La Digue in relax
Siamo partiti il 09 Agosto da Milano con un volo diretto di Air Seychelles; premesso che è stata la spesa più consistente del viaggio, già prenotato a Febbraio, l’abbiamo scelta proprio perché abbiamo una bimba di 7 anni e non volevamo rendere ancora più duro il viaggio.
Arrivati a Mahè abbiamo preso il volo interno per Praslin, anche questo già prenotato via internet e successivamente abbiamo raggiunto con un taxi il porto per la destinazione finale: La Digue.
Il mare era abbastanza agitato e i 15 minuti di navigazione con l’Inter Island Ferry non sono stati molto piacevoli ma il desiderio di raggiungere il paradiso da tanti raccontato ci ha fatto sopportare anche il mal di mare.
Noi abbiamo scelto di trascorrere l’intera vacanza (12 notti) a La Digue perché volevamo solo riposarci, senza preparare e disfare le valige ogni 4-5 giorni; tale soluzione, fra l’altro, è stata approvata da molti turisti che abbiamo conosciuto durante il soggiorno e che ci hanno riferito di non aver visto e apprezzato a fondo nessuna delle isole visitate.
Ad attenderci al molo di La Digue c’era Aldo, un simpatico italiano che assieme alla moglie Ileen, seychellese, gestiscono il Self-catering Ylang Ylang, situato all’interno dell’isola in uno splendido giardino tropicale e composto da 3 bungalow più la loro villa.
I bungalow molto ampi, sono composti dalla cucina provvista di tutto il necessario per poter cucinare, camera da letto con condizionatore e bagno.
Al nostro arrivo, Aldo ci ha fatto trovare le biciclette parcheggiate fuori dal bungalow, evitandoci di andare alla ricerca di un noleggio visto il periodo piuttosto affollato, in prossimità della festa dell’Assunzione.
Abbiamo visitato l’isola in lungo e in largo, dalle spiagge più piccole alle più grandi; i nostri punti di riferimento sono stati Anse Severe e Anse Source d’Argent (a pagamento 4€, dopo 2 ingressi il 3° è gratis, accettano solo € o $).
In tutte le spiagge è consigliabile indossare le scarpette di gomma a causa dei coralli e purtroppo in questo periodo non tutte sono balneabili per le forti correnti.
Anse Source d’Argent è consigliata per lo snorkeling, noi al mattino con la bassa marea, abbiamo visto molte calette raggiungibili solo dal mare e che vengono ricoperte dal mare nel pomeriggio; purtroppo, è la spiaggia più visitata dell’isola, anche con escursioni da Praslin e quindi talvolta è un po’ affollata. Il giorno ideale è la domenica visto che non ci sono escursioni e anche il ristorante è semi vuoto e non occorre fare lunghe attese per il pranzo.
Ad Anse Severe abbiamo visto 2 volte una tartaruga marina che nuotava tranquillamente vicino a riva ed anche questa zona è facilmente accessibile per il bagno (anche per i bambini) e lo snorkeling.
Le spiagge di Grand Anse, Petit Anse e Anse Coco sono uno spettacolo della natura, onde enormi che si infrangono sui caratteristici massi di granito e sulla spiaggia che assume un meraviglioso colore rosa.
Raggiungere Petit Anse e Anse Coco attraverso il sentiero di montagna, non è poi tanto difficile, nemmeno per nostra figlia; noi l’abbiamo fatto in circa 20 minuti con ai piedi i semplici infradito.
Da non perdere anche Belle Vue: dopo una dura scarpinata si arriva alla punta più alta dell’isola (330 m ), da cui si può ammirare tutta l’isola.
La colazione, veniva servita sulla veranda della villa di Aldo e Ileen ed era abbondante e assolutamente deliziosa: un enorme piatto di frutta fresca raccolta direttamente nel loro giardino, succhi di frutta, pane tostato, burro e marmellate fatte in casa, nonché thè o caffè.
Per il pranzo, inizialmente, ci siamo indirizzati al Gregoire’s Market, molto rifornito anche di prodotti italiani, in cui abbiamo apprezzato le brioche e il pane con lo zucchero.
Successivamente, abbiamo scoperto il forno vicino al porto e quella è diventata la nostra tappa fissa: deliziosi tramezzini e fantastiche torte al cioccolato e al cocco sono stati la “felicità” di nostra figlia che non mangia quasi nulla.
Per la sera, Aldo ci consigliava sempre ottimi ristoranti e provvedeva anche alla prenotazione.
Li abbiamo provati praticamente tutti, i più apprezzati sono stati: La Digue Island Lodge con un meraviglioso buffet (26€ con cambio a 12, più bevande), Chateau Saint Claude, Ocean, Chez Marston e la mitica pizzeria dove un simpatico pizzaiolo senegalese parlava un italiano perfetto.
In tutti i ristoranti abbiamo pagato in rupie, guadagnando con il cambio in nero (sappiamo che è illegale, ma lo facevano tranquillamente davanti alla stazione della polizia).
Il tempo, fortunatamente, è stato buono, non abbiamo mai avuto pioggia, solo qualche giorno con cielo velato e un po’ di vento che rendeva più sopportabile il clima umido.
Abbiamo fatto una sola escursione a Cocò Island e Felicitè di mezza giornata, anche questa organizzata da Aldo e sicuramente da fare! Molti pesci colorati nuotano tranquilli vicino a riva tanto che si riesce a vederli anche dalla spiaggia.
Nel complesso, la nostra vacanza è stata splendida, in quanto interamente dedicata al relax. Infatti, siamo subito entrati in sintonia con la tranquillità e il ritmo lento dell’isola di La Digue dove il suono del mare e il cinguettio degli uccelli sono il rumore più forte che si possa udire.
Un ringraziamento particolare ad Aldo e Ileen, che ci hanno fatto vedere con occhi diversi l’isola, anche a contatto con i bambini del posto nei loro pomeriggi passati a pescare e che ci hanno sicuramente supportato nell’organizzazione delle giornate e nel dialogo in lingua inglese e francese.
In conclusione, ci sentiamo di consigliare La Digue anche alle famiglie con bambini piccoli ed in particolare al Self-catering Ylang Ylang troverete un’accoglienza unica ed un’attenzione particolare alle vostre esigenze e a quelle dei vostri bimbi.