hofn. Non si tratta di un villaggio ma di un luogo in cui si possono vedere delle enormi colonie di cigni concentrati scorazzare per il mare non lontano dalla costa.

Si arriva poi a Djupivogur. La cosa particolare che ha questo posto è che quotidianamente (consigliabile prenotare almeno la sera prima) alle 13.00 parte l’escursione per l’isola di papey, isola carina con un’antica chiesetta e soprattutto ottimo posto per bird watching. La gita dura circa 3-4 ore compresa l’attraversata in barca. La cittadina + grande di questa zona è poi Egilstadir.

Per arrivarci si fa anche un pezzo di strada sterrata pur essendo la ringroad. Si costeggia il lago lagarfljot in cui dovrebbe esserci secondo leggende il cugino del mostro di lochness.

Da egilstadir ci son alcune cosette da fare. un trekking facile e carino è quello che si trova sul lato del lago opposto a egilstadir. Si prosegue seguendo il perimetro del lago qualche km fino ad arrivare ad un parcheggio da cui parte un trekking verso due cascate di cui una molto alta: hengifoss.

Prima di arrivarci si vede una prima cascata circondata da colonne di basalto. Si riesce ad avere anche una bella vista panoramica della zona. Noterete che stranamente c’è qualche albero, cosa molto rara da queste parti ma cmq piantati dall’uomo.

Ritornando poi a egilstadir grazie a un ponte che taglia in due il lago si può pensare di prendere la strada 93 e proseguire verso seydisfiordur in cui troverete un paesino simpatico di case colorate (in ethernit tanto per cambiare). Qui sbarcano le navi che permettono di raggiungere l’Islanda senza aereo ma col mezzo proprio. Segnalo assolutamente di fare una pausa pranzo o merenda all’allegro locale Skaftfell Cultural Center. Wifi gratuito e ottime pizze giganti e altre portate fatte con amore come le zuppe del giorno (la ho mangiata di carote patate e ginger….da leccarsi i baffi!).

Un posto per dormire nei dintorni di egilstadir mi preme segnalarlo. Si chiama guesthouse mjoeyri a eskifjordur, dalle parti degli stabilimenti dell’alcoa. Chiedete il summer cottage….l’ambientazione e la casetta sono sbalorditive! A inizio paese c’è anche una caffetteria per niente turistica ma chiedete il loro hot french chocolate cake….che il padrone della locanda chiama “morte per cioccolato”, buono!!!

La mia ultima tappa di questa zona orientale è stata borgarfjordur. Al di la che lungo la solitaria strada per arrivarci ad un certo punto troverete sulla vs sx un baracchino color pistacchio che no è altro che un refrigeratore di bevande che funziona a energia solare….veramente simpatico! Poi proseguite alzandovi in quota e scendendo verso questo paesetto. Troverete un’antica casa di torba tutt’ora abitata dunque non visitabile ma veramente bella.

Ma la cosa + particolare, per chi è amante del birdwatching ovviamente, è proseguire per altri 4 km circa dopo il paesino fino ad una sorta di isoletta artificiale che è la patria della pulcinella di mare. Non è altro che un ponticello con una scaletta in legno che collega a una sorta di collinetta e piattaforma di osservazione. Sarete circondati da pulcinelle che spuntano ovunque….abbiamo passato 2 ore comode a veder svolazzare questo goffo volatile!

Ci si spinge ora verso l’area di Myvatn. La strada è impressionante perché ci si trova veramente per qualche bel km in mezzo alla desolazione + totale senza neanche un filo d’erba o un corso d’acqua o …una pecora! Consigliata una sosta caffè alla caffetteria Ferjufjall a 8 km in una strada parallela alla ringroad che potete percorrere come alternativa ad essa. Simpatica caffetteria con qualche casetta di torba intorno e un camping.

Arrivati poi al bivio si può proseguire verso nord o verso l lago di Myvatn.

Noi abbiamo iniziato dalla zona nord per vedere la famose cascate dettifoss e selfoss raggiungibili con una bella passeggiata tra rocce varie. Si arriva vicinissimi al salto della cascata dunque attenzione! C’è anche una terza cascata camminando dalla parte opposta alle prime due ma non siamo riusciti a vederla per questione di tempi. Dopo le cascate si può visitare il canyon di asbyrgi fatto a ferro di cavallo che secondo leggenda è l’impronta del cavallo di odino.

da cui partono vari sentieri a costeggiare il canyon a forma di zoccolo. Eventualmente dalla 862 si arriva a hljodaklettar e parcheggiando vicino Camaping si può percorre un sentiero circolare di meno di 1 ora. Le formazioni migliori sono a nord est del parcheggio (tra cui troll e kirkjan ecc.).

si prosegue poi verso husavik, cittadina famosa per l’avvistamento balene….. e già la strada che va dalle cascate a husavik ha un tratto lungo la costa che è bellissimo. Poi escursione che ovviamente abbiamo prenotato!! È stata bellissima perché siamo passati proprio sopra due balene che facevano mille salti e spruzzi.

Da husavik si arriva poi al lago di Myvatn. Il paese principale è Reykjalid. Quasi tutte le strutture sono molto care (perché è una famosa zona di villeggiatura per gli islandesi) e quasi tutti vogliono una prenotazione minima di 3 notti. Sembrano tante ma servono tutte. Ci sono tantissime cose da fare e vedere intorno a questo lago e il posto è veramente stupendo. Noi abbiamo prenotato presso l’organizzatissimo centro visitatori, una gita in superjeep per l’Askja (ci si può arrivare anche con autobus o con il proprio mezzo ma solo se è un buon 4×4 perché si attraversano dei guadi) con una guida che ci ha spiegato una marea di cose sul paese. La gita è davvero bella ma vestitevi perché tira molto vento. Potete anche fare il bagnetto nella caldera viti di color azzurro lattiginoso! Poi il sentiero prosegue al lago artificiale creatosi nel vulcano sottostante, enorme e “spiaggia” piena di sassi di pietra pomice e di varie gradazioni.

Un’altra giornata può essere dedicata alla visita delle aree geotermali: hverir che è un campo geotermale costellato di pozze di fango ribollente soffioni e depositi sulfurei. Bello di per se e poi da li parte anche una semplice passeggiata per risalire il crinale e vedere lo spettacolo di colori dall’alto. Consigliato. Poi si può andare verso la zona di krafla, stupirsi dei tubi di acciaio che passano ovunque e arrivare a passeggiare nella zona del magma pieno di soffioni di fumo continui…. Pare l’anticamera dell’inferno! Impressionante. Poco lontano anche un vulcano con dentro un laghetto intorno al quale si può girare.

Stanchi? Per concludere la giornata con relax c’è un centro termale che è una sorta di mini laguna blu (di cui palerò dopo). altra cosa tipica è il pane di Myvatn. Pane nero a consistenza collosa cotto in pentole di acciacco sotto terra con l’energia geotermica. Normalmente non piace a nessuno ma nessuno perde l’occasione per comprarsene un po’ e testare personalmente! Neppure noi!

L’altra giornata può essere usata per fare il vero e proprio giro del lago, con visita all’area degli pseudocrateri e dei cosiddetti castelli neri, percorso in mezzo a formazione laviche e roccia nera molto simpatico (zona di dimmuborgyr) e poi ci sono passeggiate di ogni tipo da una zona all’altra li intorno – particolare quella di Hofdi. A fine giro (o inizio in base a come lo prendete c’è una famosa fattoria caffetteria – vogafjoss cafè – in cui si mangia con un finestrone affacciato alle stalle. Posto simpatico, tutto quel che si mangia è fatto con prodotti propri o locali. Comunque è piuttosto caro. Noi abbiamo solo bevuto il loro latte! Segnalo anche la stòragja e la grjotagjà, grotte naturali dalle acque cristalline in cui qualcuno fa anche il bagno!

Si lascia poi Myvatn per andare verso akureyri che confronto ai micropaesi visti finora pare una metropoli moderna.

Ma prima di akureyri c’è una tappa per una cascata molto carina. La godafoss, carica di significati storici perché vi vennero gettate le statue degli dei pagani nel passaggio alla religione cristiana. Ad akureyri C’è una strada principale con qualche caffè e una chiesa orrenda, una bellissima piscina con acqua riscaldata che consiglio, piena di vaschette diverse. Il migliore delle caffetterie è il caffè de paris. Per gli amanti del genere c’è anche un grande giardino botanico gratuito.

A fine paese poi c’è una chicca….per gli amanti degli oggetti natalizia c’è il Jólagarðurinn, il giardino di natale. Sarà a 5 km dalla città. Una casetta rossa con tetto costellato di dolci come nelle fiabe e dentro è sempre pieno di oggettistica natalizia di ogni tipo…….posto troppo simpatico!!

Si prosegue per fiordi senza spesso trovar più neanche una casa se non qualche pecora. Alcuni tratti però sono meravigliosi se illuminati dal sole e regalano dei colori strabilianti. Andiamo fino a dalvik poi galleria fino a siglufiordur (galleria con praticamente una corsia unica e chi va verso nord ha l’obbligo di attendere in appositi vani laterali finchè non sia passata la macchina successiva.

Altra deviazione è sulla strada 95 dopo varmahlid che consiglio: la fattoria museo di case di torba a glaubaer. Si vede e si può girare anche all’esterno ma gli ambienti interni sono carini e interessati, davvero ben tenuti e con volantino di spiegazione anche in italiano. In sostanza: ve lo consiglio.

Proseguiamo verso blonduos. Da qui c’è da fare una deviazione di una ventina di km che consiglio a chi abbia bisogno di mangiare qualcosa. Il countrybar di skagastrond. Il migliore hamburger mangiato in Islanda in un locale simpaticissimo votato alla musica country!

Ripresa la strada normale si può proseguire per havmanstagi da cui parte una strada un po’ dissestata che fa il giro della penisoletta di vatnsnes (strada 711). Questa zona è famosa per l’avvistamento delle foche che nelle giornate di bel tempo se ne stanno belle rilassate sugli scogli. Troverete anche dei cartelli sparsi in cui ci sono i punti particolari per fermarsi. Sempre qui c’è da vedere anche un arco roccioso a forma bizzarra (Hvitserkur) alto 15 mt, solito troll pietrificato al sorgere del sole J – basta una piccola passeggiata.

C’è un ostello bellissimo quasi in cima alla penisoletta che vi consiglio (si chiama Osar).

Da questa zona si può tornare verso sud oppure proseguire verso i fiordi del nord est. Noi abbiamo fatto questa scelta.

Si arriva a holmavik in cui ci sono un paio di localini nei quali potrete assaggiare se volete la pulcinella di mare alla piastra. Se avete voglia di un bagnetto consiglio di proseguire a est verso Dragsness. La strada per arrivarci costeggia il mare ed è molto carina. Arrivati a dragsness prendete di riferimento la chiesa e parcheggiate. Vedrete delle vasche d’acqua calda geotermale e degli spogliatoi in cui ci si può cambiare. La vasca è a fronte mare ed è gratuita…. Io ve la consiglio, è proprio bello. Proseguendo si può arrivare anche a vasche naturali che si trovano a Krossness ma non avevamo sufficientemente tempo

Segnalo la guesthouse in cui abbiamo fatto sosta, a heydalur, la heydalur guesthouse, nascosta in mezzo al niente ma bellissima, con tante piscine artificiali e naturali in cui immergersi. E si mangia veramente tanto bene!

Il viaggio prosegue tra vari fiordi anche un po’ noiosi verso isafjordur che dopo tanti territori disabitati può sembrare una vera e propria metropoli. Consiglio cappuccino e tornita alla pasticceria/panetteria bakarans nella strada dietro al “centro commerciale” con supermercato. Da isafjordur parte una meravigliosa escursione di trekking che consigli verso il territorio di hornstradir che va da hesteyri a latrar. Oppure gitarella in barca fino all’isola di vigur per osservare un po’ di uccelli. isoletta decisamente molto piccola in cui però si trova l’unico mulino a vento d’Islanda. E me ne stupisco perché con tutto il vento che c’è non capisco perché non sia sfruttato a livello energetico….forse l’energia geotermale è ritenuta sufficiente.

In base a quanto tempo avete si possono visitare alcuni piccoli paeselli in fondo a dei fiordi limitrofi o iniziare la discesa a sud.

Nel discendere da isafjordur verso zona traghetto ci son alcune zone da segnalare. Una prima deviazione può essere a myrar dove c’è il giardino botanico + antico di Islanda per gli amanti del genere.

Proseguendo poi e arrivando a dynjandi, si lascia l’auto in un park (trovate anche bagni e dei tavoli da picnic) e si può proseguire a piedi per risalire la cascata di fjallfoss. Carina!!!

Si va poi verso patreskfjordur e si incontra il villaggio di talknafjordur in ci si trovano, oltre alla solita piscina, delle pozze calde naturali in cui fare il bagnetto.

Merita un pò di tempo la zona di latrabjarg. Partendo da bildudalur si incontra presto un bivio: da una parte si va verso il traghetto e dall’altra si va verso la zoan di latrabjarg. Prendete questa strada. Dopo un po’ vedrete anche una curva in cui c’è il relitto di una nave arenatasi una trentina d’anni fa, particolare colpo d’occhio. Si prosegue e si passa vicino a una specie di aeroporto. La strada è dissestata, meglio non correre perché abbiamo visto due persone cadere nei fossi laterali, forse si guardavano in giro. Ci sono delle zone in cu la sabbia da nera diventa gialla e dorata…..bellissimo. si arriva a un bivio. Scegliete da che parte andare perché comunque vi consiglio di andare da entrambe le parti. Da una parte si arriva a una sorta di spiaggia color rosa meravigliosa, sembra di essere ai carabi (indicazioni per raudisandur)! Dall’altra si arriva al faro di latrabjarg passando da mille scorci bellissimi e anche 1 area camping. Intorno al faro ci sono dei sentieri che seguono le scogliere, tantissimi uccelli e pure delle pulcinella di mare che si fan meno problemi che da altre parti a farsi avvicinare…!!

Va ora deciso se arrivare da questa zona di fiordi al resto dell’isola seguendo la strada normale (3 ore e mezzo) o prenotando il traghetto baldur che ha solo 2 orari, uno a metà giornata e uno a fine giornata (www.seatours.is/Frontpage/FerryBaldur). Una volta fatta questa scelta poi potete organizzarvi la tempistica come più vi fa comodo. Ovviamente sul traghetto può essere trasportata l’auto. Se viaggiate senza auto non ci sono problemi di posti sul traghetto.

Torniamo sulla strada che porta al porto d’arrivo del traghetto: Brjanslaekur.

Che ci si può attendere dal luogo in cui arriva l’unico traghetto che collega queste zone? Un fiorente porto, strutture e negozi di souvenirs, caffè, internet….beh immaginatevi tutto il contrario. C’è l’area in cui ci si imbarca e il baracchino in cui si fanno i biglietti che fa anche un caffè con macchinetta automatica e basta. Nulla di nulla di altro. Ci è parso strano.

Il traghetto parte appunto da Brjanslaekur. Potete scegliere di fare tappa all’isoletta intermedia di flatey, mini isola con casette colorate ma niente di che. Potete fermarvi e attendere il traghetto successivo. Se avete l’auto nessun problema, ci penserà il personale di bordo a farla scendere dal traghetto e ve la troverete a destinazione (ma non so se ci siano costi aggiuntivi perché abbiamo fatto il tragitto diretto). La tratta brjanslaekur-stykkisholmur ha durata pari a 3 ore durante le quali si può stare all’aperto o nelle poltroncine delle sale al coperto.

Stykkisholmur è simpatica. Al porto c’è una scala che porta fino al faro, c’è la solita chiesa orribile, un gran supermercato bonus se dovete fare provviste e una super panetteria pasticceria di fronte al distributore olis (fuori c’è l’insegna con un brezen gigante) di nome Nesbraud. Citata in questo posto è anche la biblioteca dell’acqua. Se non andate non perdete nulla. Appena vi affacciate alla porta una signorina inizia a dirvi che dovete togliervi le scarpe non toccare le colonne, mettervi le apposite ciabatte, non avvicinarvi con lo zaino…la cosa ci ha proprio indisposto e ce ne siamo andati dopo 1 occhiata veloce.

Siamo poi partiti alla volta di una delle + belle penisolette dell’Islanda: grundarfjordur. Colori e scorci davvero meravigliosi. Prima però avevamo una missione da compiere. Andare all’unica antica fattoria che produce ancora l’haklar, lo squalo putrefatto essiccato da antichissima tradizione. C’è un museo in cui spiegano un po’ tutto, mostrano l’esiccatoio (occhio ad andarci da soli che se vi vedono vi fan pagare il biglietto anche per il museo perché lo considerano parte del museo….mah!) ovviamente piuttosto puzzolente, e fanno fare un assaggio. Pensavamo peggio. Sembra formaggio stagionato. Ma di certo non farebbe il bis nessuno di noi. Ma era una questione di principio!

Questa penisola ospita la montagna che ha ispirato jules verne nella scelta del punto di inizio del suo viaggio al centro della terra. La montagna è meravigliosa veramente, vi incanterà. Tutto intorno grandi pianure laviche e il mare. Ci sono varie soste interessanti. Ad esempio quella alla spiaggia di skardsvik (spiaggia idilliaca di sabbia dorata come essere ai caraibi) oppure la spiaggia di Dritvik in cui troverete i famosi sassi da sollevamento, un arco in pietra e pezzi di un relitto inglese naufragato nel 1948 sulla spiaggia piena di sassi neri lisci. Luogo molto carino.

Proseguendo sulla strada 574 troverete anche uno strano faro a forma di razzo! Si va avanti e si arriva a hellnar. Questo villaggio è collegato da una passeggiata molto bella fino al vicino villaggio di Arnarstapi che vi consiglio di fare se avete tempo (il tratto si fa in circa 40 minuti). A Arnarstapi fermatevi a vedere Bardur lo spirito guardiano, raffigurato da una statua di pietra all’inizio della passeggiata e poi i strani cartelli dedicati a jules verne che indicano le distanze da alcune capitali del mondo passando dal centro della terra.

Si prosegue e si arriva a ytritunga che un posto di avvistamento foche. C’è in questa zona anche songhellir una grotta con eco e che contenere graffiti del 1700.

Nello scendere verso Reykjavik si passa vicino al vulcano Eldborg, poi si trova il paese borgarnes, cittadina abbastanza grande e akranes.

Da akranes si arriva più velocemente alla capitale passando da un tunnel sotto il mare al costo di 6 euro

E poi si arriva a Reykjavik…….questa piccola capitale vi sembrerà immensa dopo giorni passati a vedere max 4 case insieme!

Per concludere il soggiorno potreste per esempio andare come tutti alla famosa laguna blu. Sappiate che da Reykjavik c’è un servizio autobus che is occupa proprio del trasporto viaggiatori in transito e fa la spola dalla città alla laguna blu con anche servizio di deposito bagagli per poi andare verso l’aeroporto di keflavik (che si trova comunque a 1 oretta dalla città).

Che dire di questo posto: a mio avviso è assolutamente sopravvalutato e troppo mitizzato. Di sicuro l’impatto è bellissimo con queste acque dal color azzurro pastello in mezzo alle nere rocce di lava. Affittano costumi e asciugamani per chi ne avesse bisogno. C’è anche un piccolo bar carino con wifi gratuito e grandi vetrate affacciate sulle vasche per chi resta fuori ad attendere. L’ingresso costa 30 euro, e le acque non illudetevi che siano termali. Si tratta di acqua di mare riscaldata grazie all’energia della vicina centrale geotermica e che si ricambia totalmente nel giro di 24 ore. Dentro gli spogliatoi e per la doccia non s può neppure usare le ciabatte e anzi ci sono cartelli enormi che indicano di lavarsi benissimo (e anche in che zone lavarsi) prima di andare in vasca. Quando camminate nelle vasche per terra c’è un po’ di poltiglia che dovrebbe essere forse la famosa argilla? So solo che tirandola su con la mano mi sono capitati anche capelli ecc…..diciamo che non mi è piaciuto per niente. Comunque ci sono anche vari secchi con fanghi qui e li. Ci sono anche delle saune interne a disposizione.

Se avete invece prenotato il transfer con il bus iceland express diretto da Reykjavik calcolate circa 1 ora / 1 ora e un quarto per arrivare in aeroporto.

Questa è la mia avventura……lunga 6500 km tra vallate ghiacciai campi lavici, mari fiordi e pozze. È un mondo morfologicamente totalmente diverso da ogni altro e che sa riempire il cuore di emozioni ma va detto che bisogna essere psicologicamente molto preparati all’Islanda ed aspettarsi quello che realmente e unicamente sa offrire……un potpourri di natura a 360°. È un paese da vivere e con cui prendere contatto…..camminando ed esplorando…….è un paese per chi sa emozionarsi al solo vedere i colori delle rocce o il contesto di una cascata ma è anche un paese che sa stravolgerti qualsiasi piano per via della mutevolezza del tempo e spesso se si è in zone in cui l’unica e la sola cosa per cui si è li è una certa camminata o altro e non si può fare…….beh si rischia di perdere tutto il tempo a disposizione senza un nulla di fatto. Vi consiglio di tenere sempre sotto controllo le previsioni del tempo dai siti ufficiali (www.vedur.is) locali e organizzarvi anche in base a quello (nonostante il tempo possa cambiare anche 3-4 volte nel corso della giornata)



  • polaC polaC
    Ciao, sto organizzando di andare 15 gg in Islanda ad Agosto 2012, vorrei chiederti qualche consiglio...1) è strettamente necessaria la macchina 4x4??? 2) pensavo di partire senza prenotare i pernottamenti, pessima idea???se hai altri consigli fondamentali te ne sarei grata! :)ps: il mio preventivo è intorno ai 2500€ e siamo pure in 4 a dividerci il costo della macchina.... in cosa sbaglio???grazie mille"
  • polaC polaC
    Ciao, sto organizzando di andare 15 gg in Islanda ad Agosto 2012, vorrei chiederti qualche consiglio...1) è strettamente necessaria la macchina 4x4??? 2) pensavo di partire senza prenotare i pernottamenti, pessima idea???se hai altri consigli fondamentali te ne sarei grata! :)ps: il mio preventivo è intorno ai 2500€ e siamo pure in 4 a dividerci il costo della macchina.... in cosa sbaglio???grazie mille"
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    Ciao, sto organizzando di andare 15 gg in Islanda ad Agosto 2012, vorrei chiederti qualche consiglio...1) è strettamente necessaria la macchina 4x4??? 2) pensavo di partire senza prenotare i pernottamenti, pessima idea???se hai altri consigli fondamentali te ne sarei grata! :)ps: il mio preventivo è intorno ai 2500€ e siamo pure in 4 a dividerci il costo della macchina.... in cosa sbaglio???grazie mille"
  • dania53 dania53
    racconto molto interessante e utile quello che manca per essere ancora più utile secondo me sono i km.giornalieri i costi dei pernottamenti e del gasolio"
  • dania53 dania53
    racconto molto interessante e utile quello che manca per essere ancora più utile secondo me sono i km.giornalieri i costi dei pernottamenti e del gasolio"
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