La Giamaica per noi

LA PARTENZA ED IL PRIMO GIORNO Giamaica, questa bella e sconosciuta isola, di cui tanto ne avevo sentito parlare e che tanto mi incuriosiva. Erano tre anni che cercavo di andarci ma vuoi per un motivo vuoi per un altro, l’appuntamento era sempre saltato fino a quando Silvia, la moglie di un mio carissimo amico, a luglio trova un’offerta di...
Scritto da: simone2170
la giamaica per noi
Partenza il: 12/08/2006
Ritorno il: 27/08/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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LA PARTENZA ED IL PRIMO GIORNO Giamaica, questa bella e sconosciuta isola, di cui tanto ne avevo sentito parlare e che tanto mi incuriosiva.

Erano tre anni che cercavo di andarci ma vuoi per un motivo vuoi per un altro, l’appuntamento era sempre saltato fino a quando Silvia, la moglie di un mio carissimo amico, a luglio trova un’offerta di quelle irrinunciabili per due settimane al merril’s beach a Negrill.

Che facciamo allora? Niente, paghiamo, partiamo e non ci stiamo a pensare troppo.

La comitiva è così suddivisa: quattro uomini e una donna (Silvia per appunto, moglie di Maurizio, uno dei quattro naturalmente).

Gli altri simone (il sottoscritto), gianluca e bruno; amici, con Maurizio, fin dai tempi dell’asilo (abbiamo 36 anni).

Partenza tribolata da Milano Malpensa il 12di Agosto in quanto l’aereo ha subito un ritardino di circa due ore e mezzo. Aereo diretto Montego bay con scalo temporaneo di un’ora nella repubblica dominicana.

Arriviamo a Montego Bay alle 4.30 locali, dopo ben quasi dodici ore di volo, notte profonda. Pulman all’aeroporto organizzato dal tour operator e partenza per Negrill (siamo circa una cinquantina d’italiani).

La spiaggia del negrill rispetto a Montego Bay si trova a circa 50-60 km a sud ovest , ma grazie all’ottima viabilità giamaicana, ci mettiamo circa un’ora e mezzo abbondante!!!! Durante il viaggio ascoltiamo un cd di musica reggae, bellissima e stupenda, veramente, ma dopo tre canzoni ne ho gia piene le scatole. In più siamo completamente rincoglioniti dal viaggio e dal fuso.

Arriviamo al merril’s beach hotel alle sei e mezzo circa del mattino col sole già alto e caliente. Ci fermiamo davanti alla reception, ci vengono assegnate le camere, e dei facchini locali ci aiutano al trasporto delle valigie e qui la prima sorpresa: Nella stanza il nostro commensale tira fuori un foglio di giornale avvolto, lo srotola e lo butta sul letto… Ganja, ganja e ancora ganja, il tutto per pochi dollari!!! Ma che cazzo… Io il bonjo e bruno ci guardiamo negli occhi sorpresi; sapevamo che la fornitura di marijuana non era assolutamente un problema, tutt’altro, e ns intenzione era di vivere tutte le possibili esperienze che la giamaica ci avesse proposto, ma porca puttana, siamo stanchi, infusati, in un posto nuovo, cazzo aspetta un poco e facci vedere come funziona il mondo caro facchino.

Cortesemente rifiutiamo e lasciamo una mancia di dieci euro (i dollari ce li avevamo, ma nascosti e di taglio più grosso). Il facchino raccoglie la ganja, prende i soldi e se ne va tutto contento (ci mangia per una settimana, lui, con 10 euro).

Che si fa ora? Siamo nella ns stanza, oltretutto molto carina, alle sei e mezzo di mattina. Non sappiamo se abbiamo più sonno o chissa cosa, alle sette e mezzo c’è la colazione… bagno in mare, di volata!!!!! Consulto veloce con gli sposini ns compagni, decisione unanime, andiamo!!! La spiaggia dalla camera dista circa 60- 70 metri, attraversiamo il ns residence ( perché gli assomiglia molto), e fischiamo in mare: sono le 6.45 di mattina e mai avevo fatto il bagno presto così.

Il mare è pulitissimo e… caldissimo, cavolo. Tuffi controtuffi, piccole immersioni e poi consiglio locale in mezzo al mare, guardando la riva: Siamo in giamaica gente, ce l’abbiamo fatta, ma ce ne rendiamo conto? Osserviamo la spiaggia bianchissima col bar ristorante dell’albergo subito a ridosso e notiamo una cosa strana e simpatica. Già a quell’ora del mattino un viavai intenso di gente locale che apre baracchini, sistema la spiaggia,cammina, canta e vende di tutto… incredibile!!!!!!! Usciamo dal mare, asciughiamo, facciamo colazione (abbondante), prendiamo i lettini da mare, ci posizioniamo sotto una grossa pianta che fa un cono d’ombra sulla spiaggia e sveniamo, stanchi, contenti e felici di essere finalmente nel posto agognato da tempo.

Durante l’arco della giornata facciamo conoscenza dell’albergo, dei suoi tempi e spazi; di Fabio, il responsabile del tour operator in giamaica che ci illustra sugli usi e costumi dell’isola; dei turisti che come noi hanno deciso di spaparanzarsi due settimane di totale relax ai carabi e di Miki, un grande, veramente, persona da raccomandare a chiunque. Miki è un rasta, di quelli alla Bob Marley per intendersi, proprietario di una pilotina (una barchetta) col tetto, ed organizza escursioni in mare per i clienti. Con lui siamo entrati subito in confidenza ed amicizia ed abbiamo fatto tre escursioni, due in mare ed una in giro per la giamaica (dopo ne parlo). Miki, se andate al merril’s, non c’è bisogno di cercarlo: verrà lui, sorridente e cantante, col suo pancione e le sue treccine, a salutarvi alla loro maniera (due pugni che si toccano pronunciando la parola respect), ed a proporsi per delle gite.

Piccola precisazione: Il Merril’s non è uno ma bensì tre. Cioè tre residence nel giro di trecento metri accessibili da tutti i clienti col braccialettino giallo fosforescente. Per intendersi, dormite al merril’s 2 (come noi), andate a fare colazione al merill’s 1 e pranzate al 3 per poi cenare al 2. Fa tutto parte dell’all inclusive.

Laura e Maria Sole. Chi sono costoro? Ma come chi sono, le Vip e le star dell’albergo… No scherzo!!! Laura e Maria Sole sono due belle e simpatiche ragazze che abbiamo conosciuto al ns e loro arrivo e con le quali abbiamo condiviso tutta la vacanza. Ad esse, nei giorni successivi si è aggiunta Roberta, una bella bergamasca pura e tosta. Il gruppo si era formato: 8 persone, 4 uomini e 4 donne (per la gioia di tutti ma in particolar modo della Silvia).

LA VITA AL MERRIL’S Noi ci siamo fatti avvolgere dal clima sereno e rilassante del posto vivendo le giornate intere e piene di mare.

La sveglia era quasi sempre intorno alle 8 di mattina, colazione e mare. In spiaggia possibilità di non fare assolutamente un cazzo (la preferita dalla quasi totalità dei villeggianti), oppure approfittare delle piccole e care (economicamente) attrattive presenti (canoe, bananoni, acqua scooter ed escursioni varie). Nel periodo agostano (il nostro) generalmente verso mezzogiorno appariva un nuvolino, verso mezzogiorno e mezzo un tuono ci spaccava i timpani, alle tredici o giu di li veniva il diluvio universale (ma noi eravamo a pranzo e ce ne poteva fregar di meno), alle quattordici nuovamente un sole che picchiava più forte di prima.

Pomeriggio passato generalmente in maniera similare alla mattina (cioè a non fare assolutamente un cazzo) fino alle 18.30 circa, quando il sole tramontava (a proposito, i tramonti sono esagerati).

Doccia in camera, tempo morto per circa mezz’ora o giù di li e cena.

La giamaica è un’ isola un po’ più piccola della sardegna ed è tutta una foresta che trabocca di vegetazione. I corsi d’acqua sono per l’ottanta per cento potabili e questo fa si che i prodotti della natura siano una componente essenziale della dieta locale. Frutta e verdura sono presenti sulla tavola sempre in maniera abbondante se non spesso esclusiva, mentre la carne è rappresentata in particolar modo da pollame e suino. Poco il pesce ma tanta aragosta, cotta nei modi più disparati.

La notte al negrill era un po’ un problema, perché non c’era assolutamente da far niente. L’animazione nell’albergo non era prevista, quindi non rimaneva che stare sulla spiaggia. Oddio, proprio niente niente non è vero, anzi. Se passeggerete lungo la spiaggia vi renderete conto che effettivamente è tutto un susseguirsi di alberghi, ristoranti e localini vari; quest’ultimi in particolar modo, ed alternati nei giorni, presentavano pressoché tutte le sere concerti di musica reggae dal vivo. Noi andavamo, per l’amor del cielo, e le prime sere ci siamo anche divertiti a bere, a ballare, ad osservare le donne di mezz’eta e non solo alla ricerca disperata del big bamboo, poi l’entusiasmo successivamente è un po’ scemato anche per la ripetitività delle serate organizzate che erano tutte uguali.

Al negrill è presente una sola discoteca che non ricordo neanche come si chiama aperta in giorni fissati. Sopra la biglietteria c’è un cartello con scritto: “Vietato l’ingresso alle armi ed alle prostitute”.

Armi non ne abbiamo viste, prostitute tante…

I GIAMAICANI La cosa che più mi ha colpito è la diversità dell’uomo dalla donna. Gli uomini sono veramente dei marcantoni esagerati, fisici stupendi e proporzionati come statue; capisco, con un po’ d’invidia, perché la giamaica è famosa pe r il turismo sessuale femminile (la ricerca del big bamboo, appunto). Le donne tutte grosse, ma grosse davvero. Ci è stato detto che fa parte della cultura locale, all’uomo giamaicano piace la donna grossa… mah, il mondo è bello perchè è vario! Popolazione di colore, denotano nel loro ondeggiare, camminare e muoversi antichi e mai sopiti legami con l’Africa tanto che i rastafari (i tipi alla bob marley che tanto famosa hanno reso la giamaica e che rappresentano il 40% della popolazione), hanno il loro messia e vate religioso in un re etiope vissuto neppure tanti anni fa..

Nazione essenzialmente molto povera, dove oltre alle risorse della natura e del turismo, peraltro in fase ascendente, poche sono le risorse per vivere se non quelle basate sugli spicci commerci locali, è ritenuta a torto o ragione pericolosa per il turista fai da te.

In base alle nostre esperienze non posso e non mi permetto assolutamente di esprimere un giudizio su tutto ciò; se però porto ad esempio il viaggio di due ragazze torinesi che hanno girato l’isola in maniera completamente autonoma e conosciute laggiù, parlare di pericolosità è pura demagogia.

LE ESCURSIONI E qui entra in gioco il ns sito. Le escursioni proposte dal tour operator erano molto care ed un po’ asettiche cosicché decidiamo di conoscere il mitico e. (su questo sito particolarmente omaggiato).

Persona che all’inizio si manifesta in tutta la sua simpatia, organizziamo con lui una due giorni con visita alle cascate di ocho rios, pernottamento a port Antonio, visita ad altre spiagge particolarmente famose, e rientro. Nulla da dire assolutamente sui posti visitati; straordinaria la risalita delle cascate di ocho rios, bellissima e quasi irreale la blue lagune (dove è stato girato il film laguna blu), belle le altre spiagge visitate perché completamente deserte e tutte a nostra disposizione (le spiagge in giamaica, per la conformazione dell’isola, non sono molte, ed ognuna ha un nome che ricorda qualcosa, generalmente un film li girato tipo la blue lagune appunto o la james bond beach). Male E.

Il suo accattivarsi la ns simpatia dell’inizio si trasforma in un apatia e quasi in un fastidio tanto che il dialogo con lui dopo una giornata diminuisce; ci lascia in posti belli, per l’amor di dio, ma poi sparisce ritorna dopo due ore e non ci da spiegazioni. Ci porta a cena in posti dove ci garantisce aragoste freschissime e le mangiamo pescate da 3 giorni. Ci racconta fischi che poi, magistralmente, si trasformano in fiaschi.

Dopo due giorni passati con lui e profumatamente retribuiti, ci sentiamo, vista la nostra esperienza, di sconsigliarlo a chiunque e di rivolgersi a M., vecchio e furbo commerciante, ma molto più organizzato.

Con M. Abbiamo fatto la risalita di un fiume alla ricerca di coccodrilli (trovati!!!) abbiamo visto altre cascate, la bamboo avenue (una strada tutta costeggiata da piante di bamboo) e siamo andati a vedere una piantagione di marijuana (e va vista, ve lo garantisco).

Il problema di queste escursioni è la viabilità. Tragitti di pochi chilometri che si trasformano in camel trophy. Le strade sono molto intuitive e completamente sfatte. In questo momento c’è una febbrile attività di ricostruzione viaria che, se da un lato renderà meglio transitabile la giamaica negli anni a venire, adesso viaggiare è una scommessa.

E‘ in virtù di tutto ciò che abbiamo deciso di non visitare la capitale Kingstown, vuoi perché caldamente sconsigliato da tutti (è pericolosa, ci hanno detto; divisa in uptown, la ricca, e downtown, la povera, non presenta nulla di attrattivo se non una visita alla casa di bob marley), vuoi perché molto lontana.

LE CONCLUSIONI Partite ed andate, ne vale la pena, garantito.

Non pensate di andare in giamaica cercando formentera o benidorm. E neppure Cuba.

Qua si parla inglese, no spagnolo, non c’è meticciato ma son tutti di colore, e la vita è completamente diversa. Lasciatevi andare, non pensate troppo quando siete la, fatevi avvolgere.

La giamaica ritorna ritorna e ritorna…

RESPECT, NO PROBLEM!!!! BE YOUR SELF, RIGHT NOW!!!!



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