L’incanto di parigi

Prima di raccontare il nostro viaggio a Parigi dobbiamo premettere che questa città non ci aveva mai ispirato e non avevamo mai pensato di poterla visitare. L'unico motivo che ci ha spinto è l'aver trovato un volo low cost Ryanair veramente a basso prezzo, altrimenti avremmo sicuramente scelto un'altra destinazione. Avevamo così poca voglia di...
Scritto da: swan77
l'incanto di parigi
Partenza il: 23/08/2005
Ritorno il: 26/08/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 500 €
Prima di raccontare il nostro viaggio a Parigi dobbiamo premettere che questa città non ci aveva mai ispirato e non avevamo mai pensato di poterla visitare. L’unico motivo che ci ha spinto è l’aver trovato un volo low cost Ryanair veramente a basso prezzo, altrimenti avremmo sicuramente scelto un’altra destinazione.

Avevamo così poca voglia di andare che più volte siamo stati tentati dall’annullare il viaggio. E’ quindi molto sorprendente (e ne siamo ancora allibiti) il fatto che ce ne siamo innamorati e che stiamo già progettando di tornarci presto!! Incominciamo dall’inizio. Il volo in partenza da Bergamo era alle 06.30, per cui ci siamo dovuti alzare in piena notte (sigh: sveglia ore 03.30) e ancora molto insonnoliti ci siamo diretti verso l’aeroporto.

Il volo è partito in anticipo e il viaggio, nonostante il brutto tempo (in pratica abbiamo visto solo nuvole tutto il tempo) è stato molto comodo.

Siamo atterrati a Parigi Beauvais alle 07.50. L’aeroporto è molto piccolo, c’è un solo nastro per i bagagli, quindi siamo riusciti a ritirare la nostra valigia molto rapidamente e abbiamo seguito le indicazioni per comprare il biglietto del bus navetta che ci avrebbe portato a Port Maillot (l’ufficietto è all’esterno e il rivenditore parla italiano). Costo del biglietto: Eur. 13.= (andata e ritorno il doppio). I bus aspettano tutti i passeggeri del volo Ryanair, anche perché è l’unico modo di raggiungere Parigi (Beauvais è a circa 70 Km).

Il tempo era veramente brutto, noi ci eravamo informati su Internet e avevamo già visto che le temperature non erano molto alte, nonostante fossimo ad Agosto (ma del resto anche in Italia non faceva molto più caldo..).

Il viaggio è durato circa 1.30h e appena prima di entrare in città abbiamo visto sullo sfondo la Tour Eiffel, cosa che ci ha fatto un certo effetto (poi abbiamo scoperto che è talmente alta che “sbuca” in molte zone della città, anche dal nostro albergo!).

Grazie alla cartina che ci hanno dato quando abbiamo acquistato i biglietti abbiamo raggiunto la metropolitana e lì abbiamo deciso che ci conveniva prendere il carnet da 10 corse (Eur. 10.70, si può pagare con carta di credito). Per quanto riguarda la lingua, confessiamo di non sapere un parola di francese (io ho studiato inglese e tedesco), nemmeno per sopravvivere e nonostante tutto quello che ho letto dei parigini devo ammettere che sono stati sempre disponibili, simpatici, gentili e parlanti inglese! (Anzi, se potevano anche in Italiano!!). E’ vero che con i turisti è nel loro interesse fare i simpatici, ma abbiamo trovato persone gentilissime anche in stazione (alle quali poteva anche non interessare fare le gentili con i turisti).

Abbiamo quindi raggiunto il nostro albergo (Sevres Montparnasse) e qui è stata l’unica nota negativa del nostro viaggio. Avevo prenotato sul sito www.Venere.Com dopo aver letto molti commenti positivi e sul buon rapporto qualità/prezzo. Purtroppo noi non siamo stati altrettanto fortunati. Al nostro arrivo (h. 11.00) ci è stato detto che la nostra camera non era ancora pronta e che avremmo potuto averla solo dopo 2 ore!! Per fortuna si sono mossi a compassione, perché dopo pochissimo ci hanno detto che era pronta e siamo entrati. In pratica ci hanno sistemato non nel corpo centrale ma nel piccolissimo cortiletto esterno dove c’erano quattro stanzette minuscole (ma a queste eravamo preparati, sappiamo che a Parigi le camere sono microscopiche). Non eravamo invece pronti alla sporcizia che abbiamo trovato, al fatto che sulla moquette ci fossero moltissimi peli bianchi e sulla coperta dei lunghi capelli neri. La minuscola finestra non faceva entrare luce sufficiente e tutto era vecchio e nero di umidità: il bagno infatti non aveva l’aspiratore e non si riusciva a creare un ricircolo d’aria per far uscire la condensa. La doccia aveva un telo di stoffa che forse un tempo era bianco e che non abbiamo mai tirato per paura che ci si appiccicasse addosso. I muri non erano in muratura e sentivamo tutto quello che avveniva nella stanza vicino (io poi ho temuto tutto il tempo che divampasse un incendio).

Eravamo davvero pronti al peggio, ma questo superava di gran lunga le nostre più nere previsioni!! Probabilmente chi era alloggiato nelle altre stanze stava meglio, perché altrimenti non ci piegheremmo i commenti positivi. Le lenzuola erano però pulite e gli asciugamani venivano cambiati tutti i giorni.

Siamo quindi usciti subito e siamo partiti alla scoperta di Parigi, dopo aver comprato la prima delle innumerevoli baguette che abbiamo mangiato durante il nostro soggiorno e che sono buonissime, anche se un po’ caloriche, vista la presenza di burro e maionese!! Prima tappa: Notre Dame, siamo scesi alla fermata di Citè , (anche se la fermata della metro più adatta è sicuramente St-Michel) dove abbiamo trovato un particolare mercatino che vendeva un sacco di cose carine e che ci siamo ripromessi di visitare con calma più tardi. Ci siamo quindi diretti a Notre Dame dove ci siamo messi in coda per entrare (la coda era veloce, non come quella per salire sulla torre, lunghissima!). L’interno è davvero spettacolare, a me piace molto lo stile gotico e questa famosissima chiesa teatro di importanti eventi storici (incoronazione di Napoleone per citarne uno) lo incarna benissimo.

All’uscita ci siamo diretti verso i negozietti di souvenir, che in effetti vendono tutti le stesse cose, ma a noi piace entrare a curiosare e così ce li siamo fatti tutti.

Abbiamo attraversato il ponte e ci siamo diretti verso il Louvre, che però non abbiamo visitato (perché questa volta non avevamo davvero tempo), anche da fuori ci siamo resi conto che è immenso, solo per oltrepassarne il perimetro ne abbiamo dovuta fare di strada! Siamo quindi entrati nei giardini delle Tuileries, in cui ci siamo seduti a riposare su comodissime sedie di ferro che si possono spostare a piacimento da un punto all’altro del parco. Eravamo veramente distrutti e questa sosta ci ha fatto riprendere e nel contempo abbiamo potuto ammirare questi bellissimi giardini. Abbiamo ripreso il nostro tour e siamo arrivati in Place de la Concorde (dove è stata ghigliottinata Maria Antonietta), con al centro l’obelisco proveniente da Luxor. Da qui si ha una spettacolare vista a ovest degli Champs Elisees fino all’Arco di Trionfo, a est dei giardini e a nord della Madeleine.

Abbiamo deciso di incamminarci a piedi verso l’Arco di Trionfo (Mauro diceva che era troppo lontano, ma io lo vedevo là in fondo e non mi sembrava così lontano, probabilmente le dimensioni mi hanno tratto in inganno, infatti Mauro cercava di farmi notare che le persone in fondo si vedevano molto piccole!! Aveva ragione il viale alberato che si estende nel quartiere degli Champs Elisees è lungo quasi 2 km!!). In verità il percorso non mi è sembrato tanto lungo, forse perché ero troppo intenta a guardare i negozi (c’è anche un Disney Store su due piani!!).

Arrivati stremati alla fine abbiamo scoperto che non si poteva accedere all’Arco per via di una manifestazione. Ci siamo seduti a pezzi su una panchina in attesa che la manifestazione finisse (non avevamo fatto tanta strada per non vederlo da vicino!), infatti dopo poco c’è stata una pausa e ci hanno lasciato passare. Da sotto l’Arco è veramente imponente! Abbiamo pensato che da sopra la vista sulla città doveva essere magnifica, allora siamo tornati nel sottopassaggio e abbiamo acquistato i biglietti (Eur. 8.= a testa, un po’ caro ma ne valeva la pena). All’ingresso mi hanno fatto aprire la borsa (come capiterà in ogni posto in cui andremo) per controllare il contenuto. Abbiamo salito i 284 scalini e siamo arrivati in una sala adibita a museo di Napoleone (in fondo l’Arco l’aveva fatto erigere lui per commemorare le sue vittorie!), dove ci possono vedere ricostruzioni o oggetti utilizzati durante le sue guerre.

Alla fine siamo saliti sulla terrazza e davvero la vista è impagabile!! L’Arco si trova al centro di Place Charles De Gaulle e da qui si diramano a raggiera 12 viali a formare una stella (Etoile). Da un lato si ha la vista in linea retta sugli Champs Elisees fino al Louvre e dal lato opposto, sempre in linea retta, si può vedere perfettamente allineato il grandioso Arche de la Defense con tutti i modernissimi grattacieli.

Si ha un bella vista anche dei maggiori monumenti parigini, come la Tour Eiffel, la tour Montparnasse (vicino al nostro albergo) e il quartiere di Montmartre in ogni caso ci sono appositi pannelli che indicano le cose da vedere. Dopo aver fatto tantissime foto ed aver notato l’incredibile traffico della città siamo ridiscesi e abbiamo preso la metropolitana appena sotto, decidendo di cenare nella zona del nostro albergo e poi di andarcene a dormire, perché ormai eravamo svegli da moltissimo tempo e avevamo camminato più del previsto.

Scesi a Pasteur siamo entrati nella omonima brasserie di fronte, dove abbiamo preso due omelette (il piatto comprendeva anche l’insalata) e una caraffa d’acqua (su consiglio degli altri “turisti per caso”); non è stato nemmeno difficile ordinarla, a noi faceva un po’ impressione chiedere acqua del rubinetto, invece per loro è normale portartela, a volte la portavano senza nemmeno che la chiedessimo! Infatti per girare tenevamo sempre una bottiglietta che riempivamo alla fontane o nei bagni pubblici…E siamo ancora vivi! Non è nemmeno male come acqua, contiene sicuramente meno cloro che da noi.

Siamo arrivati nel nostro albergo e dopo una doccia ci siamo messi subito a dormire (anche se durante la notte abbiamo dovuto aprire la finestra perché l’aria era diventata irrespirabile per l’umidità).

Secondo giorno. Ci siamo alzati presto perché avevamo in programma di andare a Chartres (a circa 88 km da Parigi). Certo è un po’ lontanino e forse ha poco senso uscire subito dalla città con tutto quello che Parigi ha da offrire, ma all’Università avevo preparato un esame sulla scuola di Chartres e mi sembrava strano arrivarci tanto vicino e non vedere la famosa cattedrale gotica! A piedi ci siamo avviati verso la stazione (Gare) di Montparnasse (questo è anche uno dei motivi per cui ho scelto l’albergo in questa zona), dove abbiamo trovato un’addetta alla biglietteria gentilissima che ci ha aiutati a fare il biglietto. In ogni caso ci sono anche le macchinette automatiche con cui si può pagare con carta di credito. Il treno partiva dopo pochi minuti, puntualissimo e dopo circa un’ora siamo arrivati a Chartres. L’impressione iniziale è stata un po’ deludente, ci siamo chiesti se valeva la pena fare tanta strada per vedere solo la cattedrale, ma poi ci siamo ricreduti. Siamo entrati subito in questa chiesa dalla facciata imponente (talmente alta che quasi alzando la testa non si riusciva a vedere la fine). L’interno è veramente suggestivo con le vetrate medievali, il labirinto disegnato sul pavimento e le reliquie. All’uscita abbiamo comprato una piccola guida della città, perché anche intorno alla cattedrale ci sono tante cose da vedere, soprattutto è molto bello passeggiare nei vialetti medievali della città vecchia, con tante case pittoresche e sui ponticelli dai quali si ha una bellissima vista della cattedrale (che rimane rialzata), inutile dire che abbiamo fatto moltissime foto. C’è anche una parte più moderna con molti negozi e bar (noi abbiamo invece mangiato una baguette comprata nell’unico panificio della città vecchia, dove vendevamo anche dei dolcetti squisiti (questi peccati di gola ce li siamo concessi spesso!!), mangiando davanti ai resti di una delle porte medievali di accesso alla città distrutte nella seconda guerra mondiale. Alle 14.15 c’era la visita guidata della cripta carolingia risalente al 858 d.C. (il biglietto di Eur. 2.60 a testa si acquista nel negozio di fronte all’entrata dove danno anche un foglio descrittivo in Italiano perché la guida è francese). A noi è piaciuta moltissimo, ci sono anche le fondamenta dell’antica chiesa gallo romana (del 300 d.C.). C’è anche un’importante reliquia che contiene due frammenti della veste di Maria (prima era un tessuto lungo più di 5 metri donato a Carlo Magno dall’imperatrice Irene di Costantinopoli, è stato poi profanato durante la Rivoluzione e l’esame a cui è stato sottoposto ha dimostrato che si tratta di un manufatto siriano o palestinese risalente al 1° sec. D.C).

Ci fa sempre impressione entrare in luoghi tanto antichi (risalenti anche a più di mille anni fa in cui sono passati personaggi storici famosi come Carlo Magno in questo caso, si ha veramente l’impressione di entrare nella storia!).

All’uscita siamo scesi verso la stazione, per prendere il nostro treno di ritorno delle 15.26. Ci è spiaciuto un po’ lasciare questa cittadina, con un’atmosfera di calma e serenità molto diversa da quella frenetica della città.

Abbiamo sonnecchiato durante il viaggio e tornati a Parigi sempre in perfetto orario ci siamo rituffati nella vivacità della città e invece della metropolitana abbiamo deciso di prendere il bus n.95 per Montmartre, in questo modo, anche se il viaggio è durato molto di più, abbiamo potuto fare un tour della città. Siamo poi saliti alla basilica di Sacrè-Coer (c’è anche la funicolare, ma la salita non è molto ripida e nemmeno molto lunga) in cui non si possono fare foto o filmati, perché l’addetto alla sicurezza piomba come un falco e allontana quelli che ci provano! All’uscita della basilica abbiamo passeggiato lungo le stradine, abbiamo visto gli artisti di strada e abbiamo deciso di mangiare una crepe salata in uno dei locali caratteristici (“Chez Eugene”) e qui abbiamo trovato l’unico cameriere che personificava in pieno i pregiudizi contro i parigini, era infatti assolutamente arrogante e snob (e si è pure tenuto il resto!!). Montmartre non ci è piaciuto tantissimo, forse avevamo troppe aspettative e forse il cameriere non ci ha lasciato un bel ricordo.

Siamo scesi a Pigalle per vedere questa famosa via (avevo letto che girarci di sera non era molto raccomandabile, ma erano solo le 20.00 e non abbiamo visto nessun tipo poco raccomandabile). E’ proprio impressionante la quantità di locali, negozi, cinema erotici, uno di fianco all’altro su entrambi i lati della strada con le loro luci rosse. Siamo arrivati fino al Moulin Rouge dove abbiamo scattato la foto di rito e da lì abbiamo preso la metropolitana fino a Trocadero, per vedere finalmente da vicino la Tour Eiffel. E’ veramente magnifica, imponente e altissima e venendo da Trocadero se ne ha una vista magnifica. La sera viene illuminata ed è ancora più spettacolare. Abbiamo attraversato il ponte per avvicinarci e proprio mentre eravamo sotto sono cominciati i giochi di luce (erano le 21.00 esatte), siamo quindi corsi fuori per non perderceli (anche se abbiamo scoperto che durano 10 minuti buoni), per vedere al meglio lo spettacolo e per poter fotografare la Tour Eiffel ci siamo dovuti sdraiare sul prato, vista da vicino è davvero altissima! Abbiamo scattato moltissime foto, da ogni angolatura e facendoci prendere dal tipico entusiasmo del turista!! Abbiamo anche fatto un pensierino sul salire e vedere Parigi di notte, ma salire fino in cima con l’ascensore costava un po’ troppo (più di Eur. 10) e a piedi si poteva arrivare solo fino al secondo piano (ma in ogni caso erano tanti tanti scalini!) e c’era una ressa incredibile!! Si era fatto tardi e noi eravamo in giro da mattina presto, quindi siamo tornati in albergo e abbiamo notato che il quartiere era molto tranquillo, con alcuni negozi ancora aperti e molti ristoranti ancora pieni.

Purtroppo la notte ha piovuto incessantemente (il tempo a Parigi è incredibile, in 4 giorni siamo riusciti ad avere 4 giorni di sole e 4 di pioggia contemporaneamente!! E’ assolutamente mutevole, quindi è davvero il caso, come ho letto, di vestirsi a strati e di portarsi sempre un ombrello, noi l’abbiamo sperimentato sulla nostra pelle!), In teoria il programma prevedeva Versailles, ma visitare i giardini con la pioggia non era il massimo e poi volevamo starcene in città.

Al mattino pioveva ancora e faceva piuttosto freddo (io sono partita con vestiti pesanti e il giubbino che metto in autunno, dopo il freddo patito in Baviera non volevo ripetere l’esperienza!). Ci siamo avviati a piedi dal nostro albero, cominciando il tour de force programmato la sera prima, avevamo infatti intenzione di acquistare il Paris museum pass con validità di un giorno (al costo di Eur. 18.=), che dà la possibilità di accedere a 60 monumenti, musei, palazzi. Considerando che in media un biglietto di ingresso costa sui Eur.7.=, già al terzo ingresso si è ripagato il pass e si evitato tutte le code tranne che per salire sulle torri di Notre Dame. Abbiamo camminato a lungo sotto la pioggia, passando attraverso i giardini di Luxembourg e arrivando alla nostra prima tappa, il Pantheon (che però apriva alle dieci, quindi abbiamo aspettato l’apertura riparati sotto la pensilina del pullman perché pioveva veramente forte). Siamo entrati, abbiamo acquistato il pass (è da compilare dietro) e siamo entrati. Per prima cosa abbiamo visto il famoso pendolo di Foucault, che mostra la rotazione terrestre, siamo scesi nella cripta dove ci sono le tombe dei personaggi più importanti di Francia (Zola, Rousseau, Dumas padre, Voltaire per citarne alcuni). All’uscita aveva smesso di piovere e cominciava a fare più caldo, infatti durante il corso della giornata è poi uscito uno splendido sole! Subito dietro al Pantheon c’è la chiesa di St. Etienne, dove sono custodite le reliquie di Santa Genoveffa, patrona di Parigi. Abbiamo proseguito verso il Museo di Moyen age, dove ci sono sia moltissimi oggetti medievali, sia i resti delle terme romane. E’ stata davvero una bella visita, soprattutto per gli splendidi arazzi e tra questi davvero favoloso il ciclo dedicato alla Vergine con l’Unicorno.

Il nostro programma continuava poi con la visita alla St. Chapelle e la Conciergerie, quindi ci siamo diretti verso Notre Dame, ma prima abbiamo pranzato comprando la solita baguette in una via pienissima di bar e ristoranti molto caratteristici. Dopo il velocissimo pranzo siamo tornati ai mercatini che avevamo visto il primo giorno dove ho comprato una decorazione natalizia, da aggiungere alla collezione (compriamo decorazioni natalizie in ogni posto che visitiamo, in Germania abbiamo in pratica svaligiato i negozi!!).

Per entrare alla St. Chapelle siamo passati sotto il metal detector, perché è nello stesso cortile del palazzo di giustizia! Purtroppo i poliziotti si sono fissati sul fatto che secondo loro io avevo un coltello in borsa e ho quindi dovuto tirar fuori tutte le cose (e come per ogni donna erano davvero tante!). Alla fine si sono convinti che non avevo nessun coltello, ma non è che si sono posti più di tanto il problema del perché a loro risultava che io avessi un coltello!! Comunque la chiesa era davvero molto bella , soprattutto al piano superiore, un trionfo di vetrate colorate. Subito vicino all’uscita siamo entrati nella Conciergerie, l’ex prigione che ha ospitato prigionieri illustri come Maria Antonietta, Robespierre e Madame de la Motte, che ha contribuito non poco alla brutta opinione che i parigini avevano della loro regina con lo scandalo della collana (in cui Maria Antonietta non c’entrava proprio nulla).

A me la visita è piaciuta molto e abbiamo anche potuto vedere la mostra intitolata “Passaggio in India”, allestita all’ingresso.

Ormai era uscito un sole caldissimo e noi avevamo dei vestiti troppo pesanti!! La penultima tappa (siamo sempre entrati mostrando il pass e non facendo file) era alla Tomba di Napoleone a Les Invalides, ma questa volta abbiamo preso la metro e poi la Rer (si tratta di un treno suburbano ma il biglietto è lo stesso). Prima di entrare abbiamo assaggiato una crepe alla nutella, veramente molto buona e bollente! Il biglietto permetteva anche di entrare al museo della guerra con diversi settori che facevano riferimento a periodi diversi (le guerre napoleoniche, la prima e la seconda guerra mondiale, etc.). Noi abbiamo visitato l’ala relativa alla seconda guerra mondiale, era veramente ben fatta e per nulla noiosa (il genere non è che in teoria mi piacesse molto..), su tre piani segue cronologicamente lo sviluppo della guerra. Dopo avere girato a lungo (il posto è immenso), abbiamo trovato la tomba di Napoleone, un mausoleo molto grande (pare che il corpo di Napoleone sia all’interno di 6 tombe di materiale diverso!). Veramente il luogo degno per tale imperatore!! Ora ci aspetta l’ultima tappa, le gambe vanno per pura forza di volontà e ci avviamo verso il musee d’Orsay (il meglio l’abbiamo tenuto per ultimo, anche perché il giovedì chiude alle 21.45). Durante il tragitto siamo entrati in una chiesa, non sappiamo nemmeno quale e ci siamo seduti per un bel po’ di tempo senza nemmeno avere la forza di parlare, eravamo distrutti e ci aspettavano altre ore di fatica! Al museo siamo entrati subito e all’inizio ci siamo sentiti molto spaesati, è proprio necessaria una mappa perché l’interno è molto strano (è un’ex stazione che doveva essere demolita e invece è diventata un museo…Per fortuna!). Per prima cosa siamo saliti all’ultimo piano per vedere gli impressionisti (inutile negarlo, siamo andati solo per quello!!). Vedere i quadri di Monet è sempre una grande emozione che cancella per incanto tutta la fatica e poi si possono fotografare (senza flash), in Italia non è mica consentito!! Siamo rimasti circa 2.30h e all’uscita ci è ripiombata addosso la stanchezza e tanta fame! Senza renderci conto della distanza ci siamo avviati verso Notre Dame, dove abbiamo trovato il primo ristorante e subito ci siamo schiantati sulle sedie! Abbiamo preso 2 menu a prezzo fisso e devo dire che ne siamo rimasti soddisfatti, era tutto buonissimo e abbiamo pagato veramente poco. L’unico neo è che il servizio era un po’ lento, ma ne abbiamo approfittato per riposarci. Dopo un’ultima visita a Notre Dame di sera siamo finalmente tornati in albergo (questa volta con la metro, però!) dove abbiamo potuto ammirare uno scorcio della Tour Eiffel con lo spettacolo di luci.

Ultimo giorno, dopo aver lasciato le valigie nella hall dell’albergo siamo andati al quartiere della Defence, un grande cambiamento dai bellissimi palazzi parigini che avevamo visto fino ad allora, ma anche questi grandi grattacieli hanno una loro armonia (sono stati tutti progettati da architetti), qui ci lavorano moltissimi impiegati, passano metro, bus, treni e l’autostrada, è tutto immenso e altissimo, c’è anche un grandissimo centro commerciale con un’infinità di negozi su tre piani (e un Disney store dove ho comprato una tazza di Winnie Pooh imperdibile per la mia collezione!). La Grand Arche (allineato con l’arco di trionfo che si staglia sullo sfondo) è bianchissimo e altissimo (non ci sono altri aggettivi) e ha una grande scalinata dove abbiamo mangiato il nostro pranzo, prima di scappare a riprendere le valigie per essere alle 15.15 al pullman per l’aeroporto…Per fortuna ci siamo mossi presto, perché abbiamo fatto appena in tempo! Arrivati al piazzale c’erano diversi pullman e in effetti non capivamo molto quale dovessimo prendere (ma anche tra gli altri passeggeri aleggiava un certo nervosismo, ma poi tutto si è risolto perché hanno messo su ogni pullman un cartello con il numero del volo corrispondente. Giunti nell’aeroporto-tendone (l’area imbarchi è proprio un tendone con un pavimento di legno, che si scalda come una serra e senza che venga segnato il numero del gate per l’imbarco, è veramente tutto provvisorio e non molto organizzato, ma hanno in programma una ristrutturazione, per fortuna!) Abbiamo aspettato l’arrivo di un aereo e poi siamo saliti noi (i posti sono liberi e quindi c’è una grande ressa per prendere i posti davanti!), sperando che almeno avessero fatto rifornimento!! Il volo è stato senza problemi, con un atterraggio morbidissimo, ma purtroppo siamo a casa e Parigi ci manca già tanto (sembra strano anche a noi dirlo!) e la malinconia non se ne va tanto presto! Parigi è veramente magnifica, c’è proprio l’atmosfera che ci si aspetta di trovare e penso che nel classico paragone Londra-Parigi forse quest’ultima abbia la meglio (per quanto io adori Londra e vi abbia passato un mese magnifico qualche anno fa).

Tutto è andato al meglio tranne che per l’albergo (dove comunque non c’erano insetti, almeno quello!) e per il fatto che è una città molto sporca (ma a loro non danno la multa se non raccolgono i bisognini dei cani?!), con l’acqua che correva lungo i marciapiedi e immondizia negli angoli (questo non l’abbiamo però notato nelle vie più importanti).

Non abbiamo nemmeno mai visto strani personaggi o brutte facce, anzi per essere una cottà così grande ci siamo anche sentiti molto tranquilli.

Quindi bilancio positivo e una gran voglia di tornare!



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