Kruger national park: un’esperienza unica

08/12/2007 Si parte….destinazione Johannesburg- South Africa L’emozione è grande, quasi inconsapevolezza di ciò che andremo a vedere, ai posti che ci potranno ospitare. Per il mio compagno di viaggio non è una novità, non è certo questa la sua prima volta in sud africa. Per me invece e’ mantenere la promessa fatta a questo continente...
Scritto da: MAURO67VE
kruger national park: un'esperienza unica
Partenza il: 08/12/2007
Ritorno il: 17/12/2007
Viaggiatori: in coppia
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08/12/2007 Si parte…Destinazione Johannesburg- South Africa L’emozione è grande, quasi inconsapevolezza di ciò che andremo a vedere, ai posti che ci potranno ospitare.

Per il mio compagno di viaggio non è una novità, non è certo questa la sua prima volta in sud africa.

Per me invece e’ mantenere la promessa fatta a questo continente due anni prima in Kenya.

Rieccomi Africa…Rieccomi! Ore 14.15 aeroporto Malpensa Milano Tra circa un’ ora ci imbarchiamo su un volo della linea Egypt air. Faremo scalo al Cairo, dove arriveremo attorno alle 20.30 ora locale Ore 20.30 atterrati al Cairo international airport Probabilmente siamo incappati in un grande gruppo di pellegrini rivolti alla Mecca, infatti e’ pieno di uomini vestiti solamente con asciugamani bianchi che entrano ed escono dai bagni.

Si riparte dopo 4 ore.

9/12/2007 Ore 9.30 si atterra a Johannesburg. Tutto bene, volo tranquillo.

Ore 10.40 noleggiata un auto si parte. Destinazione Sabie, dove contiamo di arrivare per le 15.00 circa.

Il tempo non e’ dei migliori, e decidiamo comunque di andare a vedere una cascata nelle vicinanze dell’hotel dove ci fermeremo la notte per poi proseguire l’indomani verso il Kruger National Park.

Bridal veil fall.: bellissima cascata, unico inconveniente e’ che le piogge abbondanti degli ultimi periodi l’hanno resa troppo potente, dunque, a meno di non volersi fare una doccia, ci accontentiamo di ammirarla con le dovute distanze da una postazione protetta.

10/12/2007 Ore 8.45 Entriamo al Kruger da Numbi Gate dopo circa 40 km di strada tra le boscaglie fitte.

Iniziamo da subito ad avvistare alcuni animali.

Un timido rinoceronte nascosto nel bush, impala ovunque, molto spesso in mezzo alla strada..

Ci rechiamo in due piccoli laghi. Sul primo, shitlava vediamo un branco di Waterbock e rimaniamo incantati da un cucciolo che gioca: dolcissimo.

Paesaggio incantevole, un verde intenso…Atmosfera da brividi.

Successivamente , Transport , teatro già immortalato da numerose riviste per una battaglia tra un leone ed un branco di bufali.

Qui ammiriamo impala, zebre e miriadi di uccelli multicolori.

Lo spettacolo e’ unico, condito da una moltitudine di rumori e cinguettii e colorato da un intenso cielo terso. Si sfiora la commozione.

Arriviamo a Lower Sabie, primo rest camp, dove prendiamo sistemazione in una Bush-tent confortevole e molto gradevole. Fa un caldo bestiale.

Ci sistemiamo, una doccia, ci prepariamo un caffè degno di tale nome e dopo un paio d’ore di riposo, si riparte per un altro safari: direzione Crocodile Bridge.

Ore 16.00.

Ben presto incrociamo vari tipi di animali, quali giraffe, zebre, e non da poco rinoceronti.

Tutti a distanze molto ravvicinate! Un elefante in particolare ci blocca la strada.

È salita un po’ la tensione, ma ben presto il pachiderma spaventatosi da un colpo di acceleratore, decide di inoltrarsi tra il bush salutandoci con un gran barrito.

Essendo oramai vicina l’ora del rientro al campo ( 18.30), facciamo una breve sosta al Sunset Lake non lontano, per assistere al primo vero e proprio tramonto africano mozzafiato.

Ci salutano una decina di ippopotami giocherelloni e due grossi coccodrilli.

Siamo veramente in africa!! Cena al rest camp, tanti insetti attratti dalle luci.

Una miriade di stelle e il canto di migliaia di grilli e cicale ci danno la buonanotte.

11/12/2007 Ore 4.30 Alle prime luci dell’alba ci muoviamo in direzione nord e il buongiorno ci viene dato da tre timide giraffe che ci troviamo di fronte in mezzo alla strada.

L’aria è tiepida e umida e vediamo solo alcuni esemplari di Waterbock e una femmina di sciacallo con il cucciolo.

Decidiamo di ritornare alla tenda in attesa di fare colazione.

Caldo!! Fa molto caldo oggi! Ripartiamo verso le 9.00, destinazione Satara.

Non vediamo praticamente niente di interessante.

Questo stupisce anche il mio amico, già stato qui parecchie volte, ma mai in questa calda stagione.

Probabilmente gli animali restano al riparo sotto gli alberi piu’ fitti della savana.

La mattinata ci regala però a pochi km dal rest camp di Satara un incontro inaspettato e molto, molto ravvicinato con un bellissimo maschio di leopardo. Non stiamo nella pelle.

12/12/07 Ore 5.30 ha piovuto tutta la notte.

Usciamo sotto un cielo coperto e decidiamo di ripercorrere la stessa strada di ieri. Vediamo animali in quantità, giraffe tantissime, zebre, kudu e alla fine i tanto ricercati e sospirati leoni.

Proprio a bordo della strada uno splendido maschio adulto da un imponente criniera e due femmine una delle quali ci stupisce perché addormentata in una posizione rilassata con la testa appoggiata sulla grossa zampa.

È un classico, sembra che ai leoni, dopo la caccia notturna piaccia rilassarsi alle prime luci del mattino sul tiepido dell’asfalto lungo le strade.

Per finire, una mandria di bufali ci attraversa la strada. Ore 7.30 rientriamo al satara camp, dove andiamo subito fieri a segnalare nell’apposita cartina degli avvistamenti posta all’ingresso della hall il nostro incontro coi leoni.

Ci riposiamo fino alle 16.00.

Usciamo per un giretto di due ore senza destinazione, in quanto ci aspetta il safari notturno o night drive come lo chiamano da quelle parti.

Ci dirigiamo una ventina di km a sud.

Altro incontro con un altro leopardo. Non crediamo quasi ai nostri occhi.

Proprio a due metri da noi. Ci attraversa la strada con fare sinuoso e felino per poi inoltrarsi nel fitto bush. Siamo senza parole dalla gioia di questo ennesimo incontro.

Rientro al camp. Cena e alle 20.00 ci aspetta la jeep per il safari notturno.

Si vedono ogni tanto solo qualche impala.

Dopo circa un ora tre leonesse ci vengono incontro, con passo veloce quasi non ci degnano di uno sguardo.

È evidente che la battuta di caccia era iniziata. Subito dopo seguite da due leoni, molto piu’ lenti e pigri, spariscono nel classico buio fitto delle notti della savana.

Emozionati per la fortunata uscita, si rientra al Camp.

Stanchissimi, si va direttamente a letto, e poco prima di spegnere la luce i versi dei leoni non lontani ci danno la buonanotte.

13/12/2007 ore 5.30 Sveglia, caffè preparato con la nostra moka sulle piastre elettriche della cucina del camp, e partenza con destinazione Lower Sabie.

Si, stavolta si ritorna , ma con sistemazione in una “tent river view” Facciamo una sosta a metà strada , a Skukuza per rifornimento e colazione.

Colazione in un particolare posto, sotto un tetto in makuti tempestato da innocui pipistrelli, completamente diversi da quelli che siamo abituati a vedere dalle nostre parti, di colore marrone e molto più grandi.

Sembrano animaletti di peluche dagli occhi bianchi.

Ci rimettiamo in viaggio, stavolta guido io, un po’ imbranato dalla guida a destra.

Impala e qualche babbuino nella strada e un bel branco di elefanti con tanto di imponente patriarca, sotto gli alberi sulle rive del fiume.

Arriviamo a Lower sabie e ci affidano la tenda numero 19, proprio sulle sponde del fiume Sabie.

Ore 16.00. Uscita pomeridiana fino a Hyppo pool, giù a sud senza fare però particolari incontri e non accompagnati da paesaggi mozzafiato.

Rientro, cena, e via a nanna!! 14/12/2007 Ore 4.45 Un fracasso proprio fuori dalla nostra tenda ci sveglia di soprassalto: i babbuini hanno rovesciato dei bidoni delle spazzature e si sono impossessati delle nostre tazze da caffè, abbandonandole subito dopo in quanto non commestibili. Ci hanno rubato dal frigoriferocce si trova in terrazzouna scatola di biscotti: tremendi.

Una coppia di bufali ha trascorso la notte sulla riva del fiume.

Partiamo con calma con destinazione Olifants rest camp, facendo sosta a Satara per breakfast.

Ore 11.00 Durante il tragitto vediamo tra gli altri, una coppia di giovani leoni che si riposano all’ombra di un grosso cespuglio riparati dal caldo soffocante Diamo un occhiata dalla terrazza panoramica da dove si vede una favolosa vista sulla savana e sul fiume Olifants.

Ci rendiamo conto di essere nel cuore dell’Africa! Non ci sono parole per descrivere la vastità, i colori, i rumori chefanno da colonna sonora a questo spettacolo della natura.

Riposo nel bungalow confortevole con tetto makuti.

Ore 16.00 uscita pomeridiana.

Ci dirigiamo verso Timbavati, a sud.

Non incontriamo particolari animali, solo un dispettoso elefante che ci sbarra la strada e ci costringe ad aspettare venti minuti.

Al rientro al campo uno spettacolare tramonto sul fiume ci viene offerto come aperitivo prima dell’ottima cena che ci attende al ristorante del camp.

Il mio amico propone di svegliarsi presto domattina, visto che sarà l’ultima giornata dentro al Kruger.

Propone di andare verso nord, fino a raggiungere il tropico del capricorno.

Serata caldissima, probabilmente la piu’ calda fino ad allora.

Il condizionatore ci salva.

15/12/2007 Sveglia ore 5.00 Non abbiamo dormito molto bene a causa del caldo soffocante.

Stamattina destinazione tropico del capricorno.

Durante il tragitto giraffe in quantità ed elefanti.

Arrivati a l tropico, scesi per le foto di rito davanti al cippo che indica il passaggio del parallelo.

Colazione a Mopani camp.

Decidiamo per cambiare di tornare al camp con un giro più largo dove purtroppo ci fermano per eccesso di velocità. 61km/h dove il limite in tutto il parco è di 50 km/h : 100 rand di multa, 10 euro.

Torniamo al camp di Olifants, dove arriva un violento temporale tropicale che fa saltare la luce e purtroppo anche il condizionatore! Caffè, pausa, riposo.

Ore 16.00 Riposare e’ stato impossibile, causa il caldo tremendo e soffocante.

Decidiamo di uscire per l’ultimo piccolo tour.

Ci rechiamo in qualche pozza con esito negativo, gli animali sembrano scomparsi.

Arriviamo sino ad uno dei tanti ponti sull’Olifans river, dove vediamo a distanza ravvicinata degli ippopotami, aquile pescatrici dall’inconfondibile collo di piume bianche e una miriade di rondini ci sfreccia attorno.

Decidiamo di gettare una moneta nel fiume esprimendo un desiderio.

Attorniati dal panorama africano che quasi toglie il respiro…Emozionante davvero… 16/12/2007 Ore 6.00 ci svegliamo riposati. Otto ore dormite sicure da entrambi.

Oggi il cielo è plumbeo e pioverà sicuramente.

Ore 9.00, dopo aver sistemato le valigie, partiamo.

Per la strada troviamo una famigliola di iene, bagnate fradicie.

Pausa a Satara per breakfast.

Si riparte presto, la strada è lunga…Direzione Johannesburg Passiamo per paesaggi incantevoli… Gente che balla per le strade, macchine vecchissime a pezzi con mobili e materassi caricati sul tetto.

Il tutto con un contorno decisamente africano.

Ore 18.00 Arriviamo all’aeroporto di Johannesburg.

Siamo distrutti.

Tra un po’ si torna alla triste realtà.

Sappiamo che in Italia fa molto freddo.

Una vacanza che non si può dimenticare e si può solamente ripetere.

Come non tornare a casa con un grosso dolore dentro chiamato mal d’Africa?? A presto grande madre nera…A presto…Rinnovo la promessa…

Mauro67ve



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