La magia dei fiordi norvegesi

Una terra da girare, fotografare, ammirare, toccare, respirare; da lasciare solo con la promessa di tornare
Scritto da: Chia92
la magia dei fiordi norvegesi
Partenza il: 03/08/2014
Ritorno il: 09/08/2014
Viaggiatori: 3
Spesa: 2000 €
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Da molto tempo ci ronzava in testa l’idea di fare un tour in Norvegia, così i miei genitori ed io decidiamo di realizzare il piccolo sogno nel cassetto di scoprire questa terra incantevole. Non volendo soffermarci in un’unica città ma con il proposito di ammirare il più possibile questi paesaggi incredibili, ci affidiamo ad un viaggio organizzato dalla Trans Nordic Tour e trovato in internet attraverso l’agenzia “Otto e Mezzo Viaggi” di Roma.

Giorno 1

Partiamo da Milano volando con KLM, dopo uno scalo di un paio di ore ad Amsterdam arriviamo ad Oslo nel primo pomeriggio. Ad attenderci all’aeroporto c’è Simonas, la nostra guida per i prossimi 6 giorni. Ci indirizza subito verso la navetta che collega l’aeroporto al centro città (frequenza ogni mezz’ora, prezzo del biglietto compreso nel pacchetto) e così in un’oretta circa arriviamo al Radisson Blu Scandinavia. L’albergo è veramente bellissimo e moderno, tempo di lasciare le valigie in camera e andiamo a goderci la vista della città dall’alto del cafè all’ultimo piano. La posizione centralissima dell’albergo ci consente di uscire la sera per iniziare a scoprire il centro di Oslo, la residenza reale e la strada principale Karl Johans gate. Ci accontentiamo di una cena leggera in uno dei tanti ristorantini e torniamo in albergo.

Giorno 2

Dopo l’ottima e abbondante colazione in albergo ha veramente inizio la visita di Oslo. La nostra accompagnatrice, Enrica, approfittando della mattinata di sole, dopo un rapido city tour in bus nel quale ammiriamo il Palazzo Reale e il quartiere circostante ci mostra il Frogner Park, che contiene oltre 200 sculture dell’artista più conosciuto in Norvegia, Gustav Vigeland. Incredibile come attraverso le sue sculture in bronzo riesca a ritrarre momenti della vita di ciascuno di noi, che rappresentano alla perfezione il ciclo vitale di ogni essere umano: l’infanzia, il rapporto genitori-figli, uomo-donna, anziano-bambino, uomo-natura sono trattati con una maestria eccellente e il parco è incantevole (ad agosto completamente fiorito). Dopo l’ultima opera di Vigeland, il monolite che riprende il tema centrale della circolarità della vita, ci spostiamo in bus verso il Teatro dell’Opera, una costruzione modernissima e spettacolare, in marmo bianco di Carrara, che è possibile “scalare” per godere di una visuale mozzafiato. Qui iniziamo a fare conoscenza con il clima norvegese: poco prima sole e temperatura mite, subito dopo acquazzone con vento freddo. Ci ripariamo sul bus e completiamo il giro della città ammirando la fortezza medievale di Akershus e il Palazzo del Municipio, al cui interno avviene la consegna del premio Nobel per la Pace. Pranzo libero, decidiamo di rifugiarci nel ristorante dell’Hard Rock presente a poca distanza, sulla via principale. La lentezza del servizio ci hanno detto essere caratteristica quindi non ci scandalizziamo più di tanto, ma facciamo scandalizzare il cameriere quando gli chiediamo una bottiglietta d’acqua: “Non abbiamo bottiglie d’acqua qui, non lo sai che la nostra acqua del rubinetto è la migliore al mondo?”. Rassicurati dall’orgoglio norvegese ci godiamo l’acqua e il pasto per ripartire nel primo pomeriggio con il bus alla volta di Lillehammer. Il viaggio è lunghetto quindi Simonas ne approfitta per raccontarci un po’ degli usi e della mentalità norvegese. Avere qualcuno al proprio fianco che ti introduce ad una cultura diversa dalla tua rende l’esperienza sicuramente molto più godibile e interessante, al posto di essere traumatizzante. Lillehammer è stata città olimpica nel 1994 e dopo una breve sosta con passeggiata nel centro cittadino ripartiamo per Favang, destinazione finale del secondo giorno. Il tragitto è incredibile, panorami unici si alternano senza sosta, cambiando a seconda del tempo: con le schiarite il cielo azzurro fa stagliare nettamente le montagne verdissime, che invece si ombreggiano quando sono oscurate dalle nuvole passeggere. Il nostro albergo è un rifugio per sciatori, quindi sicuramente più rustico del primo ma altrettanto pulito e perfettamente gestito. Cena in albergo a base di salmone e passeggiata serale nei dintorni per ammirare la vallata che si apre sotto di noi.

Giorno 3

Ripartiamo da Favang direzione Ålesund, il tragitto è lungo ma non ci sia annoia mai, sia per l’ambientazione suggestiva che per la compagnia. Dopo un pranzo veloce (perfino le aree di servizio in cui ci fermiamo hanno dei paesaggi incredibili) arriviamo sul pendio del monte sotto cui si sviluppa la città, costruita su isole collegate tra loro attraverso ponti e canali. La vista dalla piazzola panoramica accanto all’osservatorio astronomico toglie il fiato, piccole e grandi porzioni di terra emergono dal mare creando un disegno sorprendente. Rapiti dalla città, posiamo le valigie in albergo (Quality Waterfront, che come suggerisce il nome si affaccia proprio sul mare) e subito usciamo per gironzolare con la nostra guida, che ci mostra palazzi, piazzette e canali molto particolari. Un po’ come Venezia, alcune case si trovano direttamente sull’acqua e il connubio tra mare e terraferma è unico. Cena in albergo e appuntamento verso le 9, per poter andare al molo ad ammirare il tramonto. Essendo l’inizio di agosto, il sole tramonta verso le 10.10 per poi sorgere la mattina prestissimo, e lo spettacolo che ci riserva è indescrivibile. Il confine tra cielo e mare è questione di sfumature, che si tingono di rosso e arancione poco prima che il sole scompaia sotto la linea dell’orizzonte, regalandoci momenti indimenticabili. Torniamo in albergo stanchi ma con questa immagine spettacolare negli occhi, difficile da dimenticare.

Giorno 4

Oggi sono previste ben due escursioni sull’acqua, un breve tragitto con il traghetto tra Magerholm e Ørsneset e poi una minicrociera sul fiordo di Geiranger, uno dei più spettacolari del mondo. Vincendo il freddo e la pioggerellina, ci sistemiamo sul ponte principale, pronti ad affrontare tutte le intemperie pur di goderci la suggestione della navigazione in questo braccio di fiordo. Le montagne dalle pareti scoscese si innalzano ai lati del fiordo al contempo minacciose e protettive, e le numerose cascate che si riversano in mare rendono vivo questo panorama da cartolina. Le due cascate più famose e teatrali sono quelle del “velo della sposa” e delle “sette sorelle”, come la guida in italiano del battello spiega appena le raggiungiamo. Pranzo ad una stazione di sosta sulla riva del fiordo e nel pomeriggio escursione al ghiacciaio di Briksdal. I quattro chilometri di stradine che portano fino alla cima dell’odierno ghiacciaio sono una scoperta continua di scorci da togliere il fiato e colori unici, la fatica della salita è ripagata dallo stupore che si prova in cima, con la valle che si intravede davanti a noi e un lago glaciale che si forma subito sotto il ghiacciaio incastonato sul pendio della montagna. La stanchezza è tale che appena arriviamo in albergo a Skei riusciamo giusto ad andare a cena e crolliamo subito dopo.

Giorno 5

Nuovo giorno, nuovo fiordo. Se ieri abbiamo visitato il fiordo di Geiranger oggi tocca al Sognefjord, il più largo, lungo e profondo fiordo norvegese. Una mini crociera di due ore ci porta da Kaupanger a Gudvanger, sembra di essere in una cartolina e la cornice incredibile nella quale siamo immersi ci stupisce ad ogni ansa. Pranziamo subito e ripartiamo in pullman destinazione Bergen. Sfruttando il bel tempo, la guida ci propone una tappa intermedia, le cascate di Tvindefossen: restiamo sbalorditi ancora una volta e l’acqua del ghiacciaio è talmente buona e pura che riempiamo le bottigliette che abbiamo con noi direttamente dal getto in caduta. Finita la piccola sosta, ripartiamo per la “perla dei fiordi”, ma il tempo cambia improvvisamente e inizia a piovere, quindi il giro della città di Bergen avviene sotto un acquazzone di un paio d’ore. Visitiamo la porzione di città che si affaccia sul mare, mentre il nostro accompagnatore ci racconta la storia della città, dalla fondazione, al periodo in cui era capitale e snodo della Lega Anseatica, fino ai giorni nostri. La visita al Bryggen, dichiarato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si conclude con l’immancabile approdo alle bancarelle del mercato del pesce, dove ceniamo con specialità locali come salmone marinato nel cognac, carne di balena e renna affumicata. La vita serale di Bergen è molto animata, essendo un centro universitario, così dopo cena ci concediamo una ulteriore passeggiata nel centro e attorno alla porzione di fiordo che arriva addirittura in centro città, prima di tornare in hotel, sempre Radisson Blu Norge.

Giorno 6

La giornata si preannuncia impegnativa per i chilometri che ci separano da Oslo, meta finale del tour, ma come ormai abbiamo imparato la Norvegia riesce a rendere anche un semplice panorama qualcosa di indimenticabile, trasformando lo sfondo nel protagonista principale. Subito dopo pranzo ci fermiamo ad ammirare sia il ponte sospeso più lungo della nazione, sotto il quale riescono a transitare anche le navi da crociera, che le cascate di VØringfossen, caratteristiche per essere quelle con il tratto di acqua in caduta libera più lungo. La bella giornata e i vapori che si sprigionano ci regalano un arcobaleno incastonato tra le montagne che incornicia alla perfezione il momento. In serata arriviamo in albergo, sempre della catena Radisson, ma la stanchezza non ci impedisce di uscire dopo cena per fare una puntatina all’Icebar, vicinissimo alla strada principale, dove gustiamo un cocktail (velocemente) ad una temperatura di -5° e statue di ghiaccio tutto intorno a noi.

Giorno 7

Abbiamo l’aereo alle 17.30, quindi decidiamo di lasciare le valigie in albergo e visitare le attrazioni di Oslo che abbiamo tralasciato il primo giorno. Insieme ad amici conosciuti durante il tour, andiamo prima al Fram Museum, collegato con il centro città grazie ad un traghetto che parte dalla piazza del Municipio, e poi alla Galleria Nazionale (Nasjonalmuseet). Il primo è un bellissimo museo interattivo dove è conservata appunto la nave Fram, usata da molti esploratori norvegesi, tra cui Nansen, Windsing e Amundsen, per raggiungere sia l’Artide che l’Antartide. È stata ristrutturata ed è visitabile anche all’interno, e ciò è sicuramente di grande impatto. La seconda, invece, oltre ad ospitare alcune opere di Munch, tra cui le più famose sono il primo “Urlo” e “La pubertà”, ha anche una raccolta di molte altre tele di autori norvegesi e non che arricchiscono la visita. Prossimi alla partenza, torniamo sulla via principale dove mangiamo un panino al volo per poi prendere la navetta che dall’albergo ci porta sino all’aeroporto Gardermoen. Ci imbarchiamo alle 17.30 e arriviamo a Milano alle 22 circa.

Ciò che resta nel cuore della Norvegia sono sicuramente gli scenari, i colori, le montagne che riescono a trasmetterti contemporaneamente un senso di pace assoluta e di possenza incontrastata, il mare che penetra per chilometri tra questi giganti e scava un percorso tortuoso. La vegetazione predomina incontrastata per poi svanire man mano che ci si allontana dal livello del mare, dove lascia spazio a pochi arbusti che trasformano il paesaggio in suggestioni lunari. Restano la bravura e i nervi d’acciaio del nostro driver, Igor, la disponibilità e simpatia del nostro accompagnatore, Simonas, sempre presente. Restano le amicizie nate tra i sedili del bus che certamente porteremo con noi in Italia, oltre ad un valanga di oggettini e souvenir in ricordo di questi giorni spettacolari.



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