Kos 6

Siamo viaggiatori occasionali... Quelli che lo fanno ogni qualche anno, che non si ricordano la sequenza di operazioni in un aeroporto, che non hanno un passaporto, ecc. - Vorrei descrivere le nostre esperienze da questo punto di vista. Se invece voi siete navigatori esperti, saltate ad un altro articolo, questo potrebbe essere noioso o ridicolo o...
Scritto da: renzo58
kos 6
Partenza il: 30/05/2009
Ritorno il: 06/06/2009
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 1000 €
Siamo viaggiatori occasionali… Quelli che lo fanno ogni qualche anno, che non si ricordano la sequenza di operazioni in un aeroporto, che non hanno un passaporto, ecc. – Vorrei descrivere le nostre esperienze da questo punto di vista. Se invece voi siete navigatori esperti, saltate ad un altro articolo, questo potrebbe essere noioso o ridicolo o portate pazienza.

Questa volta abbiamo deciso di farci un regalo (io e mia moglie) ed è saltato fuori questo viaggio, di una settimana, destinazione Kos, una delle isole più ad est della Grecia a qualche km dalle coste della Turchia.

Primo problema: le valige. Attenzione al peso (max 15 kg) in aeroporto non fanno più sconti, per sovrappesi vi fanno pagare una differenza non da poco. Quindi scegliere bene cosa portare (noi siamo andati in un villaggio e la sera a cena un pantalone lungo / vestitino ci stava bene – ma non serve portarne uno diverso x sera).

L’orario del volo non è certo fino che si rulla sulla pista, e sono anche possibili scali intermedi non previsti (a noi al ritorno ci è capitato uno scalo a Linate e poi arrivo a Malpensa), il volo effettivo è di 2,5 ore – mettete in conto di stare impegnati 7-8 ore da casa all’albergo.

A noi piace girare (moderatamente) nel posto dove siamo in vacanza, a Kos l’ideale è la macchina a noleggio che a noi è costata 135 euro per 5 giorni. Si può prendere anche il motorino ma la sera è decisamente fresco e se poi piace la spiaggia all’altro capo dell’isola considerate circa 45 km. La viabilità è facile, c’è una strada principale interna che va da nord a sud dalla quale si diramano strade secondarie che portano alle spiagge o ai paesi. Traffico assente, cartelli stradali ben messi.

La presenza di militari sull’isola è abbastanza evidente (i problemi fra Grecia e Turchia devono essere ancora aperti), non preoccupatevi di incontrare sulla strada camionette o anche carri armati in manovra.

L’isola è lunga e stretta e messa un po’ in diagonale sulla cartina geografica, Kos città è in alto a destra. Sul lato nord ci sono le spiagge più grandi e attrezzate (Tigkaki, Marmari, Mastichari), un po’ affollate. Sul lato sud (nel golfo in basso a sinistra) ci sono le spiagge più caratteristiche (Paradise beach – Agios Stefanos beach, ecc.) tutte in sequenza, tutte belle.

Qui, se volete la comodità dell’ombrellone (sono disposti in una o due file, ben spaziati l’uno dall’altro e con 2 lettini per ognuno) non avete che scegliere quello che più vi piace e sistemarvici, arriverà una signora a chiedervi 6 o 7 euro per tutto il giorno (o anche meno per il solo pomeriggio – con o senza uno scontrino- ma non è una regola ben precisa).

Ovunque c’è sempre stato vento, a volte anche molto vento. Sulle spiagge a nord (Psalidi) gli ombrelloni hanno sulla loro base un particolare attrezzo per piegarli e appoggiarli a terra e realizzare così una specie di paravento La cittadina di Kos merita senz’altro una visita, non aspettatevi grandi reperti archeologici, strade piene di negozi o locali pieni di vita. Tuttavia c’è un buona dose di tutto ciò. Il tutto concentrato in 2-3 km da visitare in un pomeriggio-sera.

Abbiamo visitato anche alcuni paesi, ma a nostro parere c’è poco di significativo (Kefalos) e originale e molto di preparato per i turisti (Zia, Kardamena). Molte bancarelle con imitazioni di grandi marche ma anche qualche prodotto tipico (miele, spezie).

Per il mangiare, avendo noi scelto una formula all inclusive, non possiamo darvi molte indicazioni. Ma alla taverna presente sulla Agios Stefanos beach, ci siamo trovati bene con una spesa di 50 euro per un gran piatto di frittura e pesce proprio ben preparato.

Infine la lingua: si sopravvive anche con il solo italiano, ma è meglio parlare inglese che è diffuso e conosciuto.



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