La città delle cento torri
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PRAGA (dal 2 al 6 settembre 2017)
Che bella città, Praga! Ci sono stato nel 1990 pochi mesi dopo la Rivoluzione di Velluto che aveva riportato la democrazia nel paese. Ero con i ragazzi del tennis per un gemellaggio tra la mia cittadina e quella di Pardubice che si trova a un centinaio di chilometri dalla capitale. Gli organizzatori ci portarono orgogliosamente a vedere la loro capitale ormai libera. C’erano ancora le auto Trabant della DDR, i negozi erano ancora spogli, sul ponte Carlo si vendevano orologi, elmetti e divise dell’Armata Rossa, nei pressi del municipio c’era un carro armato russo rovesciato. Ma la città era viva, piena di giovani provenienti dai dintorni e anche da altri paesi europei. In piazza Vecenslao centinaia di lumini e vasetti di fiori erano stati stati messi nel luogo dove Jan Palas,un giovane di 20 anni si era immolato venti anni prima ai tempi della Primavera di Praga repressa nel sangue dalle truppe del Patto di Varsavia. Ci sono tornato l’anno dopo questa volta in compagnia della moglie, del figlio piccolo e di una famigliola italiana, ma sempre accompagnati dagli amici di Pardubice. La città era già cambiata: qualche grande negozio, auto europee, già tanti turisti. Ma entrambi le volte la città mi aveva colpito per la sua bellezza, con i suoi stupendi palazzi e con il grandioso castello che la domina al di là della Moldava. Mi ero ripromesso di tornarci e così è stato, magari dopo tanti anni…
Praga 2017 non è molto diversa da quella che ricordavo, ma la città è ormai votata al turismo. Tantissima gente: solo a Venezia ho visto tanti giapponesi come qui. Moltissimi i negozietti di souvenir, quelli più importanti di oggetti di cristallo (di Boemia, naturalmente) e quelli di gran lusso di Parizska nel quartiere ebraico. Sul Ponte Carlo ora troverete le piccole bancarelle dove si espongono oggetti di artigianato di qualità e tanti artisti di strada. Nessun problema per mangiare, ma da tutte le parti si vendono i Trdelnik, pasta leggermente dolce, arrotolata e cotta allo spiedo anche sulla brace. Dentro ci si può mettere di tutto: dalla nutella ai wurstel o anche niente! Le strade sono pulite e ben tenute, molte ben lastricate. I palazzi che vanno dallo stile Rinascimentale a quello Barocco fino all’Art Nouveau sono veramente splendidi. Un vero piacere per gli occhi (e la mente) passeggiare per la città senza dimenticare di percorrere il lungo Moldava passando dalla Città Vecchia (Stare Mesto) alla Città Nuova (Nove Mesto) in vista delle verdeggianti isole e passando davanti al Teatro Nazionale fino alla criticata Casa Danzante.
La nostra base logistica è a pochi passi dal ponte Carlo lato Mala Strana (piccolo quartiere) sotto al Castello, altro simbolo della città insieme al ponte e al famoso orologio astronomico. Caratteristica del ponte, oltre alle statue di Santi e Re sui parapetti, sono le due torri d’ingresso poste ai lati con le loro appuntite guglie e alti pinnacoli. Se avete voglia potete salire su quella lato Città Vecchia: il panorama non è male! L’animatissima St.Karlova vi condurrà di fronte al Municipio oggi costituito da palazzi gotici e rinascimentali variamente colorati e dalla agile torre con l’orologio. Grande folla in attesa dello scoccare dell’ora con la processione degli apostoli che si affacciano alle due finestrelle. Poi un gallo dorato canta e l’orologio batte le ore. Ma è la Morte (lo scheletro) che inizia lo spettacolo tirando la fune di una campanella e capovolgendo la clessidra mentre altri personaggi, il Turco, la Cupidigia e la Vanità fanno i loro movimenti. Un passo e siete nella grande piazza della Città Vecchia con a sinistra il grande monumento al riformatore Hus, la chiesa di S.Nicola, dove si tengono numerosi concerti d’organo, a destra i bei palazzi gotici e davanti le spettacolari guglie della chiesa di S.Maria in Tyn. Mica male! Non mancate di percorrere Via Celetna fino alla torre-porta delle Polveri e alla Casa Municipale il più significativo edificio Art Nuoveau della città. L’entrata principale è ornata dall’enorme mosaico “Omaggio a Praga”. La grandiosa sala Smetana, all’interno sotto la cupola, è usata come sala da concerto e da ballo.
Naturalmente la visita al quartiere ebraico è d’obbligo. Il quartiere raccoglieva una nutrita comunità formata da ebrei proveniente da occidente e da oriente che con il tempo si erano fusi. Per molti anni furono confinati nel ghetto (ora scomparso) fino alla fine del XVIII sec.. Poi la furia nazista annientò quasi completamente la comunità. Molte sono tuttavia le Sinagoghe rimaste fra le quali la più importante e nella quale si prega da 700 anni è la gotica Vecchia-Nuova. Nei pressi non mancate di visitare il vecchio Cimitero che per molti anni fu l’unico del quartiere e che conta circa 12.000 lapidi, ma che si stima vi siano sepolte più di 100.000 persone. Il cimitero fu abbandonato negli ultimi anni del XVIII secolo, ma la visita è veramente suggestiva e alcune sepolture sono degne di nota. All’interno del cimitero si trova la Sinagoga Pinkas che raccoglie i nomi dei 77297 Ebrei raccolti nel campo di Terezin e poi avviati ai campi di sterminio. Accanto ai nomi c’è la data di nascita e quella di morte o di scomparsa. E qui ci si commuove. Ma ci si commuove ancora di più davanti agli ingenui disegni dei bambini di Terezin…
Merita una visita l’ordinato mercatino di souvenir, frutta e dolciumi di via Havelska tra la piazza della Città Vecchia e quella di Venceslao lunga 750 m e dominata dal neorinascimentale Museo Nazionale e dalla statua equestre di Re più famoso della storia ceca. Numerosi sono i palazzi della fine del XIX che circondano la piazza come quello Nouveau dell’Hotel Europa. E’ in questa piazza che iniziarono i moti del 1969 e del 1989 ed è qui che si ricorda Jan Palach e le vittime della repressione. Se avete bambini piccoli non mancate di visitare il bellissimo negozio di giocattoli della trafficata Na Prikope che dalla piazza Venceslao vi accompagnerà alla torre delle Polveri.
Il grande complesso del Castello che domina la città dalla collina sopra Mala Strana fa parte della storia di Praga da più di mille anni. Ha subito assedi, incendi e invasioni e il suo aspetto è molto cambiato nell’arco dei secoli, ma conserva monumenti che meritano grande attenzione. Si può raggiungere in tanti modi: noi siamo saliti a piedi percorrendo la pittoresca Via Nerudova dalla bella chiesa di San Nicola. Durante il percorso si incontrano nobili case e palazzi che conservano la vecchia identificazione fatta da stemmi e animali araldici. Il palazzo Thun-Honestein è sede dell’Ambasciata Italiana (se avete bisogno…). Poco più in basso c’è anche Via degli Italiani, abitata, appunto, da artigiani di origine italiana. La salita al castello vi toglierà un po’ di fiato, ma il panorama dalla piazza dell’ingresso principale è veramente notevole. Il Castello dal 1918 è sede della Presidenza della Repubblica, ad ogni ora si può assistere al cambio della guardia e alle 12 la cerimonia è accompagnata dalla fanfara. Per la visita si può optare tra tipi di biglietti che permettono la scelta di diverse attrazioni: quindi fate voi! Gli “anziani” pagano la metà! Da non perdere la maestosa e gotica Cattedrale di San Vito iniziata nel XIII sec e da poco terminata con lo slanciato coro e le belle vetrate anche del famoso Mucha. Notevole la cappella di S.Venceslao riccamente arredata. Da vedere anche il Palazzo Reale,quello della famosa defenestrazione, con la grande sala Vladislao con le splendide nervature della volta. Si può continuare con la Basilica di S.Giorgio e il relativo convento per finire nel Vicolo d’oro con le pittoresche e colorate casette degli artigiani costruite per la guardie e poi abitate da orafi e alchimisti. Furono anche abitate da scrittori fra i quali anche Kafka ( al n° 22) Insomma c’è molto da vedere. Sul piazzale davanti all’ingresso principale ci sono delle baracchette di souvenir e di ottimo cibo da strada. Provare per credere ! Se avete tempo fate una camminata per il quartiere fino al Santuario di Loreto che dal 1626 conserva una copia della Santa Casa, quella di Maria che gli angeli trasportarono presso il nostro Loreto. Tutto il complesso è da vedere.
Se volete rilassarvi e magari non avete passeggiato per i bei giardini Reali del Castello o quelli di Wallenstein con il grandioso palazzo ( Mala Strana) salite a piedi o con la funicolare alla collina di Petrin .Troverete prati, giardinetti multicolori, padiglioni e statue e ai vostri piedi la bellissima visione della città che sarà a 360 ° se salite sulla piccola Torre Eiffel ( 70 mt ) con 300 scalini o un angusto ascensore. Merita!
Le solite noterelle
Si vola da Pisa con la CZECH, compagnia di bandiera Ceca. Il ritorno è stato divertentissimo perché abbiamo volato con l’ATR 72: vola più basso degli altri aerei e si vede tutto! Dall’aeroporto per raggiungere Mala Strana e il nostro albergo che si trova quasi sul ponte Carlo. Abbiamo preso il bus 119 e al capolinea (Nadrazi Veleslavin) il tram 20 che attraversa una buona parte della città moderna e quindi interessante. Si può utilizzare anche la metro verde. I biglietti non si possono acquistare dall’autista, ma se avete (purtroppo) più di 70 anni, viaggiate gratis. Il centro storico si gira facilmente a piedi. Cambiare € senza commissione è facile anche se sono accettati da quasi tutti. Non cambiate in aeroporto perché sarà una perdita notevole. Noi l’abbiamo fatto a quello di Pisa per avere KOR disponibili appena arrivati, ma abbiamo pagato una commissione altissima. Per mangiare, come sempre, nessun problema. Ottimo il cibo delle bancarelle. Abbiamo sempre cenato presso U Mlynare in via Nerudova (piatti tradizionali a prezzi accettabilissimi), vicino al Merchant’s Avenue dove abbiamo dormito. Naturalmente bevete birra: è la più buona al mondo, o quasi! Il Merchant’s è uno strano hotel situato in un condominio : buone stanze e personale giovane e gentile, ma colazione da dimenticare. Si deve ordinare su carta e se la terrazza non è agibile (spesso !) si deve fare in camera. Buonissima posizione, ma prezzo un po’ elevato per i servizi.
Fatto. Anche questa bella “spedizione” va in archivio. Alla prossima…