La Grecia lontana dal turismo di massa: Alonissos – Magnesia – Eubea di Evia
In Grecia il campeggio libero è una specie di istituzione, largamente praticato, al punto che quasi tutte le spiagge che abbiamo visitato avevano un facile accesso all’acqua dolce(docce, fontane, pozzetti) almeno per sciacquarsi dal sale (non crediamo che sia acqua potabile, e comunque non ci siamo dati alla sperimentazione).
Dall’Italia abbiamo prenotato i traghetti dal sito http://paleologos.forth-crs.gr/italian/ usato panche per prenotare l’auto per la seconda settimana. In internet abbiamo trovato pochissime informazioni, per lo più in greco malamente tradotte da google translate. Giunti sul posto ci siamo accorti che alcuni luoghi sono in qualche modo destinati al “turismo internazionale” (per esempio Alonissos), altri hanno buone infrastrutture turistiche ma sono destinati ad un turismo “greco” (Eubea). La lonely planet non è la solita fonte di dettagliate informazioni, in un solo volume sono descritte tutte le isole della Grecia, quindi l’approccio è necessariamente superficiale e poco pratico. Ci è sembrato inutile comprare tutto il volume e abbiamo scaricato (a pagamento) solo i .pdf relativi alla nostra zona di interesse, le Sporadi dal sito http://www.lonelyplanetitalia.it/shop/pick_mix/presentazione2.php
Partiamo il 15 agosto dall’aeroporto di Orio al Serio destinazione Volos con la solita Rayanair (215 € a/r bagagli e tasse incluse). Atterriamo in perfetto orario alle 10.00 (c’è un’ora di fuso rispetto all’Italia) e aspettiamo il bus che porta al molo dei traghetti di Volos. Attenzione, l’autobus fa la spola fra l’aeroporto e la città con 3 €, in 20 minuti. Gli orari sono affissi in bacheca all’aeroporto… i famelici tassisti chiedono dai 40 ai 50 €.
L’aliscafo veloce impiega circa 3 ore per arrivare ad Alonissos. Arrivati a Patitiri scopriamo che il piccolo bus dell’isola ha degli orari singolari che non hanno nessuna coincidenza con l’arrivo dei traghetti. Abbiamo quindi due ore di tempo per gustarci il primo yogurt e prenotare un motorino da ritirare il giorno successivo (120 € per una settimana).
Ad Alonissos ci sono due camping il primo a circa un Km da Patitiri (Camping Rock), i secondo, su cui è caduta la nostra scelta, a Steni Vala (Camping Ikaros) molto spartano ma pulito e semivuoto (il 15 agosto contiamo 8 tende!). Il camping è collocato in un uliveto terrazzato che degrada sul mare, la gentilissima signora che ci accoglie ci racconta un sacco di cose fregandosene della nostra completa ignoranza del greco, ci fornisce di seggioline e tavolino da campeggio e ci spiega che gli ospiti possono usare due grandi frigoriferi in comune e allacciarsi artigianalmente alla corrente… rinunciamo a questi optional e ci dedichiamo alla scoperta del porticciolo (piccolissimo) e alle sue ottime taverne di pesce.
La Grecia non ha una grandissima gastronomia, ma un’ottima cucina mediterranea accompagnata da buoni vinelli. Melanzane, fagiolini, spinaci (ottima la torta di spinaci), salsa allo yogurt e aglio (Tzatziki), musaka (sformato di melanzane), spiedini, e poi un sacco di pesce alla grigia o fritto. Un po’ ovunque abbiamo trovato solo porzioni da orchi e abbiamo cenato con una media di 15-25 € in due. Ci siamo concessi anche gli spaghetti all’aragosta (ottimi!) con 60 €.
La prima settimana è stata tutta dedicata al relax e alla scoperta di Alonissos, piccolina, lunga una trentina di Km ma molto impervia e verdissima. Cale e calette a non finire per tutti i gusti: dalla spiaggia attrezzata con ombrelloni ad angoli di paradiso appartati. Basta girare un po’ col motorino e non aver paura di fare due passi. All’agenzia dei traghetti di Patitiri forniscono una cartina turistica dell’isola, in tutti i negozietti si possono acquistare una buona carta dell’isola e una piccola guida con i sentieri (disponibile anche in italiano). Non deve mancare un giro per la vecchia Alonissos, che ha più nomi che abitanti: Okra, Old Town… unico centro che mantiene un impianto urbanistico e qualche costruzione tradizionale, il resto è stato spazzato via prima dai terremoti, poi da una speculazione edilizia che inizia a fare capolino.
Alonissos è un luogo molto tranquillo, poco affollato e piacevole. Sicuramente inadatto a chi cerca locali e vita notturna… Ritemprati da una settimana di buon cibo, mare, tanto sole e belle passeggiate riguadagniamo la terra ferma domenica 22 agosto per la seconda parte della vacanza. A causa del mare grosso il traghetto arriva con un’ora e mezzo di ritardo a Volos dove ci aspetta la macchina a noleggio. Alle 18,00 partiamo alla volta di Kalampaka per la visita alle Meteore, monasteri costruiti in cima a speroni di roccia. Arriviamo solo in tarda serata, ci sistemiamo in un bungalow in uno dei moltissimi campeggi del villaggio e la mattina successiva andiamo alla scoperta del circuito delle meteore. I monasteri sono in tutto 6 e hanno tutti un giorno di chiusura settimanale differente. Sono tutti in posizioni spettacolari e sono più o meno facilmente raggiungibili (da pochi passi a brevi ma comodi e panoramici sentieri). Optiamo per la visita ad Agios Nikolaos e ci limitiamo a visitare gli altri dall’esterno. Riprendiamo la strada diretti a Glyfa dove traghettiamo per Eubea/Evia, la seconda isola della Grecia per estensione. Un simpatico panettiere ci consiglia di recarci a ad Agia Annas magnificandone la spiaggia … decidiamo di seguire il suo consiglio e … sbagliamo in pieno. Il posto è carino, una spiaggia di sabbia si snoda affacciata sull’egeo per chilometri e chilometri ma il camping è per famiglie, super attrezzato con piscina, animazione, disco bar e super affollato. Bello ma non fa per noi. La mattina siamo già in fuga diretti a Limni, dipinto dalla guida come piccolo villaggio di pescatori. Attraversiamo un meraviglioso bosco di pini da resina, su una strada quasi alpina. Limni è in effetti molto carina, proseguiamo per il monastero di Galataki a 8 km e scopriamo un vero paradiso. La spiaggia di ciottoli bianchi e neri fiancheggia e strada e la pineta cui si alternano gli uliveti. Lasciato il convento abbiamo già concordato di fermarci qui, goderci la giornata e il mare bellissimo e di fare campeggio libero. Ci siamo fermati due giorni… direi perfetti! Incuriositi dalle descrizioni della guida facciamo una breve gita per dare un’occhiata alla stazione termale-marina di Loutra Aidiosou, visitando sul percorso il monastero di Ag. Geoges. Lasciamo l’incanto di Limni dopo la seconda notte sotto la luna piena! Un faro, il mio compagno mi ha chiesto se l’ho prenotata dall’Italia 😉
Proseguiamo la scoperta dell’Eubea stavolta dirigendoci a sud, destinazione Kalistos e la sua festa della Cultura e del vino. Nel tragitto trascuriamo senza rimpianto Halkida (che ci è sembrata sporca e caotica) e ci fermiamo a Eritrea per visitare il museo archeologico e gli scavi molto ben tenuti. Da non perdere la Casa dei Mosaici. La strada per Kalistos è un bel passetto alpino, battuto dal vento. Si attraversano i terreni colpiti dagli incendi del 2004, spettrali, lungo la strada è possibile visitare una particolare struttura preistorica abitativa la Drakospito, che la leggenda vuole essere case di draghi. Ricorda moltissimo il sito scozzese di Scara Brae con le mensole e le nicchie in pietra. Nemmeno Kalistos ci affascina al primo sguardo, molto bella ma molto familiare. Visto che è presto ci spostiamo a Kalamos, cui la guida dedica una frasetta buttata lì che ne consiglia la spiaggia. Maledetto autore fedifrago ed egoista: volevi nascondere i Caraibi per tenerli solo per te? Che dire, il luogo è semplicemente abbagliante: tre calette, un mare cangiante fra il turchese e il verde, le sagome degli scogli modellate dal vento… bellissimo! Ci regaliamo il soggiorno in domatia (camera € 28!!!) e ci godiamo il mare migliore mai visto per un paio di giorni. Purtroppo la vacanza volge quasi al termine e desideriamo visitare Delfi. Salutiamo il paradiso con le lacrime agli occhi e un tre ore di macchina passiamo dal mare alla montagna. Dormiamo ad Arachova (carinissima e da preferire al borgo di Delfi, un po’ troppo spinto dal punto di vista del turismo di massa) e la mattina seguente freschi e riposati visitiamo il santuario di Apollo e ci arrampichiamo fino al teatro e allo stadio (escursione da fare o al mattino o al pomeriggio tardi, sono 400 metri di dislivello e la salita non ti molla mai, sotto il sole dell’una non dev’essere un’esperienza piacevole). Ormai siamo sulla via del ritorno, consolati solo dalla magnificenza degli ulivi. Ultima notte sul mare e poi il rientro carichi della voglia di tornare in un paese bellissimo e ospitale.