La Digue per caso

Il merito della vacanza a La Digue lo dobbiamo ad una bancaria molto abbronzata, che di ritorno dalle Seychelles, ci ha raccontato la sua esperienza di viaggio. Le vacanze sulle isole sono: sole, mare, localini e souvenir. Tutte si somigliano; mete romantiche per i viaggi di nozze o villaggi turistici dove ti organizzano ogni attimo della...
Scritto da: max56
la digue per caso
Partenza il: 06/10/2007
Ritorno il: 15/10/2007
Viaggiatori: in coppia
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Il merito della vacanza a La Digue lo dobbiamo ad una bancaria molto abbronzata, che di ritorno dalle Seychelles, ci ha raccontato la sua esperienza di viaggio. Le vacanze sulle isole sono: sole, mare, localini e souvenir. Tutte si somigliano; mete romantiche per i viaggi di nozze o villaggi turistici dove ti organizzano ogni attimo della giornata. Questo tipo di vacanze sinceramente non ci hanno mai attratto, in quanto, essendo anche camperisti, privilegiamo le vacanze itineranti. Nonostante ciò, siamo rimasti incuriositi dal racconto dell’isola di La Digue; dalla sua ”particolarità”, dal suo essere “fuori dal tempo”, così nell’arco di una settimana abbiamo deciso di partire. Destinazione la digue. Volo Pisa-Roma con Alitalia, Roma-Mahè e cambio Mahè-Praslin con Air Seychelles, da qui a La Digue in motoscafo. Ad attenderci al Jetty, il porticciolo di La Digue, A. Il titolare insieme alla moglie I. Del “Ylang Ylang Self Catering” dove abbiamo trascorso le otto notti a La Digue. Abbiamo respirato fin da subito un’atmosfera particolare. Invece delle automobili circolavano biciclette e carri trainati da buoi (utilizzati questi ultimi come mezzo pubblico). La sensazione era di vivere in un’altra epoca. Era domenica, donne e bambini erano vestiti a festa. Il primo commento è stato: è tutto finto, lo fanno per i turisti!. A. Ci raccontava che sull’isola ci sono solo 33 mezzi su gomma tra taxi e mezzi adibiti a trasporto materiali; i privati non possono possedere auto. La nostra sistemazione era in un bungalow nuovo di 60 mq, una villetta tutta per noi. Comprensiva di una grande camera con un enorme letto, bagno (con bidet!), soggiorno ed una attrezzatissima cucina. Sul davanti una comoda veranda immersa in un meraviglioso giardino tropicale tutto fiorito. La prima colazione era servita nella grande veranda dell’abitazione di A. E I. Ogni giorno ci offrivano un’ incredibile varietà di frutta tropicale, marmellata fatta in casa, latte, thè, toast … Una squisita e completa colazione. Il costo giornaliero dei bungalow più grandi era di € 120,00 ma per soggiorni di durata come il nostro ed in questo periodo, abbiamo speso € 105,00. E’ disponibile anche un bungalow più piccolo al costo di € 80,00. Ci siamo affidati ai suggerimenti di A. E I. Per esplorare l’isola. Grazie a loro forse abbiamo colto gli aspetti più naturali e simpatici di questo soggiorno. Ci hanno fatto sentire in un ambiente familiare ed al momento stesso rispettoso della nostra privacy e delle nostre necessità. Ci siamo subito precipitati nel parco dell’Union (ingresso € 4,00 a persona) dove abbiamo visitato la spiaggia più famosa dell’isola, Anse Source d’Argent. Per godersela a pieno bisogna andarci prima del tramonto quando, i turisti che raggiungono La Digue per una giornata si sono dileguati ed i colori dei monoliti di granito rosa si dipingono di rosso e rendono questa spiaggia magica. Ci siamo andati tre volte, anche per l’intera giornata. Prima di arrivare sulle spiagge si trova un tipico ristorantino dove cucinano un ottimo pesce alla creola, abbiamo fatto una passeggiata a cavallo guidati da Cliff (costo 100 Rupie a testa, cambio circa 13 rupie per 1 €). In otto giorni abbiamo visitato in lungo e largo tutta La Digue. Non tutte le spiaggie in questo periodo sono balenabili e adatte a praticare lo snorkelling. Oltre ad Anse Source d’Argent l’altra spiaggia dove si può fare snorkelling è Anse Severe a nord di La Passe, il capoluogo di La Digue. Le altre spiagge come Grand Anse, Petit Anse e Anse Cocos sono situate a sud-est dell’isola. La prima si raggiunge in bicicletta e le altre, proseguendo, a piedi. Nonostante il mare mosso, caratteristico di questo periodo, sono magnifiche e meritatano di essere visitate. L’unica escursione che abbiamo fatto al di fuori di La Digue è stato il giro di tre isole in motoscafo con Gerard, il “pirata di La Digue”: Cocos, Grande Soeur e Felicitè. Anche se costosa (€ 50,00 + €35,00 di tasse di sbarco, a testa) è vivamente consigliata. Una giornata (partenza alle ore 9,30 e ritorno alle 16,30), indimenticabile, trascorsa nei fondali meravigliosi di Cocos Islands dove sembra di essere in un acquario, tante sono le varietà di pesci e la nutrita flora marina. E che dire di Grande Soeur dove abbiamo passeggiato insieme alle tartarughe giganti di terra e fatto il bagno davanti ad una spiaggia bianchissima in un mare di un colore turchese senza eguali. Ed infine Felicitè dove abbiamo fatto il bagno con le tartarughe marine avvistando persino uno squalo ed un gigantesco pesce napoleone. Qui abbiamo visto anche una tartaruga di mare depositare le uova sulla spiaggia. “Roba da National Geographic!”. Manca l’illuminazione pubblica, quindi è consigliabile munirsi di una torcia per spostarsi di sera (simpatico vedere tante piccole lucciole nel buio delle strade). Per la cena, sempre dietro consiglio di A. Ed I, siamo andati qualche volta da Chez Marston (ottimo rapporto qualità-prezzo: non si superavano in due le 350 rupie). Un’ambientino carino gestito da un personaggio particolare, riconoscibile per la sua tenuta informale: sempre a torso nudo, scalzo, seduto al solito tavolo con l’immancabile Coca Cola scolata una dietro l’altra. Una sera siamo andati al ristorante Ocean dell’albergo Patratan, a nord dell’isola. Ci sono venuti a prendere in taxi e ci hanno riportato al bungalow senza costi aggiuntivi. Un ambiente romantico, sul mare, dove si mangia veramente bene (in due 650 Rupie). E poi ancora il ristorante del La Digue Island Lodge dove si cena a buffet al bordo di una piscina ed in riva al mare, al costo fisso di 200 rupie a testa + bevande. Qui ci siamo abbuffati e, con nostalgia tutta italiana, abbiamo preso anche degli ottimi piatti di pasta. Che dire poi degli animali “giganti”che abbiamo incontrato sull’isola: tartarughe, millepiedi, ragni delle palme, volpi volanti, granchi di terra nascosti dentro enormi buchi scavati nella terra. Stupendo è anche il profumo dei fiori e delle piante che ti accompagna in ogni angolo ed in ogni momento della giornata insieme al particolare cinguettio di uccelli esotici. Un vero paradiso da conservare e rispettare!! A presto La Digue, anzi a prestissimo.

Ringraziamo tuttu per la squisita accoglienza.

Massimo e Angelita



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