La grande mela, diario di una vacanza
Ecco che per motivi di organizzazione questa esperienza salta, ma chi lo dice che non sarà per un altro anno…
Insomma i miei amici Beppe e Edda mi propongono in alternativa un viaggio organizzato proprio nella famosa Grande Mela con il gruppo Avventure nel mondo un nome ormai famosissimo per quel che riguarda i viaggi in tutto il mondo. Accetto senza tanto pensarci perché non c’ero mai stato e anzi trovo subito anche il caro Massimo che non esita ad accettare la proposta. Così parte l’organizzazione del viaggio prenotando e attendendo fino a pochi giorni la partenza direttive, orari di ritrovo e quant’altro con le altre persone che avevano aderito alla proposta del famoso sito di viaggi nel mondo. Paghiamo proprio la quota finale di viaggio due giorni prima della partenza confermata per l’8 agosto 2010 dall’aeroporto Malpensa a Milano.
Il primo inconveniente …nasce proprio al momento di fare il check-in in aeroporto perché il visto per entrare in America (ESTA) di Massimo conteneva un errore sul numero del passaporto e non c’era verso di rifare il documento a pochi minuti dalla partenza ma fortunatamente dopo non poche peripezie tutto si è risolto nel migliore dei modi non senza attimi di panico!!!!!!!!!! Riusciamo quindi a imbarcarci con il volo della Delta Air Lines diretto per l’aeroporto internazionale Jfk di New York. Conosciamo subito appena saliti in aereo tre persone che avrebbero fatto parte del nostro viaggio ; Salvatore, Mariella e Manuela, invece avremmo fatto conoscenza con le altre otto persone del gruppo solo a New York perché il loro volo partiva da Roma anche sé tramite Facebook eravamo già tutti amici….! Il nostro volo da Milano atterra in perfetto orario e passati i controlli doganali di rito attendiamo comunque quasi quattro ore l’arrivo dell’altro gruppo da Roma , il tempo per orientarsi per visitare l’aeroporto, e per verificare il gran traffico di aerei e di taxi da e per l’aeroporto di una caldissima domenica di Agosto. Finalmente i due gruppi s’incontrano e ci si conosce con le persone che mancavano ovvero Silvia, Annamaria, Deborah, Francesca, Pietro, Marco,Andrea e la capogruppo Mary Jane. Proveniamo da parecchie regioni italiane quali Veneto, Lombardia, Piemonte ,Liguria, Emilia Romagna e Lazio.Insomma un bel gruppo pronto a visitar per una settimana le bellezze che New York offre .
I presupposti per una buona vacanza ci sono , inizia così l’avventura NY Express 2010 .
Come il solito nei miei viaggi , la macchina fotografica è la mia compagna inseparabile e anche in questo viaggio spero di aver fatto delle fotografie che potranno essere di vostro gradimento e che potrete visualizzare dai link del mio sito e principalmente da questo http://www.gianpietro.it/cartina_di_New_York.htm
Con tre /quattro taxi , non ricordo bene arriviamo al nostro albergo, il Ramada Eastside sull’incrocio della 33° St con il 161 di Lexington Avenue in una zona sufficientemente centrale di Manhattan. Lo stupore quando davanti ai nostri occhi si cominciano a vedere i grattacieli di New York è stato grandissimo!
Sistemati non senza problemi nelle camere, ci ritroviamo poco più tardi per iniziare a far quattro passi alla scoperta della città ma non prima però di essere andati a mangiare perché ormai erano le 21, ma per il fuso orario di noi Italiani era già notte fonda ma comunque la fame non mancava oltre al sonno.
I più avventori dopo mangiato si dirigono un paio d’isolati più in là per ammirare l’imponente grattacielo, per anni, il più alto del mondo ovvero l’Empire State Building anche se nelle giornate successive avremmo avuto modo di visitarlo meglio oltre che salirci fin su all’86° piano ….naturalmente con l’ascensore! Alcuni proseguono fino a Time square ,l’ombelico del mondo , la maggioranza rientra in albergo perché la stanchezza del viaggio e il fuso orario soprattutto si facevano ormai sentire veramente.
Il primo giorno dopo il nostro arrivo inizia con una abbondate colazione stile americano e quindi ci troviamo tutti nella hall dell’albergo per organizzare una specie di programma di visite di tutta la settimana .
Le idee quelle mattina , troppe e troppo confuse un po’ di tutti rischiavano di compromettere le amicizie appena formate dei singoli partecipanti finché per alzata di mano non siamo riusciti a trovare un accordo che andasse bene a tutti….o quasi .
Raccogliamo le sterline e acquistiamo il New York City pass ovvero una specie di tessera con dei biglietti per entrare e visitare le maggiori attrazioni di New York, quali musei e opere pubbliche saltando le file di turisti , interminabili in qualche caso.
Partiamo così ormai a metà mattinata verso la nostra prima meta ovvero la Statua della Libertà e l’Ellis Island le due isolette proprio di fronte allo Skyline nella punta più a sud di Manhattan .
Con la subway raggiungiamo velocemente partenza del traghetto per visitare queste due piccole isole. Non vi descrivo neanche la fila che quella mattina e non sto qui neanche a descrivervi i severi controlli di borse zaini e quant’altro da parte della Polizia di New York e passaggi al metal detector che a ogni ingresso di attrattive turistiche eravamo costretti a subire per la sicurezza.
La maestosità della Statua della Libertà è risaputa da tutti. Essa dà il benvenuto a quanti arrivano a visitare New York . Fino al 2001e si poteva salire fin alla sua sommità per visitarla e per ammirare da vicino la famosissima torcia .
Ellis Island e il suo museo ricorda il luogo, dove sono passati 12 milioni d’immigrati di tutto il mondo venuti a cercar fortuna o una vita migliore Il museo , interessantissimo, ripercorre il percorso che questi ultimi dovevano fare per superare i controlli sanitari e non solo per essere ammessi nel nuovo continente .
Ritorniamo a questo punto con il battello verso Manhattan, non tutti assieme perché metà gruppo perde il traghetto….
Ci dirigiamo quindi verso una bellissima zona verde chiamata Battery Park che termina con piccolo porto a ridosso della tragicamente famosa Ground Zero che tutti ricorderete.
Proseguendo , siamo nella zona più densamente popolata, di “grattaceli “ si arriva nella zona di Wall Street che rappresenta il distretto finanziario di tutta New York. Visitiamo la piccola Trinity Church proprio di fronte a Wall Street.Dopo le foto di rito davanti al simbolo di Wall Street , in altre parole un grande toro di metallo, lungo cinque metri per un peso di più di tre tonnellate iniziamo a risalire di qualche isolato Manhattan prima di prendere la subway per far rientro in albergo per riposarsi prima di uscire nuovamente per la cena a China Town in un ristorante cinese in Elizabeth Street.
Termina la prima calda giornata di sole a New York ricca d’importanti luoghi da visitare come sarà anche per i giorni successivi.
Martedì il cielo non era particolarmente limpido ma decidiamo comunque di andare in cima all’Empire State Building che si trova a pochi isolati dal nostro albergo sulla 5° Avenue per vedere New York dall’alto. E’ emozionante salire in pochi minuti fino all’86° piano con l’ascensore per avere un colpo d’occhio a 360° su New York. Dalla terrazza infatti si domina tutta la città , su può noleggiare l’audio guida che spiega bene la storia del’Empire e di tutti i grattacieli che si perdono a vista d’occhio. C’e’ molta gente lassù come noi , a volte è faticoso trovare lo spazio davanti alla griglia di metallo di protezione per fare le fotografie .Non sarà possibile salire alla sera e quindi ci accontentiamo della vista diurna della Grande Mela dall’alto.
Passa circa un’ora e decidiamo quindi di ridiscendere per proseguire la visita alla città verso il Madison Square Garden, il grande stadio di sport e luogo di concerti storici ma purtroppo abbiamo potuto visitare solo l’ingresso con la biglietteria perché il resto dello stadio era chiuso, ma ci siamo fatti comunque un’idea delle dimensioni .
A questo punto il gruppo si divide ,chi va a mangiare chi a fare shopping .Proseguo con il mio gruppo prima con uno spuntino poi verso il più grande megastore di fotografia,audio video e apparecchiatura elettronica che avessi mai visto . Si tratta del B & N che si trova al 420 della 9 th Ave . Facciamo un giro all’interno per rendersi conto di cosa offre questo enorme negozio e ci organizziamo per ritornarci verso gli ultimi giorni per acquistare qualcosa .
Sempre camminando per le vie di New York con Beppe , Edda e Massimo e sempre con la testa all’insù per ammirare i grattacieli ci dirigiamo verso la più importante piazza di New York , la più incredibile sotto ogni punto di vista dove i suoi mille neon accesi 24 ore , le insegne di ogni dimensione e forma più strana danno la sensazione di entrare in un film quanto tutto questo sia finto, invece è pura realtà. E’ Time Square , l’ombelico del mondo. La giriamo in lungo e in largo , saliamo sulla famosa scalinata rossa e ci sediamo e ammirare l’inarrestabile via vai di gente. Ci torneremo anche la sera in questa piazza ancora più esclusiva.
A fianco non poteva mancare l’Hard rock Cafè , famosa catena di ristoranti fondata nel 1971 . Ma il vero motivo del successo di Hard Rock è l’immensa collezione (circa 85.000 pezzi) di oggetti appartenuti a grandi personalità del mondo musicale che ogni singolo Cafè ospita. Troviamo al suo interno infatti fotografie di artisti come i Doors , i Beatles, strumenti musicali come la chitarra di Bruce Springsteen e tanti tanti altri artisti.
Proseguiamo quindi fino alla 42 St per un passaggio alla Grand Central Station che per numero di banchine e binari è la più grande del mondo. Veramente impressionante questa stazione. A pochi isolati rientriamo quindi in albergo per un po’ di riposo prima di ripartir con tutto il gruppo nuovamente per Time Square, nella serata saremmo stati a vedere uno spettacolo a Broadway !
Una fila proprio interminabile sotto la scala rossa di Time Square attente il proprio turno per il biglietto allo spettacolo , noi grazie al cassiere Marco e Mary Jane attendiamo in disparte e ci divertiamo con le fotografie alla gente e a noi stessi .Prima dell’inizio dello spettacolo avevamo circa 2 ore di tempo e Mary Jane , naturalmente sbagliando più volte ingresso ci porta a bere un aperitivo all’interno del Marriott , nel punto più alto che questo grattacielo nel bar ristorante ,chiamato The Wiew. Forse….la serata più simpatica e divertente di tutto il viaggio, infatti dopo aver bevuto in compagnia un super alcolico , altro che gingerino ….tutto il locale sembrava girare su se stesso , anzi girava veramente così si poteva vedere tutti quello che c’era al di fuori comodamente seduti sulle poltrone. Da provare.!!!!!!!!!!
Andiamo quindi alla rappresentazione del musical scelto in un bel teatro a tre piani stipato in ogni ordine e grado .Ben tre ore di spettacolo naturalmente in inglese che qualcuno ha anche dormito a causa del gingerino troppo forte probabilmente….!! Insomma un bel spettacolo ma ….anche un po’ noiosetto però eravamo a Broadway !!!!Usciamo a notte fonda per l’orologio ma no di certo per la poca luce , infatti ci immergiamo nelle migliaia e migliaia di effetti luce che Time Square offre di notte. E’ uno spettacolo indescrivibile in ogni angolo della piazza , girovaghiamo e fotografiamo di tutto compresi i Taxi gialli che sfrecciano ad ogni ora a New York .Rientriamo in albergo, c’e’ chi si ferma ancora a mangiare qualcosa in un bar…poco raccomandabile.
Mercoledì abbiamo mezza giornata libera , ognuno si organizza un po’ come vuole. Io con il mio gruppetto prendiamo la subway diretti a un’altra grande attrazione di New York. Ovvero il Ponte di Brooklyn che completato nel 1883 su progetto dell’ingegnere tedesco John Augustus Roebling, rappresenta oggi il primo ponte costruito in acciaio ed ha rappresentato per lungo tempo il ponte sospeso più grande al mondo. Collega tra di loro l’isola di Manhattan e il quartiere di Brooklyn (un tempo due cittadine distinte dello Stato di New York, oggi due quartieri di New York) attraversando il fiume East River.Il ponte si può percorrerlo al centro sia a piedi mantenendo rigorosamente la destra se si transita da Manhattan verso il quartiere di Brooklyn perché a sinistra passano solo le persone in bicicletta e bisogna prestar molta attenzione perché normalmente loro non si fermano !! Sotto invece sia a destra sia a sinistra a senso unico su tre corsie sfrecciamo di giorno e di notte migliaia di macchine. Mentre tranquillamente camminiamo sul ponte alla ricerca della migliore inquadratura dello Skyline, succede che Massimo non trova più il suo telefonino forse erroneamente sfilato dalla tasca mentre lo riponeva facendo una foto. Chiaramente sotto il ponte passa il fiume Hudson…. E quindi dopo qualche decina di minuti di sconforto più totale pensando anche che era un vecchio telefono e già con l’idea di acquistarne uno migliore da B&N… Suona il mio telefonino , era Annamaria che mi comunicava che un signore spagnolo aveva da poco recuperato per terra un telefonino da qui l’ultima chiamata fatta da quel telefono, era al numero di Annamaria e quindi probabilmente lei sapeva chi fosse il possessore e che lo avrebbe portato al suo albergo così che ….Massimo potesse andare a ritirarlo. Non mi sto a dilungare ancora su questo aneddoto perché solo dopo due giorni Massimo è riuscito a ritornare in possesso del suo telefono, causa qualche incomprensione telefonica…. Sta il fatto che questa situazione paradossale ha scatenato non poche risate a evento concluso da parte di tutto il gruppo !!!!!!!!!!!
Fotografato a lungo, il ponte (è lungo 1052 mt) ritorniamo indietro e seguendo Park Row andiamo dritti a Littleitaly ,il quartiere italoamericano, dove si trovano pizzerie e ristoranti gestiti da Italiani. Infatti entriamo e mangiamo la pizza a Salslittleitaly gestita da un signore napoletano emigrato in America nel 1975, scherzoso e simpatico chiacchieriamo con lui e alla fine ci offre il caffè.
Ci riagganciamo con il resto del gruppo e per iniziare la visita dei quartieri più belli di New York con ristoranti gallerie d’arte e nome rossissimi negozi di moda , è la zona di Soho , Greenwich Village e Chelsea. Entriamo in qualche negozio ma sono proprio le gallerie d’arte e di fotografia che attirano la mia attenzione .Stanchi e accaldati facciamo una sosta in un bar, dove il gestore è un fotografo perché appena vede la mia digitale (uguale alla sua) mi viene in contro con il suo biglietto da visita con le date della mostra fotografica che avrebbe aperto a giorni nella 51 St. Il pomeriggio passa tra le vie di questi quartieri e anche in una libreria . Rientriamo in albergo con la subway .
Ceniamo in un ristorante Tailandese nel quartiere Chelsea e mangiamo pietanze molto piccanti ma apprezzabili. Il gruppo che la mattina non aveva visto il ponte decide di andarci perché di notte con tutte le luci della città sarebbe stato sicuramente più spettacolare, non tutti sono d’accordo di ritornare al ponte e ne nasce una piccola storia che preferisco non raccontare…. Io come fotografo, naturalmente mi aggrego alla visita anche se non avevo con me neanche un piccolo cavalletto come invece Andrea si era portato nello zaino ma comunque sono riuscito lo stesso a fotografare il ponte in tutto il suo fascino notturno con lo skyline sullo sfondo illuminato da milioni di luci della notte. Riusciamo anche farci un bel autoscatto tutti seduti su ponte .Rientriamo nuovamente con la subway in albergo a tarda ora ma contenti per la serata in compagnia.
Giovedì la giornata inizia presto , Massimo ed io andiamo a recuperare il suo cellulare nella hall di un albergo a 5/6 isolati dal nostro senza purtroppo poter ringraziare il signore che lo aveva ritrovato perché non aveva lasciato neanche il nome in quell’albergo, partiamo quindi prima del gruppo passando nuovamente per Time Square e ritrovandovi con il gruppo verro le 9 davanti a Saint Patrick Cathedral sulla 51° St a due passi dalla Rockefeller Center Plaza .
La cattedrale è la più grande cattedrale gotica decorata dell’America settentrionale . Oggi la costruzione è sormontata in tutte le direzioni da imponenti grattacieli di altezza tripla. Una visita all’interno riesce comunque a dare una discreta idea delle sue misure, che corrispondono a quelle di una cattedrale europea di discrete dimensioni. Le due torri campanarie raggiungono l’altezza di 99 m e la chiesa può ospitare circa 2’200 fedeli. La pianta, a forma di croce latina (tradizionale soluzione di basilica a tre navate con transetto), ha una lunghezza di 120 m e una larghezza di 53 m. Nei pomeriggi di sole, la parte nord viene illuminata dalla luce riflessa dalle finestre dei grattacieli. La particolare situazione urbanistica costituisce uno dei maggiori elementi di particolarità della chiesa, che per le forme architettoniche adottate è senz’altro paragonabile a innumerevoli altre chiese neogotiche in Europa.Rimaniamo nel suo interno il tempo necessario per ammirare le altissime navate e per scattare le mie solite fotografie documentaristiche.
Restiamo dentro quanto basta per ammirarla , poi usciamo sotto una pioggerellina abbastanza fastidiosa e ci avviamo alla Rockefeller Plaza che copre un gruppo di 19 edifici commerciali costruiti dai banchieri Rockefeller, uno dei più grandi complessi privati al mondo. Da non dimenticare a fianco il Radio City Music Hall, completato nel 1932 , all’epoca il più sfarzoso e più grande teatro del mondo . Il teatro è anche la sede del Radio City Christmas Spectacular, il tradizionale spettacolo natalizio newyorkese in scena dal 1933. Qui troviamo la Promenade, una grande isola pedonale caratterizzata da fontane statue e bacini d’acqua; si arriva quindi alla Lower Plaza dominata dalla statua bronzea Promenetheus simbolo del Rockefeller, nel periodo natalizio viene issato un enorme albero di Natale ed entra in funzione un’area per il pattinaggio sul ghiaccio. Insomma una vera e propria città dei divertimenti. A destra della statua è situato il GE Building che costituisce il cuore pulsante del Rockefeller Center ed è famoso per ospitare la sede dell’emittente televisiva NBC ed è alto 259 mt. Rispetto ai 381 dell’Empire State. Alla sommità vi è una terrazza panoramica di cui racconterò poi .Anche un grande negozio di giochi per bambini Lego è presente nella piazza.
Procediamo quindi la nostra visita alla città (ci torneremo il venerdì sera quì) con un po’ di cultura visitando per prima il Museum of Modern Art (MoMA) che si trova a Midtown Manhattan a New York, sulla 53° strada, tra la Quinta e la Sesta Avenue. Ha avuto una straordinaria importanza per lo sviluppo e dell’arte moderna ed è stato spesso considerato il principale museo d’arte moderna del mondo. La collezione del museo propone un’incomparabile visione d’insieme dell’arte moderna e contemporanea mondiale, poiché ospita progetti d’architettura e oggetti di design, disegni, dipinti, sculture, fotografie, serigrafie, illustrazioni, film e opere multimediali. La biblioteca e gli archivi del Moma raccolgono oltre 300.000 libri e periodici, oltre alle schede personali di più di 70.000 artisti.
Visitiamo tutte le sale del bellissimo museo in circa 3 ore fino a ora di pranzo quando tutto il gruppo si sposta all’interno del Trump Word Tower un enorme grattacielo alto 262 mt per mangiare. L’edificio è realizzato in cemento armato con una struttura interna rinforzata ed era la più alta costruzione che questo tipo a New York quando fu completato. Gli spazi pubblici dell’edificio sono rivestiti di Breccia Pernice (un marmo rosa con venature bianche) e ovunque abbondano specchi e oggetti d’ottone. L’atrio di cinque piani, illuminato da un lucernario, è caratterizzato da una cascata, da negozi e caffè e da una passerella che attraversa la piscina della cascata.
Il pomeriggio libero per tutti .Chi va a fare shopping , chi preferisce il relax e quindi la maggioranza del gruppo si sposta al Central Park che è il più grande parco (3,4 km², un rettangolo di 4 km × 800 m) nel distretto di Manhattan, a New York. Si trova nella Uptown, al centro tra i due quartieri residenziali, l’Upper West Side e l’Upper East Side, i quali prendono il nome dalla loro posizione rispetto al parco. Anche le strade che lo circondano prendono il suo nome: Central Park West, Central Park North, Central Park East e Central Park South.
Central Park è un’oasi per gli abitanti di Manhattan che abitano nei grattacieli circostanti, ed è uno dei parchi cittadini più conosciuti del mondo, grazie anche alle sue comparse in numerosi film e telefilm. È chiamato il “polmone verde” di New York.Vi sono varie aree da visitare . Partendo dall’angolo con la 5° Avenue ci si trova davanti alla statua di Cristoforo Colombo che immette nel The Mall, splendido viale alberato . In fondo si trova la zona più graziosa ovvero un laghetto dove si possono noleggiare piccole barchette . Da non perdere Strawberry Fields famosa zona dove fu assassinato John Lennon . Poi lo zoo e tante aree verdi dove riposarsi e dove vengono fatti i grandi concerti . Non basterebbe una giornata per visitarlo tutto ma aimè il tempo è quello che è e in più quel giorno una leggera pioggerellina ci ha in parte rovinato la visita.
La serata la passiamo nella zona di Greenwich Village , serata piovosa mangiamo in un locale un po’ di fortuna , il posto che Mary Jane aveva prenotato..era troppo piccolo per contenere 15 persone e poi non era certamente bello !
Venerdì mattina invece visitiamo il secondo grande museo di New York ovvero il Guggenheim Museum che è un museo di arte moderna e arte contemporanea, fondato nel 1937, con sede nella 5th Avenue. Inizialmente denominato Museo della pittura non-oggettiva (Museum of Non-Objective Painting), il Guggenheim fu costruito per esporre le avanguardie artistiche che si andavano sempre più imponendo, come Vasilij Kandinsky e Piet Mondrian. Il museo fu trasferito nella sede attuale, quando l’edificio progettato da Frank Lloyd Wright fu completato. Il caratteristico edificio, ultimo grande lavoro di Wright, catturò subito l’attenzione dei critici architettonici, ed è ancora mondialmente riconosciuto come uno dei capolavori dell’architettura contemporanea. Dalla strada, l’edificio assomiglia a un nastro bianco che si avvolge attorno a un cilindro più ampio in cima che alla base. Il suo aspetto è in forte contrasto con i più caratteristici grattacieli di Manhattan che lo circondano. All’interno, la galleria espositiva forma una dolce spirale che sale dal piano terra fino alla cima dell’edificio.
All’uscita nuovamente una giornata di sole caldo , contrariamente al giorno precedente, ci invoglia a tornare al Central Park , tanto è proprio adiacente al Guggenheim Museum. Ne approfittiamo per alcune foto di gruppo nei pressi del grande bacino idrico Jackie Onassis Reservoir che una volta portava l’acqua agli abitanti di NY. Di 43 ettari di estensione intorno ai quali è stato realizzato un tracciato per gli amanti del footing. Ci inoltriamo poi nelle aree interne più verdi fino a giungere dalla parte opposta del parco, sulla Central Park West per iniziare la visita del terzo museo di New York ovvero il “American Museum of Natural History ” L’entrata, che dà su Central Park West dedicata a Teddy Roosevelt, è stata ultimata da John Russell Pope nel 1936, ed è in stile architettonico tardo neoclassico di scuola francese; da qui si arriva a un’ampia basilica romana da dove emerge lo scheletro di una madre di barosaurus in atto di difendere il piccolo da un allosauro. Il museo è infatti famoso per le ricomposizioni di habitat di mammiferi Africani, Asiatici e Nordamericani; affascinante un modello in grandezza naturale di una balenottera azzurra che pende dal soffitto della sala degli oceani. Un intero piano è dedicato ai Vertebrati, tra cui i dinosauri. Degne di nota le collezioni di antropologia attinenti ai popoli asiatici, all’uomo dell’Africa, ai nativi americani. Da non perdere una visita all’l’Hayden Planetarium , dipartimento di astronomia dell’American Museum of Natural History, uno dei nove dipartimenti scientifici del museo. Due piani interamente dedicati all’astronomia che ti porteranno “in viaggio” attraverso il nostro sistema solare, alla scoperta delle galassie di tutto il mondo stellare conosciuto.
Il dipartimento è dotato di una sala di proiezione con uno schermo a cupola dove, tramite un particolare proiettore, viene riprodotta con eccezionale realismo, la volta celeste e il movimento delle stelle e dei pianeti.
A questo punto il gruppo si divide nuovamente , chi torna a fare shopping ,chi torna in albergo e chi come il mio gruppetto di quattro elementi , rientriamo in Central Park per fotografare la zona dei laghetti che il giorno prima sotto una pioggerellina non era stato possibile fare . E’ molto divertente e rilassante passeggiare per i grandi spazi ma anche le piccole stradine del parco e molte sono le cose da vedere oltre ai piccoli concertini improvvisati in ogni luogo.
Ripassiamo davanti alla statua di Colombo per una veloce visita all’Apple Store sulla 5° Av. Per i patiti dell’informatica .Quindi dalla Center Park South scendiamo in parte l’8° Av. Per ritornare nuovamente in Rockefeller Center, certamente maestosa, e osserviamo il rituale dell’aperitivo degli impiegati nella grande piazza sotto la statua bronzea Promenetheus. Poi rientriamo in albergo verso le 18 e 30.L’idea di tenere una serata per salire sulla sommità del grattacielo del Rockefeller per vedere New York di notte , pensata da Andrea e da me, è piaciuta a tutti. Quindi con un biglietto comune ridotto saliamo sul Top of the Rock , la piattaforma panoramica Top of the Rock, posta a 70 piani sopra Midtown, è un luogo fantastico da cui ammirare la città, con una splendida vista verso Central Park a nord e verso l’Empire State Building a sud ed è certamente migliore dell’osservatorio dello stesso Empire, sia perché meno affollato, sia perché solo da qui si può ammirare il grande vuoto di Central Park con i lussuosi palazzi circostanti. Di notte la vista di New York dall’alto è una cosa che non si può perdere . L’ascensore è già di per sé spettacolare, poiché il suo tetto trasparente permette di vedere il percorso di luci che si accendono a ogni livello mentre si sale. Già da quì si può avere vista dell’Empire, edificio sicuramente più alto di questo, ma a mio avviso con meno “glamour” e che offre un panorama meno interessante.
Mentre il belvedere dell’Empire è un quadrato che percorre tutta la parte superiore dell’edificio, il TOR (Top of the Rock) è un po’ strano, disposto com’è su vari livelli.
Il livello inferiore non è il massimo per scattare foto, poiché è protetto da vetri; per evitare il problema vi consiglio di salire le scale e recarvi al piano superiore, di dimensioni minori.Impressionante da lassù il vedere i grattacieli illuminati e la zona scura del Central Park. Ne vale proprio la pena.
Non avendo ancora mangiato il resto del gruppo nel frattempo aveva trovato un bel locale nelle vicinanze di nome Sbarro che è una catena di fast food basati sulla cucina italiana e in particolare ispirati da pasta e pizza. Qui ognuno si serva da solo da grandi piatti sistemati in dei tavoli .
Naturalmente dopo si torna ancora a Time Square che di notte la vita è molto frenetica .
Sabato mattina consumiamo l’ultimo biglietto del City pass per un tour di tre ore con il battello Circle Line lungo tutto il fiume Hudson che si snoda per circa 500 km lungo lo stato di New York e ne costituisce in buona parte la linea di confine con il New Jersey. Un bravissimo comandante del battello racconta durante il tragitto tutta la storia della città con spiegazioni approfondite , naturalmente solo in inglese. Ma mi raccomando durante la spiegazione anche se non capite non alzatevi dalla sedia altrimenti lui smette di parlare e viene verso di voi e …..non so come va a finire….!!! La partenza del battello è alla fine della 42 St West e in senso orario si circumnaviga tutta l’isola .Verso la fine del giro si passa sotto il grande ponte di Washington : Il Ponte di Tacoma è un’opera d’ingegneria civile comprendente due ponti sospesi paralleli, che attraversano il canale Tacoma Narrows, Washington. I lavori per il primo ponte (853 m di campata centrale, 1524 metri di lunghezza complessiva per 12 di larghezza) iniziarono il 23 novembre 1938 e la struttura fu aperta al traffico l’1 luglio 1940, prima di crollare il 7 novembre dello stesso anno. A causa della scarsità dei materiali dovuta alla seconda guerra mondiale, ci vollero dieci anni per costruire il ponte sostitutivo, che fu inaugurato il 4 ottobre 1950. Come il predecessore, al tempo della costruzione era uno dei più grandi ponti sospesi al mondo. L’aumento della popolazione nella penisola Kitsap ha portato il ponte a superare la sua capacità di peso, quindi è stato costruito un ponte parallelo per trasportare il traffico diretto a est, mentre il ponte del 1950 viene usato per il traffico in direzione ovest. Il ponte parallelo è stato inaugurato il 15 luglio 2007, rendendo la Tacoma Narrows Bridge la più lunga coppia di ponti sospesi al mondo.
Torniamo a mangiare da Sbarro che tanto ci era piaciuto la sera prima passando naturalmente per Time Square crocevia di New York.
Un ultimo passaggio culturale a New York lo facciamo anche al Metropolitan Museum of Art (Met). È uno dei più grandi e importanti musei del mondo. La sua sede principale si trova sul lato sinistro del Central Park , lungo quello che viene chiamato il Museum Mile (cioè il “Miglio dei musei”). Nel 1986 è stato inserito nella lista dei National Historic Landmark. Il Met dispone anche di una sede secondaria, chiamata The Cloisters, che contiene la sezione dedicata all’arte medievale. La collezione permanente del Met contiene più di due milioni di opere d’arte, suddivise in diciannove sezioni. Sono permanentemente esposte opere risalenti all’antichità classica e all’antico Egitto, dipinti e sculture di quasi tutti i più grandi maestri Europei. E una vasta collezione di arte statunitense e moderna. Il Met possiede anche una notevole quantità di opere d’arte africane, asiatiche, dell’Oceania, bizantine e islamiche. Il museo ospita anche delle collezioni enciclopediche di strumenti musicali, abiti e accessori d’epoca e armi e armature antiche provenienti da tutto il mondo.
Per l’ultima serata a New York decidiamo di cenare in un locale non molto distate dal nostro albergo dove la cucina era principalmente a base di carne un bel ristorante dove purtroppo non siamo potuti sederci tutti insieme dato lo spazio ridotto della sala.
La domenica mattina prepariamo i bagagli per il rientro in Italia ma abbiamo ancora qualche ora di tempo per ritornare in centro. Ne approfitto con Massimo per recarmi nuovamente da B &N per fare gli ultimi acquisti . Massimo infatti compra una digitale compatta io una schedina per il reflex . Un ultimo passaggio in Time Square e nuovamente la subway linea arancione e blu quasi fino all’albergo.
Con un bus da 15 posti facciamo ritorno in aeroporto e da lì a poco salutiamo i nostri amici che avevano l’aereo prima di noi per Roma non prima di essersi scambiati gli indirizzi e numeri telefonici.
La vacanza a New York termina così, restano di questa settimana i ricordi migliori ,di aver conosciuto degli amici simpatici e sicuramente ci sarà l’occasione per ritrovarsi insieme oltre alle fotografie !!
Saluto tutti i miei compagni di viaggio e voi turisti un po’ per caso un po’ per gioco