La isla grande, dove non è tutto come sembra

La nostra vacanza a Cuba nasce dall' idea della mia fidanzata di visitare la nazione della salsa, del mojito del mar dei caraibi, e dalla curiosità di entrambi di vedere la realtà del paese e di tutto quello che si dice in merito al governo e alla sua situazione economica e sociale. Siamo in sintonia sul viaggio ma discordiamo sul tipo di...
Scritto da: feevio
la isla grande, dove non è tutto come sembra
Partenza il: 06/03/2007
Ritorno il: 13/03/2007
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
La nostra vacanza a Cuba nasce dall’ idea della mia fidanzata di visitare la nazione della salsa, del mojito del mar dei caraibi, e dalla curiosità di entrambi di vedere la realtà del paese e di tutto quello che si dice in merito al governo e alla sua situazione economica e sociale. Siamo in sintonia sul viaggio ma discordiamo sul tipo di soggiorno. Io avrei voluto vivere la vacanza in modo più avventuroso viaggiando in pullman e dormendo in case particular, lei è più da albergo. Cerchiamo il compromesso giusto prenotando tramite agenzia volo e soggiorno in villaggio a Varadero, ma con la promessa da parte sua che L’ Avana l’ avremmo vista per conto nostro e dormito in una casa particular. E così è stato anche perchè con una settimana avremmo perso molto tempo per organizzarci. La nostra vacanza non inizia nel migliore dei modi. La partenza è prevista per le ore 8.55 del giorno 5-3, ma partiremo il 6 marzo alle ore 2.30 del mattino da Roma Fiumicino. 18 ore di ritardo. L’aereo subisce un guasto a Cuba e il prossimo aereo messoci a disposizione arriva da Bologna ed è disponibile solo per quell’ ora. La compagnia aerea ovviamente è la Blu Panorama che come ho potuto leggere da altri “turisti per caso” non è nuova a grandi imprese. In totale perdiamo un giorno intero. Aspetteremo il rimborso per tirare le somme. In aeroporto Josè Martì a L’ Avana cambiamo gli euro in pesos convertibile, la loro moneta per i turisti, a 1,16. Con 400 euro ci danno 465 pesos convertibili. Al nostro arrivo nel villaggio alle ore 14.30 ora locale ci viene assegnata la stanza e dopo un veloce pasto via in spiaggia. Il tempo non è buono. Tira vento ma soprattutto il cielo è coperto e il mare mosso. Stiamo poco e ci dedichiamo alla visita del villaggio. Il Coralia club playa de oro è molto bello e dotato di tutti i comfort. La cucina è con piatti nazionali e internazionali e abbastanza varia. Tre bar (uno aperto tutta la notte), tre ristoranti, la bella piscina, l’ animazione cubana attiva ma non troppo pressante. Siamo soddisfatti anche della nostra enorme stanza con tv-sat, il letto grande e balcone con vista sul villaggio. Vale è entusiasta. Il giorno 7-3 lo trascorriamo al villaggio ma portroppo anche oggi niente tintarella. Il sole va e viene, ma quando scalda i nostri corpi da lucertole si fa sentire eccome. Ci prenotiamo l’ escursione alle tre città per il giorno successivo e quella di Cayo Largo per domenica 11. Cienfuegos, Trinidad e Santa Clara. Il prezzo di 89 euro ci sembra buono per visitare tre città in un solo giorno con il pranzo compreso. Così dopo la cena ci gustiamo lo spettacolo dell’ animazione e dopo un mojito all inclusive a letto perchè la sveglia è alle 5.30. L’ indomani il pulmino passa a prenderci in albergo quando ancora è buio. La nostra guida durante il viaggio (che è di tre ore all’ andata per Cienfuegos e tre al ritorno da Santa Clara) ci intrattiene illustrandoci il paesaggio circostante. Ai lati ci scorrono enormi piantaggioni di canna da zucchero (grande risorsa del paese dopo il nichel) aranceti, piantaggioni di tabacco ma anche case di povera gente che affolla le strade di paese. Sull’ autostrada (l’ autopista per i cubani) incredibilmente le auto sono la cosa che si vede di meno. Ci trovi autostoppisti, venditori, carretti, gente in bicicletta, camion passeggeri. La benzina costa molto a Cuba e non tutti si possono permettere un’ auto, così l’ autostop è uno dei modi migliori per spostarsi. Arrivati a Cienfuegos raggiungiamo a piedi la bella piazza principale. C’è molta vita in strada neanche fosse un giorno di festa. Qui ho il primo impatto con le auto anni 50′ e i sidecar, numerosissimi a Cuba. Molto ordinata e pulita la parte più interessante è il parque Martì nella piazza pricipale col bel teatro Tomas Terry. Ci dirigiamo ora a Trinidad e dopo un’ oretta siamo nella città dove il ricordo della dominazione spagnola è più vivo. Qui l’ architettura delle case riporta indietro nel tempo. Strade tranquille e silenziose, donne che cuciono sull’ uscio di casa, qualcuno fuma il sigaro sulle scalette d’ entrata. La piazza principale è una meraviglia. Ci girano anche un film d’ epoca. Dopo pranzo ancora un breve giro per il mercatino, qualche acquisto e qualche dono alla scuola elementare e via verso Santa Clara. La città riveste un importante ruolo storico in quanto fu teatro dell’ ultima battaglia rivoluzionaria che proclamò la caduta della dittatura di Batista. Oltre al mausoleo di Ernesto Che Guevara da visitare c’è la piazza principale con l’ hotel Santa Clara sulla cui facciata è ancora possibile vedere i fori di mitraglia segno della battaglia tra i guerriglieri rivoluzionari e l’ esercito di Batista. Si torna al villaggio convinti di aver visto la vera Cuba. Durante il tragitto del ritorno mi chiedo come avremmo fatto noi ad impiegare 3 ore con queste strade buie e senza indicazioni. Il giorno seguente ci dirigiamo a L’ Avana. Il taxi fuori dall’ hotel per 10 CUC ci porta alla fermata della compagnia di pullman Viazul. La partenza è prevista per le 8.00. Puntuale il pulitissimo mezzo ci porta a destinazione dopo 3 ore. Si ferma all’ aeroporto di Varadero, Matanzas, poi una breve sosta a un “autogrill” poi aeroporto de L’Avana e L’ avana città. Chiediamo all’ autista di lasciarci il più vicino possibile alla nostra casa particular consigliataci che sta nel quartiere Vedado, il più moderno. Prendiamo il taxi ma la casa non entusiasma Vale per via del bagno. Per il momento ce la teniamo. Visitiamo L’ Avana vecchia dopo che il tassista ci ha offerto di rimanere con noi tutto il giorno per 12 CUC l’ ora. Troppi e poi volevamo girare a piedi. Ci lascia a Plaza S. Francisco nel mezzo di un mercato e qui veniamo assaliti da tre ragazze che ancora ci chiediamo come abbiano capito che nella busta che aveva in mano Valentina c’ erano dei panni da donare. Ci allontaniamo mentre ancora si stavano litigando un paio di scarpe adidas. L’ Avana è una città incredibile. La bellezza dei palazzi vecchi si fonde con il degrado e la desolazione di molte case e vie. Le facce della gente rimarranno con me per sempre. Trovi ogni genere di viso, bianchi, mulatti, neri, mulatti con lineamenti europei o tendenti al nero. La visita della città si articola tra le vie del centro,le quattro piazze più importanti (Armas, plaza vieja, plaza S. Francisco, de la catedral) il capitolio (importante, prezzo 5 CUC più due se si fanno foto e riprese), la fabbrica di sigari della partagas, il museo della revolucion ( da vedere perchè c’è la storia della rivoluzione, costa 5 cuc l’ entrata), plaza della revolucion col memorial a Josè Martì e la figura del Che sulla parete del palazzo del governo. Non abbiamo visto dal suo interno il castillo del Morro, ma solo fotografato dal Malecon (il lungomare). Durante la visita della città ci siamo informati per un’ altra casa particular, ma all’ indirizzo fornitoci dall’ agenzia cubatur dell’ hotel Sevilla gli appartamenti erano tutti occupati. La padrona fa una telefonata e dopo 10 minuti siamo in un’ altra casa nella quale però non c’è il bagno privato aspetto fondamentale per Valentina. Al terzo tentativo siamo a casa di Rachel in calle del refugio 107 che è una traversa del paseo del prado. Il quartiere è squallido, le case diroccate, la povertà si vede a impatto. Ci sembra di essere in una zona pericolosa ma è solo un’ impressione. La gente ci avvicina, cerca di convincerci a mangiare in pseudo ristoranti, di venderci sigari, ma nessuno ci farà del male, questo è sicuro. La casa ci piace. La condividiamo con la famiglia che ci ospita.Un bagno però è tutto per noi. Ci dirigiamo allora al Vedado per lasciare la prima casa nella quale avevamo lasciato le borse. Per non offendere la padrona diciamo che per un problema dobbiamo tornare a Varadero. Ceniamo in un ristorante turistico con tanto di gruppo che canta canzoni cubane e con i quali passiamo una divertente serata. Torniamo alla casa e prima di salire scambiamo due parole in strada col vicino di Rachel. Ci fa vedere la sua casa che è messa veramente male. Gli compriamo due cd di salsa per un totale di 14 CUC convinti che non si sentano. Prima di andare a letto ci intratteniamo un po’ con Rachel che ci racconta un po’ del suo paese, della gente, della politica. Ci mostra con orgoglio una banconota firmata da Che Guevara quando era presidente della banca nazionale. Il mattino seguente torniamo a Varadero non prima di aver pagato la stanza e la colazione a Rachel ( 25 CUC la notte più 3 per la colazione). Arrivamo alle 11.45 e ci precipitiamo in spiaggia anche perchè il tempo finalmente è buono. La giornata scorre in relax e tranquillità come anche il giorno seguente e con il sole che va e viene aspettiamo ansiosi l’ indomani quando saremo a Cayo Largo. Sveglia alle 5 del mattino con l’ aggravante che oggi, primo giorno di primavera, scatta a Cuba l’ ora legale e dunque dormiamo un’ ora in meno. L’ escursione è bellissima. Ci siamo affidati alla Cubatur e siamo rimasti soddisfatti per puntualità simpatia e cordialità degli accompagnatori. Il volo dura 35 minuti da Varadero. La gita è in catamarano. Ci portano a visitare l’ isola delle iguane, poi snorkelling alla barriera corallina e infine la spiaggia di playa Sirena. L’ impatto con quest’ ultima ci lascia a bocca aperta. Il mare dei Caraibi è molto diverso dall’ atlantico a Varadero pur bello anch’ esso. Mare piatto, colori intensi, sabbia bianca e finissima. Un paradiso! Il tutto per la modica cifra di 136 euro pranzo incluso ma ne è valsa la pena. Peccato rimanerci solo una giornata. Ci godiamo il sole, oggi fortissimo, e alle 17 tutti sul catamarano per il rientro. Dall’ aereo il panorama al tramonto sulle isole è favoloso. Imperdibile. Torniamo al villaggio quando è buio e quando ormai e già tempo di preparare i bagagli. Il nostro volo è previsto per le 18.45 e alle 12.30 abbiamo il transfer per l’ aeroporto. Ovviamente il volo porta un’ ora di ritardo che volge a nostro favore stavolta perchè avvertiti ci concediamo un’ ora in più in spiaggia per l’ ultimo bagno. Partiremo poi alle 21. Concludo tornando sul titolo del mio resoconto. A Cuba non è tutto come sembra. La gente è tranquilla, solare. Ballano, fumano sigari, bevono rum ma hanno anche tanti grandi problemi. Il loro grande pregio è di farsi scorrere addosso le difficoltà della vita. La disoccupazione e i salari bassi li portano a cercare di sopravvivere in qualsiasi modo. Così molti cercano di darti fregature di ogni tipo, però al contempo se hai un problema si fanno in quattro per aiutarti. Alcuni lo fanno però per un tornaconto personale aspettandosi magari un regalo da parte tua. Non rischierai mai di essere derubato o assalito perchè il turista è comunque rispettato. Sono comunque un popolo fiero che vede noi occidentali come gente che sta meglio e forse pensano che seppure ci rimetti qualcosa non ti impoverisci di certo. Tanti Vivono di stenti, ma se raggiungere il benessere significa sottostare all’ america meglio la povertà. Il loro governo non gli ha dato il benessere ma la maggior parte di loro adora i capi della rivoluzione. Per quello che ho potuto vedere e sentire questi mi sono sembrati i cubani, un popolo da vivere senza pregiudizi. Questo abbiamo pensato tornati in Italia ascoltando il cd di salsa comprato in strada.


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