Kruger, Swaziland e KwaZulu-Natal

Da Johannesburg a Durban passando per il Kruger, lo Swaziland e il KwaZulu-Natal. 2300 chilometri in 11 giorni
Scritto da: Fede1988
kruger, swaziland e kwazulu-natal
Partenza il: 08/08/2014
Ritorno il: 21/08/2014
Viaggiatori: 2
Spesa: 3000 €
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Date: partenza l’08/08/2014 rientro 21/08/2014.

Togliendo i voli i giorni pieni in Sudafrica sono stati 11.

Itinerario: Partenza da Johannesburg – Panorama Route – Kruger – Swaziland – St Lucia (iSimangaliso wetland park) – Durban. Totale Km 2.330

Spesa totale: (2 persone tutto incluso fino all’ultimo centesimo) € 4.130,00. Ho cercato di riportarvi tutte le cifre in euro. Durante la vacanza 1 € corrispondeva a 13,80 Rand.

Nel mio diario scrivo come abbiamo trascorso le giornate, per chi vuole andare subito al sodo consiglio di leggere solo la fine, dove ho dettagliato le varie informazioni.

In ogni paragrafo in grassetto ho evidenziato il tema di cui sto parlando, in modo tale che possiate saltare gli argomenti che non vi interessano.

Su tripadvisor potete trovare le mie varie recensioni riguardanti le strutture dove abbiamo pernottato e alcuni luoghi e ristoranti. Il mio nome utente è FedeKika.

Qua trovate alcuni video https://www.youtube.com/channel/UCrrSWRPl_c846urMQGJgeSw spero di caricarne altri in futuro.

E’ davvero strana la sensazione che provo alla fine di ogni viaggio. Sento una forte tristezza perché, dopo tanta attesa, tutto è finito ma allo stesso tempo provo tanta felicità. Felicità per i bellissimi ricordi che porteremo con noi, felicità perché mi sento arricchita, felicità perché posso spuntare il Sudafrica dalla lista dei luoghi in cui desideravo tanto andare!

Da gennaio avevo iniziato a organizzare ufficialmente le vacanze. Ci eravamo finalmente decisi per un tour dei parchi degli USA. Il budget stabilito per i voli era di circa € 2.000,00 ma niente da fare! Verso fine febbraio i prezzi erano superiori alla cifra prestabilita. Tra le varie ricerche mi era scappato l’occhio sulla parola Johannesburg! In memoria di un viaggio in Sudafrica di nostri amici mi metto alla ricerca di voli, scopro subito che rientrano alla grande nei fatidici € 2.000,00 e abbozzo un itinerario. Ci sembra fattibile e economicamente abbordabile.

Per i pochi giorni a disposizione decidiamo di abbinare al Kruger la zona del KwaZulu-Natal e non Cape Town e dintorni come molti fanno. Quest’ultima zona, inoltre, pare che ad agosto sia particolarmente fredda e ventilata.

I primi di marzo decidiamo di prenotare un volo Emirates. In 2 a/r spendiamo € 1.943,00, atterrerà a Johannesburg e ripartirà da Durban facendo scalo a Dubai. Tra tutte le compagnie questo risultava il volo migliore sia come orari di partenza/arrivo che come durata di scalo. C’erano prezzi inferiori ma con scali molto lunghi. Voli diretti per il Sudafrica non esistono.

Finalmente arriva l’agognato 8 agosto! Alle 22.20 si parte da Malpensa. Un diluvio universale si scatena dieci minuti prima della partenza ma finalmente decolliamo. Dopo un totale di 14 ore di volo e 4 ore di scalo a Dubai, atterriamo a Johannesburg.

L’aeroporto ci sembra ben organizzato e poco dispersivo. Tutti i dipendenti neri mi mettono un pochino in soggezione e penso alle infinite raccomandazioni lette su questa città, considerata molto pericolosa. Cambiamo subito un po’ di euro e acquistiamo una sim Vodacom che si è rivelata indispensabile. Spesso i lodge avevano i cancelli chiusi e non erano dotati di campanello, quindi dovevi telefonare!

Andiamo alla Tempest car hire a ritirare l’auto noleggiata tramite l’Around about car. Sia per il tom tom che per l’auto trattengono solo il deposito cauzionale, l’addebito effettivo avviene alla fine. Per 11 giorni spendiamo € 52 di tom tom e € 350 per auto con assicurazione super + assicurazione vetri e gomme.

Con le chiavi in mano andiamo nel parcheggio a cercare l’auto. Una simpaticissima Nissan Tida (è una berlina, gruppo D) con un bagaglio bello spazioso. Ridiamo per lo strano effetto della guida a sinistra che si è rivelata più semplice del previsto (eccetto Durban le strade sono davvero semplici, sempre dritte, pochi incroci-semafori-rotonde).

Usciamo dal parcheggio dell’aeroporto alle 18.30 ed è già buio. Incrociamo un po’ di gente del posto a piedi e vediamo che tutte le case sono circondate da filo spinato. Fortunatamente il lodge è vicinissimo, pernotteremo all’Aero guest lodge (€ 50).

Come previsto fa un freddo becco, 14°. Ceniamo al lodge e, come anticipato da molti, ci innamoriamo fin da subito della cucina Sudafricana.

Alle 20.30 eravamo già tra le braccia di Morfeo.

10 AGOSTO (Johannesburg – Panorama route – notte a Hoedspruit – 500 km):

Alle 7 partiamo alla volta della Panorama Route.

Da Johannesburg al primo stop (Mac Mac Pools) impieghiamo 4h30 – 370 km. Lungo la strada, in ottime condizioni, ci sono tantissimi controlli elettronici di velocità con relativi poliziotti. Tante sono anche le persone a piedi. Alcuni chiedono l’autostop, altri camminano, altri attraversano. Capisco subito che, anche se ancora non si fanno avvistamenti, devo stare sveglia! 4 occhi sono meglio che 2!

Lungo la R532, battezzata come Panorama route, ci sono vari punti panoramici. Verso mezzogiorno ci fermiamo per la prima tappa, Mac Mac Pools (20 Rand a persona). Subito ci rimproveriamo per non essere partiti prima da Johannesburg perché questo angolino di paradiso meriterebbe più tempo di una semplice sosta. Qua il fiume forma delle piscinette naturali, una più grande delle altre con tanto di piattaforma d’accesso. Sarebbe stato bello bagnare i piedi nell’acqua, stendersi sul prato o fermarsi per un pic-nic ma il tempo è poco. Prossimo stop Mac Mac Falls. Qua non capiamo se dobbiamo pagare. Chiediamo all’uomo all’ingresso e ci chiedere 200 Rand! Glie ne diamo 20 e accetta!! Sono belle ma l’alta inferriata disturba la visuale, con il senno di poi, considerando che le Berlin falls sono più belle, si potevano evitare.

Per andare al prossimo punto si passa dalla cittadina di Graskop, si è fatta l’ora di pranzo quindi è obbligatorio fermarsi a provare i famosissimi pancakes da Harrie’s pancakes! Veniamo bloccati da un ragazzo del posto che cerca subito di attaccare bottone e, dopo aver scoperto che eravamo italiani, ha iniziato a dire “nuciuline, nuciuline, come with me!”. Proseguiamo per la nostra strada e troviamo una bella fila fuori dal ristorante, dentro pieno di turisti arrivati con 2 pullman! Prendono il nome ci dicono che dobbiamo attendere mezz’ora! Nel frattempo ci raggiunge Mr. noccioline e dopo una serie di “prendete 3 pacchetti a tot, no a tot, allora 2, no allora 4” ci ritroviamo con un solo pacchetto alla modica cifra di € 3,50! Meno male che erano buone.

L’attesa da Harrie è stata ripagata con un ottimo pranzo e ora siamo pronti a ripartire. Lungo il percorso ci sfugge the pinnacle quindi ci ritroviamo alle Berlin falls (10 Rand x auto). Sono bellissime e scattiamo un sacco di foto e video. Proseguiamo verso il God’s Window (10 Rand x auto) dove ci ritroviamo “inghiottiti” dalla fittissima vegetazione sottostante. Stop a Wonder View dove non paghiamo nulla ma la veduta non è così wonder per via della foschia. Prossima tappa Bourke’s Luck Potholes (35 Rand x persona). Spettacolo!!! Merita il viaggio fin qua. Le acque dei fiumi Blyde e Treur hanno scavato dei buchi nella roccia e formano delle piccole cascate. Vorremmo fermare il tempo ma sono già passate le quattro. Via al prossimo e ultimo punto, Three Rondavels, il ragazzo all’ingresso non chiede soldi ma ci da una brutta notizia. Stanno per chiudere e abbiamo un solo quarto d’ora di tempo. Scattiamo qualche foto al magnifico belvedere con vista sul Lowveld e, dalla parte opposta, alle tre formazioni cilindriche dei Rondavels.

Soddisfatti per le bellissime foto scattate ci dirigiamo al blue cottages a Hoedspruit (€ 50), scelto per la posizione strategica tra la Panorama route e l’Orpen gate del Kruger. Il clima è mite e ceniamo all’aperto insieme ai simpaticissimi proprietari. Ci raccontano che si sono rifugiati lì e che è molto bello ma si sentono un po’ soli.

11 AGOSTO (Hoedspruit – Moholoholo reab center – Olifants – 160 km circa)

Salutiamo affettuosamente i padroni della guesthouse, ci salutano e ci fanno raccomandazioni come se fossimo i loro figlioli, come ultima raccomandazione ci dicono “don’t forget to drive on the left!”. Oggi entreremo nel Kruger. Sulla strada c’è il “Moholoholo wildlife rehabilitation center” (2 ingressi € 17) e partecipiamo alla visita delle 9.30 che dura quasi tre ore. Il ragazzo che ci guida è simpaticissimo, peccato sia un po’ difficile per noi seguirlo nei discorsi. Dopo mezz’ora di introduzione visitiamo da vicino qualche animale e accarezziamo un bellissimo ghepardo!

Verso le 13 entriamo finalmente nel Kruger. Primo avvistamento, dopo pochi km, un gruppetto di impala. Emozionati scattiamo foto a tutto spiano senza sapere che ne vedremo a centinaia! Subito dopo dei facoceri in lontananza e una giraffa da vicino. Sosta la Satara camp x una discreta pizza e poi via verso l’Olifants dove dormiremo (€ 58). Nel complesso non facciamo molti avvistamenti, soprattutto negli ultimi km verso l’Olifants che, come paesaggio, non offrono molto e la secchissima vegetazione è molto alta.

La visuale del fiume dall’alto è spettacolare ma, proprio perché è in alto, non si vedono animali a occhio nudo.

A cena scopriamo la catena Mugg & Bean (presente il altri campi e il altri luoghi del Sudafrica) di cui non potremo più farne a meno!

Dopo una lunghissima attesa ceniamo e ci ritiriamo nel nostro appartamento. Considerando le pessime recensioni lette in merito non ci sembra così malvagio.

12 AGOSTO (Olifants – Satara – Skukuza, notte a Hazyview)

Sveglia alle 05.30 per uscire alle 6 dal gate. Durante la notte siamo stati svegliati da una micro ranocchia che saltava sui sacchetti di plastica delle nostre scarpe e da un uccellino che si nascondeva vicino al tetto in paglia e non ne voleva sapere di uscire.

Ci dirigiamo verso sud e, nei pressi di Satara, troviamo a distanza di pochi km 2 iene. Correvano e per miracolo siamo riusciti a fargli un video!

Altro incontro emozionante: 6 licaoni! Gongolo nel vederli perché avevo sentito che sono difficili da avvistare e, purtroppo, in via di estinzione. Passeggiano tranquilli e pacifici tra le auto dei turisti in coda per immortalarli.

Oggi siamo solo a quota 2 big 5: elefanti e bufali. Sono le 15, mangiamo un da Tindloun a Skukuza e ne approfittiamo per cambiare soldi (unico posto nel Kruger con la banca e il medico). La procedura è molto lunga rispetto agli uffici di cambio che si trovano in giro.

Usciamo dal Paul Kruger gate e andiamo a Hazyview, dove ci fermeremo x due notti, al Sabie river bush lodge (€ 89 a notte cena inclusa). Veniamo accolti da uno stuolo di personale di una gentilezza infinita e ci innamoriamo subito del meraviglioso panorama che offre la terrazza in legno antistante il lodge.

13 AGOSTO (Skukuza – Lower Sabie, notte a Hazyview)

La tratta Skukuza – Lower Sabie, per quel che ci riguarda, è la tratta paesaggisticamente più interessante. Abbiamo trovato molte pozze d’acqua e laghetti, quello vicino al rest camp di Lower Sabie ci ha lasciati senza fiato. Divisi in gruppi e a poca distanza tra di loro c’erano ippopotami, coccodrilli, facoceri, antilopi, uccelli. Sembrava un quadro!

Pranzo da Mugg&Bean al Lower Sabie e poi ripercorriamo il tratto percorso la mattina.

Troviamo il loop che indica Orpen dam. Una ragazza conosciuta su trip advisor mi aveva detto di non lasciarmi scappare questo angolo di paradiso. Sono 11 km di sterrato e azzardiamo la deviazione. Circa a metà percorso troviamo una macchina ferma, il passeggero ci fa dei gesti. Guardiamo dove indica e….un bellissimo ghepardo riposa appollaiato su un albero! Restiamo per mezz’ora a goderci questo spettacolo nella speranza che si degni di girarsi. Ci dedica qualche minuto per un primo piano dopo di chè, stufo, scende dall’albero (brividi per noi!) e scappa in mezzo alla savana.

Arriviamo all’Orpen dam dove c’è un osservatorio che si affaccia su una vallata di sfumature di verdi. Qua è davvero l’eden!

Rientriamo al lodge con la speranza di poter tentare un bagno in piscina. Quando arriviamo c’è già l’ombra e inizia a fare freschetto. Ci accontentiamo di ammirare il fiume.

14 AGOSTO (Skukuza – Berg en dal – Malelane)

Questo è il giorno in cui facciamo meno avvistamenti in assoluto ma va bene così dato che abbiamo visto i due big 5 che ci mancavano. Grazie ad un turista scorgiamo in lontananza, con i binocoli, due rinoceronti e poi, finalmente, un branco di leoni!! Vediamo da lontano una jeep e una macchina ferme e un po’ di movimento in mezzo all’erba. Dico a Davide “ma si, saranno i soliti impala!” E invece erano loro: leonesse con un po’ di leoncini che divoravano una malcapitata zebra. Tempo tre secondi e si forma un ingorgo pazzesco di auto e jeep a tre metri dai leoni che mangiano come se niente fosse. Dopo ben 45 minuti ci aggiudichiamo il posto in pole position e scattiamo foto meravigliose. Soddisfatti, lasciamo il posto agli altri. A Berg en dal facciamo una passeggiata lungo il fiume e pranziamo da Tindloun.

Usciamo dal gate di Malelane e questa notte dormiremo al Pestana Kruger lodge (€ 130 cena inclusa). Il posto è bellissimo, ci rilassiamo un po’ in piscina fino a quando non arrivano una quantità indecifrabile di velvet monkeys. A giudicare dalla cattiveria che hanno con i turisti, più che scimmiette sembrano iene!

Ci sediamo sulla terrazza che da sul fiume, mentre scriviamo le cartoline vediamo uno dei più bei tramonti e di sottofondo sentiamo i versi degli ippopotami.

15 AGOSTO (Swaziland – Mlilwane wildlife sanctuary)

Dopo un’indimenticabile colazione al Pestana partiamo alla volta dello Swaziland. Siamo un po’ preoccupati per quelle che saranno le procedure burocratiche di uscita e entrata. Fortunatamente fila tutto liscio come l’olio.

Entriamo nello Swaziland e i paesaggi cambiano. Dalla strada che percorriamo (sempre in buonissimo stato) riusciamo finalmente a vedere bene come vivono le persone. Tutto quello che mi ero immaginata si stava concretizzando davanti ai nostri occhi. Bambini che vagano senza meta sul ciglio della strada, altri che giocano con i copertoni e altri ancora che vanno a scuola in divisa. Pulmini stra-colmi di gente. Donne che portano sulla testa enormi cesti.

Guidando per le strade del Sudafrica e dello Swaziland ci accorgiamo di due cose: la prima è che gli uomini stanno con gli uomini e le donne con le donne. I bambini sono soli o con le donne. Un po’ come certi animali della savana. Seconda cosa curiosa: non riusciamo a capire come percepiscono il clima invernale. C’è chi gira con il piumino e chi in canottiera. Alcuni con il cappotto e altri a mezze maniche con cuffia di lana!

Il tempo, per la prima volta da quando siamo partiti, è nuvoloso. In alcuni tratti scende la nebbia! Arriviamo al Mlilwane wildlife sanctuary. La scelta è ricaduta qua perché, oltre ad essere di strada, è possibile girare il parco a piedi. Non ci sono predatori e, poter girare senza auto, considerando i giorni trascorsi al Kruger, è un sogno!

Abbiamo subito un’amara sorpresa: il parco è totalmente sterrato! Non lo sapevamo e non lo avevamo letto da nessuna parte. Impieghiamo ben mezz’ora per raggiungere il nostro lodge con il terrore di bucare. Pernottiamo al Reilly’s rock hilltop lodge (€ 130 con cena inclusa). E’ una sorta di riserva all’interno di questo parco. Una meravigliosa casa coloniale inglese scelta perché le altre sistemazioni del camp erano off limits per noi! Se non fosse stato per il brutto tempo e la difficoltà nel raggiungerla ci sarebbe sembrato di vivere in una favola!

Scendiamo verso il parco e ne approfittiamo dello sprazzo di sole che è uscito per noleggiare due bici alla modica cifra di € 19 per un’ora! Giriamo intorno al lago e vediamo benissimo dei coccodrilli e qualche ippo in lontananza. Ci sono pochi turisti e tante gite. I ragazzi ci guardano incuriositi, alcuni mi fotografano. Credo che un elefante sui pattini avrebbe destato in loro meno stupore!

Essendo tutto sterrato quando passavano le auto ci riempivano di sabbia rossa! Pranziamo nel ristorante del parco che si affaccia su un laghetto frequentato da ippopotami e, successivamente, facciamo una camminata e avvistiamo: un gruppo di zebre, un gruppo numerosissimo di gnu, qualche velvet monkeys e 2 facoceri e 2 impala.

Torniamo al lodge e ceniamo tutti insieme attorno al fuoco e, durante la notte, si è scatenato un fortissimo temporale.

16 AGOSTO (Da Mlilwane wildlife sanctuary a St Lucia – 5h30 – 345 km)

Oggi ci attende il viaggio più lungo. Vorremmo partire presto ma fino alle 8 non servono la colazione e, come se non bastasse, l’hanno servita alle 8.30. Coooomodi!

Il viaggio è lunghissimo, fortunatamente i paesaggi continuano a variare stimolando la nostra attenzione. L’uscita dallo Swaziland fila liscia mentre quella di entrata nel Sudafrica prevede il passaggio in ben 3 uffici. Il terzo ci era sfuggito, fortunatamente un ragazzo al gate si è accorto dell’assenza di un timbro.

Durante il viaggio è stato sempre nuvoloso e a tratti piovoso. Nell’avvicinarci a St Lucia il sole è tornato a splendere e, i dintorni, somigliano al paese di Twin Peaks!

Sono le 14, approfittiamo e fissiamo subito il tour delle 15 in battello per vedere ippopotami e coccodrilli (l’agenzia mi pare si chiamasse Thomson – in 2 per 2 ore € 22). Dove pranziamo? Da Alfredo come consigliato da tutti! Mentre aspettiamo le lasagne e la pizza facciamo conoscenza con lui. Ci racconta di essere nato a Johannesburg e che i suoi genitori sono italiani e che è dal 2007 che non torna a Roma. E’ la prima volta che ci capita all’estero: trovare un ristorante italiano degno di portare la nostra bandiera e con un proprietario simpatico che si preoccupa che vada tutto bene.

Voliamo sulla barca per accaparrarci i posti migliori solo dopo aver dato qualche soldo a un tizio che, scalzo ma con una finta divisa da agente del traffico, dice che ci avrebbe controllato la macchina. Comincia il giro e vediamo pochi coccodrilli e tantissimi ippo. Giocano, dormono, litigano tra di loro e sbadigliano! Il capitano moriva dalle risate quando ci vedeva stupidi di fronte alle fauci degli ippopotami.

Prima di andare al lodge decidiamo di prenotare l’uscita per l’avvistamento delle balene con l’Advantage tour. Avevo letto che solo loro, a differenza delle altre agenzie, hanno il permesso di avvicinarsi molto alle balene. Scopriamo che alle 17 chiudono e che pure l’indomani (domenica) sarebbero stati chiusi. E meno male che è una località turistica.

Andiamo a Ndiza lodge (€ 65) dove ci fermeremo per 3 notti. Per la cena proviamo l’altro locale gettonatissimo: Ocean Basket. Mega piattoni di gamberi, cozze, calamari e chi più ne ha più ne metta. Ottimo cibo e ottimo prezzo.

17 AGOSTO (St Lucia – iSimangaliso wetland park)

Dopo una rilassante colazione sul balcone del Ndiza lodge entriamo nell’iSimangaliso wetland park. Ho avuto molte difficoltà a reperire info su questo parco. E’ composto da varie zone divise tra di loro. Per esempio se volete visitare l’eastern shores e il western shores dovete uscire da uno e entrare nell’altro. Anche il pagamento è diviso.

Visitiamo l’eastern shores (9 €), zona in cui si può raggiungere la famosa spiaggia di Cape Vidal. Anche qua la strada principale è ottima e asfaltata. A parte il paesaggio vario, con scorci sul lago e oceano, non facciamo avvistamenti nella tratta che ci porta fino a Cape Vidal. Parcheggiamo la macchina e andiamo in spiaggia. Davanti ai nostri occhi, dopo aver superato una duna, c’è una sorpresa! Si apre uno scenario meraviglioso. Spiaggia enorme, deserta, onde lunghe, dune a perdita d’occhio, gabbiani che giocano, solo il rumore del vento. Non pensavamo che una spiaggia oceanica potesse emozionarci così tanto. Facciamo una bella passeggiata sul bagnasciuga. Da un lato le onde formano bellissimi disegni sulla spiaggia e dall’altro c’è bassa marea e delle formazioni rocciose formano delle piscinette. Anche se il sole splende decidiamo di non fare il bagno, l’acqua è fredda e c’è molto vento! Nel giro di poco tempo arriva un sacco di gente, essendo domenica ci sono molti Sudafricani che, a differenza nostra, si buttano in acqua.

Dopo un paio di ore di puro relax in spiaggia ripartiamo. Scopriamo che dove c’è il parcheggio ci sono le docce, lava piedi, wc e area attrezzata per barbecue. Scopriamo anche che ci sono tante velvet monkeys che saltano sugli specchietti delle macchine e “scagazzano” ovunque. Ci rechiamo in un mini market vicino (non ci sono bar/ristoranti) che di commestibile vende gelati Algida, patatine, caramelle e acqua. Stop! Poi ha in vendita 1 dentifricio, 1 spazzolino, 1 rotolo di carta igienica, ecc. Che peccato che qua non ci sia l’ottima organizzazione del Kruger!

Tornando verso l’uscita percorriamo tutte le deviazioni. Che meritano sono Catalina e Mission rock. La prima è una piattaforma in legno che si affaccia sul lago mentre la seconda è una spiaggia rocciosa. In termini di avvistamenti è stato a dir poco deludente questo parco ma, sulla strada del ritorno, siamo stati ripagati da una grande sorpresa!! Tre rinoceronti camminavano in mezzo alla strada davanti ai nostri occhi. Ci hanno “costretti” per una buona mezz’ora a camminare al loro passo mentre le auto dal lato opposto al nostro andavano in retromarcia! Incontro davvero piacevole dal momento che era l’unico dei big 5 che non abbiamo immortalato!

A cena torniamo da Alfredo, il locale è colmo, specialmente di connazionali. Alfredo si fa in 4 per far sentire la sua presenza a tutti. Mio marito azzarda ordinando l’impala (porello L) e io vado di minestrone e tiramisù. Tutto molto buono.

18 AGOSTO (St Lucia – Khula village)

Alle 8, prima di andare a fare colazione, chiediamo in reception se ci possono prenotare l’uscita con la Advantage per vedere ‘ste benedette balene. Chiamano ma non risponde nessuno. Dopo aver fatto colazione riprovano ma ancora nessuna risposta quindi andiamo direttamente al loro ufficio e, come da nostro presentimento, non avevano più posti liberi. L’avremmo prenotata on-line prima della partenza se solo fosse stata chiara la politica di rimborso (pare che spesso, in caso di mare mosso, rinviano/annullano le uscite).

Per un giorno volevamo evitare di stare alla guida quindi decidiamo di fare l’uscita organizzata presso un villaggio Zulu di Khula della durata di 2 ore. L’Advantage ci mette in contatto con la Fafa tour e un pazzo scatenato ci accompagna in auto all’ingresso del villaggio, dove ad attenderci ci sarà una guida locale con altri 6 turisti. Fortunatamente il tragitto è breve, l’auto è un vero catorcio puzzolente, il tizio sdrammatizza dicendo che la sua è un’auto d’epoca!

Temevamo che questa uscita sarebbe stata troppo turistica ma la voglia di poter fotografare gente del posto era tanta e, senza qualcosa di organizzato, non sarebbe stato fattibile. La ragazza che ci farà da guida è un’abitante del villaggio. Percorriamo tratti a piedi e tratti sulla sua jeep.

Eravamo l’unico gruppo di turisti ed è stato bello girare nel loro territorio sentendosi tranquilli. Abbiamo visitato l’interno di un’abitazione, siamo andati a trovare la “farmacista” che con erbe della foresta cura ogni male. Abbiamo visto esternamente il loro ospedale, le chiese e le scuole. Siamo andati a trovare dei bellissimi bimbi in una sorta di asilo. Abbiamo assistito ad una danza zulu. Nei tratti percorsi a piedi abbiamo visto donne lavare montagne di vestiti nelle bacinelle, altre che cucinavano all’aperto o che si facevano le treccine, bimbi che ci salutavano divertiti.

Turistico o no, è’ stata una bellissima esperienza che merita di essere fatta. Piccolo particolare: questo tour è costato per 2 € 36 + € 15 di mance varie che abbiamo dovuto elargire nei vari posti in cui ci siamo fermati. Visto il costo elevato dell’uscita questo ci ha un po’ scocciato.

Pranziamo all’Ocean Sizzer e perdiamo un’oretta facendo passare tutti i pochi servizi che offre il paesello: prelievo all’ATM, spese alla Spar, acquisto di Amarula nel negozio di liquori, acquisto di collane da regalare in un mercatino locale dove, grazie all’incapacità di contrattare di mio marito, spendiamo molto di più di quello che avremmo speso acquistandole in aeroporto! Sigh!

Ci riposiamo un’oretta in piscina ma non riusciamo a fare il bagno. Facciamo una bella passeggiata fino all’estuario e ci rendiamo conto di quanto sia fondata la paura che hanno di incontrare ippopotami! Noi purtroppo o per fortuna non li incontriamo, in compenso incontriamo tante velvet monkeys (tanto x cambiare!)

A cena torniamo da Ocean basket per l’ultima mangiata di pesce. Io mangio calamari grigliati come se non ci fosse un domani.

19 AGOSTO (St Lucia – Durban – Umhlanga Rocks)

Oggi ci attendono 223 km – 3 ore per raggiungere l’uShaka Marine World, unica attrazione di Durban. Avendo il volo che riparte da qua avevamo deciso di trascorrere l’ultima notte in zona. Questo solo per un fattore di tranquillità sui tempi di percorrenza e relativi imprevisti, non perché ci sia qualcosa di bello da vedere!

La strada è sempre in buone condizioni e io, per tutto il viaggio, muoio dal sonno e vorrei tanto appisolarmi. Nell’arrivare a Durban la sonnolenza passa e viene sostituita da un’agitazione profonda! Non avevo sentito parlare del caos di questa metropoli. A differenza dei 2000 km precedentemente percorsi ora le strade diventano complicate da capire, semafori su semafori, gente che passa con il rosso, che suona, che inchioda, che attraversa. Si ha la sensazione di essere stati catapultati in India sia per il gran traffico che per la gente. Qua c’è la più grande comunità di indiani del Sudafrica! Penso che se il nostro viaggio fosse partito da qua invece che da Johannesburg avremmo abbandonato la macchina in preda al panico.

Dal parcheggio all’ingresso del parco c’è una breve passeggiata su una strada che costeggia il lungomare. I grattacieli, le palme e la lunga spiaggia ci ricordano Miami, peccato per le nuvole che ci faranno compagnia tutto il giorno. Paghiamo € 21 per 2 ingressi. In determinati giorni, pagando un sovrapprezzo, è possibile usufruire del parco acquatico adiacente.

Questo acquario, non si sa per quale motivo, viene spacciato come uno dei più grandi del mondo. Per quel che ci riguarda l’acquario di Genova e quello di Bangkok sono indubbiamente mooolto più grandi! In breve tempo abbiamo girato la parte dell’acquario che è ambientata all’interno di un vecchio galeone, lo scenario è molto bello, ben fatto. Successivamente assistiamo al pasto dato ai pinguini, allo spettacolo della foca e a quello dei delfini. Ci promettiamo di non andare mai più a vedere spettacoli simili, decisamente contrati a quello che è stato lo spirito del viaggio! Abbiamo pranzato sopra questo galeone, al center court grill, con € 10 a testa c’è buffet illimitato. Forse è il pasto in cui abbiamo speso di più ma abbiamo mangiato veramente bene e abbiamo avuto modo di assaggiare un sacco di cose! Tra uno spettacolo e l’altro abbiamo fatto un giro nella zona dei negozi che viene chiamata “village walk”.

All’uscita dall’Ushaka vorremmo fare un giro sul lungomare ma il cielo non promette nulla di buono quindi andiamo a Umhlanga Rock, a 15 minuti dal centro di Durban, dove trascorreremo la notte al bellissimo Valdior guest house (€ 90). Qua la sera ci sono parecchi locali dove cenare e noi, come due veri mammalucchi, scegliamo Luigi’s restaurant, con tanto di bandiera italiana esposta fuori! Ecco, questa è stata l’unica sera in cui abbiamo mangiato male. La mia solita zuppa non era cattiva mentre la pizza di Davide passerà alla storia come la peggior pizza mai mangiata! Questa, in compenso, è stata l’unica sera in cui non abbiamo avuto freddo, anzi!

20 AGOSTO (Umhlanga Rocks – Airport King Shaka)

Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno. Abbiamo il volo alle 18.40. Possiamo tenere la camera fino alle 11 e così facciamo. Chiudiamo e carichiamo in auto per l’ultima volta i bagagli e, per riempire il tempo, sfruttiamo le uniche 2 attrazioni di Umhlanga Rocks: passeggiata sul lungomare e giro a Gateway shopping center. Con grande sorpresa dobbiamo ammettere che non è niente male. E’ grande, con negozi per tutte le tasche. Ci sono tanti ristoranti e fast food e, al terzo e ultimo piano, c’è una multisala e sala giochi.

Alle 2 ci avviamo all’aeroporto che dista una quindicina di km. Prima della partenza dall’Italia temevo che la guida avrebbe creato un po’ di incavolature per mio marito ma sono arrivata fino all’ultimo giorno pensando di essermi sbagliata, così non è stato! Nell’ultimo tratto di è veramente imbufalito! Il tom tom non ci aveva mai (e dico MAI) abbandonati, ora invece, per mandarci all’aeroporto, ci faceva fare delle stradine che sbucavano in mezzo al nulla. Come se non bastasse il traffico è impressionante e dobbiamo anche trovare una pompa di benzina per consegnare l’auto con il pieno. Il tom tom è indisciplinato ma troviamo i cartelli stradali e li seguiamo. I semafori e gli incroci diventano incomprensibili e, per un pelo, Davide stava prendendo una corsia contromano! Non avendo ovviamente trovato distributori sulla strada li cerchiamo con la funzione pdi del navigatore. Ci porta a ‘sta benedetta stazione peccato sia l’unica di tutto il viaggio che accetta solo cash! Cercando un altro distributore ci allontaniamo sempre più dall’aeroporto che poi raggiungeremo con i cartelli stradali.

Consegniamo la Nissan Tida e andiamo nell’ufficio della Tempest dove scopriamo che sia il costo del noleggio dell’auto che del navigatore ci verrà trattenuto dalla carta di credito e che non lo dobbiamo pagare ora. In meno di 10 minuti facciamo il check in e i controlli e ci ritroviamo con le mani in mano nell’aeroporto più insulso mai visto fino ad ora. Ci attende un lungo viaggio (15h30 di volo e 4 h di scalo a Dubai).

Conclusioni: prima di partire avevamo parecchie preoccupazioni: era il nostro primo viaggio on the road e in totale autonomia, in un paese considerato poco sicuro e in mezzo agli animali. Possiamo dire di essere tornati a casa davvero soddisfatti, con ricordi meravigliosi nel nostro cuore. I tempi e l’itinerario sono stati calcolati in maniera eccellente e, negli ultimi giorni, siamo riusciti a riposarci.

Con il senno di poi, con un paio di giorni in più a disposizione (e qualche soldo in più per il volo interno), dal Kruger saremmo andati a Cape Town piuttosto che l’itinerario fatto, zone belle ma non imperdibili.

L’unica cosa che non mi è piaciuta del viaggio sono state le tante ore in macchina. Confesso che mi sono pesate molto!

SITI UTILI: questo blog vince su tutti http://www.mescalinablog.com/sudafrica/

GUIDA, STRADE E LIMITI:

Ottime strade, tipo le nostre superstrade, quelle a pedaggio sono indicate con il simbolo T (Toll Road).

I limiti di velocità (mi pare 60 – 80 – 120) spesso variano, in maniera incomprensibile, lungo la stessa strada. Lungo la N4 (la strada che da Johannesburg porta al Kruger) ci sono moltissimi autovelox, concentrati nei tratti in cui il limite scende da 120 a 80 o da 80 a 60.

Si incontrano moltissime pattuglie e i controlli sembrano essere frequenti.

Ho letto spesso di poliziotti furbetti che, in caso di multa, ti propongono uno sconto se paghi subito in contanti. Ovviamente non ti lasciano la ricevuta e se li intascano loro.

Noi siamo stati fermati solo una volta nello Swaziland, il poliziotto non era uno di quelli corrotti ed è stato gentilissimo. Per aver superato il limite di 13 km/h abbiamo preso € 4 di multa (pagata in contanti a lui, con ricevuta).

La corsia di sorpasso c’è solo a tratti, anche sulle autostrade (che non hanno corsie separate). Normalmente il veicolo più lento si sposta nella corsia di emergenza, il più veloce supera e ringrazia usando le 4 frecce e quello che è stato superato risponde sfanalando. Agli stop passa chi è arrivato per primo, al di là che arrivi dalla strada principale o secondaria.

Il carburante è molto economico, durante la nostra vacanza era a circa 90 centesimi al litro. Tenete conto che i distributori sono pochi e per lunghi tratti si rischia di non vederne nessuno. Non scendete mai sotto la metà del serbatoio!

PATENTE INTERNAZIONALE

Il sito del ministero degli esteri dice che è necessaria la patente internazionale per guidare. Noi, dopo aver letto varie testimonianze, abbiamo deciso di non farla. Quando la polizia stradale ci ha fermato non l’ha richiesta (ha voluto solo la patente italiana).

STRADARI – NAVIGATORI

Se vuoi comprare una cartina del Sudafrica in Italia prima della partenza, il sito di Amazon.it ha un’ottima selezione di stradari e mappe del Sudafrica, molte delle quali non si trovano in Sudafrica.

I chioschi dell’ufficio del turismo presenti presso gli aeroporti e le società di noleggio auto sono in genere ben forniti di cartine&co.

Noi, per orientarci, abbiamo fatto così:

– abbiamo noleggiato il tom tom con la compagnia che ci ha noleggiato l’auto a circa € 6 al giorno. Si è rivelato ottimo, eccetto l’ultimo giorno, non ci ha mai abbandonati. Alla consegna ci hanno impostato la lingua italiana. Conteneva anche la mapp dello Swaziland.

– sul cellulare avevo scaricato l’app “navigator free” che si è poi rivelata una mezza fetecchia!

– per stare ancora più serena avevo anche stampato da google maps tutti gli itinerari (i tempi calcolati, tutto sommato, corrispondevano alla realtà).

Per chi ha il garmin so che c’è la possibilità di acquistare la mappa. Se la compri dal loro sito costa più che noleggiare il navigatore mentre qua http://tracks4africa.co.za/shop/category/t4a-gps-maps/ costa molto meno. Noi però non ci siamo fidati!

MAPPE VARIE: Mappe che mi sono state utili:

Mappa Kruger

Http://www.krugerpark.co.za/Maps_of_Kruger_Park-travel/kruger-park-map-main.html

Http://www.sanparks.org/parks/kruger/camps/default.php#main

Mappa iSimangasilo

http://isimangaliso.com/

CLIMA IN AGOSTO: io, freddolosa, avevo un Kway che all’interno aveva il pile. Davide, caloroso, aveva un Kway normale. I Kway ci sono serviti la mattina fino alle 8.30 e la sera, dalle 18 in poi. Durante il giorno siamo sempre stati in mezze maniche. Se farete safari notturni o all’alba con la jeep scoperta allora valutate di prendere anche il berretto!

Paragonerei il loro agosto alla nostro marzo-aprile/settembre-ottobre. Pioggia una notte+mezza mattinata, 2 giorni e mezzo nuvoloso e poi sempre sole.

VALUTA e CAMBIO ATM stesso discorso dei distributori di benzina: non abbondano. Nel Kruger l’ATM e la banca ci sono solo a Skukuza. Se non erro il limite di prelevamento è 1200R. Le carte di credito sono accettate ovunque e nel 90% dei casi abbiamo pagato con quelle. Ho letto che ad alcune persone sono state clonate. Per sicurezza portatevi una prepagata.

Alcuni benzinai non accettano carte di credito quindi informatevi in tempo.

CRIMINALITA’ la percentuale di criminalità è elevata in questa nazione ma le zone battute dal turismo sono relativamente tranquille. Ho letto molti diari e frequentato il forum del Sudafrica su trip advisor. Tutti hanno sempre confermato che le località turistiche, eccetto Johannesburg, sono sicure e noi non possiamo che confermarlo.

Nonostante questo potreste trovare imbroglioni e delinquenti, ecco gli accorgimenti che avevamo adottato:

– abbiamo sempre girato con 1 portafoglio con dentro pochi e piccoli tagli e tutti i soldi restanti li ha sempre tenuti in saccoccia mio marito.

– spesso abbiamo adottato la tattica del “don’t understand english” per toglierci dai piedi il più in fretta possibile determinate persone.

– tutti i numeri utili salvati sul cellulare.

MANCE La mancia nei ristoranti/bar/fast food la decidete voi, un 10-15% è buona norma. Sia che voi paghiate in contanti che con carta vi porteranno una sorta di scontrino dove si scrive la mancia e la cifra totale. A differenza degli USA qua possiamo dire che tutti si sono veramente meritati la mancia!

Nelle aree di servizio è consuetudine lasciare una mancia al benzinaio (10 – 20 rand, 1 euro) che spesso pulisce il vetro. Sempre 10-20 rand ai vari garzoni delle strutture ricettive.

Nei parcheggi troverete spesso e volentieri persone che dicono di controllarvi la macchina e vogliono la mancia.

VACCINAZIONI la Farnesina consiglia di fare la profilassi antimalarica. Dopo esserci documentati, e andando nel loro inverno, abbiamo deciso di non farla. Di zanzare non ne abbiamo mai viste e mio marito, che viene divorato, non è mai stato punto.

ELETTRICITA’ La loro presa (tipo M Tensione: 220/230 V Frequenza: 50 Hz) è valida solo per il Sudafrica e Swaziland. La si trova sul posto (aeroporto, supermercato), noi ci eravamo portati avanti prendendola su Amazoon.

TELEFONO Per chiamare il Sudafrica dall’Italia componete lo 0027, seguito dal prefisso della località (senza lo 0) e dal numero desiderato.

Noi abbiamo acquistato una SIM Vodacom che abbiamo utilizzato sul nostro cellulare. Il servizio di telefonia mobile è molto sviluppato per cui il cellulare non solo prende ovunque, ma ha dei costi contenuti ed è possibile trovare schede di ricarica prepagata in ogni camp/supermercato.

La SIM Vodacom, acquistata in aeroporto a Johannesburg, è costata 105 Rand + 110 Rand di ricarica (tot circa € 15). Non ero riuscita a capire il costo di chiamate e sms locali e internazionali. Per farvi un’idea: abbiamo fatto massimo 5 min di chiamate locali e massimo 15 di chiamate in Italia + 4 sms in Italia e ci sono rimasti € 4 di credito.

Oltre a Vodacom le reti principali MNT e Cellc, 8TA e Virgin Mobile.

NUMERI UTILI

Polizia Pronto Intervento: tel. 10111 o 08600 Ambulanza Pronto Intervento: tel. 10177 Soccorso stradale: tel. 082 16 111 (numero verde)

Emergenze nel Kruger 013 7354325

CIBO Dentro il Kruger, come dicevo nel resoconto, abbiamo trovato le catene Mugg&Bean e Tindloun. Offrono un’infinità di hamburger, wrap, piatti completi a base di carne e verdure. Il livello è decisamente più alto di quello che ci si possa aspettare!

La carne la cuociono e condiscono straordinariamente bene. Le zuppe?! Una più buona dell’altra.

Ecco alcune cose tipiche:

Boerewor: salsiccia piccante,

Biltong: sottili strisce di carne secca essiccata di vari animali (soprattutto gazzelle), vagamente simile alla bresaola, venduto spesso sottovuoto.

Bredie: stufato di verdure e carne,

Potjiekos: mix di verdure, carni e cereali cotti in una pentola nera poggiata su di un treppiede, Da Braai: barbecue con vari tipi di carne cotti alla griglia

Snoek: una specie di barracuda preparato in vari modi

Mielie (o pap): polenta di mais servito con stufato di carne e verdure,

Varie pietanze a base di cacciagione (kudu, impala), che viene preparata al forno, alla brace, marinata o stufata.

Braised kudu in red wine sauce: brasato di kudu (grande antilope) in salsa di vino rosso, che ha un sapore molto simile a quella del cervo.

Carne di coccodrillo il cui gusto ricorda quello del pesce;

Mopane worm: bruchi lunghi 7/8 cm che vivono negli alberi del mopane e che vengono cucinati in umido o fritti.

Non dimenticatevi di bere l’Amarula, liquore tipico ricavato dalla pianta di marula (la preferita dagli elefanti!)

Buon viaggio a tutti!



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