L’esperienza unica di un tour nel “Paese del Sol Levante”

Il fascino della cultura tradizionale giapponese integrato in una società moderna fra templi, kimono, manga e grattacieli
Scritto da: KatyErik
l'esperienza unica di un tour nel paese del sol levante
Partenza il: 07/08/2016
Ritorno il: 18/08/2016
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Consigli di viaggio: per spostarsi in Giappone è utile procurarsi dall’Italia il Japan Rail Pass che consente spostamenti illimitati con i treni Shinkansen, con la metropolitana “yamanote” e con la linea ferroviaria JR.

Il Japan Rail Pass non conviene se s’ intende visitare unicamente Tokyo.

1° GIORNO: KYOTO

Arrivo all’aeroporto Narita di Tokyo alle 16.30. Dopo aver cambiato il vaucher del Japan Rail Pass prenotiamo il biglietto per Kyoto e prendiamo il treno JR per la Shinjuku station da dove parte il nostro Shinkansen per Kyoto. Sul biglietto viene indicata ora di partenza e arrivo, numero di vagone e posto assegnato. Giunti ai binari bisogna guardare i segni sul marciapiede e cercare la carrozza assegnata….quindi attendiamo qualche attimo e con il massimo stupore verifichiamo subito la tanto rinomata efficienza dei servizi giapponesi! Il treno arriva preciso allo scattare del minuto indicato nel biglietto, ma non solo! Si ferma esattamente in corrispondenza al segno sul marciapiede e quando saliamo siamo già nel nostro vagone! Non ci resta che sederci ed ordinare un “obento”. L’obento è un pasto take away molto diffuso composto da una scatola in legno in cui il cibo si trova disposto ordinatamente, diviso in sezioni. Ero un po’ scettica riguardo alla qualità ma ho dovuto ricredermi: il cibo all’interno è proprio gustoso oltre che esteticamente perfetto!

Arriviamo alla stazione di Kyoto a sera e ci dirigiamo verso il nostro hotel nelle vicinanze…domani avrà inizio la nostra avventura!

2° GIORNO: KYOTO

Tempio Kinkakuji-tempio Kiyomizudera-quartieri Gion e Pontocho

Superata la stanchezza del lungo viaggio entusiasmo alle stelle: Kyoto è affascinante, incontriamo diverse ragazze con indosso i loro kimono e ci soffermiamo ad osservare i modi molto garbati dei giapponesi. Questo è un aspetto che ci attrarrà per tutto il viaggio: l’educazione ed il rispetto verso cose e persone dovuto agli insegnamenti positivi del shintoismo rende questa popolazione unica.

La zona della stazione è comoda per gli spostamenti, all’interno vi è l’ufficio del turismo in cui raccogliamo informazioni ed acquistiamo il biglietto dell’autobus giornaliero (1 day 500 yen), prendiamo il bus 101 e in circa 40 minuti arriviamo al tempio Kinkakuji. Il tempio d’oro è incantevole, circondato dal giardino ed affacciato su un lago crea un’atmosfera fiabesca.

Terminata la visita prendiamo l’autobus 12 e scendiamo alla fermata Kiyomizu-michi dalla quale, dopo circa un quarto d’ora di cammino (in salita!) raggiungiamo il tempio Kiyomizudera, patrimonio dell’unesco e considerato uno dei più belli del Giappone. La vista di questa meraviglia ripaga della fatica per raggiungerlo: la costruzione principale a palafitta si trova su un palco in legno a strapiombo in cima ad una collinetta e dalla veranda si può ammirare il panorama di Kyoto. Il tutto circondato da una folta vegetazione. Da lasciare senza fiato. Sotto la terrazza si trova la cascata Otawa, divisa in tre rivoli, le cui acque sembra abbiano delle virtu’ terapeutiche. Dopo aver fatto la fila assieme agli altri turisti prendo il mio grosso mestolo di metallo (pesantissimo!) rigorosamente sterilizzato dai raggi ultravioletti e bevo qualche sorso… non so se ho ottenuto dei benefici ma il rituale è fantastico!

Dal tempio scendiamo a piedi nel quartiere Gion, una zona tradizionale dai numerosi negozi. Raggiungiamo quindi la riva del fiume Kamo dove si affacciano numerose palafitte in legno dalle terrazze fiorite adibite a ristoranti. Non potevamo perderci questo panorama illuminato dalle luci della sera così dopo una sosta fotografica percorriamo la via parallela, quartiere pontocho, e decidiamo di cenare in uno di questi suggestivi locali.

Devo dire che in Giappone si mangia molto ma molto bene, sono partita un po’ preoccupata sotto questo aspetto associando erroneamente la loro cucina al sushi (di cui non sono patita) ma mi sono dovuta ampiamente ricredere: le loro specialità sono ottime a partire dall’okonomoyaki, ai ramen,la tempura, il tonkatsu e la zuppa di miso….tutto buonissimo e preparato in maniera eccellente in qualsiasi locale in cui siamo stati! Non credo sia stata solo fortuna…

3° GIORNO: NARA (tempio Todaiji) e KYOTO (santuario Fushimi Inari)

Oggi visita a Nara, dalla Kyoto station prendiamo la jr Nara line ed in 45 minuti raggiungiamo la stazione Kintetsu, da qui in 20 minuti a piedi o in circa 7 minuti in autobus si arriva al tempio buddista Todaiji. Esperienza unica l’incontro con i cervi che passeggiano liberamente nei giardini e accolgono docilmente i turisti. Il tempio è una costruzione in legno al cui interno si trova un’imponente statua di bronzo del Buddha. In una delle colonne della hall vi è un foro, la leggenda narra che chi riuscirà ad passarvi attraverso raggiungerà l’illuminazione. Naturalmente solo i visitatori più esili o i bambini riescono nell’impresa…tentarci e riuscirci è stato davvero entusiasmante!

Terminata la visita di Nara prendiamo un treno locale e scendiamo all’Inari station dove, dopo assaggiato per la prima volta l’imperdibile okonomiyaki in un bel ristorantino tipico, andiamo alla scoperta del santuario Fushimi Inari. La salita è abbastanza faticosa ma passare attraverso questo lunghissimo tunnel di torii arancioni è di sicuro uno dei più bei ricordi che conservo.

La giornata termina con una cena all’ultimo piano della stazione di Kyoto…e chi l’avrebbe mai detto che una stazione potesse essere così bella ed ospitare ristoranti tanto esclusivi? Ah, è vero… siamo in Giappone!

4° GIORNO: TOKYO (Shinjuku- Shibuya)

Sveglia presto e con lo shinkhansen raggiungiamo Tokyo. Il nostro appartamento si trova a Shinjuku, siamo stati molto soddisfatti della nostra scelta in quanto è uno dei quartieri migliori della città. Abbiamo optato per la prenotazione della casa su airbnb perchè in hotel le camere erano veramente minuscole e ci piaceva l’idea di trascorrere del tempo vivendo come i giapponesi, dormendo nei loro letti bassi, facendo colazione seduti sulle ginocchia o lasciando le scarpe all’ingresso dove c’è uno spazio dedicato alle ciabatte! Davvero piacevole e l’appartamento era ordinato, pulito e ben arredato.

Shinjuku a primo impatto è un po’ disorientante ma al tempo stesso accogliente. Iniziamo a visitare il quartiere e in breve tempo ci troviamo a nostro agio fra luci, negozi, la grande folla e grattacieli, il tempo scorre velocemente fra mille distrazioni di ogni tipo e cose incredibili tipo la testa di Godzilla che sbuca da uno dei palazzi o go kart con a bordo giapponesi vestiti da Mario Bros in strada fra gli altri veicoli.

In serata ci spostiamo a Shibuya, andiamo a vedere la statua del cane hachiko e ci soffermiamo ad osservare l’incrocio più trafficato al mondo! Senza parole, davvero impressionante vedere tante persone che transitano assieme illuminate dai neon dei grattacieli sullo sfondo.

Decidiamo di passare la serata in un maid cafè: ne avevo sentito parlare ma non mi aspettavo fosse così divertente! I locali sono arredati in stile cartone animato, le cameriere vestite con abiti particolari ornati da pizzi, fiocchi e gonne a palloncino accolgono i clienti con entusiasmo, intonando canzoncine, proponendo giochini con le mani ed offrendo cerchietti con orecchie da orsetto o da ape. Risulta tutto molto infantile e surreale ma… in quale altro posto potevamo provare un’esperienza simile?!

5° GIORNO: NIKKO

Esistono diverse opzioni per raggiungere Nikko ma avendo ancora a disposizione il Japan Rail Pass si può viaggiare senza spese supplementari. Partiamo dalla stazione di Tokyo fino a Utsonomiya e da qui prendiamo la linea JR Nikko. Circa 1 ora e 40 minuti di viaggio totali. Arrivati alla Nikko station un autobus ci conduce proprio nell’area dei templi. Sembra d’aver fatto un tuffo nel passato, tutto il complesso circondato dalla montagna, i templi, il santuario Tosho-gu molto decorato anche nei dettagli, le statue dei serpenti, dei draghi e quella delle tre famose scimmiette “non vedo, non sento, non parlo” ci fanno immergere nell’autentica tradizione giapponese.

Al ritorno decidiamo di raggiungere la stazione a piedi in modo da poter vedere il romantico ponte rosso Shinkyo.

6° GIORNO: TOKYO (Ikebukuro-Kappabashi street-Shibuya)

Oggi giro per i vari quartieri… mattinata a Ikebukuro, niente di speciale se non alcuni negozi dove ci dedichiamo allo shopping. A proposito di shopping scopro con grande gioia che Tokyo è il regno della cosmetica: profumerie, creme, qualsiasi tipo di prodotto riguardante l’estetica ovunque e prodotti di marca come la Shiseido o la Kanebo a prezzi accessibili (in Italia i prezzi sono alle stelle)…e poi maschere, centinaia di maschere per il viso di cui naturalmente ho fatto scorta e il numero uno dei piegaciglia, il Shu Uemura (ottimo souvenir per me stessa!).

Pomeriggio a Kappabashi street la “kitchen town” dove si trova veramente qualsiasi cosa inerente alla ristorazione. Molto particolari i negozi artigianali delle riproduzioni in cera di piatti o dessert.

In serata, dopo cena, andiamo a Shibuya al “Coins bar 300” dove qualsiasi drink costa 300 yen e suonano una discreta musica dal vivo. Qui conosciamo alcune persone che vivono a Tokyo con cui stringiamo amicizia e ci spostiamo con loro in un altro locale dove fra una partita a black jack (chi perdeva offriva naturalmente da bere) e una gara a freccette si fanno le 5 del mattino. Serata molto divertente, nessuno ama giocare quanto i giapponesi e bisogna ammettere che riescono anche a coinvolgerti!

7° GIORNO: TOKYO (Akihabara)

Viste le ore piccole la giornata inizia tardi ma siamo entusiasti di recarci alla famosa città elettrica! Questo è sicuramente il quartiere più rappresentativo di Tokyo… ci perdiamo fra immensi negozi di videogiochi, manga, robot, giocattoli ed ogni tipo d’oggetto d’elettronica. Veramente il paese dei balocchi per gli amanti del genere.

8° GIORNO: TOKYO (Odaiba-Minato-Roppongi)

Oggi giornata particolamente speciale: visita all’isola artificiale di Odaiba!

Appena arrivati ci rechiamo immediatamente a vedere il gigantesco Gundam a scala reale… 18 metri di robot curato nei minimi dettagli che lascia senza fiato, non me l’aspettavo così imponente e l’impressione guardandolo dal basso è quella di trovarsi davvero dentro il cartone animato.

Quindi entriamo al museo della tecnologia e dell’innovazione dove possiamo ammirare le cose più incredibili: la sfera Geo-Cosmos che riproduce in tempo reale le condizioni meteorologiche della terra, androidi che sembrano umani e tanto altro ma la cosa più sorprendente è l’esibizione di Asimo, un robot della honda alto quasi come un uomo che dialoga, salta, balla, gioca a pallone e s’inchina al pubblico con movimenti molto fluidi. Impressionante!

In serata andiamo a Minato a fotografare la torre di Tokyo illuminata, quindi ci rechiamo a Roppongi, il quartiere della vita notturna. La zona è molto frequentata dai turisti stranieri quindi ha un aspetto più occidentale, i locali sono i classici night club, discoteche o ristoranti eleganti quasi tutti con “buttadentro” all’ingresso che tentano di attirare clientela. Non siamo particolarmente interessati ad una serata di questo tipo quindi decidiamo di tornare nel nostro bel quartiere Shinjuko.

9° GIORNO: TOKYO (Asakusa-Harajuku)

Visita al quartiere tradizionale di Asakusa con il suo tempio e le piccole botteghe d’artigianato dove abbiamo comprato bellissimi souvenir.

Ci spostiamo poi ad Harajuku dove dopo aver visitato il grande parco ed il suo santuario shintoista ci infiliamo fra la folla nella Takeshita-Dori, una via con moltissimi negozi alla moda. L’atmosfera del quartiere è davvero piacevole e colorata, impossibile non fare shopping qui.

Ci eravamo ripromessi di provare almeno una volta il pachinko, il gioco che fa impazzire i giapponesi, quindi siccome questa era l’ultima serata dopo cena entriamo in una delle numerose sale. Il gioco è una specie di flipper ma molto più tranquillo, all’interno delle sale i suoni delle macchinette sono altissimi, quasi fastidiosi e ci chiediamo come fanno a non uscire di testa i giapponesi dopo qualche ora trascorsa in questo caos estremo… ma loro sembrano entusiasti e vincono interi secchi di piccole biglie! Noi invece perdiamo il nostro budget dopo circa cinque minuti (che ci sono serviti solo a capire come si gioca) ma rimane comunque un’esperienza particolare!

10 GIORNO

Giorno di partenza… ci fermiamo nel piccolo tempio in fondo alla via ed acquistiamo un Ema, la tradizionale tavoletta in legno su cui si esprimono i propri desideri alle divinità. Scriviamo i nostri saluti, il nostro desiderio di tornare in questo magnifico paese e ringraziamo per aver avuto la possibilità di conoscere questa straordinaria popolazione.

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Tempio d'oro Kyoto

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Noodle e okonomiyaki a Tokyo

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Shinjuku Godzilla

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