L’isla bonita

Già da tempo progettavamo di fare questo viaggio, almeno 6 o 7 anni, da quando avevamo letto casualmente di quest’isola su una rivista di viaggi alternativi; e sempre casualmente, sfogliando il catalogo di un famoso tour operator, l’occhio si è fermato sulla pagina giusta: isola della Palma, speciale viaggio+soggiorno, cosa chiedere di...
Scritto da: Fabrizio Barbieri
l'isla bonita
Partenza il: 09/01/2006
Ritorno il: 23/01/2006
Viaggiatori: fino a 6
Spesa: 2000 €
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Già da tempo progettavamo di fare questo viaggio, almeno 6 o 7 anni, da quando avevamo letto casualmente di quest’isola su una rivista di viaggi alternativi; e sempre casualmente, sfogliando il catalogo di un famoso tour operator, l’occhio si è fermato sulla pagina giusta: isola della Palma, speciale viaggio+soggiorno, cosa chiedere di più? Detto fatto, a gennaio si parte con charter Milano-Lanzarote-Santa Cruz della Palma (la capitale), partecipanti io, mia moglie e la nostra bimba.

La nostra base di partenza è il villaggio Princess a Fuencaliente (veramente ottimo), all’estremità sud dell’isola, isola che di per sé è abbastanza piccola per cui, anche se le strade sono un poco tortuose (ma comunque in ottimo stato) abbiamo deciso di noleggiare un auto e visitare ogni giorno una zona diversa.

Premetto che il turismo è ancora poco sviluppato, fattore (a mio modo di vedere) che permette di godere ancora di un contatto più rilassante con il luogo e le persone che lo abitano.

L’economia è basata sulla coltivazione delle banane (i palmeti sono presenti ovunque nella regione insulare), sulla produzione di vino ed altre attività collaterali, l’industria è praticamente nulla e ciò ha fatto sì che molte zone si siano preservate intatte.

Il clima è sempre mite ed asciutto (la temperatura oscilla tra i 15-16 gradi di notte e i 22-24 di giorno), le piogge, che pur ci sono, non lasciano strascichi e l’aria rimane limpida, grazie al vento pressoché costante ma non fastidioso.

Il nostro itinerario ci ha portati a visitare dapprima le due cittadine maggiori, Santa Cruz (sulla costa Est) e Los Lanos all’opposto. La prima conserva ancora tipici esempi di balconi in legno di stampo spagnolo, molto belli e caratteristici, nonché diversi edifici d’epoca. La città è comodamente visitabile in quanto i principali edifici sono affacciati lungo Calle O’Daly, la via principale che attraversa il centro storico, ed il lungomare. Poco lontano dal paese vi è poi il luogo dove sorge la chiesa di Las Nives, al cui interno è custodita l’immagine della Madonna omonima, santa protettrice dell’isola e oggetto di grandiosi festeggiamenti ogni 5 anni.

Los Lanos è forse meno caratteristica ma vale comunque la pena visitarla, non fosse altro che per passeggiare lungo il corso principale e mischiarsi al piacevole caos che la pervade, dando un’occhiata anche alla bella chiesa di N.Tra S.Ra De Los Remedios.

Poco prima di arrivare in paese consiglio una sosta presso il borgo di Las Manchas dove si trova la caratteristica plaza La Glorieta, caleidoscopio di colori e sculture realizzate da un famoso artista locale.

Come avrete capito, il piatto forte di La Palma non sono però città, arte o musei, bensì la natura nelle sue diverse espressioni.

Si parte dalla “route de volcan”, itinerario che parte dal centro dell’isola (rifugio Pilar) e conduce, dapprima attraverso pinete e poi sul filo di cresta, lungo la dorsale vulcanica nord-sud che divide l’isola, arrivando a Fuencaliente, al vulcano San Antonio e al Teneguia (la cui ultima eruzione risale al 1979…) Ricordatevi sempre che il vento la fa da padrona ma, se la giornata è serena, la vista sulle due coste ed i vulcani è spettacolare.

Altro luogo molto visitato (raggiungibile in auto) è la “Cumbrecita” da cui, con una breve passeggiata, si arriva sul bordo della “Caldera di Taburiente”, un’enorme depressione che occupa buona parte del territorio centrale dell’isola; contrariamente a quanto si crede, tale depressione non è il fondo di un unico cratere bensì il risultato di uno slittamento delle falde superficiali verso il mare; gli eventi atmosferici e i secoli hanno fatto il resto, permettendoci di ammirare questa grandiosa opera della natura.

Molto gradevole è anche la passeggiata a Los Tilos, riserva della biosfera, dove sopravvive una nutrita popolazione di alberi laurasilva: è una vera e propria immersione nella natura, tra felci e arbusti rigogliosi. In zona si rivela interessante fare una capatina al paese di San Andrés, piccolo ma con una bella piazza in stile e le sue viuzze strette e acciottolate.

Il pezzo forte è comunque la salita al Roque de los Muchachos, in poco meno di 40 km si raggiunge la ragguardevole altitudine di 2426 mt, lasciandosi alle spalle dapprima il mare, poi le pinete per arrivare sulle praterie di alta quota dove la temperatura, in questo periodo dell’anno, fatica a superare lo zero termico. Prova ne è che i primi giorni dal nostro arrivo la strada per l’osservatorio astronomico sito in vetta era chiusa a causa delle tempeste di neve, situazione che però ci ha regalato uno spettacolo unico la settimana seguente quando, arrivati in cima, il ghiaccio ricopriva rocce e vegetazione, ricamando mille giochi di luce.

Se ne avete tempo (e voglia) vi consiglio anche l’escursione che porta al Pico de la Nieve (2,239 mt) da cui si gode di una vista a 360 gradi sulla caldera ed anche, col cielo terso, sulle isole di Tenerife, Hierro e Gomera.

Tornando abbiamo percorso la costa ovest, attraversando distese di mandorli e peschi fioriti nei dintorni di Puntagorda, visitando il tranquillo paese di Tijarafe e arrivando giusto in tempo per goderci un tramonto spettacolare dal Mirador del Time, spuntone di roccia che sovrasta i paesi di Los Llanos e Tazacorte.

Colgo l’occasione per puntualizzare che l’aria cristallina di quest’isola ci ha omaggiato diverse volte di tramonti grandiosi e arcobaleni intensi, non per niente l’isola è meta di diverse spedizioni scientifiche che sfruttano proprio questa peculiarità per studi metereologici ed astronomici.

Per gli amanti del mare la zona sicuramente da non perdere è quella a sud di Tazacorte, le spiagge di Puerto Naos e Charco Verde sono le più frequentate e piacevoli. La seconda, in particolare, è di sabbia fine per cui invoglia a stendersi per la tintarella ed inoltre, incredibile ma vero, ci ha convinto a bagnarci nelle acque dell’oceano (per la verità meno fredde di quello che pensavo).

Gli ultimi giorni di vacanza li abbiamo trascorsi completamente in relax e a tal proposito vi suggerisco la visita alla zona del faro di Fuencaliente (dove si produce il sale del Teneguia, un souvenir carino e non costoso da riportare in Italia). Le sue spiagge nere vulcaniche, molto affascinanti e poco frequentate, sono un ottimo luogo per rilassarsi e prendere il sole in tranquillità In conclusione, posso dire che abbiamo trascorso due settimane molto piacevoli e dense, su un’isola poco conosciuta ma con una varietà di paesaggi, in rapporto alla sua estensione, impareggiabili.

Sicuramente non ho detto tutto ma adesso tocca a voi scoprire questo piccolo gioiello…E allora…Buon viaggio!



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