La Liguria che non ti aspetti

Viaggio nell'entroterra ligure alla scoperta dei borghi più belli
Scritto da: babyskin
la liguria che non ti aspetti
Partenza il: 19/11/2011
Ritorno il: 20/11/2011
Viaggiatori: 4
Spesa: 500 €
Decidiamo al volo di andare in liguria, io, Claudio, gli instancabili cugini Cinzia, Pier e Gaia, il loro adorabile cagnolino. Teniamo come base il loro appartamento di Borghetto Santo Spirito.

La prima meta del nostro viaggio è Finalborgo, località inserita tra i borghi più belli d’italia. Comodo il parcheggio, appena al di fuori delle antiche mura (a pagamento solo nel periodo estivo), a disco orario. Il borgo è stato fondato alla fine del XII secolo dai marchesi Del Carretto; varcata Porta Testa ci inoltriamo lungo le caratteristiche viuzze, seguendo la strada che porta a Castel San Giovanni e Castel Gavone (che però non abbiamo avuto il tempo di visitare), incontrando il complesso di Santa Caterina coi suoi antichi chiostri rinascimentali datati fine 400 e dai quali si può accedere al museo archeologico. Proseguiamo poi fino a piazza Garibaldi, con le sue case decorate con affreschi e stucchi che la rendono elegante. Visitiamo, quindi, il vicino teatro Aicardi, del 1804. E’ la prima sala per spettacoli costruita in Liguria in epoca napoleonica. Infine ci dirigiamo verso la basilica di San Biagio, in stile barocco, riccamente decorata e con un bellissimo pulpito. Al suo esterno svetta il campanile a forma ottagonale leggermente pendente, in stile tardo gotico del 1463, dalle numerose bifore che si aprono tutt’attorno. Per vederlo meglio, usciamo dalla Porta Reale, un tempo entrata principale del borgo per chi proveniva dal mare.

Pomeriggio di relax, passeggiando lungo mare e attraversando il “budello” di Loano coi suoi negozietti. Temperatura 16 gradi! Serata al “Bagatto” (tel.019-675844), osteria tipica in Loano, ottimo il fritto misto di pesce.

Il giorno seguente ci addentriamo nell’entroterra ligure alla volta di Balestrino, il borgo fantasma. Il castello è l’unico edificio ancora agibile, abitato dagli eredi. Il resto del borgo venne abbandonato intorno al 1965 per dissesti idrogeologici. Addentrandoci con cautela, ci troviamo catapultati in una sorta di “paese fantasma”… suggestiva la chiesa, che reca al suo interno i segni tangibili del dissesto. Qui tutto ha un fascino particolare, quasi magnetico: le case antiche non hanno finestre, i tetti in parte crollati ma ancora presenti; tutt’intorno, dentro e fuori le mura ormai rovinate, la vegetazione cresce tra ciottoli e vicoli dall’aria vissuta dove il silenzio regna sovrano. Una curiosità: il borgo è stato set di un film.

Riprendiamo la strada con destinazione Castelvecchio di Rocca Barbena, anch’esso nell’elenco dei “borghi piu’belli d’italia”. Il borgo, risalente all’XI secolo, è costruito tutt’intorno alla collina, alla cui sommità svetta l’immancabile castello, ristrutturato per bene dai suoi attuali proprietari. Lungo i carruggi incontriamo gli antichi lavatoi, i caratteristici forni e gli archetti antisismici che collegano le graziose abitazioni in pietra rosa e grigia. PS: per chi avesse un paio d’ore di tempo, è possibile percorrere la vecchia mulattiera che porta al castello di Zuccarello. Pranzo presso il ristorante “Da Eber e Anna” (tel.018-278238), poco fuori dal borgo, cucina casalinga, ottime le tagliatelle al ragù di cinghiale. Terminiamo la nostra avventura al forte Tortagna, nel comune di Calizzano. Il forte è circondato da un profondo fossato, mascherato alla vista da terrapieni inerbiti; ci si rende conto della sua presenza soltanto davanti al portale d’accesso. Purtoppo non è consentito entrarci in quanto zona militare.

Non sembra proprio la Liguria che solitamente si ha in mente, fatta di solo mare e spiagge…

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