La mia Cina
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La premessa è che potete organizzarvi tranquillamente un viaggio in Cina ovviamente tenendo conto che gli inconvenienti e le incombenze da sbrigare sono molte di più che in un viaggio organizzato.
ALLOGGIO
Consiglierei di cercare di prenotare negli ostelli/hotel indicati dalle guide e non direttamente in base ai giudizi che compaiono nei siti come ad es. di Booking; questo facilita l’incontro con altri viaggiatori perché, diciamocela tutta, dove gli ospiti sono solo cinesi le possibilità di fare conoscenze e scambiarsi consigli sono quasi pari a zero. Pagate sempre in contanti e versate anche il deposito in contanti eviterete problemi con le carte di credito. Noi abbiamo sempre scelto camere doppie con bagno (ossia mai letti in camerate) in alberghi/ostelli piuttosto modesti e ci siamo sempre trovati bene ovviamente con un certo spirito di adattamento. Quanto alla pulizia nulla da eccepire per quanto riguarda lenzuola, asciugamani, servizi igienici (anche se questi ultimi spesso non erano decisamente nuovi fiammanti)… per il resto non siamo mai passati col guanto bianco a verificare.
BIGLIETTI FERROVIARI
I biglietti prenotati sui vari siti possono essere stampati in qualsiasi stazione sempre dietro presentazione della prenotazione cartacea dal sito e del passaporto. Consiglio di far stampare ogni volta che si arriva in una stazione i biglietti per la tappa successiva prima di lasciare la stazione per andare in albergo: si risparmia tempo e si potrà andare in stazione per ripartire senza troppo anticipo avendo già i biglietti.
CARTE DI CREDITO E BANCOMAT
Attivare l’area geografica e verificare i massimali (anche quelli giornalieri). Noi abbiamo avuto qualche difficoltà con il bancomat anche se avevamo attivato l’area geografica CINA e anche con la carta di credito. Abbiamo dovuto fare prelievi ridotti es. 1000,00 Y per volta anche più volte di seguito con conseguenti addebiti di commissioni: in pratica 2000 Y no, ma 1000 Y per volta, due volte di seguito sì. Boh? Misteri!
CHENGDE
Ci siamo andati da Pechino con un treno notturno viaggiando in cuccetta, arrivo al mattino e rientro a Pechino la sera in bus. Andata 6 ore rientro quasi 3. Bello il parco e i monasteri. Se riuscite a evitare la visita al Palazzo d’estate meglio… non c’è nulla da vedere, mentre il parco è davvero bello. Non so se sia possibile acquistare un biglietto solo per il parco o se addirittura l’ingresso sia gratuito. Questa località meriterebbe forse una giornata e mezza/due.
COSA PORTARE
Non voglio dare consigli esaustivi, solo qualche suggerimento. Ad esempio portare i tappi per le orecchie, utilissimi nei viaggi notturni in treno o in albergo. Un vocabolarietto utile quando si vuole chiedere qualcosa e l’inglese non soccorre. Tè in bustine (spesso nelle camere c’è solo il bollitore e le tazze) ma anche il tè sfuso può andare bene. Carta igienica. Lenzuola leggere possono essere utili sui treni se siete particolarmente schifiltosi.
DATONG
Già alla stazione ci sono i procacciatori di escursioni. Per 100 Y a testa (solo trasporto) vi portano al il Tempio sospeso e alle grotte Yungang. Gli ingressi sono a vostro carico. Attenzione alle riduzioni per over 60. Le due mete valgono la pena. Di Datong non abbiamo visto nulla. In effetti se si volesse risparmiare tempo e denaro si potrebbe arrivare al mattino da Pechino e ripartire la sera per la tappa successiva. Facendo la somma delle spese (senza tener conto delle riduzioni per età) siamo arrivati sui 380 Y a testa ossia quello che sembrava un vantaggio all’inizio (solo 100 Y per il tragitto) non lo era rispetto a chi chiede 350/400 Y per l’escursione tutto compreso. GUIDE Ho acquistato la Routard ed. francese 2016 (Amazon) e scaricato, acquistandola, la Lonely Planet in pdf. Ho consultato diari di viaggio (Turistipercaso ecc.) e alcuni siti specifici (tra cui http://www.saporedicina.com/).
GUILIN
Le colline che costellano in parte la città sono suggestive ma non “fruibili” in quanto solo degli scalatori potrebbero salirci. Non abbiamo visitato la collina dell’elefante sia perché l’ingresso costa 75 Y ma anche come forma di “protesta” perché l’attrazione è stata completamente circondata da palizzate, piante ecc. per impedirne la vista a chi non acquista il biglietto… una cosa vergognosa! E allora che se la tengano! Molto belli sono i laghi della città (la sera sono illuminati in modo magnifico) e piacevole il lungofiume. Bella la zona dei ristorantini (Zengyang)… fatevi un bel giro prima di scegliere dove mangiare. Le risaie: dipende in quale stagione le visitate. Quando ci siamo stati (settembre) erano tutte verdi e senz’acqua… insomma, non era la situazione tipica con l’acqua come si vede nelle riproduzioni… accontentiamoci. I tour prevedono anche una sosta in un villaggio Yao dove viene messo in scena uno spettacolino ad uso dei turisti, inoltre nel villaggio si possono acquistare prodotti tessili più o meno artigianali. La salita alle risaie in ovovia è la soluzione migliore per chi non ha molto tempo; la discesa si può fare comodamente a piedi.
INTERNET
Google, Yahoo ecc. Abbiamo avuto parecchie difficoltà. Google (@gmail) sempre bloccato tranne in un hotel che con tutta probabilità utilizzava il VPN. Non sono un esperto e l’unica cosa che vi posso dire è: informatevi bene su cosa fare prima di partire e su quali programmi installare per “ingannare” la censura cinese.
LUOYANG
Se arrivate alla stazione di Luoyanglongmen potete prendere i mezzi pubblici (fatevi indicare quali dall’albergo via email) per raggiungere la città. Monastero del Cavallo Bianco: si raggiunge con il bus 56 o 58 ed è assolutamente da vedere. Si tratta di un Buddhaland vero e proprio dove oltre al tempio antico sorgono una serie di templi nuovi in diversi stili (thai, birmano ecc.). Davvero interessante nel suo genere. Altra cosa da non perdere a Luoyang sono la città vecchia (piccola) con i suoi negozietti e la via con le lanterne rosse dove dalle 16 si piazzano con i loro baracchini i venditori di streetfood: un delirio che prosegue fino alle 22/23. Altra cosa da vedere sono le attività dei cinesi nei parchi: balli di coppia, balli di gruppo, gioco della trottola con le fruste. Insomma, un’immersione nell’antropologia cinese. Grotte Longmen si raggiungono con il bus 53. Si tratta di un sito spettacolare lungo il fiume. Costo del biglietto piuttosto caro (Y 120 cad. – sconto per over 60 solo per cinesi… per inciso: se facessimo così in Italia saremmo razzisti, xenofobi e bla bla bla). A dire il vero fino a un certo punto della visita immaginavo che avrei scritto “non ne vale la pena” ma quando davanti ai nostri occhi è apparsa la grande grotta col Buddha intatto e le figure gigantesche dei guardiani, beh … mi sono commosso. Dall’altra parte del fiume consiglio di passare subito alla visita del tempio senza trascurare una bella statua con un Buddha “imbronciato”. Il tempio è davvero bello. Altra cosa interessante della città di Luoyang è il mercato degli animali. Insomma andate a Luoyang!
MANGIARE
Occorrerebbe avere una specie di vocabolarietto per far sapere cosa si desidera mangiare. Molti locali hanno delle foto ma spesso non è chiaro cosa rappresentino: carne? funghi? fegato? altro? e i cinesi raramente parlano inglese. Ad ogni modo c’è anche il bello dello sperimentare piatti sconosciuti. Quanto alla “piccantezza” diciamo che spesso i cibi sono parecchio “hot” ma nulla di insopportabile. Certo che se odiate il peperoncino… stateci attenti. Una cosa strana dei ristoranti / bettole cinesi è che puzzano molto meno che da noi. Non abbiamo mai avuto problemi di digestione anche quando abbiamo mangiato strane zuppe cucinate letteralmente sul marciapiede o in locali tutto fuorché eleganti e raffinati (per usare un eufemismo). Il costo va dai 2 ai 10 euro per un pasto che riempie (ovviamente varia col cambio). Quanto alla colazione ci siamo sempre arrangiati in camera con te freddo o caldo e dolcetti non essendo mai compresa nel prezzo della camera e dato che non volevamo fare una colazione cinese (che assomiglia molto a un pranzo).
METRO
In metropolitana si possono acquistare biglietti ai distributori automatici o presso lo sportello dicendo a quale stazione si vuole arrivare. Il biglietto, che ha la consistenza di una carta magnetica, va appoggiato su un lettore entrando nella metro e va infilato in un’apposita fessura quando si esce definitivamente… quindi deve essere conservato per tutto il viaggio e non va assolutamente rovinato. All’uscita c’è ovviamente una verifica automatica che la somma pagata (dai 3 ai 6 Y) corrisponda al tragitto effettuato altrimenti lo sportello di uscita di blocca. Per accedere alla metro si devono sempre far passare nello scanner borse, zaini ecc.
MURAGLIA
Inizialmente il nostro programma prevedeva di visitare la Muraglia a Mutyanyu ma poi, per difficoltà di spostamento, abbiamo optato per la più turistica Badaling che abbiamo raggiunto con il bus 877 come indicato dalle guide. Dalla stazione Deshenmen partono bus in continuazione. Sulla muraglia c’è il delirio inenarrabile. Siamo saliti con la funivia (tenete conto che la Muraglia in molti punti è ripidissima e faticosissima da percorrere per chi non è allenato) dopo una non breve camminata dalla fermata dei bus alla stazione di partenza della funivia. A tratti la muraglia è costeggiata da sentieri artificiali (passage down) e sinceramente mi è parsa piuttosto complicata da percorrere: ci sono passaggi obbligati, svincoli… insomma non è come ci immaginiamo una grande passeggiata “obbligata”. Più in generale mi sento di dire che la Muraglia è un monumento “concettuale”, un simbolo ma in realtà percorrerne 100 mt. o qualche km non credo faccia una grande differenza: come la vedi, è. Non è un monumento di una bellezza sconvolgente. E’ una gigantesca opera muraria sempre o quasi uguale a se stessa. Merita di essere vista, ma non facciamoci grandi illusioni. Per non parlare del processo di disneylandizzazione cui è sottoposta… ci manca che in mezzo mettano le rotaie per le montagne russe! Insomma: andateci, ma restateci giusto il tempo per qualche foto.
PECHINO
Tenete conto delle dimensioni della città (ad. esempio entrare alla Città Proibita può richiedere un vero e proprio tour de force per raggiungere l’entrata) per non parlare dei contrattempi (es. chiusura improvvisa delle fermate della metro di piazza Tienanmen… come è capitato a noi). Zona con molti ristoranti è Beixinquiao.
Città Proibita: la coda per i biglietti può essere demoralizzante a prima vista, ma in realtà non dura troppo. I biglietti si acquistano presentando il passaporto. Ci sono riduzione per gli over 60 (50%). Ovviamente da vedere, ma non sconvolgente. Molto più interessante il Palazzo d’Estate o il Tempio del Cielo.
Museo Nazionale: fare attenzione, la collezione permanente è nel seminterrato; agli altri piani ci sono esposizioni temporanee. Gli stranieri con passaporto, superato l’ingresso, vanno direttamente nella biglietteria sulla destra dei portici che precedono il palazzo. Mercato di Donguanmen: cibi strani, un po’ troppo turistico. Assaggiate gli scorpioni o i grilli… ma c’è anche altro (stelle marine, serpenti… ma anche cose più normali). Un po’ caro. Altro posto dove mangiare: Metro Wanfujing – Centro commerciale Plaza, cercate Food Republic (chiedete informazioni appena entrate se non vedete i cartelli). E’ un’esperienza: acquistate una card caricandola con 150 yuan e poi fatevi il giro del locale scegliendo cosa mangiare, il costo di ogni piatto vi viene scalato dalla tessera. Se avanza qualcosa alla fine del pasto quando rendete la tessera alle casse vi viene restituito quanto non avete speso.
PINGYAO
Evito giri di parole: non ne vale la pena oppure se proprio ci volete andare arrivate al mattino e ripartite la sera. Dalla stazione la città si raggiunge con dei risciò elettrici (20 Y in due senza trattativa… non avevamo voglia di contrattare per 3 euro). La città è ben conservata ma è assolutamente monotona per non parlare del fatto che le vie principali sono una serie di negozi per turisti, quelle secondarie non hanno nulla di attraente e infine i “monumenti” che si visitano sono assolutamente modesti e poco interessanti (sono abitazioni tradizionali più o meno grandi un tempo sedi di “banche”). Si salvano alcuni templi di cui uno fuori città (Monastero Shuanglin: davvero bello anche se in pessimo stato). Interessante è assaggiare i cibi di strada. La passeggiata sulle mura credo sia apprezzabile quando i tempo è bello e limpido. L’illuminazione serale delle mura è a livello di lume di candela. Buon ristorante è il Petit Resto indicato da varie guide.
Prima di partire
– acquisto biglietti aerei AR 5/6 mesi prima tramite Kayak (Andata a Pechino con Swiss e ritorno con Lufthansa da Shanghai)
– acquisto biglietti voli interni tramite elong.com – prenotazioni booking.com (cancellabili)
– visto turistico (un solo ingresso) tramite VISAFORCHINA (v. loro sito) di Milano
– Via Confalonieri 29. Occorre: o passaporto o una foto o compilare il modulo scaricabile (uno per ciascun richiedente) e firmarlo o allegare itinerario+prenotazioni hotel (se non viaggiate soli ne basta una copia per tutti i richiedenti) o prenotazione voli AR Cina. Si consegna tutto e si paga al ritiro dopo 3/4 giorni lavorativi (€ 86,60 cad.) può fare tutto uno solo dei richiedenti senza alcuna delega l’utilizzo del visto scade dopo tre mesi ossia si deve partire entro tre mesi dalla data di rilascio il permesso vale 30 giorni dalla data di ingresso in Cina
Altri passaggi e accorgimenti
– ho acquistato due biglietti ferroviari tramite gli hotel di Pechino e di Datong: mi hanno inviato le foto dei biglietti e li ho pagati al mio arrivo in hotel!
– altri tramite CTRIP – uno tramite CHINAHIGHLIGHTS perché stranamente CTRIP mi rifiutava la prenotazione
– ho controllato sul sito SWISS e mi sono accorto di non aver ricevuto i veri e propri biglietti elettronici; ho contattato LASTMINUTE e me li hanno inviati;
– check in on line (con scelta posti) anche se ovviamente avendo un bagaglio da stiva abbiamo dovuto presentarci al desk in aeroporto.
– ci siamo registrati su Dovesiamonelmondo
SHANGHAI
Dall’aeroporto si raggiunge la fermata della metro di Longyang con il Maglev, treno su monorotaia che raggiunge i 432 KmH. Costoso ma da provare almeno una volta. La città è interessante e merita certamente la visita. Cosa vedere? Quello che suggeriscono le guide. Non perderei il quartiere cinese (parte vecchia), il tempio del Buddha di Giada, il mercato dei grilli, tempio degli dei della città, giardino Yu, i musei. Attenti a coloro che vi vogliono abbordare con la scusa di fare un selfie… li riconoscerete subito ad ogni modo. Dove mangiare? C’è una traversa di Nanjin Road che non è male, la riconoscerete dalle insegne luminose. Acquisti nella zona del Giardino Yu dove c’è un mega centro commerciale per turisti in stile cinese: paccottiglia di ogni genere. Se vi chiedono 100 offrite senza problemi 30. Attenti alle tshirt nei sacchetti di plastica: apritele e controllate che non abbiamo difetti o scoloriture dovute al fatto di essere piegate da secoli! La seta? Boh! Vera o falsa? Andate a Pudong la sera per vedere i grattacieli illuminati e fare un po’ di foto. Sconsiglio il bazar di Lipu … abbigliamento cinese irricevibile.
SUZHOU
Da Shanghai visitiamo in giornata Suzhou in treno (attenti che la biglietteria della stazione si Shanghai si trova fuori dalla stazione, a destra, in un edificio staccato) … interessante l’architettura del museo e piacevoli i giardini.
TRENI Ci siamo generalmente trovati bene nelle tipologie cuccetta morbida, cuccetta dura e posto a sedere prenotato… per le altre modalità non posso dire nulla. Nelle cuccette dure abbiamo dormito senza che venisse cambiata la biancheria quindi se siete schifiltosi attenzione! Immagino che tutto dipenda dal fatto se la cuccetta viene utilizzata per un tratto precedente o meno, nel primo caso, ossia se si subentra a un passeggero che è già sceso si utilizza ciò che ha già utilizzato lui. Consiglio di prenotare prima i biglietti anche perché si rischiano code inverosimili. Inoltre tenere conto che per accedere alle stazioni occorre avere il biglietto (le biglietterie sono poste al di fuori delle stazioni, almeno per quanto riguarda Pechino e Shanghai) e ci si deve sottoporre a dei controlli di sicurezza (passaporto e scanner valigie). Per acquistare i biglietti si deve sempre presentare il passaporto. Salendo sul treno (per le cuccette almeno) viene ritirato il biglietto e consegnata una card rigida che riporta il posto a cui si ha diritto. Il numero della cuccetta è scritto o sulla porta dello scompartimento (cuccette morbide) o all’esterno (cuccette dure che non prevedono porta). Le cuccette dure si distinguono tra bassa, media e alta quindi il numero indicato è quello della fila accanto si trova l’indicazione del livello della cuccetta (es. 16 media… ovviamente in cinese). Sul biglietto è indicato il numero del treno, l’orario di partenza e la carrozza oltre al numero del posto. In molte stazioni non ci sono indicazioni in inglese quindi attenzione al numero del treno e agli avvisi e soprattutto a cosa fanno gli altri passeggeri: non abbiate timore di chiedere sia ai passeggeri (attenti che siano per il vostro stesso treno altrimenti vi danno informazioni alla c… ) che al personale in divisa… se non l’avessimo fatto, almeno in un’occasione avremmo perso il treno! V. anche BIGLIETTI
VOLI E AEROPORTI Durante il volo Zurigo-Pechino ho avuto alcuni momenti di disagio. Tenuto conto che viaggiavo in classe Economy consiglierei un cuscino, paraocchi o cuffie per musica isolanti o almeno dei tappi per le orecchie altrimenti si rischia di non dormire e di essere completamente fusi quando si arriva tenuto conto poi che volare verso oriente pare proprio abbia effetti più pesanti che farlo verso occidente. I cinesi poi sono piuttosto fastidiosi e irrequieti, cosa che certamente non favorisce il sonno. A Pechino i controlli dei passaporti non sono velocissimi ma tutto procede senza intoppi. Con una navetta si raggiunge il terminal T3 da dove si prende in successione l’Airport Express e poi la metropolitana: pratico e molto più economico del taxi. Prima di lasciare l’aeroporto abbiamo prelevato degli Yuan a un bancomat. A questo riguardo attenzione alle commissioni bancarie che possono incidere parecchio sul cambio e che vi compariranno a sorpresa sul conto corrente. Se rientrate in Italia da Shanghai andate in aeroporto con largo anticipo (potete andare in metropolitana chiedete quanto dura il tragitto in albergo, dal nostro albergo ci abbiamo messo quasi 1 ora e mezzo) perché potreste trovare una folla immensa con conseguente ingorgo al check in e ai controlli passaporti e sicurezza.
XI’AN
Attenzione alla stazione di arrivo e di partenza. Quella dell’alta velocità è parecchio lontana e per arrivare in città si deve prendere la metro e farsi almeno 10 fermate. Molto interessante il quartiere musulmano: moschee, bazar e specialità culinarie. Da vedere! La città è immensa e contornata di mura davvero belle. Visita all’Esercito di Terracotta: dalla stazione cittadina parte il bus 306 (lato destro guardando la stazione, non andare alla stazione dei bus) che in poco più di un’ora porta al sito. Attenzione: uscendo dal parcheggio del bus svoltare a sinistra o almeno informatevi bene su dove si trova il sito (il cartello non è chiarissimo). I cinesi hanno costruito 4 grandi edifici tre dei quali proteggono ciascuno uno scavo mentre il quarto ospita due carri. Attorno a questo nucleo già di per se imponente è stato costruito non un villaggio per turisti ma una “città” per turisti. Negozietti, ristoranti carissimi, percorsi obbligati… un vero e proprio sfruttamento turistico del sito o almeno un tentativo visto che tutti gli esercizi commerciali erano più o meno vuoti. E ora passiamo al sito… So di inimicarmi molti ma non ho visto nulla di eccezionale o almeno non quello che mi aspettavo. Lo scavo 1 è l’unico che suscita una certa impressione (e infatti consigliano di vederlo per ultimo), lo scavo 2 e praticamente tutto coperto e il 3 è molto piccolo. Nello scavo 1 si vede un buon numero di soldati e, come dicevo sopra, è quello più interessante tuttavia se qualcuno pensa di vedere statue di fattura sopraffina credo resterà deluso: i volti sono la parte migliore, il resto è piuttosto sommario. Alcuni esemplari sono esposti in bacheche di vetro nello scavo 3 e credo siano i migliori. Il museo che ospita i 2 (due!) carri è un edificio enorme assolutamente sproporzionato a ciò che custodisce… tra l’altro questi due reperti sono di fattura, materiale e dimensioni assolutamente diversi dai soldati di terracotta. Insomma è un sito da vedere perché è unico, ma evitiamo la retorica. Se ripartire da Xi’an in aereo sappiate che per ora lo shuttle parte davanti dall’Hotel Lohas che si trova lungo la strada che dalla stazione dei treni porta in città. I biglietti si acquistano nella hall dell’albergo per 25 Y. Interessante la pagoda grande dell’oca (bus 610… tragitto molto lungo) anche se molto di quanto si vede è moderno e ricorda in un certo senso Bollywood.
YANGSHUO
Consiglio di rimanerci un paio di giorni pieni e di farsi delle belle passeggiate in bici o motorino lungo i fiumi (fatevi dare una mappa un hotel). La crociera a Xinpi deve essere organizzata per tempo in modo da essere sul posto presto al mattino e poter utilizzare il servizio di linea, altrimenti non restano che i bamboo-boat che sono più cari. Ci hanno consigliato anche il parco naturale a sud di Yangshuo ma non avevamo più tempo. I paesaggi sono molto belli, tipicamente cinesi quanto alla natura, ma anche molto danneggiati dall’edilizia.
VOLI INTERNI Avevamo già i biglietti acquistati via internet e tutto si è svolto senza ostacoli.
Non so cos’altro aggiungere, ma sono certo di aver dimenticato qualcosa. Mi scuso per il pessimo italiano e per gli errori, ma visto che il viaggio l’ho fatto a settembre 2015 (tre settimane) e siamo a gennaio 2016 temo che se continuo a rivedere quanto ho scritto riuscirò a pubblicarlo tra 10 anni.
Ovviamente questa è la “mia” Cina, quello che ho visto assieme al mio compagno di viaggio, quello che mi è piaciuto e quello che non mi è piaciuto, insomma sono tutte impressioni personali e dunque opinabilissime, ma questo è il bello di questi resoconti di viaggio.
Come avete letto non tutto mi ha esaltato, ma il viaggio è stato davvero bello e i cinesi… beh, anche se non abbiamo avuto molti contatti stretti, sono comunque un popolo da osservare e da scoprire.
La “mia” Cina è il sorriso dei tanti bambini bellissimi, delle loro mamme e papà orgogliosi di farsi fotografare assieme alla prole; è la cortesia della proprietaria della lavanderia che ci ha lavato a tempo di record gli indumenti sporchi; lo sguardo benevolo e compiaciuto della gente semplice seduta attorno a noi a mangiare una zuppa con spaghetti cucinata all’angolo di una strada; la voglia di gioco e di benessere dei tanti che affollano i parchi pubblici; l’impegno sorridente delle donne che la sera in gruppo sui marciapiedi delle città fanno ginnastica a suon di musica; le esercitazioni festose a ritmo di marcia prima dell’inizio delle lezioni; l’umanità dei due amici che in un ristorante ci hanno insegnato come mangiare alcuni cibi e ci hanno offerto da bere; i saluti dei bambini durante le nostre passeggiate in bicicletta; le improvvisazioni musicali e canore in puro stile “opera cinese” anche se non sempre perfette… e ce ne sarebbero ancora. Tanti ricordi insomma che hanno fatto di questo viaggio un’esperienza profonda e arricchente.
Ovviamente, come alcuni a cui abbiamo raccontato la nostra esperienza, non mancheranno quelli che leggendo queste note penseranno “ma la vera Cina è…” oppure “Ma non siete stati a…?” Sappiamo che ci sono tanti altri luoghi da visitare in un paese così vasto. Ma non è detto che non ci torniamo!
Se avete domande contattatemi.
Ciao.
PS. Ho inserito il range di spesa 2000-3000 ma l’importo effettivamente speso è stato decisamente più vicino ai 2000.