L’Olanda in 5 giorni: la perenne lotta contro l’acqua alla conquista della terra

Le risorse dell'Olanda: 14 tappe per visitare luoghi fantastici inesplorati
Scritto da: guidolanda
l'olanda in 5 giorni: la perenne lotta contro l'acqua alla conquista della terra
Partenza il: 15/08/2017
Ritorno il: 20/08/2017
Viaggiatori: 3
Spesa: 1000 €
Un viaggio, diverso dal solito, attraverso il quale abbiamo visitato zone che non hanno interessato l’itinerario turistico che, generalmente, siamo abituati ad ammirare dell’Olanda, soprattutto le prime volte che si sceglie come meta i Paesi Bassi. Per assaporare, in tutto e per tutto, la vera e tipica atmosfera olandese, quella che si respira vivendo da vicino, in prima persona, in contatto intimo con i paesini caratteristici, palpare il vero territorio, e avere, nel contempo, la totale libertà di movimento, la mia famiglia (moglie e figlia di 13 anni) ed io abbiamo deciso di percorrere 18 tappe (14 se si escludono le strutture ricettive) in 5 giorni, dal 5 al 20 Agosto 2017, con un auto a noleggio, dopo l’arrivo in aereo.

Non si tratta di un tour de force (anzi, con inizio alle 9.30, vi è anche il tempo di fare delle soste per godere appieno il soggiorno e fruire, senza corri e fuggi, di tutte le attrazioni) come ad un primo approccio potrebbe sembrare dato che la distanza tra una tappa e l’altra, ad eccezione di due (di massimo 1 ora ciascuna), richiede, in media, appena 20 minuti di percorrenza. Infatti, il piccolo territorio dei Paesi Bassi compre l’estensione di solo 2 regioni italiane: la Lombardia e il Piemonte. Ovviamente tutto deve essere pianificato, predisposto prima della partenza (soprattutto con l’individuazione preventiva dei parcheggi gratuiti e la loro distanza dal centro) e rispettato in fase di esecuzione, solo così si potrà garantire il buon esito del viaggio.

Come è possibile rilevare da Google Maps, programmato l’Itinerario, stabilito Città da visitare, e prenotate, con congruo anticipo, Strutture ricettive, Attrazioni e Musei, abbiamo deciso di riprendere, in gran parte, quello che l’Ente Nazionale Olandese per Turismo & Congressi (NBTC) propone all’indirizzo http://www.holland.com/it/turismo/storie-dolanda/olanda-terra-dacqua.htm Le auto a noleggio sono generalmente dotate di navigatore che vi condurrà facilmente e velocemente alle destinazioni previste. In alternativa potete sempre usare l’app ufficiale di Google Maps, tanto, da metà giugno 2017, il traffico internet consumato in Europa viene pagato come se foste in Italia, nessun sovraprezzo per il Roaming internazionale. Inoltre nella pianificazione del viaggio è da tener presente che i musei e attrazioni (es noleggio bici) in genere aprono alle 10 (i VVV Punti di informazione turistica alle 9/9.30) e chiudono alle 17. La colazione tipica nord europea a base di pancetta, uova, salumi formaggi, marmellate, verdura e frutta, toast, creps e omelette può consentirvi di utilizzare tutta la giornata senza la sosta per il pranzo, se non per un veloce spuntino, poi da recuperare in serata. Il tempo atmosferico, anche in agosto, è meno caldo che in Italia, ma è soprattutto, come si sa, frequentemente variabile, motivo per cui, è consigliabile indossare maglietta e pantolocini ma all’occorrenza anche felpa e K-Way.

Un viaggio che, concretamente, ci ha fatto scoprire, quanto possa essere indissolubile e fortemente intenso il legame che unisce i Paesi Bassi all’acqua. Quest’ultimo un elemento che, onnipresente nella storia e nella cultura olandese, continua a rivestire un aspetto di fondamentale importanza nella vita del popolo olandese: e’ sufficiente pensare che quasi un terzo di questo meraviglioso Paese è localizzato sotto il livello del mare; se gli olandesi non avessero realizzato un sistema di protezione, metà Olanda risulterebbe sommersa! Un sistema di sicurezza che ha portato a conquistare, duramente, ogni singolo metro quadrato di terra sottraendo porzioni di territorio all’acqua. È così che, nel corso dei secoli, è nata una terra che deve alla storia non solo i propri spazi aperti e le proprie bellezze, ma anche la sua ricchezza di risorse idrografiche.

Infatti, se da un lato vi è la bellezza di paesaggi costieri che si perdono nell’orizzonte, anche l’entroterra cela un’affascinante paesaggio di fossati, canali, stagni, laghi e fiumi. I mulini, gli impianti idrovori, le stazioni di pompaggio, i polder e le dighe olandesi sono divenuti nel mondo vere icone del Paese e testimoni del particolare rapporto che esiste da sempre tra i Paesi Bassi e l’acqua.

Di seguito, giorno per giorno, l’elenco delle tappe dell’itinerario vissuto con l’indicazione, per ciascuna, delle Città, dei Musei e Attrazioni visitati, nonchè delle Strutture ricettive in cui si è alloggiato (tutte le localizzazioni geografiche sono rintracciabili su Google maps https://www.google.it/maps/@52.7488467,5.1196633,9z/data=!3m1!4b1!4m2!6m1!1s1dnR6qdJBrz8ryKpsvGDbKVVoHmg

Martedì 15

01 (15: Andata) – 020 (20: Ritorno). Amsterdam-Schiphol. Arrivo in Aeroporto, ritiro macchina a noleggio, restituzione a fine itinerario.

02 Laag Holland Bed and Breakfast di Purmerend

03 Schermer Molens, il Museo dei Mulini. Visita della zona De Shermer e De Beemster (Unesco)

04 De Rijp Visita della città

Mercoledì 16

05 De Nieuwe Afsluitdijk, la grande Diga di sbarramento, visita del Vlietermonument e del Centro informativo

06 Hotel centraal di Harlingen. Alloggio e visita della cittadina e dell’Hannemahuis – Centrum voor Harlinger cultuur en historie

07 Makkum. Visita della Cittadina

Giovedì 17

08 Hindeloopen Visita della cittadina. Schaatsmuseum, Museum hindeloopen, Chocolaterie Koldewijn e Aald Hielpen.

09 Stavoren. Visita della Cittadina. NicolasKerrk e Het Vrouwtje van Stavoren

010 Camping Welgelegen di Workum

Venerdì 18

011 Giethoorn. Visita della cittadina in bici

012 De Weerribben-Wieden National Park. Giro in battello

013 Hotel Restaurant Grandcafe ‘t Voorhuys di Emmeloord (bancarelle in centro)

Sabato 19

014 Steam Pumping Station Ir. D.F. Woudagemaal a Lemmer

015 Schokland. Visita del museo

016 Urk. Visita della Cittadina.

Domenica 20

017 Museum Nieuw Land Erfgoedcentrum a Lelystad

018 Hoorn. Visita della Cittadina

019 Zaanse Schans. Visita dei Mulini a vento, caseificio e zoccolificio.

Schermer Molens, il Museo dei Mulini

Dopo aver effettuato il ceck-in al Laag Holland Bed and Breakfast di Purmerend, abbiamo visitato il Museummolen di Schermerhorn. Dei 52 mulini ad acqua di una volta, ne sono rimasti 11. Tre, posti in fila, sono quelli dello Schermerhorn tra cui quello del museo che funzionante ed ora accessibile al pubblico per dare un’idea di come per tre secoli si è effettuato il pompaggio a vento. Essi vengono gestiti dalla fondazione “Stichting Schemmer Molens” la quale si impegna a ripristinare la loro funzionalità e a mantenerli. Qui i visitatori possono osservare esattamente come funziona un mulino, come girano le ruote dentante del meccanismo interno e come viene svolto il lavoro di drenaggio e prosciugamento dei polder. Inoltre, all’interno del mulino è interessante osservare e provare l’esperienza di come si abitava, si lavorava e si viveva all’inizio del XX° secolo. Un filmato, disponibile in più lingue, riassume il tutto e illustra chiaramente tutti gli aspetti relativi alle tecniche di gestione delle risorse idriche e tutte le grandi zone di bonifica del Secolo d’Oro. Un mugnaio ci ha fornito esaurienti spiegazioni durante quella che si può definire una visita guidata personalizzata e simularne il funzionamento facendo girare le pale manualmente visto che non era una giornata ventilata. E’stato divertente vedere come viene prosciugata l’acqua azionando, manualmente, in acqua, una grossa vite senza fine.

Visita della zona De Shermer e De Beemster

Il polder di De Beemster è un’opera simbolo del rapporto tra gli olandesi e l’acqua nei secoli. Qui, nel periodo antecedente la graduale trasformazione in polder, l’acqua è stata in grado di spazzare via intere porzioni di territorio, di distruggere dighe e di sacrificare molte vite umane. Fu in quel periodo che un gruppo di ricchi signori appartenenti alla Compagnia delle Indie Orientali presentò grandi progetti per la messa in sicurezza delle terre circostanti. Tra il 1607 e il 1612, con l’ausilio di 43 mulini, fu per esempio trasformata in polder una porzione di terra insistente a ben 3,5 m sotto il livello del mare. Nel 1999 è stato inserito nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’UNESCO in qualità di ‘capolavoro del genio creativo umano’, a dimostrazione del fatto che gli ideali del 17° secolo sono ancora ben presenti in tutta la regione. Oggi questa zona è un’apprezzata area naturale che consente di ammirare particolari uccelli palustri ed essenze uniche. La zona è destinazione di molti viaggi in barca e di pedalate, e gli splendidi paesini sono noti per la loro originale architettura e per l’atmosfera accogliente.

De Nieuwe Afsluitdijk, la grande Diga di sbarramento

Si tratta di una delle aree naturali più ricche dell’Olanda che, dal 2009, è annoverata nel patrimonio mondiale dell’UNESCO e pertanto un’opera di ingegneria idraulica unica al mondo e, con circa 300.000 visitatori all’anno, una delle più popolari dei Paesi Bassi. Lunga 32 km, si snoda trasversalmente attraverso il mare, suddividendo così l’antico Zuiderzee, l’ex Mare del Sud, di cui rappresenta un’importante opera del suo recupero, negli odierni IJsselmeer e Waddenzee, costituiti rispettivamente da acqua dolce e acqua salata e visibili da un lato e dall’altro. Costruita tra il 1927 e il 1933, dal 1932, la diga collega la provincia settentrionale del Nord-Holland con la provincia della Frisia. Inoltre, è stata in grado di accorciare la costa dello Zuidzee, precedentemente vulnerabile, da circa 300 km ad appena 32 km. Oltre alla realizzazione di una diga di contenimento dello Zuiderzee, che si trasformò, quindi, in un bacino di acqua dolce, i lavori hanno riguardato, a seguito di tale contenimento, la bonifica di nuove terre, sottraendole all’acqua, tanto da creare l’intera provincia del Flevoland. Territorio questo che è stata possibile ottenere grazie all’ingegno di Cornelis Lely, autore, infatti, del più grande progetto di bonifica mai intrapreso di questa area. E’ possibile visitare il suo monumento dopo aver percorso circa 8 chilometri dalla parte dell’Olanda Settentrionale. Qui ci siamo fermarti a bere un caffè presso il locale Lunchroom Het Monument, ed ammirare lo splendido panorama dalla torre di osservazione, progettato da Dudok. Interessante è stato anche osservare i monumenti dedicati a tutti quegli operai che con il sudore della propria fronte hanno lavorato, incessantemente, a mano, per spostare sassi il cui cumulo è stato necessario a costruire la base di quella striscia che poi ha dato origine alla grande opera ingegneristica. Un pannello illustrativo documenta con foto, informazioni e dati iconografici, la grande impresa e soprattutto le rilevanti risorse impiegate, che soprattutto a quei tempi era difficile sostenere per una nazione. Afsluitdijk non solo protegge contro il rischio di inondazioni ma è anche un’autostrada che può essere attraversata in bicicletta o a piedi oltre che in auto. Infatti, con la presenza di un nuovo percorso ciclabile e di un sentiero pedonale lungo il Waddenzee e grazie a un facelift per il monumento di De Vlieter, al Centro esperienze, al fiume pesci migratori a Kornwerderzand e alle opere d’arte sostenibili di Daan Roosegaarde, la diga è divenuta una vera e propria attrazione turistica.

Giethoorn e il De Weerribben-Wieden National Park

Giethoorn, un villaggio sull’acqua nella provincia dell’Overijssel, all’interno del parco nazionale Weerribben-Wieden è localizzata in un ambiente caratterizzato da laghetti, canneti e boschi, tipiche fattorie dai tetti ricoperti di canne e costruite su piccoli isolotti di terreno torboso collegati tra loro da oltre 170 ponticelli di legno. La cittadina nasce come insediamento per l’estrazione della torba per cui fu necessario scavare canali e fossati. Queste operazioni hanno dato luogo alla formazione di laghi e bacini artificiali, le case venivano costruite sugli isolotti che vi si trovano nel mezzo, ed erano accessibili attraversando i ponti o con tipiche imbarcazioni chiamate “punter”. Questi mezzi di circa 6 metri di lunghezza avanzavano grazie ad un lungo bastone (il “punteraar”), analogamente alle gondole veneziane e venivano e vengono tuttora utilizzate per qualsiasi tipo di trasporto: per la torba e i canneti, per i commercianti che vendevano le loro merci, per matrimoni e funerali. Oggigiorno questi barconi aperti circolano ancora.

Qui abbiamo noleggiato delle bici e un tandem per fare il giro di circa 1 ora sui ponticelli e le magnifiche fattorie del 18° e del 19° secolo. Presso la stessa struttura abbiamo partecipato ad un’escursione in barca all’interno della più estesa palude torbosa dell’Europa nord-occidentale, il Weerribben-Wieden, un parco acquativo popolato da una grande varietà di uccelli dove è possibile incontrare animali rari come lontre e sterne nere, cormorani e aironi.

E’ sempre per via dell’estrazione della torba che è nato il paesaggio culturale del parco Weerribben-Wieden. Qui la torba veniva estratta già dal XIV secolo: nella sua forma essiccata risultava essere un eccellente combustibile. Per questo, era innanzitutto necessario essiccarla, spargendola su lunghe distese di terra: le cosiddette “ribben” (“costole”). Purtroppo, al tempo le “costole” erano troppo strette e le torbiere troppo vaste. Durante le tempeste del 1776 e del 1825, l’acqua riuscì a farsi strada, trasformando vaste porzioni di territorio in laghi. Con il passare del tempo questi laghi, tra cui il Beulakerweide e il Belterweide, si sono trasformati in splendide aree ricreative con un’ampia scelta di sport acquatici.

Steam Pumping Station Ir. D.F. Woudagemaal a Lemmer

L’Ir. D.F. Woudagemaal, uno dei monumenti olandesi più belli e innovativi ma soprattutto la più grande idrovora a vapore del mondo mai costruita e ancora in funzione, tanto da essere annoverata, nel 1998, nell’elenco del patrimonio mondiale dell’UNESCO. La stazione è in grado di pompare ben 4.000.000 di litri di acqua al minuto verso lo IJsselmeer, ovvero 6 milioni di m³ d’acqua al giorno. Nel 1920 fu costruito, in particolare, per prosciugare grandi porzioni del territorio della Frisia che erano sempre sommerse nella stagione invernale. Infatti, come ci ha spiegato la guida esperta olandese, non si tratta solo di un museo visto che tutt’ora è messa in funzione quando il livello dell’acqua è troppo alto. Inscenando una situazione reale, tra commedia e azione, il filmato della sala cinema ci ha illustrato l’avvio a regime dell’intero impianto in occasione del futuro centenario dalla sua costruzione (che casualmente corrispondeva con il compleanno del suo direttore) per via di un’improvvisa e scatenata precipitazione delle condizioni atmosferiche.

Ma il Woudagemaal è anche un edificio sorprendentemente bello, infatti, per la parte strutturale, l’ingegnere Dirk Frederik Wouda si è ispirato alla Scuola di Amsterdam. L’impronta si nota nel carattere austero ed elegante dello stile architettonico e nelle particolari decorazioni delle facciate. Con l’ausilio di un’animazione in 3D ed esposizioni interattive viene spiegato il funzionamento. Vengono, inoltre, organizzate visite didattiche con audioguida in 9 lingue, nelle quali vengono illustrate tutte le particolarità dell’idrovora: la zona del vapore, come viene prodotto dal vapore la forza lavoro, la ciminiera, il deposito del carbone, il locale caldaia e la caldaia a vapore, la sostituzione del carbone con il petrolio, il riscaldatore di petrolio, la sala macchine, la macchina a vapore e la pompa a turbina, il condensatore e il separatore d’olio. Per l’occasione, ci hanno fornito un tablet che, riprendendo dal vero e in presenza, fotograficamente, tutte le parti dell’impianto, ha illustrato, in lingua italiana, anche per mezzo di foto e filmati, tutti i dettagli tecnici, storici e operativi della stazione.

Dalla splendida sala Panorama del centro visitatori, situata appena dietro e al di sopra della diga principale della Frisia, abbiamo potuto godere anche di una vista mozzafiato sullo IJsselmeer e sulla baia di Lemmer.

Schokland. L’ex isola che testimonia 10.000 anni di lotta contro l’acqua

Schokland, un’antichissima isola dell’ex Zuiderzee, l’attuale IJsselmeer, è stata inglobata nella terraferma a causa del prosciugamento del polder nord-occidentale. Oggi, è un originale combinazione di archeologia, storia culturale e natura, Una storia anche dei suoi abitanti che simboleggia la lotta incessante degli Olandesi contro l’acqua. Nel 1995 l’ex isola, e i suoi dintorni, sono stati il primo monumento olandese ad essere inserito nella prestigiosa lista dei siti appartenenti al patrimonio dell’umanità UNESCO.

Nonostante la minaccia di inondazioni e miseria, Schokland fu sempre abitata dall’uomo. Qui, infatti, vi si trovano tracce di insediamento umano risalenti a oltre 10.000 anni fa. Già in epoca preistorica, i primi abitanti furono cacciati dalla furia dell’acqua e, secoli più tardi, contadini e pescatori continuarono a combattere contro le mareggiate e le inondazioni. Nel 1859 Schokland sembra non avere più un futuro per il continuo pericolo di inondazioni, l’incessante povertà, tanto che il governo decide di evacuarla. Oggi la si può visitare, con i suoi tanti, splendidi monumenti e le sue particolari testimonianze di vita vissuta. Oltre 160 siti archeologici testimoniano lo sviluppo della cultura degli abitanti dell’isola: a partire dai cacciatori-raccoglitori, ai contadini fino agli abitanti del polder, i tanti, unici reperti preistorici, tra cui le ceramiche, gli utensili e perfino scheletri. Nel 1984 sono state ritrovate impronte umane risalenti a oltre 4.000 anni fa che sono oggi esposte al Museo.

L’esposizione permanente fonisce una bella immagine della storia dell’isola e di quello che è stata in passato. Infatti, qui abbiamo potuto conoscere che erano gli abitanti, di cosa vivevano, di cosa ne fu di loro dopo che lasciarono l’isola. Ospitalitissimo il ristorante del museo che ci accolto a braccia aperto facendoci degustare le specialità locali.

Museum Nieuw Land Erfgoedcentrum. Un viaggio di ricerca nel patrimonio culturale del Flevoland. Il progetto Zuiderzee in tutti i suoi aspetti

Il Museo Nieuw Land presenta la storia dell’area che ora viene chiamata Flevoland. Qui abbiamo potuto ammirare il mondo del popolo che ha vissuto in età preistorica: un gruppo di cacciatori e pescatori che abitavano in questa zona ben sei mila anni fa: un viaggio nel tempo delle storie personali di gente che ha vissuto in questa zona… o potrebbe avere vissuto. Un filmato, all’ingresso, documenta i territori in origine, come vivevano gli abitanti, come si sono recuperate dall’acqua vaste zone di terra su cui poi si sono costruiti quelli che poi sono diventati i primi agglomerati urbani e i successivi grattacieli delle città.

Il lago IJssel (IJsselmeer) era in precedenza il Zuiderzee e serviva quale collegamento indispensabile per la reti di trasporto, quella in cui molte imbarcazioni si trovarono ad affrontare mari tempestosi. Quando il Zuiderzee è stato bonificato, è stato scoperto un tesoro archeologico, si tratta del più grande cimitero di navi su terra secca di tutto il mondo. Il tema centrale del museo è il più grande progetto di bonifica mai realizzato: il progetto Zuiderzee nato sul tavolo da disegno di Cornelis Lely ed eseguito dai lavoratori di polder. Le esposizioni mostrano come si fa a sviluppare la terra appena recuperata e pongono delle domande sui quale sarà il futuro per questa zona. Il Nieuw Land detiene anche gli archivi di valore di questa provincia. Le decine di migliaia di fotografie, documenti, mappe, disegni e reperti archeologici conservati qui sono la base di tutto quello che si conosce del progetto. Viene documentata la lunga storia di Flevoland: partendo dai tempi preistorici e passando attraverso le onde turbolenti della Zuiderzee alla nuova terra che è stata creata con tale progetto.

Nella mostra permanente si impara di più sulla preistoria nel Flevoland, la lotta contro l’acqua, il passato e il futuro del territorio IJsselmeer. Qui abbiamo conosciuto come si sono venuti a formare i polder e tutti i dettagli del processo. Esposizioni permanenti ci hanno spiegato il funzionamento delle dighe e la cronistoria temporale e fotografica con dei pannelli che mostrano come si sono realizzate le opere idroingneristiche. Rappresentazione grafiche e plastici mostrano l’opera di prosciugamento, alcune proiezioni illustrano come si sono recuperate dall’acqua intere porzioni di terra, alcune fotografie storiche documentano le testimonianze del passato, i lavoratori all’opera nella bonifica del terreno, i resti preistorici e quelli di età più recente.

Ovunque vi sono spazi per i più piccoli che possono apprendere la storia olandese giocando e disegnando. Una speciale presentazione dei bambini permette loro di entrare nelle scarpe di un costruttore di dighe e degli archeologi. Esperimenti divertenti e giochi li guidano su una delle sfide chiave che devono affrontare i Paesi Bassi per tutta la loro storia: la gestione dell’acqua.

Nel Batavialand, il Nieuw Land, dal mese di luglio, si è fuso con l’altro museo adiacente di cui fanno parte il cantiere navale Bataviawerf e la nave Batavia appartenuta alla flotta della VOC, la Compagnia Olandese delle Indie Orientali. E’ possibile salire a bordo della Batavia per farsi un’idea della sua epoca gloriosa, conoscere dettagliatamente il controllo delle acque, la costruzione delle dighe, le attività di dragaggio e di bonifica per poi addentrarsi nella storia della navigazione e dell’industria navale olandese.

Della Batavialand fanno parte anche il porto e il molo di Batavia oltre che l’area adiacente di Batavia Stad Outlet Center in cui poter fare shopping.

Le cittadine olandesi della zona

Lungo la costa della Frisia abbiamo visitato cittadine, un tempo affacciate sullo Zuiderzee: Workum, Makkum, Hindeloopen e Stavoren. Sono delle pittoresche località portuali da scegliere per una piacevole passeggiata o per concludere la giornata con una cena sull’acqua. Altre località della zona esplorate sono state Harlingen, De Rijp e Makkum, Urk, Hoorn. In genere tutte le cittadine olandesi di questo tipo hanno in comune un porto in cui attraccano le belle imbarcazioni a vela, canali di acqua interni o periferici che le attraversano, le tipiche casette olandesi verdi a facciata inclinata, una chiesa, una piazza, locali tipici, un sistema di chiuse che permette ai canali navigabili il transito di barche: una sorta di ponte levatoio sollevante un tratto di strada che interrompendo il traffico cittadino delle auto si alza all’occorrenza. Quello che li differenzia è la storia caratteristica, le attrazioni, i musei, i monumenti. Ad esempio ad Hindeloopen è possibile visitare lo Schaatsmuseum in cui abbiamo scoperto la storia secolare del pattinaggio, il Museum hindeloopen in cui abbiamo ammirato gli ambienti (sala di ingresso, salotto, camere e cameretta) delle case in cui vivevano gli abitanti locali del XVII° secolo, la Chocolaterie Koldewijn, un negozio in cui allettare il palato per come fanno i dolci di cioccolata e l’Aald Hielpen, uno dei più antichi gruppi in costume tradizionali, canti e balli nei Paesi Bassi. A Stavoren hanno. come da noi, la chiesa di San Nicola, la NicolasKerk. All’ingresso, sebbene di modeste dimensioni, ci siamo imbattuti nell’Het Vrouwtje van Stavoren, una scultura raffigurante una vecchia donna, che sarebbe stata la più importante armatrice della città: la leggenda narra che un giorno sarebbe stata così arrabbiata perché una nave non tornò carica d’oro, da gettare in mare tutto il grano contenuto nella stiva, tanto da causare l’insabbiamento del porto Ad Hoorn, lungo i viali della cittadina, abbiamo scoperto kilometri di giostre, leccornie e dolciumi, frittelle e dolci tipici, tra chiese e monumenti: un vero paese delle meraviglie per i bambini. Ad Urk non è possibile non ammirare i bagliori del sole sull’acqua, il faro caratteristico e la marina che segue tutta la costa. Ad Harlingen abbiamo fatto un giro a piedi, segnalatoci dall’info tourist point VVV locale, tra le case dei proprietari di navi e capitani, nei veicoli tra le piccole abitazioni dell’equipaggio e degli artigiani per respirare l’atmosfera tra il seicento e settecento olandese. Gli storici fabbricati sono in perfette condizioni in quanto preservati nel tempo. Il tour parte, sulla Voorstraat, dal Municipio che fu costruito nel 1730, per terminare, dopo aver attraversato canali, ponti, il porto, monumenti e curiosità, sulla Heligeweg, all’incrocio tra la Grote a la Kleine Kerkstraaat dove si trovano nove piccole abitazioni che sono state realizzate approssimativamente da 200 anni.

Zaanse Schans

Termina questa bella avventura la località di Zaanse Schans, che anche se rientra tra le tappe turistiche che non avrebbero dovuto far parte di questo itinerario diverso dal solito, è stata scelta perchè si trovava ad appena 15 minuti dall’Aeroporto di Shiphol presso il quale rimaneva poco tempo per far rientro. Un percorso dei mulini a vento funzionanti, alcuni dei quali visitabili all’interno ci ha illustrato come è possibile ottenere dell’olio tramite il lavoro svolto dagli ingranaggi interni alimentati dalla forza del vento che agisce sulle pale. Nel percorso a zig zag che conduce tra le attrazioni potete visitare negozi di zoccoli e formaggi, acquistare souvenir. Attenzione, il parcheggio attiguo costa eur 10 anche se parcheggiate per 1 ora anziché tutta la giornata.

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Urk

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Hoorn

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De Rijp

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Afsluitdijk

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Schermermolens

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Stavoren

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De Weerribben-Wieden National Park

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Makkum

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Hindeloopen

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Schokland



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