La Dubai che non ti aspetti
“Ora devi aggiungere gli Emirati” cosí mi hanno scritto, finendo di leggere il mio Diario di viaggio. L’ho preso come un invito e in genere sono una che accetta gli inviti. Quello per Dubai è stato un innamoramento lento. Come nelle migliori storie d’amore che iniziano con un “ma chi è sto xxx?” e poi piano piano ti ricredi, impari a conoscere i pregi e impari a farti piacere i difetti! Ma se devo dire che è stato un amore a prima vista no.
Ci ero già stata a Dubai nel corso degli anni, molto prima del 2021 ma sempre di fretta, sempre distratta, senza troppa attenzione e senza particolare interesse. Ed era rimasta lì tra le tante città “senza sangue”, senza nulla di particolare da raccontare o almeno nulla da raccontare a me. Quelle città che “ok l’ho vista, va bene così”! Ma probabilmente non era il momento giusto. Poi sono passati tanti anni ed una pandemia. Ed ecco che forse è arrivato il suo momento, perché la vita è precisa.
Tutto è iniziato per lavoro e anche lì è stato un “se proprio dobbiamo andare”, senza troppo entusiasmo.
Però c’era la pandemia, la voglia di partire era tanta e quindi me la sono fatta andare bene. Aeroporti semivuoti da atmosfera post atomica, una serie di procedure che neanche un ministero, tamponi prima durante e dopo.
Appena arrivati la prima volta Dubai ci ha accolto col suo consueto clima umido e fastidioso, che è un po’ il suo marchio di fabbrica in ogni stagione. Quella botta di umido che ti manca il respiro appena scendi dall’aereo!
E benvenuti a Dubai, cosi è se vi piace!
Poi, come tutti quelli che vogliono mettere subito le cose in chiaro, Dubai ci ha preso letteralmente a schiaffi con i suoi super grattacieli, le sue luci sfavillanti e l’arroganza del Burj Khalifa che, con i suoi 828 m, vedi praticamente da tutti i punti della città. Dubai è un parco di divertimenti da visitare con la testa all’insù. Dove ogni palazzo fa a gara con quello accanto per chi è più alto, dove ogni costruzione sfida le leggi di gravità. Naso all’insù e bocca aperta, perché ad ogni passo è un doppio wow, le costruzioni più incredibili del mondo sono qui. E le prime volte le ho guardate e riguardate cercando di capire cosa la gente ci trovasse di tanto affascinante a parte, ovviamente l’altezza.
Poi quelle altezze le ho provate e già qualcosa ho iniziato a capirci, ma è come quando stai conoscendo qualcuno, che hai la sensazione che qualcosa ti sfugga, che sì in apparenza va bene ma c’è qualcosa sotto che non ti è chiaro ma ti incuriosisce e quindi mi sono incuriosita chiedendo a chi ne sapeva più di me, stilando un elenco di cose da fare nella consapevolezza che la voce non programmata “varie ed eventuali” resta sempre la più interessante!
Perché chi viaggia sa che l’anima di un luogo non è mai il suo biglietto da visita ma piuttosto un foglio stropicciato tra una serie di appunti sparsi. Chi viaggia sa che ogni luogo porta con sé sempre un po’ di fascino e di magia se si ha la pazienza di volerlo scoprire. Alcuni luoghi hanno una bellezza sfacciata, altri una bellezza discreta. Ci sono poi le metropoli sempre piene di contrasti, piene di luci che ti abbagliano e ti confondono, quasi per non rivelarsi e non voler essere scoperte. Forse Dubai é una di queste, così tante luci da destabilizzarti, così tante cose da fare da non riuscire a fare niente perché vuoi fare tutto. Allora dopo un po’ di volte mi sono presa del tempo per scoprire parte dell’anima di Dubai, allontanandomi solo di qualche kilometro, fuori dalla città tra le pieghe del deserto, dove la strada ha i margini di sabbia, il cielo diventa più limpido e i palazzi iniziano a scomparire. Dove un tramonto è un tramonto e il sole non scompare tra la foschia della città in dieci secondi.
Ho scoperto Al Madam e mi sono innamorata di Al Seef. Il quartiere lento di una Dubai che corre. Il quartiere silenzioso di una trafficata e chiassosa Dubai. Il quartiere a luci basse in una Dubai sfavillante. Forse lo amo perché non sembra Dubai o forse semplicemente è la Dubai che amo. Adagiato sul creek con lo specchio dell’acqua che separa il vecchio dal nuovo, con un’abra che scorre lenta ogni tanto quasi a segnare l’unione delle due anime.
Mi sono persa tra le piccole vie e tra le tante botteghe. Un po’ come nella vita, prima di trovare il tuo posto devi perderti per scoprire, guardare, sbagliare e riprovare. Piano piano poi Dubai mi è entrata nell’anima e l’ultima volta venendo dalla Giordania, entrando a Dubai, un po’ mi sono sentita a casa e mi sono accorta che quella città con i suoi grattacieli, le sue strade a sei corsie e le sue luci, mi stava conquistando. E mai l’avrei detto. Se solo un anno fa me lo avessero chiesto, avrei detto: naaaa… impossibile!
Sospesa tra la sabbia e il mare, lo scintillio ed il silenzio quando credi di conoscerla un po’ ha sempre un asso nella manica da sfoderare, qualcosa di inaspettato tra le pieghe di un murales che ti fissa dall’alto, un quartiere che non c’entra nulla ma ci sta tutto, un palazzo che non avevi notato passeggiando in una calda serata di febbraio.
Perché per chi cerca l’anima di Dubai tra i palazzi e centri commerciali sappia che Dubai è oltre, per gli occhi che sanno guardare e che, anche solo di passaggio, Dubai vale la pena sempre e comunque!