L’Alta Corsica e le sue spiagge

Una settimana all'insegna delle belle spiagge tra Calvi e Capo Corso, bellissimi paesaggi, piccoli paesi arroccati e cibo tipico corso
Scritto da: GiuliaSeme
l'alta corsica e le sue spiagge
Partenza il: 16/08/2014
Ritorno il: 23/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 1000 €
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Prima volta in Corsica per me e il mio ragazzo, e non sarà sicuramente l’ultima! Eravamo alla ricerca di una vacanza low cost, all’insegna di belle spiagge, bei paesaggi e una cultura nuova da scoprire, e siamo rimasti pienamente soddisfatti della scelta. Per una settimana (in alta stagione ad agosto), tutto compreso (viaggio, benzina, appartamento, pasti…) abbiamo speso 1.300 euro in due.

Prima del diario di viaggio ecco alcune considerazioni e consigli generali che possono essere utili:

-se si vuole risparmiare meglio prendere un appartamento: fare la spesa costa leggermente meno che in Italia, mentre mangiare nei ristoranti non è molto economico (primi a partire da 10/12 euro, secondi dai 15…), inoltre poter cenare in casa con cose veloci e farsi i panini da portare in spiaggia rende tutto molto più semplice visto che le spiagge sono molto selvagge e raramente hanno un bar a disposizione. Nei ristoranti chiedete pure l’acqua in caraffa (del rubinetto): è gratis e molto buona.

-la benzina costa meno che in Italia

-le strade dell’Alta Corsica sono praticamente strade di montagna: molte curve ma per la maggior parte ben tenute e, con un po’ di attenzione, tutte percorribili facilmente. Non sono l’ideale, però, per chi soffre il mal di macchina. I km che separano le varie località e spiagge da google e dalla mappa sembrano pochi, ma sempre a causa delle curve, tenete conto che i tempi di percorrenza sono più lunghi (ciò che sembra vicino è sempre un po’ più lontano)

-i Corsi non sono affatto poco gustosi o burberi, anzi! Il nostro proprietario di casa è stato sempre gentile e disponibile, così come tutti i camerieri, informatori turistici etc, e parlano quasi tutti italiano

-la Corsica del nord è un trionfo della natura, con spiagge bellissime e alte montagne, non molto caotica, dove si può respirare un’atmosfera ancora autentica e godere di paesaggi e spiagge incontaminate.

-da provare assolutamente il formaggio tipico corso con la marmellata di fico. Molto buoni anche i loro salumi (prosciutto crudo e salame affumicato) e i vari vini della zona.

Ecco il diario di viaggio:

Giorno 1 (16 agosto)– Saint Florent

Sveglia alle 4.30 del mattino per andare a prendere il traghetto della Corsica Ferries che parte da Livorno alle 8 e arriva a Bastia alle 12 (4 ore di traversata). A parte la prima ora di mare mosso, le altre 3 filano via lisce come il mare su cui navighiamo. Attraccati a Bastia ci dirigiamo subito verso Saint Florent, dove un appartamento prenotato tramite il sito Homelidays ci aspetta. Arriviamo senza difficoltà ad una bella casa di proprietà di un corso e sua moglie, fin da subito molto carini e disponibili, in cui al piano terra ci hanno ricavato 2 mini. Il nostro ha una camera da letto, bagno, sala con cucina e arredato in maniera semplice ma rimodernato, pulito, ben tenuto e dotato di tutti comfort con anche barbecue, gazebo e posto macchina privato in giardino per 580 euro tutta la settimana (lo consigliamo vivamente, se interessati chiedeteci maggiori info!). Una volta sistemate le valigie corriamo a fare la spesa, ci cuciniamo qualcosa di veloce e prima di crollare a letto troviamo comunque le forze per fare un salto al porto, dove ci prendiamo una buonissima crepes (che diventerà poi un “must” di tutte le sere successive).

Parentesi su Saint Florent: è un paese piccolo, con solo due vie principali ma molto vivo sia di giorno che di sera, con tanti ristoranti, locali in cui bere qualcosa e vari negozietti turistici e non. Anche il porto è molto vivo, dove sono armeggiati molti yacht e si possono fare passeggiate per ammirarli. C’è anche una bella terrazza salendo alla fine di una delle due vie principali da cui si vede la Cittadella e parte della costa ovest che dà sul Desert des Agriates. Noi ci siamo trovati molto bene come base e alloggio perché anche se piccola c’è comunque qualcosa da fare la sera e non è caotica. Poi non dover muovere la macchina di sera è stato veramente comodo.

Giorno 2 – spiaggia di Ostriconi (voto 10)

Belli riposati alle 8 ci svegliamo, colazione in casa veloce e poi via verso la spiaggia di Ostriconi. Per arrivarci si fa una strada piena di curve ma da cui si gode la bellissima vista sul Desert des Agriates; mi innamoro subito del suo aspetto selvaggio e immacolato. Dopo 45 minuti vediamo sulla destra un cartello che indica il camping di Ostriconi, svoltiamo e seguiamo le indicazioni per la plage. Essendo solo le 9.30 troviamo parcheggio facilmente e preso ombrellone, maschera e tutto il necessario per passare una bella giornata in spiaggia imbocchiamo un sentiero che in 15 minuti ci porta alla spiaggia, anche se per arrivarci si deve guadare un rio (per fortuna l’acqua non è alta e non supera il sedere quindi zaino in testa e via!), il che rende il tutto ancora più selvaggio. Guadato il rio ci spiaggiamo letteralmente e ci godiamo questa bellissima spiaggia per tutto il giorno. Sabbia bianca, acqua mossa ma comunque celeste e pulita, intorno solo montagne, di gente nel corso della giornata ne arriva ma non si è comunque stretti. E’ solo il primo giorno ma siamo già soddisfatti e innamorati della zona. Verso le 17 ci trasciniamo di nuovo alla macchina, viaggio di ritorno, cena in casa e passeggiatina serale per il porto con l’immancabile crepes.

Giorno 3 – spiaggia di Bodre (voto 9)

Solita sveglia alle 8, colazione e via di nuovo per la stessa strada del giorno prima in direzione spiaggia di Bodre, situata appena sotto Ile Rousse. Questa volta ci mettiamo circa un’ora e mezza per arrivarci perché a causa di un incrocio stupidissimo in centro a Ile Rousse si forma una coda molto lunga sia nella nostra direzione che in quella opposta. Superato l’intoppo troviamo facilmente il cartello sulla destra che indica Bodre, lasciamo la macchina nel parcheggio apposito (l’unico a pagamento che abbiamo trovato per tutta la settimana, comunque solo 2.50 euro per tutto il giorno) e ci fiondiamo in spiaggia, dove una bella sabbia chiara, acqua limpidissima e poche onde ci aspettano; con maschera e boccaglio, intorno agli scogli sommersi vicini a riva, riusciamo a vedere anche qualche pesce. Dopo pranzo decido sola soletta di fare anche una passeggiata di mezz’ora su un sentiero che parte dalla fine della spiaggia e costeggia la costa tra scogli, macchia mediterranea e una pianta bassa rossa che con il blu del mare regala veramente uno spettacolo. Essendo la spiaggia non troppo grande e con un bar, durante la giornata si riempie abbastanza, ma non si finisce per star stretti comunque. Per il ritorno decidiamo di evitare Ile Rousse e proprio quando sta iniziando la coda svoltiamo a destra e facciamo un’altra strada che allunga un po’ il percorso ma almeno passa per alcuni paesini arroccati molto caratteristici da cui si gode una bellissima vista sulla costa e ci permette di sbucare direttamente a Lozari, dopo Ile Rousse, e dopo via fino a Saint Florent senza problemi.

Giorno 4 – spiaggia di Saleccia – Lotu (voto 8) e visita al paese di Oletta

Alle 8.45 siamo già al porto di Saint Florent, dove la sera prima ci avevano detto che se ci fossimo presentati per le 9 non c’era bisogno di prenotare la barca per andare alle spiagge di Saleccia e Lotu. Secondo pareri e guide sono tra le spiagge più belle della Corsica e ci si arriva solo via mare da Saint Florent in 20 minuti a 20 euro a/r (per una permanenza di massimo 5 ore) o per una strada sterrata di più di una decina di km che parte da Molfalco e che consigliano di fare solo se in possesso di un 4×4 o per mezzo dei 4×4 guidati da agenzie apposite. Essendo già a Saint Florent optiamo per prendere la barca che alle 9.30 ci lascia alla spiaggia di Lotu. Decidiamo subito di andare a piedi alla spiaggia di Saleccia per evitare di farci la camminata sotto il sole di mezzogiorno: per arrivarci infatti si deve seguire o il sentiero interno che in 45 minuti ti porta a Saleccia o quello costiero più lungo di 1 ora e 30; per chi non vuole camminare ci sono comunque dei calesse che con 10 euro a viaggio ti trasportano, ma noi decidiamo di fare i risparmiatori e gli sportivi e imbocchiamo il sentiero interno, da cui si gode un bellissimo panorama sul Desert. Arrivati a Saleccia troviamo la spiaggia ancora semi-deserta e ci godiamo la vista della spiaggia bianca immensa e l’acqua cristallina fino a quando, circa verso le 12, cominciano ad arrivare decine di motoscafi, barche e yacht che trasformano il paesaggio da selvaggio a un porto e l’acqua da cristallina a torbida. Delusi e amareggiati decidiamo allora di riprendere lo stesso sentiero che ci riporta a Lotu, dove entro le 14 dobbiamo riprendere la barca. Lotu si rivela più affollata dal punto di vista turistico ma con l’acqua più limpida per il numero minore di motoscafi invadenti. Peccato che abbiamo solo 15 minuti prima di dover prendere la barca, giusto il tempo per le foto. Contando il prezzo per i 20 minuti di trasporto, la camminata e il poco tempo concesso per restare lì rimaniamo un po’ delusi e troviamo tremendamente ingiusto il fatto che non ci sia nessun divieto o controllo delle imbarcazioni che invece posso invadere la spiaggia senza rispetto.

Tornati a Saint Florent alle 15, per non sprecare il pomeriggio, decidiamo di visitare un po’ la zona interna vicina e in 20 minuti arriviamo ad Oletta, un paesino carino arroccato ma un po’ deserto da cui si ha una bella vista sulla piccola baia di Saint Florent.

Visto il pomeriggio tranquillo, la sera decidiamo di concederci una cena di pesce al ristorante Le Grand Bleu che offre anche un menu fisso corso di 3 portate (antipasto, primo/secondo/dolce) a 16.50. La qualità non risulta essere delle migliori ma le porzioni sono abbondanti e per il prezzo rimaniamo abbastanza soddisfatti.

Giorno 5 – giro della parte ovest di Capo Corso e spiaggia di Barcaggio (voto 9)

Sveglia presto con l’obiettivo di fare il tour di tutto il “dito”. Decidiamo di partire dalla parte ovest, primo stop dopo 30 minuti a Nonza, un piccolo paese molto bello e caratteristico con una chiesa colorata molto carina e una torre genovese visitabile che dà sulla affascinante e immensa spiaggia nera di Nonza, ma vista l’origine del colore della sabbia (detriti di una ex miniera) decidiamo di non fermarci e proseguire. Dopo infinite curve e qualche tratto di strada stretta ed esposta, in 1 ora e mezza arriviamo a Centuri, un piccolo porto ugualmente caratteristico con vari ristoranti specializzati in pesce. Dopo una breve visita decidiamo di proseguire fino a Barcaggio, un altro piccolo porto giusto sulla punta del “dito” da cui si vede l’isola della Giraglia, che con il suo faro bianco risulta molto affascinante. Sprovvisti dei nostri soliti panini fatti in casa ci fermiamo in un piccolo ristorante del paese dove prendiamo il piatto misto Corso: salumi e formaggi tipici e insalata, molto gustosi. Dopo decidiamo di fare una pausa digestiva e ci fermiamo nella spiaggia di Barcaggio. Passa un’ora, due ore…e la spiaggia con la sua acqua cristallina ci trattiene fino alle 17. Ormai è troppo tardi per completare il giro, quindi decidiamo di rifare la stessa strada dell’andata e in 2 ore siamo di nuovo a Saint Florent, distrutti dalle mille curve della giornata, ma ne è valsa la pena.

Giorno 6 – spiaggia di Lozari (voto 8)

Oggi decidiamo di passare la giornata a riposare in una spiaggia molto grande che avevamo visto dalla strada che portava a Ile Rousse, ovvero quella di Lozari. Ci arriviamo in 50 minuti facendo la solita strada del Desert des Agriates, lasciamo la macchina nel parcheggio comodo e gratuito e andiamo alla ricerca del punto meno esposto della spiaggia visto le onde e il vento del giorno. Trovato il nostro angolo riparato, anche se un po’ stretti tra tutti gli altri bagnanti, anch’essi alla ricerca della zona meno ventosa, riusciamo a goderci comunque a pieno la giornata e fare un bel bagno in un’acqua un po’ mossa ma sempre limpida e pulita.

Giorno 7 – spiaggia Roya (Saint Florent) (voto 7)

L’ultimo giorno decidiamo di stare nella spiaggia di Saint Florent di nome Roya, un po’ per essere comodi a tornare a casa a fare le valigie e pulire, un po’ per non muovere la macchina in vista del viaggio di ritorno del giorno dopo. Devo dire che è la spiaggia che ci è piaciuta di meno (ce lo aspettavamo) perchè abbastanza affollata, non troppo grande e per il via vai di motoscafi e barche dal porto di Saint Florent. Nonostante questi difetti si gode una bella vista del paese, la spiaggia è riparata e l’acqua è comunque abbastanza limpida. Qui ci godiamo l’ultimo bagno e poi via a fare le valigie, a pulire l’appartamento, a svuotare il frigo grazie alla “cena degli avanzi” e a fare un’ultima passeggiata serale per il porto con l’immancabile crepes. A dormire si va presto perchè il giorno dopo, alle ore 9, a Bastia ci aspetta il traghetto che purtroppo ci riporta a Livorno. Almeno il mare questa volta non è mosso e il traghetto è più grande, quindi le 4 ore di traversata volano via, un po’ come questa bella settimana passata a scoprire la parte nord di questa isola affascinante.



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