L’eden: le seychelles

Durata soggiorno: dal 4/10/2008 al 19/10/2008 Compagnia aerea: Eurofly Itinerario: 05/10 – 14/10 Praslin 14/10 – 19/10 Mahè Dopo essere tornati dalle Maldive, abbiamo iniziato a pensare seriamente alle Seychelles. Ho iniziato a cercare tra i racconti qualcuno che avesse fatto il “fai da te”, e trovando diverse informazioni...
Scritto da: descriazzurro
l’eden: le seychelles
Partenza il: 05/10/2008
Ritorno il: 19/10/2008
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Durata soggiorno: dal 4/10/2008 al 19/10/2008 Compagnia aerea: Eurofly Itinerario: 05/10 – 14/10 Praslin 14/10 – 19/10 Mahè Dopo essere tornati dalle Maldive, abbiamo iniziato a pensare seriamente alle Seychelles.

Ho iniziato a cercare tra i racconti qualcuno che avesse fatto il “fai da te”, e trovando diverse informazioni interessanti sul sito di Turisti per caso, ha iniziato a delinearsi all’orizzonte la possibilità di partire realmente! Abbiamo soggiornato 10 notti a Praslin e 5 a Mahè. A La Digue ci siamo andati 2 volte ma in giornata. Inoltre abbiamo fatto l’escursione a St. Pierre & Curieuse, Coco e Felicitè, e Cerf Island.

Telefonare dalle Seychelles: Abbiamo acquistato la sim della Airtel. Costa 50 rupie (3,50 €). Le ricariche (da 50 e 100 rupie) si trovano in qualsiasi negozio piccolo o grande. Hanno un’insegna fuori bianca e rossa con scritto “Airtel”. Le telefonate verso l’Italia costavano meno dopo le 19. Per circa 3 minuti di chiamata si spendevano 30 rupie (2 € circa).

PRASLIN Come arrivare a Praslin da Mahè: – Noi abbiamo visto gli orari del catamarano “Cat Cocos” direttamente dal sito www.Catcocos.Com.Si può prenotare i posti mandando una mail a info@catcocos.Com .E’ inoltre compreso il trasporto gratuito con la navetta dall’aeroporto al porto. Il costo a persona per una tratta Mahè – Praslin è 42 €. Una volta prenotato il traghetto, è inviata una mail con i biglietti che si dovranno stampare per presentare alla cassa al porto. Non bisogna pagare nulla dall’Italia, ma solo una volta arrivati lì. Il viaggio dura circa 50 minuti.

– In alternativa si può prendere il “Praslin Express ferry”. Costa 30 € a tratta a persona, ma rispetto al primo, fanno meno corse giornaliere. Considerando che però va anche a La Digue (passando sempre da Praslin, ma non bisogna scendere) è consigliato per chi prosegue.

– C’è poi l’aereo, che è prenotabile sul sito dell’Air Seychelles o direttamente nelle nostre agenzie di viaggio.

Dove dormire: Abbiamo soggiornato presso una villa privata “Villa Gaiarda” ad Anse Volbert sulla Cote D’or (si trova facilmente su internet cercando su Google). Ci siamo trovati benissimo. Le camere sono pulitissime, nuove, occidentali e con diversi comfort (phone, la presa a più buchi, la cassaforte, la televisione, l’aria condizionata). Il bagno è grande, all’italiana. I proprietari (lui italiano lei del posto) sono gentilissimi, disponibili e cordiali. Noi abbiamo pagato 100€ per notte con la prima colazione, tra l’altro molto abbondante (diversi tipi di frutta, bevanda calda, scelta di succo di frutto, pane tostato, marmellata diversa ogni giorno e burro) e servita con cura (ogni mattina c’era un fiore fresco sulla tavola, e la frutta era servita già tagliata in un grosso piatto). Volendo la sera si poteva mangiare lì con 15 € a persona escluse bevande. Morena è una bravissima cuoca, il pesce lo cucina molto bene. Purtroppo Mirko non mangia pesce, quindi per le 2 volte che ci siamo fermati a cena, Morena ha dovuto preparargli del pollo, tra l’altro delizioso. Il trasporto dal porto o dall’aeroporto fino alla villa è gratuito.

Da visitare: – Vallée de Mai: ingresso 15 € a persona, poi noi abbiamo preso una guida italiana (Umberto) ed abbiamo pagato 10 euro a testa. Abbiamo ritenuto necessario avere una guida, ed in effetti alla fine del giro avevamo capito molte più cose che da soli o anche con una guida scritta. Una parte del contributo del biglietto andrà a finanziare l’opera di tutela ambientale svolta a Praslin e sull’atollo di Aldabra. La Vallée è dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità perché rappresenta (insieme alla vicina isola di Curieuse) l’unico posto al mondo in cui la palma coco de mer cresce al naturale. Con un po’ di fortuna si può avvistare il pappagallo nero (black parrot) che vive soltanto a Praslin, ma noi non abbiamo avuto questa fortuna.

– Tramonto a Zimbawe: andando in direzione di anse Lazio, al bivio per la spiaggia proseguire a sinistra. La strada si inerpicherà, si sale, si sale..E poi c’è un cancello. Sì, proprio così, purtroppo c’è un cancello che blocca la strada. Ma da questo posto abbiamo visto un tramonto bellissimo. Eravamo solo noi due, il mare e l’orizzonte. Uno spettacolo! Spiagge e ristoranti annessi: – Anse Lazio: è situata all’estremità nord di Praslin. Per noi è la più bella spiaggia (a pari merito con Anse Georgette). Ha una spettacolare sabbia bianca che crea un gradevole contrasto con l’acqua azzurra. È possibile fare snorkelling e nuotare. Noi ci siamo stati 2 volte. La prima volta la marea era relativamente bassa, il mare calmo e c’era tanta spiaggia. La seconda volta il mare era mosso con le onde, quindi una parte di spiaggia era stata “portata via”, rendendo quasi impossibile il bagno, ma soprattutto eravamo tutti ammassati sul pezzetto di sabbia che era rimasta! Ci sono 2 ristoranti: Le Chevalier, al fondo a sinistra leggermente all’interno. È molto carino e pulito, ma anche abbastanza caro, se si pensa che la cosa che costava meno erano i panini a 11 €! L’altro ristorante è il Bonbon Plume, direttamente sulla spiaggia con i tavoli vista mare. Non ci siamo stati personalmente, ma mi hanno detto che si mangia bene e anche questo è abbastanza caro.

Per raggiungere Anse Lazio si può utilizzare l’auto (c’è un parcheggio proprio davanti la spiaggia), con il bus che però fa l’ultima fermata a circa un Km dalla spiaggia. La distanza da coprire non sarebbe molto lunga se non fosse in salita! In alternativa ci si può arrivare con il taxi: in genere chiedono 10 € per coprire la tratta fino alla Cote D’Or. Nel parcheggio si trova sempre un taxi disponibile.

– Anse Volbert: è la spiaggia davanti la nostra guest house. Purtroppo c’erano diverse alghe per tutto il periodo del nostro soggiorno. La cosa non ci ha disturbato più di tanto perché in ogni caso ogni giorno cambiavamo spiaggia. Personalmente, a parte le alghe, non mi è piaciuta molto. È molto lunga, quindi non si vedono le rocce di granito tipiche delle Seychelles, ed inoltre è molto affollata. Molti dei più grandi hotel presenti a Praslin sorgono proprio qui con conseguente sviluppo di lettini e ombrelloni che deturpano la vista. Bisogna però dire che è molto attrezzata come spiaggia. Ci sono mini market, ristoranti, dive center e quant’altro possa servire.

– Anse Takamaka: situata a nord-est tra anse Volbert e anse Lazio, è poco turistica. Durante la settimana è molto tranquilla, e ci si può trovare anche da soli. Ma di domenica ci sono le persone locali che fanno pic nic, grigliate, giochi in acqua e non solo. Una domenica ci siamo fermati con loro, e sono delle persone stupende, cordiali, gentili, ospitali. Ci siamo trovati benissimo, e nonostante fossimo degli “intrusi” ci hanno accolto come gente conosciuta. Bellissima esperienza, da provare! – Anse Georgette: situata a nord dell’isola, è la spiaggia che si trova dentro al Lemuria Resort. Per potervi accedere bisogna prenotare la visita qualche giorno prima. Si ottiene un permesso con il quale si potrà parcheggiare l’auto all’interno del resort. C’è una piccola camminata passeggiando nel campo da golf, per raggiungere la spiaggia. Noi ci siamo stati 2 volte. La prima volta abbiamo camminato, ma la seconda abbiamo provato a chiedere un passaggio al personale dell’hotel che giravano col caddy, e molto volentieri ci ha accompagnato alla spiaggia facendoci fare anche un giretto nei punti più panoramici. Gentilissimi! All’interno si può pranzare nei diversi ristoranti dell’hotel, ma non c’è un vero e proprio ristorante turistico, quindi i prezzi sono un po’ elevati! Escursioni: – Isola di St. Pierre e Curieuse: è situata a circa un km dalla costa davanti anse Volbert. Deve il nome di Curieuse ad una nave francese. Dal 1833 al 1965 ha ospitato una colonia di lebbrosi provenienti da Mauritius, che in base ad uno strano accordo fra i due stati, erano “scambiati” con i malati di mente delle Seychelles! Proprio per questo c’è anche da visitare la casa del medico, un bellissimo edificio rappresentativo dell’architettura creola che attualmente ospita un piccolo museo di storia.

Eravamo in 6 (tutti i ragazzi che alloggiavamo a Villa Gaiarda). Ci siamo affidati a SAGITTARIUS TAXI BOAT CHARTER (ufficio 232234, Kevin 512137) che si trova ad Anse Volbert, sulla spiaggia, quasi al fondo verso il Paradise Sun hotel. Abbiamo pagato 53€ a coppia (compresa la tassa per l’ingresso al parco) che includeva trasporto fino a Curieuse island dove ci attendeva una guida per la visita alla riserva delle tartarughe giganti, snorkelling sull’isola e trasporto fino all’isolotto di St. Pierre dove ci hanno lasciati per un’oretta a nuotare.

A Curieuse bisogna fare una passeggiatina tra le mangrovie (c’è una passerella!) tra due spiagge, perché la barca lascia alla riserva delle tartarughe, ma viene a riprendere su un’altra spiaggia dalla parte opposta dell’isola. È una camminata molto semplice, e ci sono anche molti scorci panoramici per fare fantastiche foto, e si possono vedere le palma coco de mer.

Il pranzo non era compreso, e quindi prima di partire eravamo andati al mini market ad Anse Volbert per fare acquisti. Poi però quando siamo arrivati sulla spiaggia dove poi ci sarebbero venuti a prendere, c’era un tendone allestito per chi aveva pagato l’escursione col pranzo; abbiamo chiesto se potevamo aggiungerci..Ci hanno risposto di sì, e pagando 100 rupie (6,00 € circa) a persona abbiamo mangiato la grigliata di pesce/carne, riso, verdure e frutta! – Isola di Coco e Félicité: essendo situate a 3 km da La Digue è possibile raggiungere queste due isole anche da lì, ma per noi (dormendo solo a Praslin e Mahè) era più comodo partire da anse Volbert. Félicité è sede di un lussuoso resort. L’isola è affittata ad un gruppo di turisti alla volta (al massimo 16 persone, permanenza minima all’hotel di 5 notti). Non facendo parte di questi privilegiati, abbiamo avuto però la possibilità di fare snorkelling in entrambe le isole. Mirko a Coco ha visto uno squaletto, la tartaruga ed insieme abbiamo avuto purtroppo un incontro con un barracuda piuttosto grosso! Questa isola è molto piccola, infatti, quando arrivano le barche dei turisti diventa invivibile. Per fortuna quando siamo arrivati noi, gli altri turisti se ne stavano andando, quindi abbiamo avuto la fortuna di stare da soli. Come estetica e fondali è l’isolotto più bello che abbiamo visitato. L’unico inconveniente è che l’acqua è veramente bassa, bisogna nuotare sopra i coralli, e la sensazione è di “grattare” con la pancia. A Félicité invece il ragazzo della barca ci ha fatto vedere una tartaruga marina che gironzolava nell’acqua bassa vicino alla barriera. Bellissima!! Inizialmente avevamo organizzato questa escursione con un rasta conosciuto ad anse Lazio (un certo Basilio). Ci eravamo accordati per mezza giornata al costo di 35 € a persona. Considerando i prezzi delle agenzie, quello che ci aveva proposto lui dopo una lunga contrattazione ci pareva molto ragionevole, considerando che c’erano sempre i 10 € a persona obbligatori per l’ingresso al parco. La mattina stabilita, questo ragazzo non si è presentato all’ora che avevamo concordato..Dopo avergli telefonato, ci dice che purtroppo la gita non si sarebbe potuta fare, perché l’agenzia a cui si appoggiava lui, aveva trovato un gruppo di persone che avrebbe fatto la giornata intera (chiaramente ci guadagnava di più!). Un po’ delusi ci siamo incamminati sulla spiaggia..E come previsto, ci hanno avvicinato altri rasta, con cui siamo riusciti a “strappare” il prezzo di 40 € a persona! Eravamo solo 4 persone sulla barca (noi 2, più altri 2 ragazzi italiani arrivati il giorno precedente), quindi avevamo piena libertà di scelta su quanto stare in un posto. Prima siamo andati a Coco island; ci ha sbarcato sull’isola e ci ha lasciato nuotare tranquillamente per un’oretta. Dopo ci ha portati a Félicité; anche qui ci ha fatto scendere sulla spiaggia e chi voleva poteva andare a fare snorkelling (ma si è raccomandato fuori dalla barriera per via dei coralli molto taglienti). Verso l’una mezza eravamo pronti per tornare ad anse Volbert, ma se avessimo voluto ci avrebbe riportato di nuovo a Coco island! Dove mangiare ad Anse Volbert: – La Goulue: è il primo ristorante sulla sinistra andando verso anse Volbert (è molto vicino a Villa Gaiarda). Non avendo affittato la macchina tutti i giorni, due volte siamo andati a questo ristorantino a piedi (che rispetto agli altri era il più vicino), usando la torcia! Questo locale propone cucina casalinga creola, oltre a panini e classici come pollo e patatine. Le cameriere sono molto simpatiche! Si paga esclusivamente in euro o dollari, ed è abbastanza economico. È aperto da lunedì a sabato.

C’è da considerare una cosa importante: i ristoranti dopo le 20.30 / 21 non danno più cena (tranne nei grossi hotel chiaramente). Si mangia molto presto. Quando cala il sole (per le 18.30 ci sono già le stelle!) vedi qualche turista già seduto ai tavoli dei ristoranti. Per noi all’inizio è stata un po’ “dura” mangiare alle 19.30, considerando che non eravamo mai in camera prima del buio, quindi i tempi per prepararsi ed andare a cena erano molto stretti, poi però abbiamo preso il “giro” come loro! – Berjaya: è uno dei ristoranti all’aperto dell’omonimo hotel. È situato proprio sulla spiaggia. La strada gli finisce davanti, quindi non ci si può sbagliare. Dall’esterno non è molto carino, nel senso che non si capisce quale stile gli volevano dare, però si mangia bene, ed il gelato è buonissimo! Anche qui si paga in euro o dollari. È economico e pulito. Ci siamo stati un paio di volte, soprattutto perché era comodo come posizione. – Laurier: personalmente non ci siamo stati, ma i due nostri amici ci sono andati una sera e si sono trovati benissimo. Occorre prenotare (tel. 232241). È il ristorante dell’omonima guest house. La cena è a buffet (insalate, piatti al curry e alla griglia, pesce a volontà e dolci), si paga 30 € a persona.

– Tante Mimi: è un ristorante molto elegante che si trova all’interno del Casinò. È specializzato in piatti tradizionali della cucina creola, ma si mangia anche molto bene la pasta (che però è un tantino cara…20€!). La sala è in stile vittoriano. Si cena a lume di candela, ed ogni tavolo ha una cameriera. Si deve provare almeno una volta. Noi ci siamo stati due volte, perché Mirko non mangiando pesce, aveva “bisogno” di pasta, e lì era l’unico posto dove l’avevamo mangiata bene! La domenica a pranzo offrono il buffet, ma il prezzo non lo sappiamo. Il ristorante offre il servizio di trasporto gratuito dall’hotel a casinò e viceversa. Per prenotarlo basta telefonare anche il giorno stesso (tel. 232500).

Dove mangiare in giro per Praslin: – Café le Monde: si trova sulla costa ovest dopo l’aeroporto arrivando da anse Georgette. Non è molto frequentato, perché la zona non è assai turistica, però è un locale veramente bello e tranquillo. Si mangia bene, soprattutto l’insalata mista con bacon e crostini di pane: una delizia! Ma anche le bruschette erano molto buone. Si paga in euro, ed è un po’ meno economico rispetto agli altri ristorantini in cui abbiamo mangiato, ma ne è valsa la pena.

– Andre’s café take away: una delle mattine che siamo andati ad anse Georgette ci siamo fermati a questo ristorante a Grand Anse per prenderci il pranzo da portar via. Quando siamo arrivati noi non era ancora pronto tutto, quindi abbiamo aspettato qualche minuto. Alla fine noi abbiamo preso pollo, riso e crauti (che li mettono sempre come contorno) e gli altri nostri due amici pesce, riso e crauti! Abbiamo speso 11 € a coppia con le bevande.

Noleggio auto: – L’abbiamo affittata a Villa Gaiarda. Ce la portavano direttamente alla villa, e volendo ce la venivano a prendere. L’abbiamo presa 2 giorni ma non consecutivi. Un giorno insieme agli altri due ragazzi, perché avevamo intenzione di fare lo stesso giro, e la seconda volta per fare il giro dell’isola. Abbiamo pagato 40 € al giorno. Rispetto ad altri “rent a car” era più economico. – United car rental: tel 510631/37 € 40 al giorno.

– Curios car hire: Amitie, tel 237070, 515158 – Gran Blue: 233660, 510644 – PHCR: 233219 Diving: – Octopus Diver: è il diving del Berjaya hotel. Si trova nel parcheggio di fianco al ristorante sopra nominato. Il sito è www.Octopusdiver.Com , la mail octopus@seychelles.Net , tel. 232602 / 715441.

Un immersione costa dai 40 € ai 50 € in relazione alla distanza. C’è poi la possibilità di usufruire dei pacchetti: – 5 immersioni 190 € affitto equipaggiamento 238 € – 10 immersioni 360 € affitto equipaggiamento 450 € – immersione notturna 60 € affitto equipaggiamento 70 € – battesimo del mare 65 € – corso open water 450 € – Whitetip Divers: è il diving del Paradise Sun hotel. Il sito è www.Whitetipdivers.Com e la mail ehitetipdivers@seychelles.Sc , tel. 232282 / 514282.

I prezzi sono simili a quelli dell’Octopus, tranne che il battesimo del mare costa 80 €.

LA DIGUE Come arrivare a La Digue da Praslin: Per raggiungere quest’isola abbiamo utilizzato il traghetto (più piccolo di quello da Praslin a Mahè) “Cat Rose ferry”. I biglietti costano 20 € a persona andata/ritorno. Si possono fare direttamente il giorno della partenza, andando negli uffici della compagnia al porto (davanti l’attracco dei traghetti).

Ad eccezione della strada asfaltata che attraversa la cittadina di La Passe sulla costa ovest, quasi tutte le altre strade di La Digue sono sterrate. Date le dimensioni contenute dell’isola, che non raggiunge i 5 Km di lunghezza da nord a sud, il modo migliore e più divertente per muoversi è a piedi o con la bicicletta. Noi abbiamo affittato le biciclette con il classico cestino dietro (comodissimo per chi come noi aveva lo zaino!). Affittarle è facilissimo. Già scesi dal traghetto i ragazzi rasta ti chiedono se si ha bisogno di biciclette. La prima volta noi l’abbiamo affittate a 200 rupie, mentre la seconda a 10 €. Un altro mezzo diffuso è il carro trainato dai buoi: se ne vede sempre qualcuno vicino al molo che si può noleggiare. I taxi sono piuttosto rari.

Spiagge: – Anse Source d’Argent: è la più famosa delle spiagge di La Digue (in cui è stato anche girato lo spot della Bilboa). Il luogo è splendido, ma talvolta un po’ affollato di turisti. Noi siamo arrivati prima dell’orda di persone che poi avrebbero letteralmente invaso la spiaggia, ma consiglio di andarci molto presto al mattino.

Ci si arriva seguendo il sentiero che attraversa la vecchie piantagione di palme da cocco de l’Union, in cui appunto si entra soltanto pagando un biglietto di 4 euro a persona. In alternativa con la bassa marea, è possibile raggiungere la spiaggia facendo una passeggiata sul lungomare.

Non abbiamo mangiato in questa spiaggia perché avevamo intenzione di girare un po’ per l’isola, però volendo c’è un ristorantino prima della spiaggia, molto carino e caratteristico. Inoltre lungo la strada si trovano diversi banchetti di frutta fresca.

– Anse Severe: si trova a nord di La Digue. Si raggiunge facilmente con la bicicletta perché costeggia la strada. Noi ci siamo andati verso il tramonto. L’acqua era calmissima ma soprattutto è molto bassa. Onestamente non ci è sembrato nulla di particolare, ma è comunque carina da visitare e farci una sosta per un bagno.

– Grand Anse: è la spiaggia che si trova a sud-est. È più scomoda da raggiungere rispetto alle altre, perché c’è una bella salita da fare. Io dopo qualche pedalata ho deciso che sarebbe stato meglio spingere la bicicletta che fare una fatica infernale! Ma proprio perché è più difficile da raggiungere, è meno affollata. Noi ci siamo arrivati al mattino (era la seconda volta che andavamo a La Digue), e quando siamo arrivati c’eravamo solo noi! Le correnti lì sono piuttosto forti, e le onde sono grosse, infatti è il paradiso dei surfisti. Considerando quanto sono calme le acque delle spiagge dell’ovest, qui sembra aver cambiato isola! Abbiamo mangiato al ristorante che si trova proprio sulla spiaggia, il Loutier.

– Petite Anse: seguendo il semplice sentiero che va verso nord-est partendo da Grand Anse si arriva a questa incantevole spiaggia, orlate da palme, ma il mare anche qui è percorso da forti correnti e grosse onde. Volendo, proseguendo il sentiero, (questa volta più impegnativo e lungo! È necessario avere le scarpe chiuse) si raggiunge Anse Cocos.

Ristoranti: Non avendo dormito a La Digue, abbiamo solo pranzato due volte, quindi non possiamo darvi molte indicazioni al riguardo.

– Il tarosa café: si trova a sinistra del molo. È un ristorantino all’aperto, molto carino. Si mangia molto bene (i panini sono buonissimi e grossi!), ed i piatti sono abbondanti. Si paga in rupie.

– Loutier cafeteria: è il ristorante della spiaggia di Grand Anse che offre un buonissimo buffet con piatti tradizionali e non solo. Si paga in rupie, e tutto sommato costa poco.

– Gregoire’s store: è il supermercato più fornito dell’isola e si trova vicino a “La Digue Island Lodge”. Ci siamo stati per acquistare da bere e snack. Volendo vende anche pizzette e pane fresco. Si paga in rupie, ed è chiaramente molto economico.

MAHE’ È l’isola più estesa e sfruttata delle Seychelles. È sede della capitale Victoria, intitolata appunto alla sovrana britannica. Ospita circa il 90% della popolazione delle isole.

Mahè è lunga circa 27 Km e larga tra i 3 e gli 8 Km.

La strada principale costeggia quasi sempre il litorale. Alcune strade minori collegano la costa orientale a quella occidentale.

Noleggio auto: Noi abbiamo affittato per tutti i 5 giorni a Mahè un’auto per 30 € al giorno, presso VICTORIA CAR HIRE (tel 516842).

Essendo piuttosto grande l’isola da girare con l’autobus, la macchina è stata una scelta azzeccata, ed il prezzo molto concorrenziale! I nostri amici l’avevano prenotata dall’Italia. Noi invece quando eravamo a Praslin, abbiamo chiamato e prenotato. Ce l’avrebbero portata al porto, e noi il giorno della partenza l’avremmo lasciata all’aeroporto. Più comoda di così!

Dove dormire: Avevamo prenotato dall’Italia da Georgina’s guest house a Beau Vallon. Abbiamo mandato una mail per sapere se ci fosse stato posto, e poi una volta avuto conferma abbiamo prenotato (non abbiamo fatto bonifici o altro, ci hanno detto che avremmo pagato in loco). Sulla Lonely Planet era segnalata come “ottima pensione dall’atmosfera familiare situata vicino alla spiaggia, pochi minuti a piedi dal paese”. Era tutto vero, a parte le stanze un po’ fatiscenti! La nostra dava proprio sulla strada, e la prima notte non sono riuscita a dormire. Inoltre i cuscini odoravano di muffa, e non commento il bagno. Dopo aver passato una notte da incubo, abbiamo deciso di cambiare guesthouse. Già il pomeriggio prima, quando siamo arrivati da Praslin, siamo andati a vedere le stanze di Daniella’s bungalow (tel. 247212, www.Daniellasbungalows.Com a Beau Vallon) e qui le cose erano molto diverse. Così la mattina successiva, con una scusa, ce ne siamo andati pagando solo una notte (60 € a camera con prima colazione). Alle 8.30 eravamo già sistemati nella nuova stanza. Spaziosa, letto kingsize, armadio gigante (che poi non abbiamo chiaramente usato, se non una minuscola parte!), tutto pulito e ordinato. Il bagno era proprio carino, e in doccia ci si stava comodamente in due! Il prezzo era di 100 € a notte per camera con la prima colazione. Da visitare: – Il Mercato di Victoria: (5.30 – 17 dal lun al ven, 5.30 – 12 il sabato). Si trova proprio nel centro di Victoria. All’epoca della sua creazione era rivolto soprattutto ai turisti. Nel corso degli anni, però, la struttura coperta è diventata un luogo molto vivace e animato anche dai locali. I prezzi sono mediamente più alti rispetto a Praslin o La Digue, e soprattutto al piano superiore, dove ci sono botteghe artigianali, i prezzi lievitano notevolmente. Il momento migliore per visitarlo sono le prime ore del mattino, quando sui banchi dei pescivendoli è esposta una stupefacente quantità e varietà di pesce. Anche il sabato mattina è piuttosto animato, e sicuramente ci sono molti più turisti.

– La fabbrica del tè: (ingresso con/senza guida 20/10 rupie a persona. 10-16 dal lun al ven). Si trova sulla strada di Sans Souci a circa 3 Km sopra Port Galud. Visitandola prima di mezzogiorno è possibile assistere al processo di lavorazione del prodotto. Noi ci siamo stati al mattino, ma non prima delle 10.30 inizia il vero processo, quindi è consigliabile andarci per le 11, in modo da vedere interamente la lavorazione del tè, dall’essiccamento al confezionamento. C’è anche una piccola boutique, un bar (in cui si può gustare il tè in diverse fragranze) e un negozietto.

– Villaggio dell’artigianato: (ingresso gratuito. 9.30 – 17.30). Si trova ad Anse aux Pins, sulla costa orientale, a pochi km dall’aeroporto. È un gruppo di 12 botteghe situate intorno al Domaine de Val des Prés, la vecchia casa padronale di una tenuta. Gli articoli in vendita comprendono oggetti realizzati in ceramica, palma di cocco, parei, magliette, souvenirs di ogni genere. I prezzi sono più bassi di Victoria, infatti noi ci siamo stati due volte per fare acquisti.

Spiagge: – Port Launay: fa parte del parco marino nazionale, e si trova a nord-est. La si raggiunge percorrendo la strada che costeggia la costa est se si arriva da sud, noi, che arrivavamo da nord, abbiamo dovuto arrivare fino a Victoria (non ci sono altre strade!) e poi proseguire per Port Glaud, ed infine girare a destra. C’è solo una strada ed al fondo è chiusa, quindi non ci si può sbagliare! È una spiaggia molto particolare: il mare blu, per altro l’acqua è molto bassa, ed il verde lussureggiante delle montagne sullo sfondo. La mattina che ci siamo andati noi, il sole si alternava alla pioggerellina, ma l’effetto mare/montagna non cambiava! – Anse Soleil: è nella costa meridionale. È una incantevole spiaggetta a mezz’ora di cammino dalla fermata dell’autobus vicino all’Harvey’s cafè. Se si ha l’auto, si può arrivare direttamente al parcheggio del ristorante davanti la spiaggia. Non bisogna spaventarsi della strada dissestata per arrivarci, sembra di partecipare ad un rally! È una delle spiagge che ci è piaciuta di più. Il mare è bellissimo, azzurro. Ci sono le rocce sia a sinistra che a destra. Il ristorantino sulla spiaggia è carinissimo, peccato solo che ci mettano circa un’ora per servire ai tavoli! (ma essendo in vacanza si fa tutto con più calma). Si chiama Anse Soleil Cafè (361700): la specialità è il pesce fresca; i prezzi sono economici e si mangia bene. Inoltre si paga in rupie.

– Anse Takamaka: si trova un po’ più a sud di anse Soleil. La si raggiunge facilmente percorrendo la strada principale. È una lunga spiaggia orlata di palme altissime. Le onde qui sono piuttosto grosse ed il mare mosso, ma è uno spettacolo. Sorge qui il ristorante Chez Batista (366300) con annessa guesthouse; noi non abbiamo pranzato qui perché era a buffet per 20 € a persona, ma il problema è che era tutto a base di pesce, e Mirko non mangiandolo avrebbe sprecato i soldi. In ogni caso però ce ne hanno parlato proprio bene.

– Anse Intendance: si trova ancora più a sud di anse Takamaka. Proseguendo sulla strada principale, alla stazione di polizia si gira a destra (ci sono le indicazioni) e si prosegue fino ad un parcheggio. Questa è la più bella spiaggia in assoluto. È molto grande, a volte ci sono diversi turisti, soprattutto all’ora del tramonto: l’ultima sera ci siamo fermati a vedere il sole che lentamente calava…La marea saliva, le onde si infrangevano sul bagnasciuga, e tutto silenzio…Uno spettacolo incredibile! Questa spiaggia è sede del rinomato Bayann Tree resort.

– Anse Bougainville: si trova nella costa sud orientale nella Anse Royale. Forse è una delle spiagge più suggestive del litorale. Le forti correnti rendono pericolosa la balneazione, ma è comunque possibile ammirare le onde stando adagiati sulla spiaggia.

– Police Bay: si trova sulla punta sud di Mahè. È raggiungibile percorrendo una stradina girando a sinistra quando si arriva ad Anse Intendane. È molto bella, sembra quasi di trovarsi in un altro posto. È impossibile la balneazione, sia per le onde molto alte che si infrangono sugli scogli, sia per la presenza di massi in acqua.

Escursione: – Cerf Island: per visitarla ci siamo affidati alla “Marine charter association” (tel. 322126 mca@seychelles.Net ) con sede a Victoria vicino al porto. Abbiamo spuntato un prezzo molto interessante rispetto a quello che ci chiedevano le altre agenzie. Abbiamo pagato 150 rupie a testa + 10 € a persona. Per l’ingresso al parco marino. Nella barca eravamo in 8, ed aveva il fondo di vetro per poter ammirare meglio i pesci che passano sotto. Nel tratto di mare per arrivare a Cerf ci siamo fermati per permettere a chi voleva, di fare snorkelling. Mirko è stato il primo ad entrare…E l’ultimo ad uscire! A Cerf vivono circa 60 persone, tra cui lo scrittore Wilbur Smith. È un’isola molto piccola e appartata. C’è poco nulla da vedere, ed a meno che non fossimo andati al ristorante, non ci si poteva muovere dalla spiaggia, perché tutte le case e relativi passaggi al mare erano privati! Così per circa un’oretta ci siamo accampati in spiaggia..Ma sfortunatamente ci ha sorpresi un acquazzone! (cosa che a Mahè è piuttosto frequente!!).

Ristoranti: BEAU VALLON – “Al Mare”: situato direttamente sulla spiaggia, è un ristorante a conduzione italiana. Posto molto raffinato, in cui si mangia molto bene, e neanche troppo caro. L’aria condizionata è un po’ forte, quindi portatevi un golfino! – “ Boat House”: ne avevamo sentito tanto parlare e così abbiamo provato. Si cena a buffet (20 € per persona escluse bevande). Mangiare ce né molto ma piuttosto piccante. Servono anche pesce e carne alla griglia, ma conviene andar lì molto presto (19.30 massimo!) perché c’è sempre molta gente, ed una volta terminate le pietanze non le riportano (soprattutto carne e pesce!).

– “Baobab Pizzeria”: si trova anch’esso sulla spiaggia e la particolarità è che c’è la sabbia per pavimento. È un posto molto spartano, ma la pizza è molto buona. L’unica pecca è che ci mettono un’eternità a servire…Non che avessimo fretta, ma per 2 pizze un’ora e quarto mi sembra troppo! Il locale è sempre molto affollato, si paga veramente poco ed in rupie.

PETITE ANSE E ANSE SOLEIL – “Maria’s Rock Cafeteria”: un posto incantevole. Sembra uscito da una storia di pirati! La strada per arrivarci è un po’ impervia (dovuta anche al fatto che nel periodo in cui siamo stati noi c’erano dei lavori stradali), ma è tutto ben segnalato.

Il ristorante è scavato nella roccia, sembra di stare in mezzo alla jungla perché non c’è nient’altro che quella costruzione in mezzo alla radura. La loro particolarità culinaria è il pesce o la carne cucinata sulla pietra ollare che è portata direttamente in tavola. Si mangia benissimo e si spende poco. Mi è spiaciuto non essere riuscita a tornarci una seconda volta! – “ Anse Soleil Cafè”: si trova sull’omonima spiaggia. È un piccolo ristorante all’aperto, molto carino. La specialità è il pesce fresco servito in generose porzioni, ma anche qui devo dire che l’attesa è stata lunga!! BEL OMBRE – “ Le Corsare”: l’ultima sera abbiamo deciso di provare questo celebre ristornate. È situato in riva al mare, è molto elegante e raffinato. Cucina italiana ed anche piatti creoli. Un po’ caro ma ne è valsa la pena (si paga in euro).

VICTORIA – “ Pirates Arms”: (Indipendence Ave.) molto popolare sia tra gli abitanti della capitale che tr i turisti, questo caffè – ristorante è un vero punto di riferimento (è anche uno dei pochi ristoranti della città che tengono aperti fino a tardi!). Servono pizza, panini, insalate, carne e pesce fresco. Nei giorni feriali preparano piatti da asporto.

– “ News Cafè”: (Trinità house, Albert St.). Si trova proprio davanti l’ingresso del Mercato di Victoria. Sono famosi per i loro succhi di frutta e frullati energetici.

Beau Vallon: Un tempo la sua spiaggia di fine sabbia bianca era la più frequentata. Oggi invece la maggior parte dei turisti si dirige a Praslin o La Digue.

Ombreggiata da numerose palme e alberi di takamaka, è una delle poche spiagge in cui l’acqua è abbastanza profonda per nuotare. Beau Vallon è il maggiore centro per le immersioni di Mahè e attira anche molti appassionati dello snorkelling.

Costa Nord: Il primo giorno con la macchina siamo partiti alla volta del nord. Abbiamo percorso l’unica strada presente e siamo passati per Glacis, Anse nord d’Est, Anse Etoile e Pointe Conan, per poi ritrovarci a Victoria e tornare verso “casa”.

Ci abbiamo messo poco (circa un’oretta) a fare questo giro, ma è stato molto carino perché la parte nord non è molto turistica, quindi si è potuto vedere la vita locale.

“un arcipelago incantato di un centinaio d’isole a cavallo dell’Equatore al largo delle coste africane. Per il resto uccelli marini, tartarughe giganti, riserve e parchi naturali, ed accoglienti villaggi dove convivono armoniosamente popolazioni e lingue diverse. E tutt’intorno spiagge e baie isolate e tranquille, orlate da acque basse, cristalline e calde che sfumano dal turchese, al verde smeraldo, al blu cobalto…”…Queste sono le Seychelles.



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