L’isola di smeraldo

Viaggio in Sri Lanka Il 18/3, ancora una volta ci troviamo Francesca, Manu ed io a Fiumicino, destinazione Sri Lanka. Mettiamo piede a Colombo all’alba del 19. Un breve riposo in albergo e cominciamo il giro della capitale, disordinata caotica e con quasi nulla di interessante. Purtroppo l’operativo voli dall’Italia non è comodo, e quindi...
Scritto da: tittyeroby
l'isola di smeraldo
Partenza il: 18/03/2003
Ritorno il: 03/04/2003
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 
Viaggio in Sri Lanka Il 18/3, ancora una volta ci troviamo Francesca, Manu ed io a Fiumicino, destinazione Sri Lanka. Mettiamo piede a Colombo all’alba del 19. Un breve riposo in albergo e cominciamo il giro della capitale, disordinata caotica e con quasi nulla di interessante. Purtroppo l’operativo voli dall’Italia non è comodo, e quindi la sosta è necessaria.

Il 20 cominciamo il giro dell’isola. Il nostro autista-guida ci attende per andare alla scoperta della verde isola.

La prima parte del ns.Viaggio ci porterà verso Dambulla, Sigiriya, Mintale,e le antiche capitali Polonnaruwa, Anuradapura, Kandy.

La prima visita è per Mihintale, un luogo molto suggestivo e di grande importanza spirituale per i Singalesi qui si sviluppò il Buddismo. Il re di Anuradapura nel 247 a.C. Incontrò Mahinda, figlio dell’imperatore Indiano Ashoka, e si convertì al Buddismo.Una serie di rampe ci conducono al Dagoba Ambastale che sorge sul luogo ove si incontrarono il re e Mahinda.

Un numero enorme di Singalesi si recano perennemente in visita a questi luoghi anche per portare offerte ai monaci Ci dirigiamo quindi verso Polonnaruwa, un luogo bellissimo, immerso nel verde, fu capitale nel X secolo, sotto la distania Chola. , scacciati i Chola dall’isola, la capitale rimase ancora in questa città, .Il re Parakramabhu I portò la città al massimo del suo splendore, eresse grandi costruzioni, il top è la grande cisterna Parakrama Sarnudra (mare di Parakrama) che rende il luogo molto suggestivo.

Il Vatadage, tempio circolare con statue del Buddha con all’ingresso la più bella pietra di luna dee Sri Lanka.

Il Gal Pota (libro di Pietra) ( foto), Satmahal Prasada, con i suoi piani a scalare, come una piramide a gradoni, l’Atadage, sono alcuni degli edifici che si trovano all’interno del Quadrangolo.

Non è facile descrivere il senso di pace che ti trasmettono questi luoghi, nonostante il caldo ed il sole cocente.

La seconda capitale è Annuradapura, la città occupa un’aerea molto vasta, e pertanto più dispersiva di Polonnaruwa, e meno facilmente apprezzabile ( a mio parere).

Il punto di partenza è il sacro albero del Bodhi, cresciuto da una piantina portata da Bodhgaya, in India, dalla principessa Sangamitta, sorella di Mahinda.. L’albero, meta di continuo pellegrinaggio di migliaia di fedeli che portano le loro offerte, specialmente nei giorni di “poya” (la festa di luna piena).

Alcuni dagoba, sono in restauro da tempo memorabile.

Abhayagiri, Jetavanarama, Mirisavatiuya, Ruvanvelisaya sono alcuni dei dagoba più importanti.

La visita a Dambulla, con i suoi magnifici templi rupestri, ci affascina. L’ingresso, non è all’altezza dell’interno,( ma è l’unica cosa fotografabile, nelle grotte infatti vietato scattare foto) Le cinque grotte contengono più di 150 raffigurazi0ni di Buddha. Nella grotta n.2 convivono le due religioni principali del Sri Lanka, vi sono infatti, oltre le statue del Buddha, numerose statue di divinità indù.

Una di queste grotte è rimasta chiusa per parecchi anni,perché una turista europea, si è seduta sulla statua del Buddha, facendosi fotografare, con conseguente espulsione dal suo paese, e un anno di carcere della sua guida. Ed oggi è vietato fare foto.

Sigiriya è spettacolare, innanzi tutto per i giardini acquatici che si trovano alla base della rocca, che si erge maestosa a picco sulla giungla, e poi per il senso di pace che aleggia in tutto il sito.

In passato un gigantesco leone di cui restano solamente le zampe, che sono di una maestosità indescrivibile, portava alla sommità della rocca. Dove si trovava il palazzo. Lo splendido palazzo,con un laghetto, ed il trono di pietra del re che guarda la giungla sottostante, fu costruito da Kasyapa, che vi si rifugiò dopo avere ucciso il re di Anuradapura, di cui era figlio illegittimo, temendo la reazione del figlio legittimo. Abbandonato da Kasyapa, andò in rovina, fu ricoperta dalla giungla, e riscoperta solamente durante la dominazione britannica.

Magnifica la nicchia con le pitture delle fanciulle, unico esempio in Sri Lanka, di pittura antica non religiosa.

Rimangono solamente 22 degli oltre 500 ritratti che ornavano la rocca.

Adesso ci aspetta Kandy, con il suo “ Tempio del dente”. Si passano diversi controlli per accedere al Tempio, che per la verità mi ha lasciato un poco indifferente (non sono Buddista..) Bellissime le danze Kantiane cui assistiamo la sera, emozionante l’uomo “mangiafuoco”, e quello che cammina sul fuoco.

Proseguiamo con la visita all’orfanatrofio degli elefanti. In Sri Lanka il governo recupera i piccoli orfani e li assiste a Pinnawala, il luogo è affollatissimo di bambini in estasi davanti ai piccoli che prendono il latte dal biberon.

Ci rechiamo poi ai bellissimi “Royal Botanical Gardens”, con la magnifica serra di orchidee.

Per arrivare al “TOP” del ns. Viaggio, la salita all’Adams Peak. A Nuwara Elyia, un graziosissimo lembo di Inghilterra trasportato in Sri Lanka, ci esortano a fare il pellegrinaggio all’Adam’s Peak la montagna sacra .Solo così, ci dicono, possiamo comprendere la profonda fede buddista dei cingalesi, e la loro spiritualità. Sulla sommità viene venerata l’orma del piede di Buddha( che in verità non si vede, perché coperta da stoffa). Pellegrini di ogni età affrontano la faticosa salita, intonando canti, e fermandosi lungo la strada ai vari templi.

Siamo partite a mezzanotte, in una serata illuminata dalla luna piena, per arrivare in cima, stremate, un poco prima dell’alba.Dopo essere anche attaccate dalle sanguisughe (non sapevamo che bisognasse spalmarsi un unguento locale..) La salita è veramente faticosa, tanto da trasformare le nostre gambe in pilastri di cemento armato, ma arrivando lassù godiamo di una vista veramente mozzafiato, e l’alba che arriva, con i suoi splendidi colori, ci ripaga degli oltre 8.000 gradini che abbiamo salito, e che… dovremo ridiscendere.

Ma oggi, a distanza di tempo, posso dire di essere contenta di avere effettuato questa escursione.. Che anche se super faticosa, ci ha permesso di capire molto.

Proseguiamo verso le bellissime bianche spiagge del Sud. Ci fermiamo qualche giorno ad Unawattuna, ci rilassiamo con magnifiche nuotate nell’Oceano Indiano, con massaggi Ayurvedici, ma non disdegnamo escursioni a Galle, Welligama, per ammirare la statua di Kustaraja.

Una notte aspettiamo l’arrivo delle tartarughe a Rekawa, che vengono a deporre le uova, ed ammiriamo il grande lavoro che svolge il TCP per proteggere le piccole tartarughe nei primi tre giorni di vita.

Arriva così il giorno della partenza. Si parte sempre con il cuore stretto. Lasciamo un paese bellissimo, con una natura rigogliosa, ed ancora abbastanza incontaminata, una popolazione gentile, cordiale, affettuosa. Le vacanze sono così, una parentesi che si chiude, tanti ricordi che rimangono, e la ricerca di conoscenti e non, con cui potere parlare di quello che hai visto.



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche