L’Inghilterra più profonda: campagna e colline, tra Diana e Shakespeare

Un tour britannico da ovest a est: Althorp House, Stratford-upon-Avon, le Cotswolds e Salisbury
Scritto da: Stefano85
l'inghilterra più profonda: campagna e colline, tra diana e shakespeare
Partenza il: 14/07/2018
Ritorno il: 21/07/2018
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
Ascolta i podcast
 

Il mio ennesimo viaggio in Gran Bretagna, a conferma della grande passione per questo paese, inizia insieme alla mia compagna sabato 14 luglio.

Partiamo da Malpensa, con Easyjet, alla volta dell’aeroporto londinese di Luton, situato a una manciata di chilometri da Bedford, dove ci attendono due nostri amici inglesi per ospitarci nella prima notte di vacanza. Aereo prenotato con largo anticipo, in febbraio, alla modica cifra di 36 euro a persona. Purtroppo, partiamo con un notevole ritardo dovuto a non meglio precisati problemi di equipaggio: decollo previsto alle 19.10 e avvenuto in realtà tre ore dopo.

Giunti a Luton, raggiungiamo la stazione con un bus subito fuori dall’aeroporto (direzione Luton Parkway) e arriviamo in stazione a Bedford dove ci attendono i nostri amici. Il week-end ci riserva una gradita sorpresa: ogni due anni, nella cittadina inglese, molto carina e fornitissima di tutto, c’è la festa sul fiume, un grande party con giochi d’acqua, stand e divertimenti vari che richiama tantissime persone anche da fuori città. Trascorriamo dunque la giornata in mezzo a sfilate e stand gastronomici, in una atmosfera davvero festaiola, prima di muoverci, l’indomani, verso Stratford-Upon-Avon (in treno, per i collegamenti visitate nationalrail.co.uk), la cittadina di nascita di Shakespeare. Restiamo due notti, all’Hampton Lodge, un B&B con il proprietario, Michael, davvero molto gentile e disponibile. Stratford è una città che poggia sul fiume Avon, tornato navigabile da quelle parti negli anni Sessanta, e circondato da verde e punti di passeggiata molto suggestivi. È una cittadina molto piccola, perlomeno nel suo centro, che si può visitare in non più di due ore. Pub, negozietti, la cattedrale e soprattutto lo Shakespeare Birthplace, dove il drammaturgo nacque, visitabile al prezzo di 18.50 sterline a persona, con biglietti prenotati sul sito con largo anticipo. La visita non è guidata, dunque ci si può muovere liberamente in queste stanze di un edificio del 1500 muovendosi tra i soffitti bassi e le scale strette, con i pavimenti di legno a scricchiolare sotto i piedi. La visita è molto consigliata, per sapere davvero tutto sulla storia dello scrittore e la sua vita anche con l’ausilio della tecnologia e di reperti originali. All’esterno della casa, nel retro, un grazioso giardinetto ospita rappresentazioni shakespeariane che si possono richiedere direttamente sul posto ai due attori che si occupano di recitarle.

La tappa successiva del nostro tour è Northampton, cittadina poco sopra Bedford da dove eravamo partiti, ma la utilizziamo solo come tappa di appoggio a Long Buckby, una piccola località a soli dieci minuti di distanza che sarà trampolino di lancio per la visita alla tenuta di Althorp, in aperta campagna, di proprietà degli Spencer. Vi dice nulla questo cognome? Già, la tenuta in cui ha abitato per qualche anno Lady Diana, prima di trasferirsi a Londra in un appartamento condiviso con delle amiche e poi a Kensington Palace con l’erede al trono, Carlo, prima del divorzio. Da Long Buckby prendiamo un taxi che ci apre la visuale sul Northamptonshire, in aperta campagna, in direzione di Althorp. Prima però, il taxista ci accompagna, attendendoci all’esterno, alla chiesa di Great Brington, il luogo in cui si ipotizza sia sepolta Lady D: ai più è noto infatti che i resti di Diana riposino nell’isoletta al centro del Lake Oval, un laghetto artificiale all’interno della tenuta che stiamo andando a visitare. In realtà, la chiesa in questione accoglie la piccola cappella della famiglia Spencer, e per molti, tra cui un personaggio occhialuto che ci aveva avvicinato mentre aspettavamo il taxi, è quello il reale luogo in cui si trova Diana. Entriamo, ed il silenzio è pungente. Il tributo alla Principessa scomparsa nel 1997 è tangibile anche dal libro dei visitatori, pieno di firme al 31 agosto 2017, nel ventennale della scomparsa.

Arriviamo con molto anticipo ad Althorp (apre alle 12) e, seppur con un po’ di confusione organizzativa, ritiriamo i biglietti già precedentemente prenotati online. La vista è mozzafiato: siamo immersi nella campagna in un luogo di pace e silenzio. Visitiamo il palazzo e le sue grandi stanze in circa un’ora e mezza, con una guida molto preparata che ci fa passare attraverso le stanze più importanti del palazzo, tra libri, arazzi, e un numero indecifrato di dipinti. Poi usciamo, e ci dirigiamo verso il lago, in un’oasi di verde e alberi dalla folta chioma. Su una delle incurvature del lago c’è un tempietto dedicato a Diana, alla quale la gente porta omaggio. Un luogo di pace e serenità dove anche i giardini di lavanda la fanno da padrone. Lasciata Althorp, è la volta di trasferirsi verso un altro verde, quello delle Cotswolds. La zona collinare ritenuta patrimonio naturale del paese, è uno dei punti più visitati dell’Inghilterra, con le sue stradine e i cottage in muratura stile Tudor, laghetti e pendii mozzafiato. Alloggiamo a Fairford, al Waitin Hill: una sorta di fattoria, una casa abitata da un arzillo signore anziano che ci accoglie a braccia aperte e ci riserva una camera matrimoniale bellissima, con vista direttamente sull’aperta campagna. Il paese è piccolo ma fornito di tutto e lo giriamo in lungo e in largo immersi in nuovo silenzio e in una immensa pace. E’ consigliabile però, noleggiare un automobile e dedicare un intero viaggio alle Cotswolds: date le numerose località da visitare, non abbiamo potuto recarci in paesi gioiello di quella zona d’Inghilterra come Burton on the Water, Chipping Campden, Bibury e Snowhill.

L’ultima tappa del nostro viaggio è Salisbury: che meraviglia! Consigliatissima una visita e anche trascorrerci una notte. Alloggiamo al King’s Head Inn, un hotel che a piano terra ospita il Wetherspoon, la famosa catena di pub, con prezzi più che abbordabili. Salisbury è una graziosa cittadina fatta di vicoli colorati e resi ancor più preziosi dalle fioriere appese sui lampioni al centro delle strade, colma di giovani e con una delle più belle cattedrali che si possano visitare. La cattedrale di Salisbury, opera costruita in una trentina d’anni nel tredicesimo secolo, è un gioiello del gotico inglese: aperta dalle 9 alle 17, si può visitare anche durante le funzioni, ed è ciò che capita a noi. La fontana al centro della chiesa è da non perdere, così come il plastico visibile su una delle due navate laterali che ne descrive la costruzione passo a passo. Ma il vero punto forte è il chiostro esterno che porta alla Chapter House, la grande cappella dove è contenuta una delle quattro copie esistenti della Magna Charta, il documento del 1215 che limitava il potere di Giovanni Senzaterra e tutelava la Chiesa e i baroni. All’interno della cattedrale, purtroppo, non è possibile fotografare.

Ne approfittiamo, la mattina seguente, anche per un pic-nic sul prato circostante la cattedrale, che la mancanza di pioggia da due mesi, ha pitturato di giallo al posto del consueto verde brillante, tipico del posto, stessa situazione osservata spesso in aperta campagna.

In conclusione, un tour molto più caratteristico dei soliti luoghi urbanizzati: la vera Inghilterra, l’essenza di un Paese sempre meraviglioso da visitare, da soli, in coppia, così come con gli amici.

Guarda la gallery
inghilterra-zr6we

L'Inghilterra più profonda: campagna e colline, tra Diana e Shakespeare



    Commenti

    Lascia un commento

    Leggi anche

    Video Itinerari