La Georgia di del Mar Nero in libertà

Visita della capitale Tbilisi e di alcune regioni dello stato
Scritto da: silvia1950
la georgia di del mar nero in libertà
Partenza il: 03/03/2015
Ritorno il: 11/03/2015
Viaggiatori: 4
Spesa: 2000 €

Marzo 2015

Quando mi hanno proposto di visitare la Georgia non sapevo proprio cosa avrei potuto vedere. Non sapevo quasi che esistesse la Georgia. Ho cercato di leggere qualcosa, preso la Loney Planet, ma tutto quello che poi ho visto mi ha veramente sorpreso. Volo notturno via Monaco – costato 250 euro- scesi a Tbilisi siamo andati all’hotel prenotato con Booking (Villa Mtiebi) che è risultato essere come descritto e sopratutto centrale per visitare a piedi la città. Due giorni di camminate a naso in sù dato che è proprio l’architettura degli edifici della città, in parte restaurati ma molti lasciati in abbandono, ad impressionare. Sono veramente pregevoli le decorazioni in legno alle finestre e alle balconate… Non particolarmente piacevoli, a mio gusto, le moderne costruzioni in città realizzate da architetti famosi, non certo ben inserite e già in disfacimento.

Il giorno dopo, con un taxi, siamo andati appena fuori città per visitare il Museo Etnografico dove abbiamo visto, accompagnati da una guida veramente brava (solo inglese o francese) abitazioni antiche provenienti da varie regioni della Georgia, smontate e rimontate in un vasto parco! Nel pomeriggio visita agli “ori” spettacolari del Georgian National Museum. Mangiate eccezionali sotto la Torre dell’Orologio da Gabridze Cafè e alla Taverna “Sabatono” (Griboedov Street 30, vicino piazza Ros Revolution): qui in particolare, posto molto frequentato dai locali, abbiamo assistito a canti polifonici spontanei alimentati dalla grappa georgiana “Chacha”. I prezzi per mangiare variano da 5/30 euro e anche i taxi sono molto economici a parte il fatto che non tutti sono regolari e molti autisti non conoscono bene la città e quindi meglio farseli chiamare dall’albergo.

I giorni seguenti ci siamo mossi con un taxi il cui conducente si è dimostrato affidabile e parlava inglese… comunque fuori dalla città si faceva indicare come arrivare alla meta proposta fermandosi a chiedere, dato che ci sono pochi cartelli indicatori. Prima tappa al monastero di David Gareja attraversando la “steppa caucasica” deserta, in circa due ore: si tratta di un monastero abitato fin dal 1000 d.c. ma sopratutto sono molto interessanti le caverne scavate nella roccia raggiungibili dopo un’ora di camminata su un sentiero “esposto” sul fianco della montagna e sul confine con l’Azerbaijan. Sentiero impegnativo (la Lonely non lo dice ma accorrono scarpe adatte e non è fatto per chi soffre di vertigini) ma le grotte affrescate valgono la fatica. Lungo la strada del ritorno ci sono varie alternative tra monasteri e castelli.

Il giorno dopo… Sighnaghi, rinomata cittadina su un colle con edifici del XVIII; sarebbe stato bello se non ci fosse stato freddo e pioggia. Meglio visitare chiese e così Monastero di Bodge ed altri.

Finalmente il giorno dopo splende il sole e ci dirigiamo verso il massiccio del Caucaso, lungo la vecchia strada militare creata dai Russi durante l’occupazione, fino alla rinomata stazione sciistica di Gudauri e poi a Kzbegi a 1750 mt dominata dalla chiesa di Tsminda Sameba (2200 mt) raggiungibile dopo una camminata di 2 ore e con la splendida visione del monte Kazbek (5047 mt), famoso per le impegnative salite alpinistiche e per il mito di Prometeo. Tutta la Georgia è intrisa di storie mitologiche che riguardano il mondo greco e l’insediamento dei primi cristiani; ogni chiesa ha una reliquia importante e queste sono oggetto di venerazione e pellegrinaggi. Ancora una giornata fuori Tbilisi nella regione del Kakheti: visto Telavi con il castello, il monastero di Azveli Shuamta, il monastero di Ikalto e infine la spettacolare cattedrale di Alaverni (superba).

Ultimo giorno dedicato alla visita della città scavata nella roccia Uplistsikhe; veramente spettacolare anche se pur essendoci un biglietto d’ingresso, le indicazioni mancano e anche qui occorre stare attenti dove si mettono i piedi dato che si cammina su roccia con strapiombi… insomma, montagna. Poi, dopo una visita alla cattedrale di Mtskheta, ci siamo concessi una degustazione in una cantina moderna dove comunque continuano a fare il famoso vino lasciando fermentare l’uva in grandi orci, quevri, sepolti nel terreno. Molto piacevole ed istruttivo… mi sa che ci fanno concorrenza! Poi siamo ritornati a Tbilisi a prendere i bagagli all’albergo e nelle prime ore del nuovo giorno siamo tornati in Italia avendo negli occhi paesaggi, affreschi etc. ma anche tanti giovani industriosi che spero riescano a creare una nuova Georgia non dimenticando la storia e le tradizione del loro paese.



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