La chiesa più a nord d’Europa e la città dal nome più corto: è il paese dei Record, ma ci vogliono almeno 15 giorni per scoprirlo al meglio

Scritto da: Laura Degan
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Oslo, fino a Capo Nord e ritorno. È un viaggio che si può fare, e in molti lo fanno, anche in moto. In questa iterazione protagonista è l’automobile, che divide il palcoscenico con la bellezza dei paesaggi della Norvegia in autunno. E che difficilmente lascerà delusi.

Diario di viaggio in Norvegia

Giorno 1 – Arrivo a Oslo

oslo

Siamo arrivati nell’aeroporto di Oslo alle 22:30, dieci giorni prima della partenza, che doveva essere alle 6:00 am, la compagnia KLM ci ha comunicato la cancellazione del volo e la riprogrammazione alle 16:55 del pomeriggio, pazienza!

Abbiamo pernottato al Radisson Red all’interno dell’aeroporto per poi essere comodi alla mattina seguente per il ritiro dell’auto a noleggio. Sia hotel che Rental Car sono raggiungibili comodamente a piedi in pochi minuti.

Giorno 2 – Frosta

Partenza ore 9:30 con una Citroen C4 sporting Tour 7 posti, siamo in 4 con rispettive valigie e devo dire che è comoda e spaziosa, inoltre con vetri molto ampi.

Direzione E16, la nostra prima meta è la Strada Turistica Nazionale Valdresflye. All’altezza di Fagernes, che si trova sempre sulla E16 nel Valdres Natur-Og Kulturpark, si imbocca la 51 che porta direttamente sulla Strada Turistica salendo fino a 1365 m s.l.m. Inutile dire la bellezza di questo territorio che attraversa prima il bosco per poi lasciare il posto ad un territorio roccioso e innevato fino ad arrivare sull’altopiano con veduta su tutte le montagne attorno, spettacolo puro!

Proseguiamo per questa magnifica strada, senza troppa fretta, per immetterci verso le 18:30 sulla E6 all’altezza di Otta direzione Frosta. Probabilmente abbiamo fatto male i calcoli o ce la siamo presa un po’ troppo comoda perché abbiamo ancora 4 ore di strada per raggiungere il nostro B&B a Tautra Frosta dopo Trondheim.

La E6 nonostante un po’ di traffico ci ha davvero stupiti. Si snoda verso nord affiancata da boschi, laghi, vedute stupende, quando la nebbia ce lo permette. Proseguendo si sale di quota inoltrandoci in territorio brullo e roccioso, nonostante il cielo coperto e a tratti un po’ di nebbia. Abbiamo avuto luce fino alle 18:45 poi è calato il buio, ma ci rifaremo al ritorno. Abbiamo avuto anche un incontro ravvicinato con un alce sul ciglio della strada che fortunatamente invece di attraversarla ha deciso di ritornare indietro sparendo nella penombra, che emozione!

Alle 22 siamo finalmente arrivati al Clostergarden B&B percorrendo come unica autovettura una strada immersa nel buio e attraversando un lungo ponte sul livello del mare con cancello che per fortuna si è aperto quando ci siamo avvicinati!

Mister Stollen ci ha accolti senza alcun problema dato l’orario e ci ha preparato una cena veloce con torta salata e verdure crude accompagnato da un’ottima birra ambrata che il giorno dopo abbiamo scoperto di loro produzione.

Qui c’è un Pub, il birrificio dove oltre alla birra fanno anche il whisky, e i resti di un’antico monastero del 1200. 

La struttura è originale e tutta di legno, quando cammini scricchiola tutto, bella esperienza.

Giorno 3 – Sandernessjoen 

Dopo una colazione tipica a base di salmone, renna e altre leccornie prevalentemente salate (non manca il pane, burro e marmellata) siamo ripartiti in direzione Sandernessjoen sempre riprendendo la E6. Nonostante sia la strada di collegamento tra sud e nord, perciò la più frequentata, il traffico è sempre molto moderato e scorrevole.

Più si sale e più belli si fanno i panorami, ad ogni curva appare un paesaggio  che lascia senza esagerare a bocca aperta, oggi poi abbiamo la fortuna di avere il sole che anche se siamo in ottobre accende i prati di un bel verde vivace. I colori sono tipici autunnali, al momento non c’è neve se non in quota. 

Quando si arriva al confine tra Nordland e Trondelag un grande arco ci avvisa del passaggio tra una regione e l’altra. Il paesaggio si fa più selvaggio e grezzo.

All’altezza di Mosjoen lasciamo di nuovo la E6 in direzione Sandnessjoen che raggiungiamo lungo una strada che costeggia il fiordo, si attraversa un tunnel di 10,7 km e poco prima di raggiungere la nostra destinazione si attraversa uno spettacolare ponte strallato, dapprima in salita e subito dopo in forte discesa virando a destra bruscamente, ottima ingegneria! A Sandnessjoen pernottiamo allo Scandic Syv Sostre, dove ci offrono un upgraid consistente in doppia camera con area living al decimo piano e ampia terrazza con veduta sul fiordo, peccato che la pioggia ci rovini un po’ l’atmosfera, speriamo in un soleggiato panorama domani mattina.

Cena da Herr Petter a cinque minuti dall’ Hotel dove abbiamo gustato una pizza più che dignitosa.

Giorno 4 – Storvik

Oggi abbiamo fatto il tratto di strada costiera che da Sandnessjoen arriva a Storvik. Inutile raccontare la bellezza di questo percorso, la natura, i fiordi, i trasferimenti in traghetto, l’attraversata del Circolo Polare Artico, viene descritta molto meglio dalle guide, preferisco dare qualche informazione.

In questo tratto di strada bisogna prendere tre traghetti, vi descrivo sinteticamente la nostra tabella di marcia. Da Sandnessjoen fino a Levang tempo in auto 30 minuti, abbiamo preso il traghetto delle 10, l’ attraversata è durata 25 minuti.

Sbarcati a Nesna abbiamo avuto ore 3:30 (in realtà per raggiungere il prossimo traghetto ci vuole ore 1:30) per goderci questo tratto di strada spettacolare, in quanto il traghetto che abbiamo poi preso a Kilboghamn era disponibile solo alle 14. L’attraversata dura 1 ora ed è in questo tratto che si attraversa il Circolo Polare Artico.

Raggiunto Jetvik in 30 minuti abbiamo guidato fino  all’ultimo molo di Agskardet per navigare in soli 15 minuti fino a Foroy.

Tutte le informazioni sugli orari dei traghetti si possono trovare nel sito Visit Norway, www.reisnordland.no, “pianifica il tuo viaggio”. Abbiamo pernottato allo Svartisen appartaments Hotel un po’ prima di Storvik. Questo luogo è un agglomerato di case con 2 supermercati e poco altro, il tutto è a servizio di una fabbrica o di una centrale termica, per la cena abbiamo optato per una sana e gustosa spaghettata al pomodoro preparata da noi in Hotel fornito di angolo cottura e di una sala comune molto confortevole.

Giorno 5 – Bodø 

bodo

Da Svartisen abbiamo proseguito per la 17 direzione Bodø. Sono circa 2 ore di strada da fare con calma per ammirare il panorama.

Il programma prevedeva di raggiungere Storvik per poi prendere il traghetto per le Lofoten fino a Svalvoen ma il sito ufficiale della Nordland ci dice che per il 30 ottobre, che è domenica, non ci sono traghetti, il primo disponibile è il lunedì alle 20:15.

Quest’ultima è una attraversata da fare rigorosamente di giorno perché si legge che da qui  si gode della miglior veduta sulle Lofoten. Non essendo questo possibile abbiamo optato per prendere il traghetto che da Bodo in 4 ore porta a Moskenes.

Abbiamo pernottato al Confort Hotel Bodo. La sera cena al Pub Hundholmen Brygghus dove si beve un’ottima birra di loro produzione, ad una certa ora si è affollato di giovani universitari di Bodo tutti in maschera per festeggiare l’arrivo di Halloween.

Giorno 6 – Moskenes e Reine

reine

Partenza da Bodo per Moskenes alle 13 con il Torghatten Ferry, 3 ore e mezza di attraversata ammirando dapprima Bodo e tutta la costa con dietro la scenografia delle montagne dalla terrazza panoramica della poppa, e poi dalla prua le Lofoten.

Sbarcati dal ferry abbiamo raggiunto Reine pernottando al Fisherman Village “Eliassen Robuer”, villaggio di casette rosse di pescatori restaurate e molto confortevoli, consigliatissimo. La sera siamo riusciti ad avvistare un leggero bagliore verde dietro alle nuvole.

Senza saperlo abbiamo dormito in uno degli scorci più fotografati e famosi della Norvegia. Cena preparata da noi nella bellissima casetta rossa.

Giorno 7 – Å

Prima tappa ad Å, il paese di pescatori più a sud delle Lofoten a pochi chilometri di distanza. Poi abbiamo percorso la Strada Turistica Nazionale E10 che attraversa tutte le isole, collegate da ponti, gallerie , tunnel sotto l’acqua. La giornata uggiosa ha certamente rovinato il panorama ma la strada è talmente bella che ne siamo lo stesso rimasti soddisfatti. 

Considerando che adesso il tramonto inizia alle 16:30 ( c’è stato il cambio dell’ora) bisogna calcolare bene dove fermarsi altrimenti si rischia di viaggiare al buio come è successo a noi. Pernottamento a Levanger al Fjellkysten Guesthouses. Cena in hotel. Ottimo spezzatino di renna.

Giorno 8 – Tromsø

tromso

Oggi la giornata promette bene, ci sono le nuvole ma la visuale è ampia e limpida. Direzione Tromsø. Pernottamento al Confort Xpress in centro. Fantastica strada e l’arrivo a Tromsø è spettacolare come il ponte che bisogna attraversare per raggiungere il centro città. 

Appena prima c’è la Cattedrale a forma triangolare che guarda verso la città. Tromsø merita di essere girata a piedi, bei negozi, bei locali, bella architettura. Abbiamo visitato il Polar Museum, molto interessante.

Abbiamo poi fatto qualche acquisto al Way Nor, la commessa era argentina e ci ha detto che qui c’è una grossa comunità. La sera pizzetta da Peppes Pizza, molto buona come la birra che il cameriere ci ha consigliato.

Giorno 9 – Alta

alta

Partenza da Tromsø in direzione Alta, sono 4:30 di strada. Dalla E8 ci immettiamo nella mitica E6. In questo tratto di strada si ha la netta sensazione di essere davvero a nord.

Si fanno chilometri di strada senza incontrare centri abitati se non qualche agglomerato di case, per un caffè bisogna avere pazienza e proseguire finché si incontra un centro dove si trovano tutti i servizi, supermercati, concessionari, meccanici e ogni genere di necessità.

Poi di nuovo strada, natura, acqua, panorami, cascate, montagne. Ad Alta pernottiamo allo Scandic proprio di fronte alla Cattedrale dell’Aurora Boreale. Splendido edificio in titanio posizionato al centro di una vallata, promette bene!

Nessuno di noi si sarebbe mai aspettato di trovare una cittadina così moderna, con un centro dove oltre a supermercati, mobilifici, offre un bel centro commerciale e una grande piscina. Lo stile architettonico è lineare, moderno dai colori e dall’illuminazione molto calda. La sera cena da Alattio, buona pizza, cameriera mulatta di Padova che la domenica precedente aveva raggiunto il marito calabrese, cameriere tedesco di Stoccolma, altro cameriere neozelandese.

La sera, proprio all’ombra della Cattedrale abbiamo ammirato l’aurora boreale.

Giorno 10 – Honningsvåg 

honningsvåg 

Mattinata ad Alta persa alla Budget rental car per un problema, finalmente alle 13 siamo ripartiti per Honningsvåg sempre sulla E6. Questo tratto di strada è ancora più bello,  sembra un ambiente lunare tra distese di laghi ghiacciati, neve, e montagne a perdita d’occhio. 

Anche qua, che sembra di essere fuori dal mondo, si incontrano isolatissime case abitate con le luci calde alle finestre, incredibile! Proseguendo si arriva a costeggiare il Porsangerfjiord fino ad Honningsvåg. È una piccola cittadina di mare, il suo porticciolo è incantevole, le case che si arrampicano sulla montagna a raggiera sono bellissime. È il porto dove arrivano anche le navi da crociera, da qui partono i pullman verso Capo nord.

Pernottamento allo Scandic Bryggen, molto carino, tutto di legno con affaccio sul porticciolo. Cena al Corner, hamburgher molto buono, cameriera greca che d’estate lavora al bar di Capo Nord e d’inverno in questo locale. Dopo cena abbiamo cercato un posto un po’ più buio rispetto alla sera precedente e finalmente “la Signora” è stata generosa con noi regalandoci splendide aurore boreali  dalle splendide coreografie luminose sul cielo stellato, grazie!

Ad Honningsvåg c’è la Christmas house, una grande edificio bianco con tutto ciò che si desidera sul Natale.

Giorno 11 – Capo Nord

capo nord

Lo Scandic è una catena di hotel molto valida che offre sempre un’abbondante e variegata colazione. Partenza per Capo Nord, siamo sulla E69, la strada che conduce alla nostra meta finale verso nord è molto suggestiva. 

Fortunatamente la strada è pulita e sicura, siamo quasi sempre da soli sulla strada, cosa che amiamo del viaggiare fuori stagione. Per un bel tratto si costeggia l’Oldfjord, poi si continua sull’entroterra lungo questo serpentone di asfalto in mezzo a un ambiente incontaminato. Una suggestiva salita porta all’ampio piazzale con i parcheggi. In questo periodo il parcheggio è gratuito, si paga la visita al museo kr 310 a persona, non poco. Il museo si trova all’interno della struttura che ospita lo shop, bar e self service.

La famosissima palla di ferro (un globo), simbolo di Capo Nord, è tutta per noi, al momento non c’è nessuno, perciò vai con le foto. Visitiamo il museo, guardiamo il filmato di 17 minuti e passiamo un po’ di tempo nella suggestiva e piccola Cappella considerata la più a nord d’ Europa.

Torniamo indietro per la stessa strada, fino ad Alta. Ormai sono le sei di sera e decidiamo di pernottare nello stesso Scandic di due sere fa. Cena da Peppes Pizza e riposo.

Giorno 12 – Narvik

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Partenza da Alta alle 9, la strada è tanta e vorremmo raggiungere Narvik. Non è assolutamente facile calcolare i tempi di percorrenza, Google Maps fa un calcolo affidabile in base anche a tutti i limiti di velocità che si incontrano per strada. Ma nonostante la E6 sia la strada principale e ben tenuta, ci sono molti tratti in cui la strada è scivolosa e bisogna essere molto prudenti. Tutto questo allunga i tempi.

Le cittadine che possono offrire un posto di ristoro sono molto distanti tra loro il che rende il tutto più difficile. Oggi è sabato, i norvegesi sono a casa dal lavoro, percorriamo chilometri in cui siamo gli unici sulla carreggiata, si incrociano pochissime auto e qualche camion. Paesaggi sempre strepitosi, lasciati i fiordi si entra in un territorio boscoso e si inizia ad attraversare località turistiche invernali.

Narvik stessa è un punto strategico per raggiungere le piste quando inizia la stagione invernale che è in dicembre. Alloggiamo al Thon Partner Hotel, anche questo offre la colazione. Cena da Bella Napoli, gestito da un turco di nome Kenya bello panzuto con i baffi, si mangia discretamente.

Giorno 13 – Mosjoen

mosjoen

Ripresa la Strada Artica, facciamo una deviazione perché il traghetto che collega la strada tra Skarberget e Bognes è chiuso, perciò siamo andati a prendere il traghetto a Kjopsvik che porta a Drag. La nostra meta finale è Mosjoen.

Questo tratto di strada si potrebbe considerare tranquillamente Strada Turistica Nazionale per la sua bellezza, varietà di paesaggi che cambiano ad ogni curva.  Fiordi, boschi, montagne dalla roccia quasi nera, prima di Fauske si apre un’ampia vallata che sembra un paradiso, con l’erba ancora verde brillante e tanti campi, poi però ecco che si riprende quota arrivando su un ampia altura con neve e finalmente le renne che con nonchalance attraversano la strada. Qui si trova la linea immaginaria della latitudine 66’33’N che segnala l’inizio del Circolo Polare Artico. C’è un ampio parcheggio, con centro visitatori.

Si prosegue ancora per alcuni chilometri in quota immersi in un paesaggio lunare, poi si inizia la discesa, ampie curve che regalano ancora splendidi scorci. Quando passate per Fauske, che ha una bella piazza con opere in marmo “rosa norvegese” estratto dalle cave vicine, fate una pausa da Orlando, Pub in stile americano, consiglio i signori maschietti di andare in bagno, rimarrete sorpresi!

Dopo esserci sistemati al Frozen Skjolds Hotel, senza reception perché si fa tutto con dei codici che vengono inviati via sms o mail, siamo andati a cena al Tippen Gastro.

In questo locale interessante abbiamo mangiato bene, piatti abbondanti e ben presentati.

Giorno 14 – Trondheim

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Oggi from Mosjøen to Trondheim. Stiamo scendendo per raggiungere martedì 8 Oslo. I chilometri sono molti e le strade sono da percorrere con calma, perciò c’è giusto il tempo di fare una pausa cappuccino con fetta di torta e via.  Con un po’ di fiuto si riescono a scovare dei Kafe frequentati dagli anziani del posto, o di chi sa dove. Riempiono intere tavolate, se ne stanno seduti e pacifici dandoci solo una disinteressata occhiata.

Per strada ci siamo fermati al Bios cafè, qui si trova una casetta rossa antica e ben restaurata inglobata in una struttura più grande con all’interno un supermercato, un angolo bar e uno shop davvero belli.  Si trovano tanti prodotti per creare dell’ atmosfera calda ed accogliente in casa, candele, cuscini, piante, oggettistica varia e articoli per il Natale. Davvero una bella pausa!

La strada E6 continua a regalarci scorci fantastici, davvero difficile descriverli perché sono in continuo mutamento, allo stesso tempo cambia il clima e cambiano le condizioni stradali, spesso ci si ritrova ad alta quota immersi in paesaggi ghiacciati e poi giù in mezzo a prati verdi e campi arati.

Trondheim è una bella città, avvicinandosi ci si rende conto che la Norvegia è un cantiere a cielo aperto, sono tantissime le opere di rinnovamento e miglioramento stradale. Facciamo una passeggiata per il centro e salta subito all’occhio come il vecchio e il nuovo siano in perfetta armonia.

L’architettura moderna è tipica norvegese, le palazzine hanno grandi vetrate e le strutture degli edifici mescolano mattoni ad elementi metallici, le illuminazioni interne calde e davvero di buon gusto, fanno il resto rendendo il tutto adorabile. Facciamo una puntatina alla Cattedrale, è ormai buio ma non cambia l’impatto di maestosità che trasmette. L’ammiriamo quasi in solitaria e dall’interno si sente il suono di un’orchestra che sta provando Star Wars, magia!

Pernottiamo al Thon Plesant Hotel, molto bello. Cena al Irish Pub che c’è di fronte, ottima birra e cucina.

Giorno 15 – Oslo

Colazione e poi partenza per Oslo. La E6 continua a stupire, allontanandoci dalla grande città ritornano le due amate corsie. Dapprima si corre serpeggiando in mezzo ad una vallata affiancata da montagne, come in un canion. Poi si sale fin sopra al bosco, attorno a noi montagne innevate, si vedono anche quelle più distanti e candide. 

La temperatura scende come non abbiamo mai visto al nord, si arriva a -5 °C. La brina e il ghiaccio creano un’atmosfera da favola, tutto sembra fermo nel tempo da millenni. Il tratto tra la cittadina di Dombass e Otta è il più suggestivo.

Proseguiamo, più ci si avvicina ad Oslo più la strada si fa ampia, a doppia corsia e i limiti di velocità da relax 50/60/70/80 km all’ora lasciano il posto ai 110, non siamo più abituati e ci sembra di correre ad un gran premio. La pioggia rovina un po’ il rientro ma per fortuna il nostro viaggio finisce con la consegna dell’auto alla Rental Car. Tutto è andato a meraviglia!

Consigli utili su un viaggio in Norvegia

  • Quanto costa la benzina? In media 23,50 kr (2,05 euro)
  • A che ora aprono i caffè? I caffè sperduti per la Norvegia aprono spesso alle 11 e chiudono alle 16.
  • Si pagano i parcheggi? Si, bisogna assolutamente pagare sempre i parcheggi, altrimenti la multa arriva puntuale.
  • Si devono rispettare i limiti di velocità? Tutti, i norvegesi sono molto rispettosi dei limiti e comunque ci sono autovelox ovunque.
  • Posso risparmiare sui pedaggi? No. Per quanto riguarda i pedaggi c’è ne sono molti a pagamento anche in strada sperdute. Bisogna registrare la propria auto al sito di autopass.no e il conto arriva a casa, se l’auto è a noleggio sarà la stessa compagnia ad addebitarti i costì sia dei pedaggi stradali che dei ferry.
  • Si possono evitare le strade a pagamento? No, anche se esistesse una mappa degli autovelox pensare di evitarli è una missione impossibile. 
  • Serve il pigiama negli hotel? No è sempre troppo caldo!
  • Dove posso risparmiare? Si può risparmiare sul cibo, sono diffusissime le sistemazioni per la notte dove è presente l’angolo cottura, perciò basta fare la spesa dal mitico Rema 1000 ( o Kiwi, o Coop Prix…) e farsi una buona pasta. Così anche per la colazione e per gli spuntini.
  • Quando si calcolano le distanze bisogna tenersi più larghi con le tempistiche, Google Maps è attendibile ma le innumerevoli curve, le strade a volte ghiacciate, i panorami da godersi lentamente allungano di molto i tempi.
  • Se si ha intenzione di andare a nord accertarsi che la macchina abbia le quattro ruote motrici e le ruote chiodate, solo le ruote invernali non sono sicure in certi luoghi, a noi hanno creato qualche difficoltà.
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