L’eredità di Tamerlano
Nei pressi della scuola coranica anziani signori medagliati offrono quello che è rimasto del loro mongolo coraggio, ad obiettivi generosi, per arrotondare una magrissima pensione. Poco distante lo stupendo minareto da dove venivano avvistate le carovane. Quando arriviamo a Samarcanda troviamo i più pregiati pezzi dell’ antico splendore. I meravigliosi palazzi della piazza ci guardano e ricordano l’antico splendore della più bella città dell’Asia Centrale.
Il bazar è brulicante, ma in effetti sono più coloro che vorrebbero vendere dei potenziali acquirenti. Un vecchio signore vende alcuni oggetti fatti a mano… Una piccola scopa attira la mia attenzione è fatta come quelle che si usavano da noi, tanti anni fa, nei caminetti. Ne tento l’acquisto, non voglio sconti ma la trattativa è più difficile del previsto; la mia domanda si scontra con una richiesta per me impossibile da esaudire…UN RUBLO!! Offro un dollaro… Due… Niente da fare UN RUBLO!!! Penso che solo per lui sia rimasto un termine di ricchezza quella moneta che è crollata assieme a tante illusioni di qua e di là del muro. Finalmente l’intervento di un giovane fa brillare gli occhi del vecchio signore… Di dollari ne spendo volentieri tre… Due per la scopa ed uno per un sorriso che non dimenticherò facilmente. La mattina seguente la guida mi spiega che quei tre dollari equivalgono a metà del reddito mensile di un pensionato figlio del grande Tamerlano!!!