Kuala Lumpur, la città che non ti aspetti

La visita in Malesia è stata quasi improvvisata: all’ultimo momento, quasi per caso. Ma i ricordi di questo viaggio sono vividi e soprattutto bellissimi, per aver visto una città dalle innumerevoli facce, carica di charme e di contrasti credo come pochi posti al mondo. Cercherò di dare in modo schematico alcuni consigli per la visita della...
Scritto da: andrews71
kuala lumpur, la città che non ti aspetti
Partenza il: 06/09/2009
Ritorno il: 09/09/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
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La visita in Malesia è stata quasi improvvisata: all’ultimo momento, quasi per caso. Ma i ricordi di questo viaggio sono vividi e soprattutto bellissimi, per aver visto una città dalle innumerevoli facce, carica di charme e di contrasti credo come pochi posti al mondo. Cercherò di dare in modo schematico alcuni consigli per la visita della Capitale, Kuala Lumpur.

Volo Abbiamo volato con Malaysian Airlines diretti da Roma. Volo spettacolare di 11 ore con personale magnifico nel servizio, aereo molto moderno con schermi individuali anche in classe economica. Possibilità di scegliersi film in italiano, due passaggi con il carrello, bevande anche alcooliche…Insomma il viaggio è veramente lungo ma la Compagnia vale veramente il costo del biglietto.

Aeroporto di Kuala Lumpur Non proprio vicino alla città. Dista quasi 80 Km e per arrivare in città ci sono diverse opzioni: un treno che in 3 minuti vi porta al centro città oppure i taxi. Il costo del treno è uguale a quello del taxi (7,5€ per un biglietto del treno e 15€ per una corsa in taxi) e quindi è più conveniente il taxi. Se non volete procedere ad una trattiva serrata con il tassista fermatevi al chiosco taxi all’uscita dei voli internazionali dell’aeroporto e potrete comprare un voucher da consegnare al tassista. Il voicher è un prepagato e quindi non avrete alcun problema di trattativa. Tenete a mente che andare in città ha un costo mentre tornare in aeroporto ne avrà un altro, più alto. Chissà perché… Taxi I taxi sono ovunque e nonostante sia pubblicizzato ovunque l’introduzione del famoso “taxi meter” ovvero del tassametro NESSUNO li usa. Potete starne certo. Moltissimi sono i taxi con la scritta luminosa che pubblicizza la presenza del tassametro ma nessuno ve lo accenderà, nemmeno sotto ricatto! La guida Lonely ma anche alcuni siti malesiani dicevano di non salire sul taxi senza che il tassametro fosse acceso e chiamarne subito un altro. Bene, ne chiamerete una decina ma sempre con la stessa risposta “Where do you want to go” a cui segue una trattativa per il prezzo. Non c’è verso. Allora per una corsa in città il prezzo varia a seconda del momento della giornata. Se c’è molto traffico, soprattutto nel pomeriggio o quando piove, allora il prezzo sale e alcuni tassisti potrebbero rifiutare la corsa nel caso in cui decideste di andare in luoghi particolarmente caotici. Fare anche un paio di isolati nelle ore del tardo pomeriggio potrebbe causarvi uno spostamento di oltre 50 minuti quindi valutate sempre bene se prendere il taxi oppure la metropolitana. Il prezzo: la mattina abbiamo speso interno ai 7 Riggit (1 euro = 5 riggit) mentre nelle ore di punta di arriva a 10-15 riggit. Trattate sempre, non abbiate paura di lasciare il taxi perché dietro di lui ce ne sarà sicuramente un altro. Attenzione perché ci sono alcuni taxi che hanno la scritta “limousine” e costano decisamente di più degli altri con la scritta “taxi meter”. Per tornare all’aeroporto abbiamo pagato 110 riggit, 35 riggit in più dell’andata.

Mezzi pubblici Metropolitana e skytrain sono molto efficienti e funzionano tutti i giorni dalle 6 alle 24. Lo skytrain era il nostro preferito. Si tratta di una specie di treno che cammina su una monorotaia e attraverso tutto il centro della città. Comodo, efficiente ed economico. Si paga alla biglietteria ed una corsa costa più o meno 2 riggit (dico più o meno perché il prezzo varia a seconda del tragitto). Arrivati alla biglietteria dovete dire dove volete andare e vi diranno il prezzo del biglietto. Non lo buttate perché vi serve per poter passare i tornelli una volta scesi. I vagoni sono piuttosto puliti e un pochino affollati nelle ore di punta soprattutto intorno alle 17.

Aria condizionata E’ la vera nota dolente della città. L’aria condizionata vi ucciderà nel vero senso della parola. In tutti il luoghi chiusi c’è l’aria condizionata a 18 gradi mentre fuori ce ne sono 35 con l’80% di umidità! Lo choc ogni volta è tremendo perché entrerete sempre sudati come bestie e uscirete freddi come pinguini. Questo anche sulla metropolitana o sullo skytrain: è veramente difficile sopportare lo sbalzo termico. Consiglio: portatevi un giacchettino anche di cotone. Sempre. Vedrete che non rimpiangerete di esservelo portati.

Clima Caldo e umido. Tanto caldo e tanto umido. Pioggia solo verso la sera ma su 4 giorni ha piovuto un paio di volte, nemmeno tanto forte. Anche quando piove la temperatura non scende mai e la frescura è solo nel momento della pioggia, dopo diventa ancora più afoso per via del calore che sprigiona l’asfalto.

Albergo Non scendete troppo in basso con le stelle altrimenti resterete imprigionati in una bettola. Gli standard europei scattano dalle 4 stelle in poi. Noi abbiamo soggiornato al Renaissance. Bello 5 stelle con piscina e tutti i servizi di un hotel meraviglioso. Abbiamo pagato circa 105 euro a notte ma tenete conto che abbiamo voluto regalarci un appartamento di due stanze al 23° piano! Altrimenti il prezzo per una doppia è di circa 80€ inclusa la colazione. Tutti i servizi annessi dell’hotel sono inclusi nel prezzo come la piscina e la palestra mentre è a pagamento la SPA. In piscina avrete anche gli asciugamani e c’è un comodo servizio bar per mangiare o bere qualcosa. I prezzi sono accettabili, si mangia con 7 euro. L’albergo ha degli standard i sicurezza molto alti e addirittura c’è un metal detector attraverso il quale si viene controllati ogni volta che si entra in hotel per gli occidentali i controlli sono molto blandi e mai invasivi. C’è anche un meticoloso controllo delle auto che entrano nell’area dell’hotel. Un pochino mette soggezione ma alla fine non dimentichiamo che il paese è musulmano e anche se piuttosto pacifico, non è detto che qualche “testa calda” possa fare qualche pasticcio. In ogni caso ben venga questa sicurezza in più. In molti centri commerciali abbiamo visto vigilantes armati e metal detector ma anche la popolazione locale sembra gradire queste misure estreme.

Influenza suina C’è una grande psicosi e non si riesce in ogni caso a restarne immuni. Nei posti pubblici moltissime persone indossano mascherine a protezione della bocca e del naso. In aeroporto si è obbligati a passare sotto uno screening test che misura la corporatura corporea. Ovunque ci sono cartelli su come prevenire l’influenza suina con una serie di indicazioni che alla fine non sono altro che le più elementari nozioni di igiene personale. Però vedere centinaia di persone con la mascherina devo dire che anche ai più coraggiosi porta comunque qualche disturbo, almeno a livello psicologico. A onor del vero sui giornali veniva riportato che a settembre i malati d questa influenza in Malesia erano oltre 200mila e quindi i numeri erano piuttosto alti, considerando che buona parte della popolazione vive in zone rurali dove non c’è proprio una grande attenzione igienica. Comunque lavarsi le mani sempre dopo aver preso i mezzi pubblici oppure lavarsi con l’amuchina è una buona cosa. In ogni caso mettono dei dispenser di igienizzante all’uscita delle metropolitane a disposizione del pubblico e puliscono i passamano e i vagoni due volte al giorno (giuro non è uno scherzo). Roba che a Roma li avranno lavati due volte negli ultimi 10 anni… Petronas Tower e centro commerciale Suria Andare a Kuala Lumpur e non vedere le Petronas è pressoché impossibile. Se non altro perché sono alte 88 piani per oltre 450 metri di altezza e quindi sono visibili da tutta la città. Sono indubbiamente affascinanti forse soprattutto al tramontar del sole quando le luci rendono questo esempio di architettura moderna e di potenza economica (sono la sede del colosso petrolifero Petronas) affascinanti e imponenti, ancora di più rispetto alla canicola del giorno. Visitare le torri è possibile ed è gratis ma si può arrivare solo fino allo skybridge ovvero il ponte che unisce le due torri, che si trova a 170 metri da terra. Per arrivarci non ci sono biglietti da acquistare ma c’è da prenderli gratuitamente presso la hall delle Petronas la mattina…Ci sono 1500 biglietti al giorno e nei momenti di festa o di vacanza è pressoché impossibile prenderli perché alle 8 del mattino sono tutti esauriti. In ogni caso consiglio vivamente di andare sulla Menara Tower, l’altro edificio alto di KL che con i suoi 421 metri permette di vedere “quasi dalla stesa altezza” le Petronas. Molto bello è il parco KLCC con i laghetti ed una bellissima passeggiata. Ci si possono fare bellissime foto anche la sera quando però è vietato entrare all’interno del parco. La polizia religiosa islamica infatti presiede il parco e lo chiude per evitare che sia da “tentazione” per i giovani malesiani…Purtroppo non è possibile arrivare all’interno del parco a meno che…Non facciate finta di niente entrate , fate le foto e vi prendete un cicchetto dalla polizia. Dicendo che non lo sapevate e soprattutto mostrando la vostra macchinetta fotografica non rischierete nulla anche perché vedranno che siete turisti. Io l’ho fatto (non ne vado certo orgoglioso ma altri appassionati di foto hanno fatto lo stesso) ma in realtà non ci sono cartelli o impedimenti fisici se non nella parte frontale del parco. Rispetto culture e religioni di tutti ma dopo 11 ore di aereo e qualche migliaia di euro spesi mi sembrava giusto fare delle foto ad un grattacielo. Nella parte bassa delle torri c’è un superbo centro commerciale, forse il più lussuoso di KL, si chiama Suria ed è aperto tutti i giorni fino alle 22.00. Ottimi i negozi, anche se un pochino più cari rispetto alle bancarelle, ma con la possibilità di fare anche acquisti non contraffatti. Molto bella l’architettura interna con allestimenti scenografici e con tantissimi ristoranti per poter mangiare bene spendendo poco. Ricordiamo con piacere un ristorante Giapponese in cui abbiamo mangiato dell’ottimo sushi e tempura con carne e pesce alla piastra spendendo in due 22€ (comprese le bevande). Si trova all’ultimo piano. E’ stupendo. Interessante anche la tessera del turista che viene data gratuitamente ai turisti presso il centro informazioni del centro commerciale, con cui si hanno ulteriori sconti presso i negozi convenzionati. Prezzi abbordabili: pagherete 7 euro per una maglietta polo, oppure 10 euro per un paio di jeans.

Menara KL Tower Come detto è la seconda torre di KL più bassa delle Petronas di quasi 30 metri. Si può salire fino alla piattaforma panoramica che è alta oltre 100 metri in più dello skybridge delle Petronas. Menara ospita la televisione malesiana e all’ultimo piano il ristorante Seri Angkasa, posto su una struttura girevole. Per mangiare dovete prenotare (o far prenotare il vostro hotel) con almeno un paio di giorni di anticipo ed è obbligatorio un vestito elegante, almeno una giacca per gli uomini. Per entrare nella torre si pagano circa 7 euro a persona e l’ultimo accesso è alle ore 22.00. Tenete conto che la torre chiude alle 23.00 ma alle 22.30 vi cominceranno a rompere le scatole…Lo spettacolo è impressionante e la viste delle Petronas dalla stessa altezza le fa quasi apparire piccole. Ovviamente è consigliabile la sera. Per arrivarci, se intendete farla a piedi, dovete arrampicarvi presso la collina che ospita la torre. Arrivati al centro informazioni c’è un servizio di navetta gratuita che vi porta all’entrata della torre perché la salita diventerebbe veramente proibitiva, soprattutto per la lunghezza…Purtroppo l’ultima navetta è alle ore 21.30 e quindi la sera dovrete prendere un taxi per scendere. Niente paura perché vicino alla biglietterie c’è anche un servizio di taxi budget per cui …Voi direte dove dovete andare vi verrà fatto il prezzo pagate in anticipo e poi attendere che arrivi il taxi. Occhio perché la fila potrebbe essere lunga per via dei turisti che si sono attardati nella visita. Per arrivare in basso con un percorso di 5 minuti di taxi (o poco più) abbiamo pagato 2.5€ (poco in assoluto ma un’enormità per i loro standard).

Quartiere cinese Petaling Street è il quartiere cinese di Kuala Kumpur. E’ una Chinatown veramente molto imponente con una strada piuttosto lunga dove si ammassano caoticamente migliaia di bancarelle che vendono di tutto, di più. Ovviamente tutto falso e tutto contrattabile addirittura oltre la metà del prezzo di partenza. La parte finale della strada è a dir poco claustrofobica, strettissima si passa uno per volta e i venditori vi stordiranno, vi tireranno per la maglietta, quasi vi aggrediranno. Impossibile vedere qualcosa in pace impossibile prendervi il vostro tempo. Tutto avviene in tempi rapidissimi, tutto avviene ad una velocità supersonica. Non c’è tempo per vedere non c’è tempo per osservare. Tutto avviene velocemente, quasi freneticamente. I prodotti tipici sono le borse (Luis Vitton è il più venduto) e ovviamente gli orologi, Rolex su tutti. Prezzi che partono da cifre assurde ma che si chiudono sempre intorno ai 15-20€. C’è la possibilità anche di mangiare, ovviamente, in numerosi ristoranti sulla strada in cui le condizioni igieniche destano qualche preoccupazione ma alla fine chiudendo gli occhi ce la si può fare! Ottimi anche i centri massaggi che si trovano a PEtaling. Ne abbiamo trovato uno di fronte al gruppo di ristoranti all’aperto che ha chiesto 30 Riggit (6 euro!) per un massagio ai piedi di 30 minuti veramente rigenerante e tonificante, soprattutto dopo una giornata lunga e afosa passata a camminare. I centri massaggi solitamente chiudono tardi anche dopo le 23.00. Il servizio è veramente all’altezza con asciugamani puliti, the freddo rigenerante alla fine e oli essenziali molto buoni.

Quartiere Indiano Molto carino e suggestivo parte da Merdeka Square (la piazza dove nel 1957 è stata proclamata l’indipendenza dall’Inghilterra) dove viene festeggiato il capodanno della città. Molto carina la visita alla moschea Masjid Jamek visitabile anche dalle donne. Il personale è molto cortese e vi vene solamente chiesto di indossare uno chador e di non entrare nelle zone di preghiera. Siete liberi di fotografare tutto quello che volete.

C’è anche un immancabile mercato…Un delirio direi il Masjid India. Una marea di bancarelle disordinate con gente che urla da tutti i punti e soprattutto con un contrasto di odori che metterà a dura prova il vostro stomaco…Tantissimi anche i negozi che vendono batik e seta non solo confezionati in abiti dai colori sgargianti ma anche a metro. I prezzi sono molto convenienti e si può anche trattare nei negozi lussuosi nei quali vi consiglio di fare acquisti perché all’aperto la fregatura è sempre dietro l’angolo, soprattutto perché siamo turisti. Vi consiglio il Globe Silk Store anche se piuttosto turistico ho visto persone del posto che compravano seta e batik al metro.

Quartiere Malese A Kampung Baru c’è il quartiere malese e abbiamo pensato che non si potesse non dare un’occhiata. Direi che tra i tre macro quartieri è quello che ci ha choccato di più. C’è un livello di povertà che direi estremo; il mercato è piuttosto squallido con tavoli grezzi che vendono generi alimentari che emanano odori piuttosto sgradevoli (a volte gli sforzi di stomaco sono stati impietosi). Pensate a bancarelle che vendono il pesce esposto al sole a 35°C chissà da quanto tempo (forse giorni)…Oppure che vendono minestre di riso e latte di cocco che poi vengono confezionate (se così si può dire) in sacchetti di plastica come quelli che utilizziamo per i nostri surgelati e messi sui tavoli al sole…Tutti belli gonfi…Spesso viene venduta frutta insieme ad oggetti di ferramenta…Ovviamente stesso banco. Insomma le condizioni igieniche già precarie nel quartiere di Kampung Baru precipitano velocemente e anche l gente si vede che si diverte meno, non ci sono molti turisti (anzi non ne abbiamo visto uno) e abbiamo cercato di non fare foto perché ci guardavano con insistenza. Sarà stata soggezione ma non ci siamo fidati, davamo veramente nell’occhio anche per il solo fatto di essere vestiti diversamente da loro. Interessante la parte che si trova vicino allo skytrain dove c’è un colorato mercato della frutta ma in cui non ci siamo addentrati perché il caos e gli odori della prima parte ci avevano veramente messo a dura prova.

Moschea di Masjid Negara Gigantesca e modernissima moschea ha un minareto alto 73 metri. Tolte le scarpe ed indossati gli abiti appropriati (anche per gli uomini) è possibile visitarla. Ci sono anche delle interessanti tabelle in inglese che spiegano i fondamenti dell’islam e le mosse che si devono fare per pregare correttamente. C’è anche una sorta di tabella comparativa con la religione cristiana per evidenziare le differenze. Del tipo: da noi non c’è una persona che impone la preghiera o che è superiore, da noi non c’è un Dio che sta sopra le vostre teste…E via dicendo. Mi sono immagino se ci fosse una cosa del genere al contrario a San Pietro, come l’avrebbero presa… Lago Titiwangsa C’è una leggenda. Da questo lago, posto su una collina sopra KL è possibile ammirare lo skyline della città e fare delle fantastiche foto. Dico leggenda perché abbiamo chiesto a diversi posti (in hotel e al turist information) ma tutti ci hanno detto che non si vede nessuno skyline e che addirittura dopo il tramonto, per lo stesso di cui sopra, la polizia religiosa chiude il parco e quindi non è possibile entrarci se non con un permesso. Lo dico perché la Lonely lo riporta come “must” della città e noi abbiamo avuto questo riscontro.

Conclusioni Città caotica, veramente ai limiti dell’esasperazione. Odori, sapori, traffico…C’è veramente un problema di ordine piuttosto grande. Ma è una situazione tipica dei Paese orientali dove, tranni centri moderni, è difficile trovare situazioni simili a quelle europee. Ma il bello è anche quello o no? Altrimenti andiamo a Londra e buonanotte invece devo dire che all’inizio lo choc è stato enorme ma dopo qualche giorno ti prende dentro…La gente, le contrattazioni, la simpatia ed il rispetto che tutti sembrano avere è molto profondo.



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