L’altra faccia della Giamaica

Montego Bay? Negril? No, Portland!
Scritto da: Loriss
l'altra faccia della giamaica
Partenza il: 10/02/2012
Ritorno il: 03/03/2012
Viaggiatori: 2
Spesa: 2000 €
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Dopo un buon volo con Brtitish Airs, atterriamo a Kingston, dove ci attende col classico cartello in simpatico Blery, il driver inviatoci dalla guest house e in meno di tre ore di tortuose strade arriviamo a Drapers San. Ho letto qualche recensione negativa su questa splendida dimora… ma si sa, i pazzi sono dovunque. Io e mia moglie Paola, abbiamo soggiornato per ben 22 giorni da Carla e non abbiamo sprecato nemmeno un minuto di vacanza. Carla, Francesca e c. sono state davvero squisite e disponibili per ogni consiglio, al fine di farci risparmiare tempo e denaro. Grazie mille a Carla per averci accompagnato a noleggiare l’auto… senza di lei non l’avremmo avuta per meno di 50 euro al giorno! La colazione non è all’altezza della lauta e varia cena (circa 11 euro a testa e solo su prenotazione) ma non si può avere tutto! 🙂 Le camere sono di una pulizia maniacale, specie per lo standard giamaicano e tutta la coloratissima biancheria è lavata a mano, vederla stesa al sole è uno spettacolo! Che altro dire? Se siete più viaggiatori che turisti, Drapers San è il posto adatto a voi, se invece in camera volete TV, telefono, aria condizionata e attacco internet, andate altrove. Noi, da Carla ci abbiamo lasciato il cuore. Ma parliamo del Portland e delle cose, a nostro avviso, da vedere (molte!) e da evitare (poche). A qualche centinaio di metri da Drapers, c’è la Frenchman’s Cove, conosciuta come una delle più belle spiagge della Jamaica. La baia è minuscola ma molto bella, la sabbia è bianco-rosa e un piccolo corso d’acqua forma una mini laguna deliziosa ma attenzione alla risacca vicino alle rocce a sinistra! Il posto è ben tenuto ma purtroppo si pagano circa 10 euro di entrata per due persone e altrettanti per due lettini, per lo più sfondati. Ci sono un bar, un evitabile “ristorante” e un edificio con bagni e docce a 5 stelle, completamente fuori luogo! I vari bungalow (le chiamano ville, ma per il nostro standard non lo sono di certo) sparsi per la collina e perennemente vuoti, sono in posizioni da sogno, ma se fossero occupati anche solo per la metà, in spiaggia non ci si starebbe. Da evitare la domenica, perché troppo affollata. Percorrendo altre poche centinaia di metri verso est, si arriva alla tanto decantata Laguna Blu. Sfatiamo subito un millantato mito: l’omonimo film con Brooke Shields, non è stato girato qui, bensì alle isole Fiji. A nostro avviso questa meta è un tantino sopravvalutata, anche se col sole, l’acqua ha un colore indescrivibile! A prima vista sembra che non possiate fare a meno di una barca, oppure scattare 2 foto e andarvene, ma non è così. Andate in fondo a destra, dove partono le barche e non le zattere, entrate in acqua e, sempre a destra dopo 10 metri troverete un pontile, in genere deserto, da dove potrete incamminarvi per un sentiero che costeggia la parte destra della laguna, fare un rinfrescante bagno e scattare memorabili foto. La spiaggetta di fronte è privatissima. Dopo un’oretta, non saprete però più cosa fare e all’uscita, probabilmente vi sarà chiesta una donazione (?) per l’eventuale custodia e pulizia della laguna. Non date assolutamente nulla!

Se non avete un’auto a noleggio e anche se l’avete provate ugualmente l’emozione dei “route taxi”, sgangherate vetture collettive, che per meno di un euro ogni 10 km, vi porteranno dovunque. Paola ha viaggiato per un po’ con una buffa signora dai capelli multicolore in braccio, che ogni tanto l’abbracciava calorosamente… qui non siamo né a Montego, né a Negril e queste cose, per fortuna succedono ancora.

Ancora pochi km a est e si arriva a una vera spiaggia giamaicana: la deliziosa Winnifred beach è una delle poche belle spiagge libere in Giamaica. Nonostante i vari tentativi del governo di privatizzarla, è rimasta e speriamo che continui così, libera. Ci si può arrivare in auto, ma occhio alla coppa dell’olio, oppure a piedi (chiedete della 2a entrata), a un paio di centinaia di metri dalla strada statale, attraverso un ripido sentiero con bellissime e utilissime radici sporgenti Winnifred è tenuta pulita dai gestori degli sgangherati localini abusivi sulla spiaggia, che vi offriranno cibo e bevande, a prezzi purtroppo a misura di turista. Cercate il simpatico e muscoloso Kunta Kinte, che sarà felice di mostrarvi la piccola laguna nascosta della spiaggia. L’odore della ganja è nell’aria 🙂 se ci capitate di domenica, vi troverete allegre famiglie di giamaicani, intente a preparare griglie e zuppe varie, per gustosissimi pic nic e se vi avvicinerete saranno felici di avervi alla loro tavola,

Contraccambiate Goffredo qualcosa da bere. Ricordate sempre che nel Portland, i giamaicani saranno sempre felici di fare 4 chiacchiere con voi. Che alla fine poi nessuno abbia capito nulla, non è affatto importante… No problem!

Poche centinaia di metri oltre Winnifred, si trova San San Beach, altra spiaggia a pagamento, questa poco pulita ed evitabile. Sopra la spiaggia c’è il San San Tropez Hotel, a gestione italiana, un tempo famoso per l’ottimo ristorante…noi ci siamo stati e le aragostone che ci hanno servito, non erano proprio il massimo… Cordialissimi e simpatici Andrea e Daniela, 2 giovani e intraprendenti ragazzi, attuali responsabili della conduzione della struttura. Speriamo che il titolare gli lasci spazio per tentare di riportare hotel e ristorante agli antichi splendori.

Abbandoniamo per un po’ le spiagge e tuffiamoci nella pittoresca Port Antonio, la capitale del Portland, 6 km a ovest di Drapers. Portie, così la chiamo i locali, ha un fascino d’altri tempi e uno stile di vita tra lo “slow” e il “very slow”, lasciatevi avvolgere da questa cittadina e non potrete fare a meno di farci un salto tutti i giorni. Stare seduti ai piedi del monumento nella piazza dove sostano i taxi, sorseggiando qualcosa di fresco, vi permetterà di vedere come in un film uno spaccato autentico di vita giamaicana: persone che entrano ed escono dal piccolo ma pittoresco Musket market, venditori ambulanti di ogni cosa, sorridenti e chiassosi bambini in entrata e uscita da fantomatiche scuole, con le loro caratteristiche divise tirate a lucido. Noterete sicuramente il simpatico “Big Joe” un dignitoso mendicante con le stampelle e senza una gamba, che vi saluterà senza chiedervi denaro, se però gli offrirete da bere o un paio di euro, vi sarà riconoscente e si ricorderà di voi, anche vi dovesse rivedere dopo 10 giorni. Ricordatevi, un buon libro non si giudica dalla copertina, pertanto addentratevi (di giorno) in ogni anfratto della cittadina e gustatevi l’atmosfera, non dimenticando di assaggiare i cibi locali, che troverete in vendita un pò ovunque. A nostro avviso, il ristorante migliore della zona è Hanna Banana, all’estremità est di Portie, dove per 20 euro potrete gustare un’ottima aragosta di notevoli proporzioni. Specificate al cameriere come la volete cucinata. Di fianco alla nostra guest house, c’è invece un minuscolo chiosco dove una magrissima simpatica signora, prepara dei gustosissimi piatti vegetariani, è da provare l’ottimo stufato di aki. Da provare almeno una volta, sono i particolarissimi “vini“ giamaicani, che millantano assurde proprietà e di tutto sanno fuorché di vino, dai nomi assurdi tipo: Jagra, Mandingo, Magnum ecc. Notate le etichette davvero kitch.

Tornando alla natura, una escursione da non perdere (Carla ve la organizzerà ad un buon prezzo) è quella alle Blue Mountains, optate per mezza giornata con guida e in quattro ore circa di trekking non impegnativo, vedrete tra l’altro, piante di caffè, cacao, alberi di mogano e tek. Un sentiero scivoloso ma suggestivo, vi condurrà dalle Blue Mountains alle rive del Rio grande, fino allo sperduto villaggio di Berrydale, per proseguire poi per le Scatters Falls, una piccola cascata, dove potrete mettere alla prova le vostre doti di arrampicatori! Il bagno nella minuscola piscina naturale delle cascate è da sogno.

Restando in tema di cascate, una bella gita fuori porta è quella alle Somerset Falls, raggiungibili in 5 minuti di taxi da Port Antonio, direzione Ocho Rios. I’entrata, circa 5 euro, comprende un giro in barca sotto la grotta della cascata nascosta e una doccia fresca è assicurata!

Ma l’escursione davvero imperdibile è quella alle Reach Falls, circa 30 km a est di Drapers, prendete a sx alla fine del villaggio di Manchioneal, e seguite le indicazioni. Ne prezzo d’ingresso, circa 7 euro, è compresa la guida che vi accompagnerà per lo splendido parco. Potrete scegliere se nuotare o camminare. Fatevi portare alla grotta sommersa…non dirò altro!!!

Per ultimo ho tenuto Boston Bay, di sicuro la spiaggia più suggestiva e ci è piaciuta a tal punto da tornarci parecchie volte. La spiaggia è libera e frequentata dai giamaicani che amano il surf. Le onde oceaniche entrano vorticose nella baia per rallentare e infrangersi poi sulla spiaggia. Un sentiero a sx vi condurrà sul lato nascosto di Boston bay, dove potrete ammirare gli sgangherati bungalows sugli alberi. Sgangherati sì, ma da 200 euro a persona e con una vertiginosa veduta davvero mozzafiato. Ma anche la parte destra seminascosta della spiaggia riserva sorprese: prendete il ripido sentierino sopra la palma avvolta dalle radici rampicanti e godrete di una veduta della baia, che ricorderete per un pezzo, anche per via del piccantissimo jerk di pollo, maiale o pesce, che sicuramente assaggerete!

A questo punto, gli splendidi 22 giorni nel Portland sono giunti alla fine, trascorsi in un lampo… e un pezzetto di cuore lo abbiamo lasciato lì, ad attenderci la prossima volta!

ONE LOVE!

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Noce moscata fresca

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Jungla alle Reach Falls

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Rasta man

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Laguna blu

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Carla Gullotta di Drapers san

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Boston beach

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Bar a Oracabessa

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Effetti dalla Jamaica!



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