L’Egitto dei Faraoni

Questa primavera abbiamo scelto di fare un meraviglioso viaggio in Egitto, non certo rilassante ma affascinante e completo, con quattro giorni di navigazione lungo le rive del maestoso fiume Nilo, seguendo il cammino degli antichi faraoni, più tre giorni di soggiorno al Cairo. Il viaggio inizia con la partenza alle 00.15 da Bologna, quattro ore...
Scritto da: Vincenzo Vitale
l'egitto dei faraoni
Partenza il: 16/05/2005
Ritorno il: 24/05/2005
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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Questa primavera abbiamo scelto di fare un meraviglioso viaggio in Egitto, non certo rilassante ma affascinante e completo, con quattro giorni di navigazione lungo le rive del maestoso fiume Nilo, seguendo il cammino degli antichi faraoni, più tre giorni di soggiorno al Cairo.

Il viaggio inizia con la partenza alle 00.15 da Bologna, quattro ore di volo, atterraggio a Luxor, una veloce colazione sulla motonave che ci ospiterà peri prossimi giorni e via, subito si parte per la prima giornata di visite!   1° giorno: Luxor Dopo aver lasciato i bagagli in nave, partiamo subito in pullman nella riva ovest del Nilo, il lato dedicato ai morti, con direzione Valle dei Re, meta della escursione mattutina.

Lungo la strada facciamo una sosta presso i colossi di Mnemmone, due grandi statue alte quasi venti metri che rappresentano le uniche tracce che restano del tempio di Amenofi III.

La prima vera tappa è però la Valle delle Regine in cui, essendo chiusa la famosa tomba di Nefertari, visitiamo la tomba del principe Amun-her-kepshef, riccamente decorata al suo interno con scene di offerte di doni alle divinità e con scene in cui il principe stesso, preso per mano dal faraone suo padre, viene presentato agli dei.

Proseguiamo poi nel deserto per il maestoso tempio della regina Hathsepsut, sposa di Thutmosi II ed unica donna faraone della storia, costituito da tre enormi terrazze incastonate in una montagna rocciosa, separate da grandi colonnati e collegate tra loro con rampe. Il tempio fu edificato proprio per divinizzare la propria persona, al fine di farsi accettare dal popolo e dai sacerdoti, che non gradivano il fatto di essere guidati da una donna. Riuscì così a convincere il popolo della propria origine divina (per convincere i sacerdoti invece dovette “aprire il portafoglio”…) e, con alterne fortune, governò l’Egitto per più di 20 anni. Alla sua morte il successore Thutmosi III, che non ne aveva mai riconosciuto il potere, fece scalpellare dal tempio tutte le immagini di Hathsepsut e ne fece bruciare la mummia per impedirle la nuova vita oltre la morte.Infine giungiamo alla Valle dei Re, una zona costituita da colline rocciose sotto le quali sono nascoste, scavate nel cuore della roccia per essere protette dal saccheggio dei ladri, le tombe dei faraoni del Nuovo Regno. Attualmente si conoscono una quindicina di tombe reali, ma altre potrebbero essere nascoste nei dintorni, in attesa di essere scoperte. Tutte le tombe finora rinvenute sono state saccheggiate, sin dai tempi più antichi, tranne quella di un faraone minore, che ha lasciato poche tracce nella storia dell’Egitto, ma un enorme tesoro per l’umanità: Tutankhamon.Tutto il suo tesoro, rinvenuto intatto nel 1922, si trova al Museo Egizio del Cairo e la tomba non offre particolari motivi di interesse; più interessanti sono invece quelle di Ramses IV, Sethi I e Thutmosi III. Queste tre tombe sono suddivise in più stanze scavate sotto terra (la più profonda è quella di Sethi I), e tutte riccamente decorate; è incredibile vedere come si siano conservati bene disegni e colori che risalgono a 4000 anni fa! In particolare nella tomba di Ramses IV si può ammirare una raffigurazione che occupa tutto il soffitto, ancora con i colori originali, della dea del cielo che poggia le mani e i piedi in terra e con il corpo forma la volta celeste.

Dopo pranzo torniamo verso il Nilo e lo attraversiamo per visitare sulla riva est, cioè il lato dei vivi, i templi di Luxor e Karnak. Il tempio di Luxor fu fatto erigere da Ramses II, uno dei faraoni più importanti della storia, ed ha un imponente facciata davanti alla quale erano sistemati due obelischi (uno è stato donato alla Francia in cambio di un orologio che non ha mai funzionato e si trova in Place de la Concorde; chi ci ha guadagnato?) e quattro statue del faraone seduto, con le mani sulle ginocchia, simbolo di pace. All’esterno, un viale di sfingi lungo tre km collegava il tempio di Luxor a quello di Karnak; sono ancora ben conservate alcune centinaia di metri di questo suggestivo viale.Il tempio di Karnak, dedicato al dio sole Amon, è il tempio più grande in assoluto (potrebbe contenere 18 volte il Partendone di Atene…), ed è famoso soprattutto per le maestose colonne, alte più di 20 metri e ricche di bassorilievi raffiguranti scene di vita dell’antico Egitto.Torniamo sulla motonave per la cena e iniziamo la navigazione lungo il Nilo. Col buio si nota subito come sul lato est del fiume, cioè il lato da cui sorge il sole fonte di vita, siano presenti ogni tanto le luci dei villaggi, mentre il lato ovest, in cui tramonta il sole, sia completamente avvolto nel buio: ancora oggi infatti i villaggi vengono costruiti sulla riva est, mentre sulla riva ovest vengono posizionati i cimiteri, esattamente come ai tempi degli antichi egizi.

  2° giorno: Edfu e Kom Ombo Giungiamo a Edfu nel corso della notte; la sveglia è puntata alle 6.30, e alle 7.30 iniziamo la visita al tempio di Edfu, uno dei meglio conservati di tutto l’Egitto, risalente all’epoca Tolemaica e dedicato al dio falco Horus, raffigurato nella splendida facciata di ingresso.Passiamo il pomeriggio a rilassarci e a prendere il sole nella piscina della nave, navigando verso Kom Ombo, che raggiungiamo nel pomeriggio. Visitiamo questo tempio, posto su una altura proprio sulla riva del Nilo, nella suggestiva luce del tramonto. Il tempio ha la particolarità di essere dedicato a due divinità cioè Sobek (raffigurato con la testa di coccodrillo) e Haroeri (raffigurato con la testa di falco) ed ha pertanto un doppio ingresso, un doppio cortile e un doppio santuario, cioè la stanza dell’effigie sacra. Nel tempio vi è un bassorilievo che presenta strumenti chirurgici per il parto; sono gli stessi strumenti ancora oggi utilizzati dalla moderna chirurgia…Rientriamo sulla nave ed acquistiamo due tuniche… stasera c’è la festa in stile arabo…  3° giorno: Aswan Siamo ad Aswan, principale città dell’Alto Egitto e crocevia dei commerci con l’Africa centrale. Aswan non è particolarmente ricca di antichità ma la sua posizione, in una tranquilla ansa del Nilo, e la sua atmosfera, la rendono una città molto rilassante.Alle 6.30, come al solito, ci alziamo e alle 7.30 partiamo per visitare il tempio di Philae.

Questo tempio, originariamente, si trovava sull’isola di Philae, che è stata sommersa dalle acque del lago Nasser a seguito della costruzione della grande diga di Aswan; per questo motivo, con 8 anni di lavoro, è stato smontato pezzo per pezzo e ricostruito su un’altra isola, rimodellata per assomigliare il più possibile all’originale. Il tempio è dedicato alla dea Iside.Successivamente abbiamo visitato la diga di Aswan, che genera l’enorme lago Nasser e che ha permesso di regolare le piene del Nilo.Nel pomeriggio abbiamo fatto un giro in feluca, la tipica imbarcazione dalla vela triangolare, per ammirare le dune di sabbia subito dietro la lussureggiante vegetazione sulle rive del Nilo, e per visitare un villaggio nubiano. Alla sera, invece, spesa di spezie al mercato di Aswan.

  4° giorno: Abu Simbel – Cairo Sveglia (???) alle 2.30, partenza in pullman attraverso il deserto occidentale; arriviamo ad Abu Simbel, impressionante tempio fatto edificare da Ramses II. La facciata si presenta subito imponente, con quattro enormi statue del faraone seduto, alte circa 20 metri, e ai suoi piedi le statue dei figli e delle regine. Anche questo tempio sarebbe stato sommerso dalle acque del lago Nasser; la difficoltà, rispetto al tempio di Philae, era che questo tempio era un blocco unico (!!!), scavato nella roccia della montagna, per cui e’ stato necessario segarlo in pezzi per poi ricostruirlo un centinaio di metri più in alto. E’ stata posta grande cura nel mantenere l’orientamento originale: infatti, prima della ricostruzione, i primi raggi di sole che entravano dalla porta, unica fonte di luce del tempio, nel giorno del compleanno del faraone (21 febbraio) e nel giorno della sua incoronazione (21 ottobre), andavano a illuminare esattamente la sua statua, situata 64 metri all’interno del tempio!!! Non si è riusciti a riprodurre esattamente questo orientamento: ora il tutto avviene un giorno dopo. Il tempio all’interno presenta, nelle stanze laterali, degli enormi bassorilievi raffiguranti scene di guerra vittoriose, con il faraone raffigurato come un gigante di fronte all’esercito nemico. Il corridoio centrale è invece sormontato da 8 alte statue del faraone in piedi; se fa un certo effetto passare oggi in mezzo a queste statue, che danno l’idea della superiorità del faraone rispetto al popolo, figuriamoci 3000 anni fa… Il corridoio conduce al santuario, dove ci sono le statue di Amon-Ra, Ramses II, Horus e Ptah: il faraone quindi siede in mezzo alle divinità, posto al loro stesso livello; queste statue il 22 febbraio ed il 22 ottobre (un giorno in più rispetto alla data nascita e dell’incoronazione del faraone) vengono illuminate dai primi raggi del sole, ed in particolare il primo raggio illumina il volto di Ramses II, mentre Ptah non viene mai illuminato perché è la divinità dell’oscurità.

Nella montagna di fianco, è stato ricostruito anche il tempio di Nefertari, moglie di Ramses II, più piccolo ma egualmente interessante.

Alle 11 prendiamo un volo per il Cairo, enorme e caotica città di 18 milioni di abitanti, dove grandi alberghi e grattacieli sorgono a fianco di quartieri fatiscenti, e dopo pranzo visitiamo la Moschea di Mohammed Alì, detta anche Moschea di alabastro, mentre dopo cena assistiamo allo spettacolo di luci e suoni alle piramidi (suggestiva l’illuminazione, ma infantili i testi della narrazione).Rientriamo all’hotel Pyramisa, in pieno centro, di fronte alla torre di Gezirah, molto bello.   4° giorno: Cairo Alla mattina, visita alla piana di Giza, con le piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, e la Sfinge, che gli studiosi indicano come raffigurante il faraone Chefren, posta infatti a guardia della sua piramide, con lo sguardo eternamente rivolto verso il Nilo e verso il sorgere del sole. La Sfinge è lunga 70 metri e alta 20. Siamo entrati, attraverso uno stretto cunicolo, all’interno della piramide di Chefren, per raggiungere la camera sepolcrale in cui è presente il sarcofago. In nessuna delle 101 piramidi di tutto l’Egitto è mai stata rinvenuta una mummia, il che fa dubitare alcuni studiosi della loro funzione come tombe. La piramide più grande è quella di Cheope, alta 137 metri e risalente al 2650 a.C., mentre quella di suo figlio Chefren, centrale, è appena un metro più bassa, anche se sembra più alta perché è posta su un’altura; quella di Micerino è più piccola, circa 62 metri.Al pomeriggio visita al Museo Egizio, con tre millenni di storia dell’arte dell’antico Egitto; da non perdere il tesoro di Tutankhamon, rinvenuto intatto, composto da 3000 oggetti tra cui la famosa maschera funebre, lo scrigno ed il sarcofago in oro massiccio.   5° giorno: Alessandria Escursione facoltativa alla città di Alessandria, seconda città dell’Egitto capitale commerciale, sul Mare Mediterraneo, molto più moderna e pulita rispetto al Cairo; si visitano le catacombe, il museo greco romano, il punto in cui sorgeva il Faro di Alessandria e la nuova biblioteca, sorta nel 1997 nel punto in cui si trovava la famosa biblioteca di Alessandria 2000 anni fa. Nessuna traccia è rimasta invece del palazzo di Cleopatra. Non abbiamo trovato questa escursione molto interessante, era meglio fare quella alle piramidi di Darshur.   6° giorno: Saqqara – Menfi Visita della necropoli di Saqqara, nel deserto occidentale, con la piramide a gradoni del faraone Zoser, ritenuta la piramide più antica di tutto l’Egitto, ed i resti di tante altre piramidi, mastabe, tombe e templi, sparsi nel deserto. Successivamente, visita delle rovine della città di Menfi, prima capitale d’Egitto, quasi 5000 anni fa.   Per concludere, è stato un viaggio faticoso ma estremamente interessante ed affascinante, che ci ha suscitato certamente l’interesse per approfondire di più la conoscenza di questo paese e di questo periodo storico, fondamentale per la nascita della moderna civiltà.   Una nota di merito va al tour operator “I viaggi del Turchese” perché tutto il viaggio si è svolto senza intoppi, con una organizzazione impeccabile ed inaspettata per un viaggio dalla spesa tutto sommato modesta, ed in particolare un ringraziamento al rappresentante locale di Turchese, Ezzat, che si è prodigato in mille modi per far sì che tutto risultasse perfetto, e all’ottima guida, Gamal, che oltre a spiegarci perfettamente tutti i particolari storici legati al viaggio, ha soddisfatto le nostre curiosità relativamente al modo di vivere dei musulmani, agli usi e costumi degli egiziani moderni, alle implicazioni politiche della diga di Aswan, alla religione, il tutto in modo molto simpatico e divertente. E, ovviamente, un saluto a tutti i nostri compagni di viaggio!A presto (insha Allah)!!!



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