La costiera amalfitana

Alla scoperta dell'elegante Costiera Amalfitana
Scritto da: I viaggi di Ines
la costiera amalfitana
Partenza il: 12/08/2019
Ritorno il: 18/08/2019
Viaggiatori: 2
Spesa: 500 €
La Costiera Amalfitana è davvero singolare nel suo genere: un serpentone di piccoli paesi arroccati che si rincorrono seguendo l’andamento frastagliato della costa. La Statale 163 è l’unico filo che, curva dopo curva, collega i vari borghi. Vivere qui è una sfida sia per i disagi negli spostamenti verso le grandi città che richiedono parecchio tempo soprattutto in estate, sia per la difficoltà fisica nel dover affrontare le ripide scalinate che raccordano i vari livelli su cui questi centri si sviluppano. Un sacrificio che viene quotidianamente ripagato dalla bellezza con cui ci si riempie gli occhi spalancando le finestre di casa.

La soluzione ideale per muoversi liberamente in Costiera consiste nel noleggiare un’auto o un motorino per potersi fermare ogni volta che l’istinto fotografico prende il sopravvento. A causa del traffico intenso e della difficoltà nel trovare parcheggi (le poche strisce blu hanno delle tariffe orarie esagerate!) consiglio di affidarsi alla SITA, la società che gestisce i collegamenti in autobus tra Sorrento e Amalfi. Le corse durante l’alta stagione sono frequenti e garantiscono un ottimo servizio grazie anche alla guida esperta degli autisti.

Questo territorio (dichiarato Patrimonio dell’Umanità) negli ultimi anni sta assistendo ad una vera e propria invasione da parte di turisti stranieri che pretendono un tipo di ospitalità che va ben oltre i classici standard. Per fare fronte a questa richiesta molte strutture hanno (ahimè!) alzato i prezzi cercando di elevare anche la qualità dei servizi offerti. Altre, invece, hanno semplicemente fatto lievitare il proprio listino finendo per non essere più alla portata del portafoglio degli italiani.

SORRENTO

La prima cittadina che si incontra, abbandonato il Golfo di Napoli e prima di imboccare la tortuosa Strada Statale, è Sorrento. Nell’immaginario collettivo la si associa ai limoni (e ai suoi derivati) o alla famosa canzone “Torna a Surriento”. In realtà è un reticolo di stradine affollate che si intrecciano alla base di alti palazzi in stile liberty. Qui a farla da padrone sono i negozi di souvenir che propongono le classiche saponette gialle a forma di limone, ceramiche dipinte, canovacci e chi più ne ha più ne metta. Se potete organizzate il viaggio in un periodo dell’anno in cui l’assenza di vacanzieri permette di godere appieno della bellezza di questo posto.

Per girare Sorrento è sufficiente una giornata. Partite dal Vallone dei Mulini nella parte più alta della città: dal cavalcavia potrete intravedere i resti di antichi mulini ormai sopraffatti dalla vegetazione selvaggia. Proseguendo la discesa in pochi minuti raggiungerete Piazza Tasso, punto nevralgico su cui affacciano alcuni alberghi e ristoranti. Da lì avrete due possibilità: imboccare Corso Italia (la principale via dello shopping) oppure tirare dritto fino a Piazza S. Antonino. Dopo una breve sosta per visitare la Chiesa di Santa Maria Delle Grazie e vedere il suo favoloso pavimento in maiolica colorata, puntate verso il mare. Due le soluzioni: la lunga scalinata che seguendo Via Luigi De Maio scende fino alla Marina Piccola dove si trovano gli attracchi dei traghetti e le relative biglietterie o la strada che, in direzione opposta, consente di raggiungere a piedi (o con l’ascensore a pagamento) la Marina Grande. Consiglio di fare tappa al tramonto alla Villa Comunale da cui si può godere di una vista superba. Marina Grande corrisponde al vecchio nucleo di pescatori ed è sicuramente più pittoresca: sulla spiaggia e nel piccolo porticciolo sono ormeggiate le barche ed i pescherecci utilizzati da chi la mattina presto esce a recuperare le reti. Qui troverete anche dei ristoranti caratteristici per concedervi una romantica cena in riva al mare. Da entrambe le Marine, alzando lo sguardo, si possono vedere gli ecomostri in bilico sulla collina: si tratta degli enormi e lussuosi alberghi a cinque stelle che dominano questa porzione di costa. Per quanto riguarda le spiagge dovete sapere che a Sorrento sono chiamate “palafitte” perché, in assenza di baie naturali, sono state costruite artificialmente sopra gli scogli.

DOVE PERNOTTARE? Una struttura che consiglio sia per la posizione (nel tranquillo quartiere di Santa Lucia e a due passi dalla stazione ferroviaria) sia per il prezzo alla portata di tutti è Mario Relais. Si tratta di un b&b di recente apertura con camere dotate di tutti i comfort.

DOVE CENARE? Prestate attenzione alle numerose trappole per turisti e prediligete, invece, quei ristoranti che hanno anni di tradizione alle spalle. Uno di questi è la Trattoria Da Emilia, alla Marina Grande. Prima di potersi sedere bisogna fare la fila, ma il proprietario gestisce rapidamente l’attesa e cerca di accontentare tutti. Il piatto tipico sono i tradizionali gnocchi alla sorrentina, ma potrete gustare anche pesce fresco. I tavolini, durante la bella stagione, sono disposti a ridosso del mare per regalare un’atmosfera davvero suggestiva.

CAPRI

Ho scelto di visitare Capri con una gita, partendo da Sorrento la mattina e rientrando in serata. Prima di organizzare questa escursione ho fatto delle ricerche approfondite per capire come gestire il poco tempo a disposizione sull’isola. Ho scoperto che il grande afflusso di turisti non mi avrebbe permesso di muovermi con facilità da Capri ad Anacapri, con il rischio di non riuscire a vedere la molti punti di interesse. Così mi sono appoggiata parzialmente ad un’Agenzia (Hp Travel) che propone diversi tour guidati con uso esclusivo dei minibus (aspetto fondamentale). Ho deciso anche di evitare l’ingresso nella famosissima Grotta Azzurra: una vera e propria trappola per turisti dove bisogna attendere per ore sotto il sole cocente il proprio turno prima di riuscire ad entrare, dove la priorità viene data ai ricchi turisti americani e russi (che lasciano mance consistenti) e dove si staziona solo per pochi minuti all’interno. La cosa che più mi ha infastidito è stato leggere nelle recensioni che i barcaioli che accompagnano i turisti all’interno della grotta chiedono con insistenza un compenso extra. Sappiate che il prezzo per l’ingresso è 14 euro e comprende il trasporto sull’imbarcazione a remi, mentre dovrete pagare a parte il biglietto da 16 euro per farvi portare con il traghetto dalla Marina Grande all’imbocco della grotta.

Capri si mostra in tutta la sua bellezza dal mare: la costa rocciosa dà vita a piccole grotte e cavità naturali in cui il fondale assume un colore turchese intenso. Per godere di questo spettacolo ma anche per poter vedere il Faro di Punta Carena e alcune delle ville più famose ho scelto di aggiungere al classico tour guidato il giro completo dell’Isola in traghetto. Dura circa un’ora e comprende anche il passaggio sotto il famigerato Arco dell’Amore, un apertura nel Faraglione di Mezzo (quello centrale), dove parrebbe di buon auspicio baciare il proprio partner.

L’isola si divide in due parti:

  • Capri in cui si concentra il turismo di massa che ruota attorno alla famosa Piazzetta dove un caffè può arrivare a costare 10 euro. Due sono le attrazioni imperdibili di questa porzione di isola: i Giardini di Augusto da cui si possono ammirare i Faraglioni e scattare le classiche foto di rito e la particolarissima Via Krupp (attualmente chiusa al transito), una lunga scalinata progettata per collegare il centro con la spiaggia della Marina Piccola.
  • Anacapri viene considerata la parte “più selvaggia” dell’Isola. In realtà il turismo arriva anche qui. Io ho scelto di barattare il pranzo in ristorante compreso nel mio tour con la salita in seggiovia fino alla cima del Monte Solaro (il punto più elevato con i suoi 589 mt slm) un’escursione che, oltre ad essere particolare per i sedili sospesi nel vuoto e le gambe a penzoloni, consente di godere di una vista davvero indimenticabile dall’alto. Un’altra attrazione da non perdere è Villa San Michele con i suoi bellissimi giardini riconoscibili dalle bianche colonne che danno vita ai pergolati su cui si aggrappano le bouganville.

PRAIANO

Inutile nasconderlo, a Praiano ci ho lasciato il cuore. Il paese situato nel bel mezzo del litorale è costituito da case a forma di parallelepipedo imbiancate a calce e prive di tetto incastonate su una fetta di collina che piano piano degrada verso il mare. A collegare i vari livelli ci pensano le numerose scalinate ed i vicoli in pendenza che costeggiano i folti giardini piantumati a protezione di ville esclusive. Qui privacy e relax sono garantiti e rappresentano la combinata perfetta per una vera vacanza al mare. Sospesa a metà, tra mare e collina, la Cattedrale di San Gennaro attira l’occhio grazie alla sua grande cupola in maiolica colorata. Ogni anno, a cavallo tra Luglio ed Agosto, un evento suggestivo la vede protagonista: la “Luminaria di San Domenico” trasforma il grande sagrato con l’accensione di centinaia di piccoli lumini che vengono disposti seguendo le geometrie della pavimentazione. Un’atmosfera davvero magica cui si aggiungono una serie di eventi che culminano con lo spettacolo pirotecnico!

A Praiano ho trovato un’attenzione particolare alla salvaguardia della propria identità e delle tradizioni. La si nota nei proprietari del piccolo alimentari che non spiccicano una parola di inglese e si rivolgono con sguardo storto ai “forestieri” o nel gruppo di famiglie che ogni sera si ritrova al Circolo della Chiesa di San Luca per chiacchierare mentre i figli si rincorrono e giocano a nascondino. Una piccola comunità dove tutti si conoscono, si chiamano per nome. E anche se magari a Praiano non ci abitano, ogni estate puntualmente ci ritornano. Un occhio di riguardo è riservato anche ai turisti, quella cura che permette apprezzare ancora di più un posto che, in fin dei conti, è già splendido di suo. Una bella iniziativa promossa dal Comune e volta a sorprendere i visitatori è quella dei “Sentieri dell’Arte“. Lungo alcune delle vie pedonali più battute sono state installate opere di artisti locali diverse tra loro per materiali utilizzati e tecnica di realizzazione. Il percorso che ho preferito è quello in cui gli abitanti del mare sono stati riprodotti in ceramica ed incastonati nei muretti a secco.

Per far fronte alla fatica di dover affrontare le lunghe salite viene messa a disposizione una comoda navetta (a pagamento) che fa la spola tra la Strada Statale e le frazioni collinari.

SPIAGGE A Praiano l’accesso al mare è possibile solo dopo avere sceso lunghissime gradinate che al ritorno si trasformano in salite massacranti. Si scoprono così spiagge e porticcioli dove è possibile prendere il sole ed immergersi in un’acqua cristallina, con bellissimi fondali da esplorare. Ricordate di portare con voi la maschera! Ecco alcune delle spiagge principali:

  • La GAVITELLA, per metà ad accesso libero e per metà occupata dal Lido One Fire Beach, è una piccola baia che consente a tutti l’ingresso in mare in sicurezza. Sulla grande lingua di cemento che si allunga verso la riva sono predisposti dei fori per poter inserire gli ombrelloni.
  • La TORRE DI GRADO in realtà non è una vera e propria spiaggia ma una sorta di molo da cui, tramite una scaletta, ci si immerge in un mare turchese pieno di pesci. Vista la profondità da subito elevata la sconsiglio a chi non sa nuotare e a chi viaggia con bambini. Si tratta di un posto esclusivo, frequentato da poche persone per via della moltitudine di scalini che la separa dal centro abitato.
  • La MARINA DI PRAIA posta all’estremità meridionale di Praiano è una minuscola spiaggia in arenaria contenuta tra due alte pareti rocciose. Un paio di ristoranti permettono di gustare pesce fresco a ridosso della riva. Tenete presente che l’esposizione al sole è limitata a poche ore (dalla tarda mattina al primo pomeriggio).

SENTIERO DEGLI DEI

Per chi ama camminare consiglio un trail panoramico, un diversivo per trascorrere qualche ora lontano dalle spiagge immergendosi nella natura e nella macchia mediterranea. Il sentiero con destinazione Positano è lungo 9 km ed ha origine ad Agerola, ma lo si può imboccare anche da Praiano. Avrete la possibilità di scegliere una delle due varianti (alta o bassa) tenendo presente che quella bassa, alla portata di tutti, termina nel centro abitato di Nocelle. Il dislivello di circa 200 mt si rivela abbastanza impegnativo durante l’estate per l’assenza, in alcuni punti, delle fronde delle piante a regalare un po’ di ombra. Per affrontare la passeggiata consiglio di indossare scarpe adatte, cappello per proteggersi dal sole e di portare con voi uno zaino contenente scorte d’acqua. Lungo l’itinerario troverete panchine e tavoli in legno posizionati in punti panoramici dove potrete fare una sosta e anche qualche chiosco che vende cibo e bevande a caro prezzo. Se avrete la pazienza di attendere fino all’arrivo a Nocelle, sul sagrato della chiesa è possibile gustare granite fresche e dissetanti: un piccolo chiosco ambulante le prepara al momento con limoni spremuti a mano (a prezzi onesti). La giusta ricarica prima di affrontare l’ultimo tratto del percorso ovvero i 1.500 gradini che conducono sulla Strada Statale Amalfitana. Al termine della discesa trovate la spiaggia di Laurito, in parte libera, dove poter fare un bel bagno rinfrescante. Su questo sito ci sono tutte le informazioni utili per organizzare l’escursione.

DOVE PERNOTTARE? Ho scelto Albadamare nonostante la disponibilità di camere matrimoniali fosse terminata, pernottando in una stanza mansardata con letti separati. Non volevo perdere l’occasione di soggiornare in questo piccolo gioiello situato a due passi dalla Chiesa di San Luca, in una posizione privilegiata. I pavimenti in maiolica colorata e la vista di cui si può godere dal giardino sono i punti di forza di questo boutique hotel cui si aggiungono la disponibilità e la gentilezza di Antonella, persona squisita che ci ha fornito tutte le indicazioni necessarie per sfruttare al meglio il tempo che avevamo a disposizione. La colazione viene servita in terrazza dove troverete anche dei lettini per potervi rilassare. Ho apprezzato molto l’avere messo a disposizione degli ospiti dei teli mare: per chi, come me, viaggia con il solo bagaglio a mano è una trovata geniale!

DOVE CENARE? I buongustai si troveranno d’accordo con me nel ritenere Kasai uno dei migliori ristoranti non solo di Praiano, ma dell’intera Costiera Amalfitana. Oltre alla bellezza degli interni decorati con ceste di vimini e piatti in ceramica appesi al soffitto e alle pareti, è la posizione ad incantare i clienti che d’estate possono cenare con il mare sullo sfondo. Viene proposto un menu variegato basato sulla tradizione locale che punta ad esaltare il pesce fresco, preparato sapientemente nell’ordinata cucina a vista. Prenotate con anticipo per assicurarvi un posto a tavola!

POSITANO

Quando si pensa alla Costiera Amalfitana viene subito in mente Positano, l’agglomerato di case colorate che sormonta la celebre spiaggia di Marina Grande e che si sviluppa seguendo la forma semicircolare del promontorio, quasi a cingerlo come in un abbraccio. A margine del marasma svetta solitaria la cupola in maiolica verde e dorata della Chiesa di Santa Maria Assunta. Le vie affollatissime fanno perdere il piacere (e la pazienza) di camminare, soprattutto durante il giorno quando il viavai di turisti che sbarcano dai traghetti è davvero incontenibile. Persino prendere l’autobus è un’impresa: molte volte bisogna attendere che ne passino un paio prima di riuscire a salire. Dato che qui i prezzi degli alberghi sono esagerati consiglio di visitare il centro con una toccata e fuga in giornata, giusto per potere dire di esserci stati. Allontanatevi poi dal trambusto prediligendo una delle spiagge marginali come Fornillo o Laurito.

FURORE

Durante il mio passaggio da Furore, il Fiordo era chiuso perché pericolante. Se non avrete modo di scendere la lunga scalinata che conduce alla piccola spiaggia, fermatevi almeno sul ponte per dare un’occhiata dall’alto. Vedrete le barche in legno colorato adagiate sulla riva e le case dell’antico borgo marinaro incastonate nella roccia, come in un presepe. Ogni anno il Campionato Mondiale di Tuffi fa tappa qui e gli atleti si lanciano da 30 metri di altezza in un contesto scenografico unico.

AMALFI

Amalfi si estende sul lungo tratto di costa compreso tra Conca dei Marini ed Atrani. Il piccolo centro storico ricalca l’antico nucleo marinaro in cui i vicoli si ingarbugliano tra loro diramandosi dalla strada principale che, partendo da Piazza Gioia, taglia a metà l’abitato fino alla Valle dei Mulini. Qui un tempo sorgevano molte cartiere mentre oggi è possibile visitare solo il Museo della Carta. Uno dei punti di maggior interesse è la scenografica Piazza Duomo con la fontana dedicata a S. Andrea, patrono della città. Da lì si eleva la maestosa scalinata che conduce al Duomo. Vi innamorerete di questo scorcio, garantito! La Cattedrale è un intreccio di stili ereditati dai tanti popoli che arrivarono via mare e che regalarono ad Amalfi un pezzo della loro cultura. Costruito in stile neomoresco, venne rimaneggiato più volte nel corso dei secoli. La facciata zebrata in marmi policromi è romanica, mentre le arcate del porticato ed il campanile evidenziano influssi orientali. Di fianco all’ingresso trovate il Chiostro del Paradiso (ingresso a pagamento), antico cimitero convertito in un fresco giardino incorniciato da centoventi colonne di gusto orientale.

Durante l’anno vengono organizzati diversi eventi (alcuni di matrice religiosa, altri a tutela del patrimonio storico-culturale) che coinvolgono la popolazione e che diventano occasione di intrattenimento per i visitatori. Si tratta di processioni religiose o rappresentazioni in costume programmate per il venerdì santo, la festa del Santo Patrono (30 novembre) ed il capodanno bizantino (31 agosto e 1 settembre).

Per una vista indimenticabile su Amalfi consiglio di imboccare la scalinata che porta al belvedere del Cimitero Monumentale. Da lì si può proseguire la passeggiata scendendo fino al borgo di Atrani, conosciuto per lo scorcio con le arcate del ponte che avvolgono lo scoglio su cui è eretta la Collegiata di Santa Maria Maddalena Penitente.

DOVE FARE MERENDA O COLAZIONE? La delizia al limone è il cavallo di battaglia della storica Pasticceria Pansa, affacciata su Piazza Duomo. Tra i tanti clienti vi potrà capitare di incontrare qualche volto noto del mondo dello sport o dello spettacolo. Prediligete il take away: sedersi ad uno dei tavolini per gustare le loro paste si paga a caro prezzo.

DOVE CENARE? La Trattoria Da Gemma oltre ad una location esclusiva (una terrazza a due passi dal Duomo di Amalfi) offre un servizio attento e raffinato. Vengono riproposti i sapori tipici della cucina mediterranea, combinando il pescato del giorno a prodotti locali. Uno dei piatti forti è il fritto misto “bianco e nero”. Curiosi di sapere come è fatto? Non vi anticipo nulla: scopritelo di persona!

RAVELLO

Ravello sorge in una posizione privilegiata, in cima ad un promontorio che domina sul Golfo. Qui sono state costruite alcune dimore esclusive, arricchite da giardini curati che si trasformano in veri e propri balconi sul mare. La borgata si raggiunge comodamente (e senza troppa ressa) partendo la mattina presto con l’autobus da Amalfi. Ravello è famosa in tutto il mondo per il Festival culturale che ogni anno ha luogo nella spettacolare cornice di Villa Rufolo. Cominciate l’esplorazione proprio da lì, dando un’occhiata non solo gli interni del Palazzo moresco, ma soprattutto alle geometrie dei fotografatissimi giardini. Proseguite poi la visita con un altro luogo incantevole, conosciuto per la sua splendida terrazza (detta “dell’Infinito“) che affaccia sul Golfo di Salerno. Sto parlando della lussuosa Villa Cimbrone, hotel a cinque stelle che in alcune fasce orarie apre i cancelli del parco anche a chi non è ospite della struttura.

Per rientrare ad Amalfi consiglio il percorso pedonale costituito da mulattiere e scalette che, costeggiando le coltivazioni di limoni ed alberi da frutto, arriva fino a Minori. La discesa è davvero piacevole perchè ci si immerge nella vera essenza di questi territori: gli agrumeti baciati dal sole ed accarezzati dalla brezza di mare. Al termine della discesa fermatevi alla Pasticceria Sal de Riso, una vera e propria istituzione. La prima impressione è quella di entrare in un museo: i banconi custodiscono dolci che somigliano a vere e proprie opere d’arte. Quando si dice che “anche l’occhio vuole la sua parte”!

CETARA

Cetara è stata l’ultima tappa del mio lungo viaggio in Campania. Questo minuscolo borgo di marinai da secoli vanta un’economia basata sulla pesca di tonni ed alici. Per farsi un’idea della mole di persone mobilitate in questa attività basta passeggiare di fianco agli enormi pescherecci ormeggiati nel porto. Il pesce viene poi lavorato e conservato in vasetti e bottiglie venduti dalle piccole botteghe del centro. Impossibile resistere dall’acquistare in maniera compulsiva questi prodotti tradizionali sia per portarsi a casa i sapori di questa terra, sia per fare un dono gradito ai propri cari. Seguendo la via principale si raggiunge la piccola spiaggia che sorge all’ombra della Torre vicereale, un tempo utilizzata come avamposto in caso di attacchi dal mare.

CONSIGLI PER GLI ACQUISTI: La colatura di alici è il prodotto principe di Cetara. Voci vogliono che la migliore sia quella prodotta da Nettuno. Su ogni bottiglia è applicato un cartoncino che certifica il prodotto e che descrive i passaggi per preparare l’originale pasta con la colatura. Da Delfino trovate i filetti ed il sublime pesto di alici.



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