La “città delle mille guglie”
PRAGA 8-13 FEBBRAIO 2009
Domenica 8 febbraio 2009 Malpensa / Praga: h. 4.45: Svegliaaaaa! Aldo e Matilde ci accompagnano all’aeroporto di Malpensa Terminal 1. h. 6.15: Si è giunti in aeroporto, baci e raccomandazioni davanti alla macchina con le 4 frecce. La vacanza ha inizio con la ricerca della Sala Respighi; una volta trovata facciamo il chek-in e aspettiamo l’arrivo del nostro aereo facendo colazione e sbirciando i vari negozetti. h.9.15: ci si imbarca! Grazie al marito della Eve per la prima volta non mi trovo sopra l’ala e Paolo scopre che anche io sono in grado di sudare… e non poco! h. 10.30: come da programma atterriamo a Praga: il clima non sembra differire troppo dal nostro. Recuperiamo i bagagli e cerchiamo un taxi. h. 11.30 circa: ci troviamo all’ingresso dell’Ibis Old Town: prima sigaretta per Paolo. Lasciamo i nostri dati necessari alla reception e ritiriamo le chiavi della nostra camera: n.709 al settimo piano della struttura… mi tocca l’ascensore… E’ piccola e semplice, ma molto accogliente, nuova e soprattutto pulitissima. Ci si rinfresca, si disfano i bagagli, si mangia il panino datoci durante il volo dalle hostess e ci si riposa un poco prima di iniziare la scoperta della città. Ovviamente non manca la telefonata a casa per assicurare i famigliari che non c’è stato nessun problema durante il viaggio. Poco prima le 14 siamo pronti a fare i turisti. La metropolitana (gialla – Nam. Republiky) dista 5 passi dal nostro hotel… ma le scale mobili avranno una fine qui?… Si fanno i biglietti per Starosmestskà; la fermata si trova sulla linea verde… siamo stati bravi: non ci siamo dimenticati di scendere per il cambio a Mustek. Una volta a Starosmestskà, fermata della metropolitana nella Città Piccola o Mala Strana, vengono affidati i compiti: Paolo sarà l’uomo mappa e io la donna guida. Costatiamo sin da subito della buona scelta, in pochi minuti ci troviamo, infatti, davanti all’ingresso della Villa Wallenstein, la quale è aperta al pubblico solamente il sabato e la domenica. Più problematica è la ricerca del dove recarsi a fare i biglietti… cerca… cerca… cerca… nel mentre arriva alla villa un gruppo di turisti più guida, molto probabilmente cechi. Decido di accodarmi a loro, sicuramente ci porteranno nel luogo in cui poter acquistare i biglietti per entrare nella villa e invece… ci troviamo direttamente al suo interno… scatta l’imbarazzo; in preda al panico infilo in borsa la macchina fotografica e la guida di Praga in italiano, prego Paolo di non fare più foto e, soprattutto, silenzio, e inizio ad acconsentire ad ogni parola che fuoriesce dalla bocca della guida pur non capendo nulla. Evitando i lati e, di conseguenza, le domande dei custodi, scopro che la villa non è poi così grande come pensavo e in poco tempo si è di nuovo liberi. Si ha ancora gran parte del pomeriggio a disposizione e decidiamo di andare alla scoperta del, tanto amato per Paolo, Ponte Carlo. Durante il tragitto facciamo una pausa, due passi e qualche foto nel Parco Vojan. Come raccontato dalla guida troviamo le cappelle appartenenti a quello che una volta fu il convento dei carmelitani scalzi; la cappella di Elia, considerato il fondatore dell’ordine, e la cappella di Santa Teresa, edificata in ringraziamento per la salvezza del convento durante l’assedio prussiano… oltre a dei bellissimi pavoni… ma dove sarà mai andato San Giovanni Nepumoceno? Nonostante i 2 giri del parco e un’attenta osservazione non siamo stati in grado di trovarlo! Lo troviamo, però, più avanti, sul Ponte Carlo; prima lo scambio per Sant’Antonio da Padova e poi gli “porgo la mano” con la speranza di ricevere un po’ di fortuna… ovviamente neanche Paolo riesce a sottrarsi al gesto scaramantico. In quel momento penso abbia desiderato farmi fare la fine di San Giovanni Nepumoceno stesso, ovvero affogarmi nella Moldava: ad ogni statua ci si fermava per la spiegazione e la foto… stava iniziando ad odiare il magnifico ponte… che ho odiato tanto anch’io quando a causa dell’impalcatura per lavori di restauro non sono riuscita ad ammirare la Crocifissione! Ed eccoci giunti nuovamente a Stare Mesto. Acquistiamo qualche pensierino per la famiglia nei negozietti della Via Carlova e arriviamo nella Piazza del Municipio giusto in tempo per una cioccolata calda e lo scoccare dell’ora. Paolo si cimenta nella ripresa della processione degli apostoli e io faccio cadere la tazza presa per la sua mamma… sigh-sigh… Iniziano ad apparire le prime bolle del freddo; meglio tornare in albergo. Dopo tanto relax e una doccia calda ci rechiamo alla Taverna Toscana, siamo abbastanza affamati ed è meglio andare sul sicuro almeno per questa sera. Cenato benissimo a parte i brocolletti, salatissimi quanto il conto… fortuna che quelli non ce li hanno fatti pagare. Prima della nanna, però, prendiamo tanto freddo seguendo la messa nella chiesa di Santa Maria di Tyn che è possibile ammirare solamente durante le funzioni religiose. Lunedì 9 febbraio 2009 – Mala Strana: la sveglia è puntata per le 8.00, ma noi a quell’ora stiamo già facendo colazione e preparando le cose per il pranzo. Ci sono anche uova e wusterl, ma come fanno a mangiarli di prima mattina? Il latte lo bevono freddo e così mi tocca disturbare i camerieri per farmi scaldare la mia tazza. Paolo mi riprende per il mio inglese e mi suggerisce la frase da adottare nelle mattine successive. Carichi di adrenalina, ma anche di una ricca colazione alle 9.30 siamo in strada in rotta verso Mala Strana. Niente metropolitana oggi, decidiamo di recarci lì a piedi attraversando nuovamente il Ponte Carlo. Tappa alla fermata della metropolitana Starosmestskà per orientarci, iniziamo la nostra visita con la Chiesa di San Tommaso, una foto veloce alla facciata, in quanto la Chiesa non è aperta al pubblico, e ci rimettiamo in marcia verso l’imponente Chiesa di San Nicola ove scopro che vengono riconosciute delle riduzioni per i turisti studenti di età inferiore ai 26 anni. Lasciamo la chiesa affascinati dal suo interno che Paolo ha immortalato in mille click (peccato che la sua macchinetta si sia scaricata) e affrontiamo la salita della via Nerudova. Una volta in cima scopriamo di essere molto vicini al castello, la cui visita non rientra nei programmi per la giornata e così riscendiamo attraverso la via degli italiani sino alla Chiesa di Santa Maria Vittoriosa ove ci fermiamo per una visita e una preghiera al Bambino di Praga. Purtroppo non sono ammesse foto, ma ci potremo ricordare delle statuetta miracolosa grazie alla foto che Paolo ha fatto a quella non originale situata nella Chiesa di San Nicola. Scopro, inoltre, che l’amica di mia nonna le ha portato a casa acqua santa rubata e acquisto due medagliette rappresentanti il bambinello. Lasciamo il silenzio della chiesa e ci rechiamo, attraversando Piazza dei Maltesi, all’Isola di Kampa; ovviamente non possiamo evitare di dare una sbirciatina alla Chiesa di Santa Maria alla Catena dato che i cancelli sono aperti. Giunti sull’isoletta, data la bellissima e calda giornata, ci fermiamo nel parco a pranzare e riposare un poco, dopodichè ci dirigiamo alla scoperta di un altro parco, penso il più importante e grande di Praga, quello di Pertin. Grazie alla funicolare saliamo sino in cima la collina e da lì ci avventuriamo nella tortuosa discesa; fortuna ho le scarpe da traking! Torniamo in albergo sempre senza l’utilizzo dei mezzi e ci fermiamo in un piccolissimo supermercato ad acquistare 2 bottiglie d’acqua. Una volta in camera ci rilassiamo e deprimiamo con la Deusanio (in albergo si possono vedere solo Rai 2 e Rai Sport e in teoria anche Rai 1, nella pratica, però, no!); verso le 18.00 ci infiliamo sotto la doccia e ci prepariamo per la cena decidendo in anticipo di abbandonare la cara cucina italiana e gustare i piatti tipici del luogo. Ottima scelta, usciamo dallo Staremestaskà Resturant veramente soddisfatti… abbiamo trovato il locale ove andare a riempiere lo stomaco durante questa settimana di avventura. Martedì 10 febbraio 2008 – Castello e Hradcany: Anche questa mattina la sveglia delle 8.00 è stata inutile, in quanto a quell’ora ci si sta già preparando per scendere a fare colazione. Mangiato e prese le mele per merenda, dopo esserci coperti per bene, ci si dirige alla fermata della metropolitana di Nam. Republiky. Quest’oggi dobbiamo scendere a Hradcanska, fermata della linea verde successiva a Starosmestskà.All’aria aperta si ha un piccolo attimo di disorientamento, ma grazie all’aiuto di un passante ci mettiamo subito in cammino. Nonostante la nevicata della notte le strade, ma soprattutto i marciapiedi e le piste pedonali, sono pulitissime; raggiungiamo il castello in pochi minuti evitandoci l’irta Via Nerudova già scalata il giorno precedente. All’ingresso troviamo 2 guardie o forse 2 statute? Subito ci dirigiamo ed entriamo nella Cattedrale di San Vito e una volta finito di fare le innumerevoli foto acquistiamo i biglietti per il Palazzo Reale. Scopro che la maggior parte delle stanze del palazzo sono chiuse al pubblico senza, però, capirne il motivo; d’altro canto possiamo utilizzare i biglietti in nostro possesso per visitare non solo il museo gotico all’interno del palazzo, ma anche la Basilica di San Giorgio, il vicolo dell’oro e la torre Diablor e un piccolissimo giardino all’esterno delle mura da dove si può ammirare l’intera città! Ma è arrivata l’ora della pappa! Che voglia di hot-dog, peccato che prima di addentarne uno passano quasi 2 ore, durante le quali è da ricordare la fuga da un ristorantino parecchio caro e puzzolente, causa il vino caldo tipico del posto… si imparano a memoria i passi e i movimeti delle guardie durante il cambio. Dopo pranzo ci dedichiamo alla visita del Loreto e del Monastero di Strahov. Durante il tragitto non mancano foto ai principali palazzi (il palazzo arcivescovile, il palazzo Schwazenberg e il palazzo Martinic) e la merenda salutare con le mele prese in albergo la mattina. Anche questa zona è fatta, ci si incammina verso la metropolitana e dal cielo inizia a cadere qualche goccia di pioggia. Rientramo in albergo non molto più tardi della giornata precedente; abbiamo tutto il tempo per rilassarci e farci una doccia calda. Per cena torniamo al ristorante Staromestska e ci purifichiamo con zuppe e verdure. Mercoledì 11 febbraio 2008 – Quartiere Ebraico/Josefov (mattina) & Città Vecchia/Stare Mesto (pomeriggio): NO – NO – NO: nevica!!! Tutta colpa della Viviana. Delusa mi reco a far colazione e a preparare i panini per il pranzo; decidiamo, infatti, dato il brutto tempo, di visitare il Quartiere Ebraico in mattinata, tornare in camera per il pranzo e ripartire alla scoperta della Città Vecchia nel pomeriggio. Armati di kwai e ombrellino affrontiamo, così, la bufera di neve. Oggi si usa la mia macchinetta fotografica. Durante il cammino incontriamola chiesa barocca di San Giacomo e il Rodolfinium dove ci si sofferma per qualche scatto e a curiosare nell’atrio interno. Arrivati al quartiere ebraico investo 10 corone per fare pipì e scopro che per visitare il cimitero, la casa delle cerimonie e le sinagoghe bisogna essere muniti di biglietto. Alla cassa si prende la decisione di non visitare l’interno della Sinagoga Vecchia-Nuova (ovviamente non mancano scatti alle mura esterne), evitando, così, un altro biglietto e di conseguenza un’altra uscita di corone… e poi… 4 sinagoghe non pensate siano sufficienti? Si parte dalla neoromantica casa delle ceremonie, accanto al cimitero, ove possiamo osservare gli strani strumenti utilizzati dagli ebrei durante il rito di sepoltura dei cadaveri; dopo di che ci si dirige verso la Sinagoga Pinkas: oggi monumento agli ebrei cecoslovacchi raccolti nel campo di concentramento di Terenzin e poi smistati nei vari campi di sterminio nazisti, sui muri della sinagoga sono scritti i nomi dei 77.297 che non fecero più ritorno. Fuori dalla sinagoga notiamo l’ingresso al Vecchio Cimitero Ebraico; la neve ci costringe ad un giro veloce e senza l’aiuto della guida non siamo in grado di riconoscere le tombe e i sarcofagi dei noti esponenti ebrei; nessun desiderio viene da noi espresso avanti il sarcofago di Rabbi Low, a differenza degli altri visitatori che pongono spesso sassi e biglietti in segno di rispetto. Alla fine del nostro giro ci scaldiamo all’interno della sinagoga di Klausen, che troviamo accanto all’uscita del cimitero. Come la sinagoga Maisel e la sinagoga Spagnola, che visiteremo poco dopo, la sinagoga Kalusen conserva al suo interno antiche stampe e manoscritti ebraici oltre ad ospitare una mostra di usi e costumi che traccia la storia degli ebrei dell’Europa centrale a partire dall’Alto Medioevo. Molti degli oggetti esposti rimandano a noti esponenti della comunità ebraica, come il Rabbi Low, che secondo la leggenda, nel XVI secolo avrebbe creato con l’argilla un fantoccio animato, il golem. Nonostante l’imbarazzo della scelta, Paolo non riesce a portarsi via nemmeno un indice e ci si reca così alla volta delle case cubiste a mani vuote. Durante il tragitto non mancano foto al Municipio ebraico, alla Chiesa dei Santi Simone e Giuda e alla Chiesa del Santo Spirito, ove veniamo attratti da una statua senza volto posta al fianco di una sua mura laterale. La neve e il vento aumentano in una maniera spaventosa ed essendo anche mezzogiorno decidiamo con dispiacere di tralasciare il Convento di Sant’Agnese di Boemia e fare ritorno in albergo. Finalmente dopo 4 giorni scopro che il Palladium, a fianco del nostro hotel, non è che un ENORME centro commerciale, e una volta in camera pranziamo e ci riposiamo in vista del pomeriggio. “Essendo del quartiere” decidiamo di non prestare attenzione a quanto incrociamo ogni sera mentre ci si reca al ristorante; conosciamo ormai bene la Porta delle Polveri, costruita sul modello della Torre del ponte della Città Vecchia, e il più significativo edificio in stile Art Nouveau di Praga, ovvero la Casa municipale. Ci rechiamo, così, nelle parti da noi ancora inesplorate della zona, imbattendoci per prima cosa in una bellissima facciata di un palazzo che viene da me scambiato per il Teatro degli Stati generali; poco dopo riconosco l’errore scorgendo al centro della piazza (se così posso definirla) lo splendido edificio neoclassico, mecca degli amanti di Mozart. Al suo fianco troviamo il Carolinium, nucleo centrale dell’università fondata da Carlo IV nel 1348. Questo pomeriggio riusciamo a dedicare più attenzione alla Piazza ove ci rechiamo tutte le sere a cenare; facciamo qualche foto alla Chiesa di Santa Maria di Tyn, al bellissimo palazzo rococò di Kinsky, al monumento a Jan Hus (riformatore religioso ed eroe ceco messo al rogo dopo essere stato condannato per eresia dal Concilio di Costanza nel 1415) ed entriamo a visitare la Chiesa di San Nicola. Ci perdiamo nella ricerca della casa Ai due orsi, ma una volta trovata ed immortalata proseguiamo fieri il nostro cammino durante il quale ci imbattiamo nella Chiesa di San Gallo, un mercato fisso all’aperto, che ci riporta a Piazza Erbe di Verona, e la Chiesa di Sant’Egidio. Dopo un piccolo scontro con la signora alla cassa possiamo ammirare l’interno della Cappella di Betlemme, fedele ricostruzione di una sala, costruita nel 1391-94 e rasa al suolo nel 1786, usata per i sermoni in lingua ceca, ove predicò anche Jan Hus. Non saltiamo la visita al Palazzo dei signori Kunstat, ai nostri occhi una casa normalissima, al palazzo Clam-Gallas ove le coppie di Ercoli a fianco dei portali sono oggi circondati da retine…gli toccherà un restauro?!… e a Piazza Marianske. Qui Paolo mi fotografa davanti alla scultura raffigurante la moldava, ritratta con le sembianze di una ninfa che versa acqua da un’anfora e poi ci incamminiamo alla scoperta del Clementinium…incute paura…della Chiesa di San Salvatore e della Piazza dei Crociati, prima del Ponte Carlo. Il museo Smetana lo ammiriamo solo dall’esterno e prima di rincasare ci fermiamo a comprare qualche altro piccolo regalo. Tanto relax, una doccia calda e nuovamente in strada: questa sera si abbandonano le zuppe e le verdure, che hanno dato gli effetti sperati, e si opta per i gustosi piatti unici che ci passano sotto il naso tutte le sere; abbiamo bisogno di energie in quanto dopo cena Paolo desidererebbe recarsi al ponte Carlo per fare qualche foto alla città di notte. Dopo una valdostana con patatine fritte per lui e un’anatra giovane con crauti rossi e bianchi e gnocchi di pane per me e una fetta di strudel per addolcirci la bocca, Paolo nota che la mia tosse, presumibilmente provocata dalla sigaretta della ragazza del tavolo in fianco, non vuole andarsene e che i miei occhi iniziano a farsi sempre più piccini… mi sa che il ponte Carlo lo vedremo con il binocolo… il suo pensiero viene confermato dai fiocchi di neve che troviamo ad accoglierci all’uscita! Si va a fare la nanna. Giovedì 12 febbraio 2008 – Città Nuova / Nove Mesto: Eccoci arrivati alla nostra ultima tappa; ancora incoscienti del fatto che l’avventura sta per volgere a termine e bramosi dalla voglia di scoprire tante altre cose nuove, anche questa mattina non necessitiamo della sveglia e dopo la colazione ci si mette in marcia verso la Città Nuova. Prima, però, ci si ferma a un “Change” e cambiamo altri 100 Euro in Corone. Ascolto i consigli di Paolo e abbandono l’idea della metropolitana notando che anche la Città Nuova non è poi così distante! Arriviamo sino in Piazza Venceslao ove ci soffermiamo a fare qualche foto alla statua equestre in bronzo del santo che da nome alla piazza, alla facciata del vasto edificio neorinascimentale quale è il Museo nazionale e al monumento delle vittime dal comunismo situato nel punto in cui ebbe luogo la protesta di Jan Palach. Dopo di chè ci tocca un dietro front e mentre ci rechiamo a visitare la Chiesa della Vergine della neve e il giardino dei francescni, ammiriamo tutto quello che ci siamo persi all’andata… il Cafè Tramvaj 11, l’Hotel Europa e sul lato opposto l’Hotel Rococò dove hanno soggiornato la Eve e Paolo per un weekend, la casa Wiehl e l’edificio delle Assicurazioni Generali dove Kafka lavorò come impiegato per 10 mesi agli inizi del novecento. Visita la Chiesa, a il cui nome si riferisce al miracolo avvenuto a Roma nel XIV secolo, quando la vergine apparve in sogno al Papa, ordinandogli di edificarle una chiesa nel punto in cui avrebbe nevicato in agosto, e fatto quattro passi nel giardino dei francescani torniamo al museo nazionale, nel quale entriamo solo dopo aver visto l’Opera di stato, teatro che avrebbe dovuto rivaleggiare con il Teatro nazionale ceco. Perdiamo qualche ora tra la storia della Repubblica Ceca, gli animali e i fossili e poi ci fermiamo da Mc Donald’s per il pranzo. Finito il panino ci rechiamo in Piazza Carlo, facendo una piccola sosta alla “nostra” Chiesa, ovvero alla Chiesa Santo Stefano. Giunti in Piazza visitiamo la Chiesa di Sant’Ignazio, ammiriamo l’antico collegio gesuita, nel 1773 trasformato in ospedale militare e ora parte dell’università di Praga e camminando per i giardini ci rechiamo verso la Chiesa ortodossa dei Santi Cirillo e Metodio, qui i soldati tedeschi uccisero i paracadutisti che avevano tolto la vita al governatore nazista della Cecoslovacchia. Ma… cosa vedono i miei occhi?… non ci credo… la Casa Danzante… obbligatoria la foto! Contenta come una bambina che riceve delle caramelle, ritorniamo alla Casa di Faust, sulla guida color bianco nella reltà color rosa (sarà colpa degli alchimisti? Magari ci abitano ancora…), giriamo nel cortile innevato del Monastero degli Slavi Emauzy e scattiamo qualche foto dalla strada alla Chiesa di San Giovanni alle rocce. Risparmio a Paolo un giro nell’orto botanico, ma non rinuncio ad abbandonare la città nuova senza aver prima visto il municipio. Al ritorno costeggiamo la Moldava, si fa qualche foto e si ammira il Teatro Nazionale. Alle 16.00 siamo nuovamente nella Piazza della Città Vecchia, assistiamo per una seconda e ultima volta alla processione dei 12 apostoli nell’orologio astronomico e ci gustiamo un bicchiere di cioccolata… mi hanno rubato una corona sigh-sigh… S torna in hotel e dopo tanto relax ci facciamo una doccia bollente prima di uscire per la cena. So già che riprenderò il fantastico patto provato ieri, ma prima di gustarmelo mi tocca il Ponte Carlo… certo che Paolo aveva ragione: di notte tutto è ancora più magico! Per le 20.00 siamo con le gambe sotto al tavolo e dopo aver concluso la cena con una creps ai frutti di bosco, paghiamo e torniamo in albergo. Venerdì 13 febbraio 2008 – Praga / Malpensa: Che tristezza questa mattina… la vacanza è giunta al termine… Paolo ha dovuto svegliarmi… zero voglia quest’oggi di abbandonare il letto! Poco dopo le 8.00 chiamiamo mia mamma per farle gli auguri di compleanno e poi scendiamo a fare colazione… proprio non mi si può toccare, non mi va bene niente, neanche il latte che sostengo essere ancora freddo nonostante il cameriere abbia passato delle ore a scaldarmelo… e opto così per una cioccolata bollente. 9.30 circa siamo nuovamente in camera, ma oggi non ci si prepara per uscire: ci toccano i bagagli… con tanta amarezza riponiamo il tutto nelle valigie e alle 10.00 in stanza non c’è in giro più nulla di nostro! Lasciamo i bagagli pronti in camera, che possiamo tenere sino a mezzogiorno, e ci avviamo a fare 4 passi e a spendere le ultime corone rimaste per il centro della Città Vecchia. Anche oggi non siamo in grado di trovare i francobolli che ci servono per spedire le cartoline e decidiamo così di permetterci qualche regalino in più… le consegneremo a mano al rientro… Poco prima di mezzogiorno siamo nella hall ad aspettare la macchina, messa a nostra disposizione dall’albergo, che ci porterà all’aeroporto… nell’attesa Paolo esce a fumarsi una sigaretta. L’autista è puntualissimo e a mezzogiorno e mezza ci troviamo al Terminal 2 dell’aeroporto praghese. Per pranzo ci gustiamo 2 baguette e le mele del nostro hotel. Tiriamo le 17 girovagando per i negozietti e prendendo il caffè alle macchinette. Veniamo imbarcati in anticipo, ma dobbiamo pazientare una mezz’oretta prima del decollo effettivo a causa di una valigia misteriosa e l’atterraggio di ben 2 aerei. Alle 18.45 ci danno il ben tornato Mariuccia e Giuseppe che sono venuti a prenderci a Malpensa… non oso immaginare a che ora siano partiti da casa… Dopo un aperitivo veloce da Paolo per tutti rinizia la solita routine!