Kos, tra mare e cultura
E’ affascinante nei suoi colori, il bianco e l’azzurro i colori della bandiera greca, il colore delle sue case, il colore del cielo del mare e della terra. E’ affascinante nelle sue città che vivono nella sonnacchiosa ombra di gigantesche bouganville, in un misto di Grecia antica e moderna, condizionata un po’troppo però, dalle abitudini dei suoi tanti turisti britannici.
Il periodo è stato fine settembre, dal 17 al 24. Periodo con molti vantaggi: non affollatissimo, leggermente meno caldo specie per le escursioni, e tempo ancora decisamente stabile. Prenotando veramente all’ultimo, non abbiamo avuto proprio il tempo di studiare bene la meta prima della partenza; in ogni caso la nostra decisione è stata quella di suddividere il nostro soggiorno in due parti. La prima a Kos città, nella parte orientale dell’isola, la zona più storica ma con un mare e spiagge non splendide. La seconda a Kardamena, nella parte sud occidentale dell’isola, caratterizzata invece da un mare e una spiaggia molto bella, ma senza particolari attrattive turistiche. Comunque ottima base per visitare l’isola.
Arrivati con volo Meridiana da Bergamo verso le 18 abbiamo subito una brutta sorpresa. Il primo bus di linea che collega Aeroporto con Kos città è alle ore 21. Ormai convinti di prendere un taxi, i gentilissimi animatori della Eden viaggi presi da compassione ci danno un passaggio con il loro BUS, fino davanti al nostro hotel il Kos Bay vicinissimo al centro. L’hotel è essenziale, ed il bagno davvero piccolo (e senza tenda nella doccia), ma per quel che serviva a noi più che sufficiente. Oramai sera, cerchiamo un locale per la cena e visto che di tipico in città c’è poco, ci concediamo un Gyros nei locali greco britannici. Buono e molto abbondante. Poi un giro in città con la classica Bar Street e i negozietti di Souvenir e presto in hotel per riposare.
Il secondo giorno aveva un programma molto intenso:
Mattino, visita di Kos città con i suoi monumenti storici: il castello di epoca medievale, il platano di Ippocrate (Kos è la sua isola natia), la vecchia agorà (maltenuta), il Gymnasium, la casa Romana, l’Odeon Romano. Purtroppo molti monumenti sono tenuti molto male, probabilmente è un problema di soldi, ma è un vero peccato vedere la storia che si sgretola pian piano senza poter fare nulla. Nel pomeriggio visita all’Askelepion di Ippocrate, probabilmente il primo ospedale della storia. Il sito (a pagamento) è collegato da un trenino panoramico ed è in buone condizioni. Impressionante la vista sulle coste Turche e su Kalymnos.
Al ritorno affittiamo uno scooter per visitare prima il paesino montano di Zia, molto turistico, ma dicono molto bello al tramonto e dopo tornati a Kos città e attrezzati di telo e costume andiamo alle Terme. Le terme sono uno spettacolo unico nel suo genere, una polla di acqua caldissima che nasce sulla spiaggia a circa 7-8km da Kos città. Dopo una giornata senza sosta è il giusto riposo.
Al ritorno uno spuntino in un chiosco che vende macedonia e all’hotel. Cena in un locale greco (c’erano solo famiglie greche che cenavano) a Platani con Moussaka, Dolmados e pomodori ripieni. Ottimo.
Il mattino del terzo giorno è stato dedicato allo shopping all’interno del mercato coperto di Kos: spezie e gastronomia tipica.
Poi nel pomeriggio trasferimento a Kardamena in bus all’hotel Eden village sovereign beach, dove ci aspetta un giorno di riposo e di mare, splendido e calmo.
La spiaggia cambia continuamente colore, dal bianco al nero. Kos è un’isola vulcanica e ha una sabbia anche nerissima, penso però che dipende dalle correnti.
Il giorno successivo abbiamo programmato l’escursione per Nyssiros, isola vulcano abbastanza vicina a kardamena (circa 1,5 ore di traghetto).
L’isola è piccola, poco abitata e molto molto greca. Facciamo l’escursione al vulcano, una mezzoretta di bus porta sull’orlo del cratere che si può visitare liberamente. E’ un’esperienza inquietante vedere questi continui sbuffi sulfurei, e visto il caldo (dentro allucinante) usciamo fuori solo dopo un veloce giro e qualche foto.
La capitale dell’isola è Mandraki, un paesino abbarbicato su un costone tra mare e montagna. E’ un piccolo labirinto ricco di case bianche piccoli negozietti e alberi di pistacchio. L’escursione al monastero è bella e poco faticosa e consente di effettuare belle foto del panorama di Mandraki. Acquistati i prodotti tipici: lo sciroppo di mandorle, lo yogurt torniamo a kos in serata. Un altro giorno di tranquillità, utilizzato anche per vedere Kardamena, paese poco caratteristico e ulteriormente rovinato da giganteschi complessi alberghieri. In piena estate è sicuramente un paese pieno di vita notturna, ci sono moltissimi locali, bar e discoteche. Tutto economico per gli standard italiani.
Il penultimo giorno affittiamo nuovamente lo scooter per visitare la parte occidentale dell’isola.
Il paese di Kefalos poco turistico ma anche con poco da vedere, tranne una bellissima panoramica dell’isola e del sottostante isolotto con chiesetta di Agios Stefanos.
Vista la spiaggia di Limionas, molto isolata ci fermiamo a fare il bagno davanti ad Agios Stefanos. Un piccolo sito archeologico sulla spiaggia e l’isolotto sullo sfondo ne fanno un luogo davvero suggestivo. Ne approfitto per fare una nuotata fino all’isolotto raggiungibile in circa 10 minuti e a farmi fare una foto mentre poso davanti alla chiesetta. Resta da vedere il paese di Mastirachi, molto carino e base dei traghetti che portano a Kalymnos, l’isola delle spugne.
Il giorno successivo non resta che godersi ancora un po’ il caldo sole greco e nel pomeriggio purtroppo riprendiamo il volo che ci porta a Bergamo.
Di queste vacanze ci resterà sicuramente nella mente il profumo delle spezie vendute ovunque, il colore azzurro e bianco delle case, il gusto del suo famoso yogurt, il piacere di vedere i suoi numerosi gatti (ovunque) e la voglia di tornare a scoprire quel che ci siamo persi.
E’ vero che avendo dei giorni in più si poteva programmare anche la visita di Bodrum e di Kalymnos, ma purtroppo noi non ce l’abbiamo fatta.