La Baviera nel nome di Ludwig

Per due appassionate di palazzi e castelli, di re e regine come me e la mia amica Alessia, la vacanza in Baviera è stata l'ideale. Partite il 2 agosto 2006 alle ore 9,00 in treno da Verona (dato che eravamo già in vacanza sul lago di Garda) siamo arrivate nella bellissima Monaco verso le 14,30 (per studenti il prezzo del biglietto di andata e...
Scritto da: Livia 87
la baviera nel nome di ludwig
Partenza il: 02/08/2006
Ritorno il: 08/08/2006
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Per due appassionate di palazzi e castelli, di re e regine come me e la mia amica Alessia, la vacanza in Baviera è stata l’ideale. Partite il 2 agosto 2006 alle ore 9,00 in treno da Verona (dato che eravamo già in vacanza sul lago di Garda) siamo arrivate nella bellissima Monaco verso le 14,30 (per studenti il prezzo del biglietto di andata e ritorno 100,00 euro a testa). Depositate le nostre valigie in un piccolo ma accogliente hotel a due stelle vicino al centro, stanche per il viaggio, abbiamo deciso di prendere il Tourist Sightseeing al prezzo di 11 euro, che prevedeva il giro completo della città in un pullman scoperto. Abbiamo potuto così iniziare a inquadrare quello che di lì a tre giorni avremmo voluto rivedere (oppure no) e imparare a orientarci in una città del tutto nuova per entrambe. La sera abbiamo cenato in un locale caratteristico proprio di fianco alla famosa Marienplatz (dove si trova il nuovo municipio, che ogni giorno, per tre volte, allieta i turisti con il famoso gioco di campane) e poi abbiamo terminato la serata con una passeggiata per il centro scoprendo che anche Monaco ha la sua statua di Giulietta! Il giorno seguente abbiamo visitato la Frauenkirche, il duomo vicino alla Marienplatz e ci siamo dirette alla Residenz, il maestoso palazzo un po’ ispirato a palazzo Pitti, sede dell’antica famiglia reale della Baviera, i Wittelsbach. Con 8,00 euro abbiamo visto la bellissima collezione dei gioielli della corona e gli interni (la maggior parte nuovamente adattati) del palazzo. Tornando verso l’albergo ci siamo fermate ai Propilei, una piazza con tre edifici costruiti secondo i canoni architettonici della Grecia classica. Non potevamo abbandonare Monaco senza aver visto il luogo dove nacque Ludwig, il realizzatore dei più belli castelli della Baviera, così l’ultimo giorno abbiamo preso il tram numero 17 e siamo scese proprio di fronte alla bellissima reggia di Nyphenburg e al suo enorme parco che nasconde altri piccoli gioielli dell’architettura come l’Amelienburg, il palazzetto di caccia. Al costo di 5,00 euro abbiamo visitato le principali stanze della reggia e la celebre galleria delle bellezze, una raccolta dei quadri delle più belle donne conosciute da Ludwig I. Il 5 agosto siamo tornate in stazione per prendere il treno che ci ha portato alla seconda meta della nostra vacanza: Fussen, un bellissimo paesino estremamente caratteristico, famoso per la vicinanza a due bellissimi castelli: Neuschwanstein e Hohenschwangau (castello in cui Ludwig trascorse l’infanzia). Come alloggio abbiamo scelto un bed and breakfast abbastanza vicino alla stazione e alle fermate degli autobus che portano ai castelli. La proprietaria del bed and breakfast, che si vestiva con i tradizionali vestiti bavaresi, si è rivelata una persona gentilissima e la stanza a noi riservata era bella e accogliente. Per comodità abbiamo deciso di vedere i castelli (prezzo 8,00 euro ciascuno) in due giorni diversi, anche se sono visitabili entrambi nella medesima giornata; è inutile dire che lo scenario che si presenta una volta arrivati nei pressi della loro ubicazione è da mozzare il fiato, sembra davvero di essere sospesi in un mondo da favola e si stenta a credere che siano nate per essere abitate. A Neuschwanstein, la ricercatezza dell’arredamento, la sontuosità delle stanze, la piccola grotta che fa da corridoio fra due stanze, non fa tuttavia dimenticare l’irrequietezza di Ludwig che voleva costruire ben sei castelli (solo tre furono iniziati: Neuschwanstein, Linderhof e Herrenchiemsee). La sera abbiamo cenato in uno dei tanti locali che portava un nome italiano e dove io ho potuto assaggiare la famosa pasta bavarese più volte condita con del formaggio che faceva da contorno a spiedini di carne o bistecche e dove dopo tre giorni ho potuto sfuggire ai crauti. Decise a vedere il più possibile io e la mia amica abbiamo tentato un’impresa: arrivare a Linderhof in pullman. Dopo aver preso ben tre pullman (sempre puntuali) siamo arrivate a Oberammergau e mentre aspettavamo l’arrivo del quarto pullman abbiamo deciso di visitare questa cittadina di artisti, dove abbiamo avuto l’occasione di apprezzare la bravura degli intagliatori di legno e percorrere il centro storico fatto di bellissime case affrescate. Arrivate a Linderhof abbiamo visitato il parco (giusto il tempo per qualche foto) e poi, dopo aver pagato 7,00 euro, abbiamo visitato gli interni, ispirati al rococò e all’assolutismo francese. L’8 agosto con grande rammarico siamo tornate a Monaco per prendere il treno per tornare a casa. Entrambe entusiaste per l’esperienza fatta e un po’ rammaricate di tornare a casa guardavamo dal treno il bellissimo paesaggio bavarese che si allontanava e che sembrava chiederci se saremmo tornate…La risposta per me è chiara come lo era in quel momento…Sì!


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