Kos

Partiamo (Giudi e io) da Malpensa con un volo serale che, grazie anche ad uno scalo a Skyatos, ci fa giungere a Kos a notte fonda. L'inizio, in tutta onestà, non è dei migliori (anzi, le premesse sono quelle di una vacanza da dimenticare). All'aeroporto scopriamo che il volo ha mezz'ora di ritardo e ne approfittiamo per fermarci al bar e (io)...
Scritto da: Carmine
kos
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
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Partiamo (Giudi e io) da Malpensa con un volo serale che, grazie anche ad uno scalo a Skyatos, ci fa giungere a Kos a notte fonda. L’inizio, in tutta onestà, non è dei migliori (anzi, le premesse sono quelle di una vacanza da dimenticare). All’aeroporto scopriamo che il volo ha mezz’ora di ritardo e ne approfittiamo per fermarci al bar e (io) per perdere i biglietti. Rimediamo grazie all’aiuto degli assistenti di terra che ristampano le carte d’imbarco. Mi becco il primo rimbrotto e via! Dopo un volo di circa quattro ore (…), all’una di notte, arriviamo all’aeroporto di Kos.

Dopo una lunga attesa (sensazione dovuta anche al sonno) veniamo sistemati su un autobus. Alle tre giungiamo in albergo a Kos. Prima sorpresa (nemmeno tanto strana) perchè, a dire il vero, noi avevamo prenotato per un’appartamento. Ci informiamo e scopriamo che l’albergo è dotato sia di camere che di appartamenti. Questo ci tranquillizza…Ma non troppo (a ragion veduta)! Effettuiamo il check-in e ci avviamo verso l’appartamento al primo piano dell’albergo… Chiave nella toppa, giro e…Oops…(seconda sorpresa…Meglio dire cocente delusione) l’appartamento è una sorta di loculo in cui, in uno spazio ristrettissimo, dovremmo soggiornare (poco fortunatamente, complici anche le bellezze dell’isola e la molta voglia che avevamo di goderci sole e mare), oltre che dormire. La delusione aumenta – al punto che passiamo una notte pressocchè insonne (Giuditta) e completamente in bianco (io) – una volta affacciati al terrazzo: caseggiati tutto intorno, aria bollente di città, rumori (condizionatori, motorini). Non disfo la valigia, convinto di andar via, comincio a tempestare il portiere di notte di richieste (non posso telefonare in Italia, gli uffici del Cts, nostro tour operator, sono chiusi). Il poverino prova a tranquillizarci e la mattina il direttore dell’albergo (capito che noi e il tour operator, pur parlando la stessa lingua, non ci eravamo intesi…Mettiamola così) ci propone (fortunatamente) delle soluzioni alternative. Vedo un paio di stanze (gli appartamenti, quelli veri, erano tutti impegnati) e alla fine (rimossa l’idea dell’appartamento) ci sistemiamo in una camera al quarto piano. Non è che la camera fosse fondamentale per la vacanza (la voglia di stare all’aria aperta era senza dubbio predominante e difatti il tempo trascorso in camera è stato proprio lo stretto necessario), però l’idea di stare in una sorta di loculetto travestito da appartamento sarebbe stata di un indigesto non raccontabile. Messa alle spalle la questione – dopo un buon caffè e una boccata d’aria a pieni polmoni (la camera dava sul giardino interno dell’albergo e la vista spaziava dai monti al mare) – zaino in spalla si parte. Giornata passata senza allontanarci tanto, giri di assaggio (è duro l’approccio dopo una notte insonne), mattinata in città e a Lambi. Verso sera cominciamo a guardarci intorno a pensare (suggerimenti e mappe alla mano) al da farsi. Avevamo letto (anche su turisti per caso) che i posti più belli erano dall’altra parte dell’isola. Scartata l’idea della moto (su due ruote non ispiro molta fiducia alla metà del gruppo) corriamo a fittare un’auto (un po’ cara per la verità…Ma ottimo modo per scoprire un’isola con mare bellissimo). La mattina successiva – complice sempre il nostro doppio espresso, una buona cena la sera precedente – pimpanti, si parte. Destinazioni (con immancabili tappe lungo il percorso) Kefalos, le Terme la spiaggia delle Psalidi e la (ri)scoperta dello yogurt col miele.

Kefalos (evitando Paradise Beach e Kardamena) vale senza dubbio la vacanza (tornando a Kos bello da vedere il castello o “castle” di Kardamena). L’isolotto di Agios Stefanos è una sorta di richiamo irresistibile per chi se la cava (ma nemmeno tanto…È riuscito a me) a nuotare. Il mare è di una limpidezza unica (ti vien vogli di respirare a pieni polmoni sott’acqua, sensazione condivisa con Giudi).

Gli scorci sono mozzafiato da questo lato dell’isola come dall’altro lato, verso Psalidi. Gli oh meravigliati di Giudi risuonano ancora nella mia mente. Altro posto particolare è Therma. Lasciata la strada asfaltata (non senza aver gustato un ottimo yogurt e miele) e superata una gola cha a me ricorda molto l’ingresso a Petra, dopo 300 metri, c’è una deliziosa fonte termale con acque sulfuree a più di 40 gradi.

Dopo due giorni di mare e la scoperta di posti bellissimi ci diciamo che forse una puntata in Turchia ci sta tutta. Così il giorno successivo, senza fretta (il traghetto è alle 10 del mattino), organizziamo questa puntata a Bodrum. La curiosità è più legata all’idea di visitare un’altra nazione. Il posto è senza infamia e senza lode, giusto qualche elemento caratterizzante (scopriamo tra l’altro una bella spiaggetta a sud della città): il castello dei cavalieri di S. Giovanni, il vecchio teatro (monumenti nemmeno tanto valorizzati).

Tornati a Kos si corre a fittare di nuovo un mezzo di locomozione…Spunto un buon prezzo stavolta (circa metà di quanto avevo speso prima), la mattina successiva di nuovo Kefalos. Il posto ci è piaciuto e si vede dalle nostre espressioni. Rimaniamo tutta la giornata (la spiaggia “offre” un siparietto milanese tra marito e moglie, con signora insofferente stile Mariangela Melato in “travolti da un insolito destino”).

Decidiamo, tornando, di fermarci a Zia, bei panorami e buon cibo.

Giorno successivo a Rodi, due ore e mezzo di catamarano e via. Partenza alle 8 e 20 e arrivo alle 11. Bella la città vecchia ma becchiamo un giorno di caldo insopportabile e quindi non riusciamo a gustarcela…Chissà, forse saremo costretti a tornarci.

A proposito di ritorni siamo così giunti all’ultimo giorno. Il volo è previsto per l’una di notte ma ci viene comunicato (dal nostro tour operator) che le camere dovranno essere lasciate a mezzogiorno (ben 13 ore prima, sic!). Riusciamo (io e Giudi) ad avere la camera fino alle otto di sera (squisito lo staff dell’albergo Oscar, ma il Cts dove era? E come organizza i tour?) e per festeggiare corriamo a fittare una moto. Corsa in spaiggia fino a Therma e poi alle Psalidi, altri due posti da incanto. Alle sei (un po’ stanchi, un po’ per non far tardi) ci avviamo, salutando, contentissimi, questi posti che ci son piaciuti tantissimo, e sorridendo al pensiero di come era cominciata la vacanza.



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