La dodicesima volta di segue 3

Questa È un'esercitazione
Scritto da: Leonard
la dodicesima volta di segue 3
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
Mosca è forse l’ unico, e sicuramente uno dei pochi posti al mondo, dove è più facile assistere in diretta alle prove generali di uno spettacolo (o se preferite di un’ evento) che allo spettacolo (evento) stesso.

L’ evento in questione è la sfilata per il 9 maggio, l’ anniversario della vittoria in Europa nella seconda guerra mondiale (“VE day”, per dirla all’ anglosassone). Com’ è abbastanza noto, è praticamente impossibile assistere alla sfilata sulla Piazza Rossa (dove si svolge), perchè se non avete l’invito (cioè se non siete veterani e/o giornalisti accreditati e/o politici, o parenti di una delle categorie suddette) venite respinti con cortese fermezza molto prima che arriviate sul posto. Ma viceversa, se volete assistere alle prove generali (o diciamo, all’entrata in scena dei protagoniosti delle prove generali), “pojàluista”, accomodatevi pure. Sempre fuori dalla Piazza Rossa però… E in piedi…

Le informazioni su dove potete accomodarvi (e osservare) sono in genere diffuse dai mezzi d’informazione. Il problema è che sono diffuse solo in russo (meno siamo, meglio stiamo…), comunque, se nei giorni precedenti il 9 maggio vedete dei mezzi militari, diciamo, lungo la Tverskaya Uliza, tranquilli, non è un golpe. Mettetevi dietro le transenne, e se volete, fotografate pure. “Na sdaròvie” (che vuol dire sia “alla salute” che “a volontà”, “quanto vi pare”).

Quest’anno siamo andati a vedere la cosa, io e la mia signora. Non sapendo l’orario, siamo capitati molto in anticipo, e abbiamo fatto sù e giù lungo la Tverskaya, appunto, fotografando tranquillamente tutto o quasi (c’era una bella poliziotta bionda con la coda di cavallo, ma ho preferito essere discreto, specie non conoscendo le regole d’ ingaggio dell’MVD). E non eravamo i soli. Del resto, se vuoi tenere segreta una cosa, non la metti sicuramente lì, in mezzo alla strada e in mezzo alla città.

Notati fra i presenti due giovani americani, o comunque anglosassoni. Il ragazzo stava dicendo alla sua lei, se ho capito bene, che stare lì poteva essere pericoloso (“could be dangerous”). Il perchè, non l’ho capito (carristi “trigger-happy”, improvvisata di eroici martiri, boh…). Comunque, c’era un sacco di persone che a quanto pare amavano vivere pericolosamente.



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