L’isola indimenticabile

Non eravamo così convinti di andare in Giamaica e per vari motivi ma invece quello che abbiamo visto e vissuto ci ha letteralmente stregati tanto che progettiamo di tornare appena possibile. La bellezza della Giamaica, e specie quella della zona intorno a Port Antonio, ci ha stordito, il verde della natura così fitta, i fiori ovunque anche...
Scritto da: Benedetta 79
l'isola indimenticabile
Viaggiatori: in coppia
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Non eravamo così convinti di andare in Giamaica e per vari motivi ma invece quello che abbiamo visto e vissuto ci ha letteralmente stregati tanto che progettiamo di tornare appena possibile.

La bellezza della Giamaica, e specie quella della zona intorno a Port Antonio, ci ha stordito, il verde della natura così fitta, i fiori ovunque anche sugli alberi, le morbide colline, le montagne altissime coperte di bambù, le casette di legno con i colori pastello, le cascate, certe spiagge incantevoli talvolta deserte. E poi la sensazione sempre presente di essere in un posto con un anima forte e palpitante e non una semplice isola caraibica. E poi la musica bellissima a far da colonna sonora a questo film che è stato il nostro viaggio.

Volevamo vedere un po’ di tutto e grazie a suggerimenti di amici (veri aficionados dell’isola)ci siamo diretti anche verso zone inesplorate dove abbiamo scoperto una Giamaica completamente incontaminata.

Abbiamo girato l’isola con mezzi locali (quando possibile) auto a noleggio ed anche taxi privato.

Non abbiamo mai avuto un problema e l’isola non ci è parsa assolutamente pericolosa.

Abbiamo conosciuto un popolo spesso riservato, orgoglioso, ma anche allegro e molto gentile, con uno spiccato senso dell’humour.

Era nostra intenzione fare il giro completo dell’isola, ma a Port Antonio ci siamo fermati perché siamo stati conquistati dalla incredibile bellezza del luogo, niente di paragonabile al resto dell’isola.

Siamo arrivati a Montego Bay e ci siamo trasferiti per le prime quattro notti per riposo completo a Negril, alla Rock House nel West End (abbiamo avuto un prezzo scontato). L’albergo è davvero bello e suggestivo, con cottages sparsi sulla proprietà su una scogliera a picco sul mare da cui abbiamo goduto stupendi tramonti. La lunga spiaggia di negril sarebbe bella se fosse vuota. Mentre invece è appunto superturistica e supercementificata . Non è quello che noi vogliamo da un paradiso tropicale. Ma ce la aspettavamo esattamente così e quindi a prendere il sole e fare bagni ce ne siamo stati in albergo.

Prossima destinazione Montego Bay dove visitiamo le zone interne di questa parish dove ci sono numerose piantagioni storiche con colline ricche di pascoli, che pareva essere in una Inghilterra tropicale. Abbiamo soggiornato alla Caribic House, proprio niente di speciale, una scelta fatta un po’ in fretta e furia. Le piantagioni che abbiamo visitato erano tutte interessanti con coltivazioni tropicali, prevalentemente banani e noci di cocco,e piene di atmosfera e ci hanno fatto respirare un’aria di altri tempi: Barnett Estate, Belvedere estate, Greenwood Great House (incredibile vista sul mare) ed anche la Rose Hall Great House (che non è una piantagione ma una dimora “stregata”). Un posto che ci ha affascinato oltremodo è il Rockland Bird sanctuary, un luogo davvero unico con uccelli meravigliosi ed i colibrì che ti vengono vicinissimo. Un giorno intero lo passiamo visitando il Cockpit country che pur essendo piuttosto vicino a Montego sembra di essere in un altro mondo. Qua i paesaggi sono incredibili e ogni tanto si intravede il mare da dietro gli alberi, colline coniche, nomi buffissimi, una bellezza davvero unica.

Nel tornare verso Montego Bay visitiamo Falmouth che è molto interessante dal punto di vista architettonico, anche se molte costruzioni sono in stato di abbandono. Qui si ha l’idea di come doveva essere un tempo la Giamaica.

L’ultimo giorno il mio ragazzo decide per la pesca d’alto mare, molto cara ma divertentissima. Io vado alla Cornwall Beach, bel mare, atmosfera turistica ma un vero spasso. Ho passato tutto il tempo a scoraggiare i numerosi giamaicani rubacuori che mi assicuravano di essersi follemente innamorati di me.

Prossima tappa Ocho Rios dove soggiorniamo all’Hibiscus Lodge che è davvero un posto affascinante, anche questo arroccato su una scogliera con tutta una serie di livelli, giardino, piscina e ristorante. Ocho Rios non ci piace per niente con alti palazzi moderni, mostruose navi da crociera e orde di turisti americani che invadono le strade del centro. Le colline circostanti sono molto verdi e lussureggianti, ma le spiagge che abbiamo visto noi lasciano a desiderare. I due giorni ad Ocho Rios li passiamo a visitare i seguenti luoghi: Dunn’s River Falls, un po’ troppo turistiche e costruite, tuttavia belle anche perché raggiungono il mare in una spiaggetta. E poi si, ci siamo divertiti un mondoa risalirle. Lo Shaw Park Botanical Gardens, un parco grandissimo da cui si può godere una splendida vista su Ocho Rios e dove abbiamo potuto ammirare innumerevoli specie di fiori. Nine Miles, luogo di nascita di Bob Marley con il suo mausoleo ci ha un po’ delusi e per diversi motivi, ma in particolar modo ci ha disturbato per questo insistente tentativo di speculazione sulla sua memoria. Inoltre il viaggio per raggiungerlo è stato lungo e costoso. Un posto che ci è piaciuto davvero tantissimo è stato il Wassi Art Pottery Works, un laboratorio di ceramiche dove si può assistere a tutte le fasi della lavorazione. Gli oggetti sono bellissimi e non posso andare via senza acquistare un vaso che temo ci scoccerà per il resto della vacanza.

Di nuovo in partenza e questa volta per Port Antonio dove progettiamo di dedicarci al mare dato che ci hanno detto che qui ci sono le spiagge più belle della Giamaica. Ora noi non sappiamo esattamente quando è iniziato il Portland, ma vi posso dire che da un certo punto in poi si è incominciata a vedere un’esplosione di vegetazione che lambiva la strada. Insomma un altro mondo, una vera reale meraviglia con una incredibile brillantezza di colori e luci. Il paese di Port Antonio carinissimo, in tipico stile coloniale ed inserito in una cornice naturale assolutamente meravigliosa. Qui abbiamo soggiornato a Search-Me-Heart che si trova a Drapers, una decina di minuti da Port Antonio. Ora questo posto ci ha davvero conquistati e per diversi motivi. Innanzi tutto è comodissimo perché è sulla strada principale, ma la casa è abbastanza distanziata da non sentire rumore di auto. In più è vicinissimo a tutte le spiagge. La casa è luminosa e piena di finestre. E’ circondato dal verde ed ha un bellissimo giardino pieno di fiori di ogni tipo. E’ vicino al mare e quindi ti arriva una piacevolissima brezza. Ma ciò che ci ha veramente stupito è la pulizia e la freschezza del luogo, anche perché gli alberghi ai tropici hanno spesso qualcosa di trasandato, qualcosa che non va. Qui invece materasso e cuscini comodissimi, lenzuola candide e profumate. E tutto questo solo per 50 dollari a notte con la colazione! I due proprietari Rosanna e Yellow Culture sono carinissimi e tanto gentili. Culture è unico, dolcissimo e pieno di attenzioni, si è così tanto prodigato in ogni modo per farci felici (acqua di cocco direttamente dall’albero nel giardino, pesce fresco appena pescato cucinato alla griglia etc etc) per informarci e farci vedere tutto ciò che riguardava la Giamaica. Ed in più ci ha regalato anche delle collanine e cd!!! Fatto sta che la bellezza che ci circondava ed il soggiorno così estremamente piacevole nella guesthouse ci ha stoppato il resto del nostro progetto di viaggio. Dovevamo stare 5 giorni, siamo invece rimasti per 11.

I dintorni sono da lasciarti a bocca aperta. Vegetazione superlussureggiante e fiori tanti fiori. Colline verdissime a profusione e sullo sfondo le bellissime Blue Mountain.Abbiamo visto spiagge meravigliose: Frenchman’s Cove, San San e Winnifred tutte con acque limpidissime e dai colori spettacolari e tutte circondate dal verde e pochissimo affollate. Frenchman’s Cove è uno spettacolo: un parco con il suo corso di acqua dolce trasparente che si getta nel mare e la sua spiaggia di sabbia bianca. Quando l’abbiamo visto la prima volta abbiamo pensato che fosse il giardino dell’eden. Ah ed in più non c’è nessuno che tenti di venderti qualcosa. San San bella con la sua Monkey Island ed un mare favoloso dove abbiamo visto tantissimi pesci facendo lo snorkeling. Winnifred altro spettacolo, spiaggia per locali piena di colore, alberi sulla spiaggia e mare splendido. Ah, e cibo squisito da Cinthia.

E la Blue Lagoon: che posto è quello, non so quante foto abbiamo scattato a quell’acqua verde smeraldo che cangiava in mille sfumature di verde ed azzurro con intorno la giungla.

Abbiamo visto cascate di ogni tipo: le Reach Falls (belle belle belle e non c’era nessuno), le Somerset ed altre cascate sulle Blue Mountain. Sulle Blue Mountain abbiamo visto piantagioni di caffe e visitato case di veri agricoltori ed assistito alla lavorazione del caffè.

Abbiamo navigato sul Rio Grande tra bambù ed in una fitta cortina di verde e ci siamo stupiti che potesse esistere un tale silenzio, solo lo stormire delle fronde ed il canto degli uccellini.

Siamo stati anche a Kingston e visitato il Museo di Bob Marley (il suo studio) dove siamo riusciti a sentire un po’ di più l’aleggiare del suo spirito nel luogo anche perché qui è dove lui passava tutte le sue giornate.

Abbiamo conosciuto tanta gente del luogo ed abbiamo avuto una sensazione di appartenenza, di vivere davvero la Giamaica. La scocciatura dei venditori, che ti fa sentire così turista, è quasi inesistente. Il mio ragazzo, appassionato di pesca, è spesso andato a pescare con dei ragazzi di Drapers (gratis) ed è stato felicissimo.

Insomma quegli undici giorni sono passati troppo alla svelta e la sera prima di partire mi veniva da piangere, non me ne volevo andare da quel paradiso. Ma Francesco, solitamente contrario a ritornare in un uno stesso posto, mi ha promesso che ritorneremo e presto. E così l’addio a tutta quella meraviglia è stato meno triste.

Adesso qui, nel grigiore della città, guardo le foto scattate in Giamaica e tutti quei colori mi illuminano il cuore. E non posso fare a meno di ammettere che quell’isola mi manca terribilmente.



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