Kookaburra & Boomerang : Australia dreaming
La seconda parte del nostro viaggio si è snodata da Cairns nel Queensland a Sidney nel New South Galles, lungo gli abbaglianti panorami costieri della Grande Barriera e le spiagge di un litorale ancora selvaggio. Abbiamo esplorato parte dei magnifici fondali ed avvistato pesci di colori e dimensioni mai visti. Questa è un’altra faccia dell’Australia.
– 1 giorno. Darwin – Jabiru : E’ l’alba quando usciamo dal piccolo aeroporto di Darwin, ma ad accoglierci c’è già un sole alto e caldissimo : inizia l’avventura. Ci dirigiamo allo sportello dell’Avis e ritiriamo subito i nostri fuoristrada, tre stupendi Nissan Patrol nuovi di zecca. Facciamo subito una breve visita della città e, dopo aver fatto la spesa e una cospicua scorta d’acqua, partiamo alla volta di Jabiru e dello splendido Kakadu National Park. Incontriamo qualche difficoltà con la guida a sinistra e con il cambio automatico ma per fortuna in giro non c’è proprio nessuno. Sono molte le attrattive di questo enorme territorio salvaguardato, tra tutte, interessante, è stata l’escursione sull’Adelaide River a vedere i coccodrilli. Anche se un po’ troppo turistica, sono risultati impressionanti i salti che i coccodrilli facevano per azzannare i pezzi di carne che dalla barca un moderno Mr.Crocodile Dundee lasciava penzolare da una canna. Successiva sosta a Mamukala Wetlands, luogo di avvistamento di molte specie di uccelli. Percorriamo un sentiero attorno al lago ed iniziamo a scattare all’impazzata. Fanno la loro prima comparsa due piccoli canguri e noi siamo estasiati. Soddisfatti dei nostri primi avvistamenti, proseguiamo verso Ubirr per ammirare le pitture rupestri sulle pareti della grande galleria, datate 20.000 anni fa. In serata giungiamo a Jabiru e pernottiamo al Kakadu Lodge. Come primo giorno siamo esausti anche perché il clima è molto umido, non ci resta che buttarci sulla prima grande abbuffata di bistecche australiane.
– 2 giorno. Jabiru – Coinda : Di prima mattina partiamo verso il laghetto di Anbangbang (billabong), dove con una splendida camminata avvistiamo varie specie di uccelli. Saliamo poi, sempre a piedi, sul Nawulandja lookout, un belvedere che si affaccia sulla rupe di Nourlangie. Dopo essere discesi alle macchine raggiungiamo il Nourlangie Rock e da qui con un tracking di circa 4 km ammiriamo le antichissime e nitidissime pitture rupestri. Successivamente, dopo un breve fuoripista in auto, affrontiamo una faticosa camminata di circa 8 km per raggiungere delle piscine naturali immerse nella foresta. Siamo sfiniti anche per il grande caldo e ci rassegniamo a fare il bagno tra varani e piccoli alligatori. Dopo un lungo bagno rinfrescante riprendiamo la marcia e in serata raggiungiamo Coinda per il pernottamento al Gagudju Lodge Coinda. Ci rilassiamo prima della cena nella piscina del lodge con acqua calda e cascata: un vero toccasana.
– 3 giorno. Coinda – Katherine : Ore 08.00 : iniziamo con un giro in aereo di un’ora sul Kakadu National Park, e ammiriamo lo Yellow River, le Jim Jim Falls e le Twin Falls. Il paesaggio è spettacolare e ci si può rendere conto dell’estensione esagerata del parco, anche se il pilota un po’ spericolato ci ha procurato qualche piccolo fastidio. Al termine ripartiamo in auto fino a Pine Creek dove ci fermiamo per il pranzo in un pub stile Happy Days. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Edith Falls, uno stupendo lago di acqua dolce con cascata, dove facciamo un rinfrescante bagno naturale a 30°. La temperatura si mantiene sempre sui 35° umidi. Dopo un paio d’ore, imbocchiamo la Stuart Hwy., la grande arteria che attraversa il continente, e puntiamo sul piccolo paese di Katherine per il pernottamento. Dopo un giro in centro e una puntatina al pub più vecchio del paese per una dissetante birra XXXX, ritorniamo al nostro lodge dove ci prepariamo un’abbondante cena con il grill : carne alla brace a volontà.
– 4 giorno. Katherine – Tennant Creek : Anche oggi levataccia all’alba, colazione veloce e via verso il vicino Nitmiluk National Park che include la Katherine Gorge, uno stupendo canyon navigabile dove il fiume si infila in 13 gole successive, scavate nell’arenaria dell’altopiano dell’Arnhem in 25 milioni di anni. L’ambiente è abitato da coccodrilli, uccelli acquatici e kookaburra. Il caldo inizia a diventare più secco ma siamo a 37°. Dopo la bellissima escursione in barca ripartiamo per un tappone di 700 km che ci porterà a Tennant Creek, con breve sosta al Daly Waters, il pub più antico del Northern Territory e unico rifugio per i viaggiatori in mezzo allo sconfinato “bush” australiano. Intorno a noi c’è solo deserto, terra rossa, arbusti e una lunga e diritta pista attraversata ogni tanto da qualche canguro, ma il fascino di queste atmosfere è enorme, grazie anche agli aborigeni che sbucano ogni volta che ci fermiamo. Arriviamo a Tennant Creek in serata e pernottiamo al Safari Lodge. – 5 giorno. Tennant Creek – Alice Springs : In piena notte ci mettiamo in strada e dopo un quarantina di kilometri raggiungiamo le rocce ovali di Devil’s Marble, dove aspettiamo il sorgere del sole. Questo posto formato da una serie di massi granitici di grandi dimensioni e forma tondeggiante, impilati in equilibrio precario e sparpagliati tra gli spinifex ingialliti è straordinario : le rocce, di colore giallognolo, al mattino presto e al tramonto si tingono di arancio creando giochi di colori e ombre suggestivi. E’ qui che incontriamo gli aborigeni Warramunga che abitano la zona : incontro memorabile. Dopo la visita del luogo riprendiamo la Stuart Hwy. Proseguendo la discesa verso il Big Red Centre con una sosta a Barrows Creek, caratteristico pub e vecchio telegrafo. Raggiungiamo il Tropico del Capricorno per le foto di rito. La temperatura oggi è di 38° secchi. Poco di prima di Alice Springs, visitiamo il Simpson Gap, una fenditura nella montagna, sui cui versanti vive una colonia di Rock Wallabies, una specie molto rara che abbiamo la fortuna di vedere da vicinissimo. In serata eccoci finalmente ad Alice dove pernottiamo da Annie’s Place. Non appena sistemati i bagagli usciamo e ci dirigiamo verso il Mall per una passeggiata. Dopo giorni di solitudine ecco un po’ di gente. L’atmosfera è rilassata, si vedono gli aborigeni ciondolanti per le vie o abbandonati sui prati del centro. Passiamo la serata da Bojangles, tra musica australiana, balli scatenati e montagne d’arachidi a disposizione dei clienti. – 6 giorno. Alice Springs – King’s Canyon : Di prima mattina ci dirigiamo verso Standley Chasm, una gola strettissima, larga in certi punti solo qualche metro, con le pareti altissime che si stringono verso l’alto e dove ci aspetta un tracking di un paio d’ore. Anche qui, tra vecchissime piante di eucalipto incontriamo i Wallabies. Successivamente riprendiamo le jeep e da Hermannsburg imbocchiamo una pista piuttosto maltenuta sul letto arido del Finke River che ci conduce nella curiosa Palm Valley. Raggiungiamo una gola, scavata dalle acque, dove vive una rara specie di palma immutata dai tempi preistorici : la Livistonia Mariae, che sopravvive in questo arido ambiente grazie alla costante presenza di umidità e d’acqua sotterranea. Dopo una lunga camminata tra sabbia, palme e billabong incontriamo un gruppo di aborigeni Tiwi intenti a raccogliere molluschi in pochi centimetri d’acqua. Il caldo è soffocante : siamo a 40° e non abbiamo ombra alcuna. Ripartiamo esausti e imbocchiamo il Mareenie Loop Track, uno sterrato di argilla rossa polverosa di 90 km che ci conduce fino al nostro Kings Canyon Lodge. Dobbiamo fare i conti con le noiose corrugazioni del terreno ma per fortuna i paesaggi sono incantevoli e gli incontri con tanti animali selvatici, dromedari, cavalli, canguri ci fanno dimenticare ogni fatica. Trascorriamo la sera della Vigilia davanti ad una tavola imbandita meditando su quanto abbiamo fin’ora visto e su come ancora una volta l’uomo bianco abbia potuto in tanti anni sottomettere ed emarginare la razza aborigena, vera proprietaria e custode di queste terre.
– 7 giorno. Kings Canyon – Yulara : La mattina di Natale ci svegliamo all’alba e affrontiamo il mitico Kings Canyon, con un tracking di quasi quattro ore. Il Kings Creek ha scavato nella roccia una fenditura profonda 200 metri dalle pareti lisce color arancio, graffiate dal tempo e dagli elementi. Affrontiamo la dura salita che porta sulle rocce che sovrastano la gola e scegliamo di seguire il ciglio dello strapiombo fino alla valle dell’Eden, un’incantevole oasi dove crescono palme, felci, alberi rigogliosi e frequentata da un gran numero di uccelli, passeggiando tra un labirinto di alture arrotondate e stratificate. Gli scenari sono mozzafiato, un luogo incantato. Cosa piacevole e particolare incontriamo lungo il sentiero alcuni Babbo Natale che ci fermano e ci salutano; ci scambiamo gli auguri in un misto di “Ital-English”. Il termometro segna 42°. Nel primo pomeriggio ripartiamo verso Yulara, piccolo villaggio attrezzato a pochi km da Ayers Rock, dove prendiamo le stanze all’Uluru National Park Lodge e ci rilassiamo qualche ora in piscina. In serata raggiungiamo Ayers Rock per goderci il magico tramonto. Parcheggiamo il fuoristrada e ci accomodiamo sulle nostre poltroncine nell’attesa del rito del sole che illumina il monolito che cambia colore continuamente. E’ indescrivibile e indimenticabile ciò che accade, i colori del tramonto si susseguono, ai rossi seguono gli arancioni ed i viola, la roccia colpita dai raggi del sole obliqui assume il colore del ferro arroventato, le macchine fotografiche scattano a mitraglia : è uno spettacolo e per noi rappresenta il raggiungimento di un sogno durato diversi anni, siamo nel cuore dell’Australia davanti alla roccia sacra simbolo del paese, e per di più il giorno di Natale. – 8 giorno. Yulara – Ayers Rock – Yulara : Ci svegliamo prestissimo e aspettiamo l’alba ad Ayers Rock assistendo ad un altro spettacolo naturale ricco di fascino e di colori. Al sorgere del sole, a piedi, percorriamo l’anello di 9 km attorno alla base del monolito, visitando per prima cosa il Mutitjulu Walk, una spaccatura della montagna che conduce ad una pozza d’acqua perenne e da dove si scorge un cuore che la natura ha scolpito sulla montagna. Lungo il sentiero numerose incisioni rupestri aborigene ricordano come la zona fosse e sia tuttora un importante e sacro luogo per la comunità aborigena. Proseguiamo il nostro giro rispettando i tanti luoghi sacri che circondano il monolito; esistono infatti aree sacre sia agli uomini sia alle donne aborigene, dove è vietato sia l’ingresso sia lo scattare foto. Ci godiamo sia il paesaggio sia la moltitudine d’uccelli che vivono tra gli alberi alla base della roccia, le grotte dipinte, gli anfratti, le pozze d’acqua nascoste nella vegetazione, i recinti sacri e i costoni dalle linee levigatissime. Incontriamo gli aborigeni Anangu, tradizionali proprietari di Ayers Rock, che continuano a vivere secondo le loro tradizioni e il loro costume da 22.000 anni a questa parte. Per rispetto a loro non saliamo sul monolito che per loro è una roccia sacra. Per pranzo torniamo al nostro lodge e ci rilassiamo qualche ora in piscina, visto che anche oggi la temperatura si attesta sui 42°. A metà pomeriggio, con un piccolo aereo, sorvoliamo per circa un’ora il monolito più famoso del mondo e i vicini monti Olga. Dopo l’atterraggio, riprendiamo i nostri fuoristrada e ripercorriamo i 50 km che ci dividono dai monti Olga per assistere al tramonto al Sunset Point. In serata ritorno al lodge ed altra allegra spaghettata.
– 9 giorno. Yulara – Alice Springs : Anche oggi ci svegliamo con il buio e ritorniamo ai monti Olga, curiose formazioni rocciose chiamate “le tante teste” nella lingua locale, per assistere all’alba. Meno battuti, ma altrettanto rossi ed affascinanti, questi monti sono formati da 28 alture tondeggianti, meta di una nostra memorabile escursione. Affrontiamo, sotto ad una temperatura di 40°, un tracking di circa due ore alla Valle dei Venti, un sentiero che tra gole e praterie permette di scoprire prospettive straordinarie con la roccia che assume con il cambiare della luce, colorazioni sempre più calde. Dopo un succulento spuntino, proseguiamo alla volta della Walpa Walk, un breve tracking di un’ora che ci conduce in una gola magnifica dalle maestose pareti che si vanno a stringere sempre più fino a chiudersi. Nel primo pomeriggio riprendiamo le fuoristrada e ritorniamo ad Alice Springs dove occupiamo nuovamente le stanze da Annie’s Place. La sera ci concediamo un’abbondante cena con carne di canguro, coccodrillo ed emù al mitico ristorante Overlanders SteakHouse. – 10 giorno. Alice Springs – Cairns : Dedichiamo la mattinata allo shopping sul Mall tra gallerie d’arte aborigena e negozi d’abbigliamento, con visita ai centri culturali aborigeni, in particolare al bellissimo Alice Springs Cultural Precint, dove si raccolgono dipinti e sculture, un museo di storia naturale e l’hangar della Connellan Airways, la prima compagnia aerea australiana. Ci gustiamo la tranquillità di questo paese passeggiando per il centro. Successivamente riconsegnamo le macchine all’aeroporto e nel primo pomeriggio partiamo in volo fino a Cairns, dove giungiamo in tarda serata. Pernottiamo al Caravella 149 backpapers. Inizia la seconda parte del nostro viaggio.
– 11 giorno. Cairns : Giornata stupenda, di prima mattina ci imbarchiamo su una barca a vela per una escursione alla Grande Barriera Corallina e alla Green Island.
Trascorriamo tutta la giornata tra snorkeling, immersioni ed esplorazione dell’isola. Molto emozionante è l’incontro con una tartaruga marina; ci gioco un pò, mi aggrappo a lei e mi faccio trascinare per alcune decine di metri, fin quando decide di inabissarsi.
Tra continui e succulenti spuntini a base di pesce e champagne, decidiamo di rientrare al porto e mentre ci rosoliamo al sole e ci facciamo accarezzare dalla brezza, intoniamo alcuni brani famosi insieme all’equipaggio : memorabile. Dopo una veloce doccia in Hotel, ceniamo in centro e facciamo quattro passi. Bella città Cairns, ricca di vita, negozi, locali, animata. In tarda serata partiamo dalla Bus Station con i giganti bus della McCafferty’s alla volta di Townsville, che raggiungiamo la mattina seguente.
– 12 giorno. Townsville – Magnetic Island : All’alba arriviamo a Townsville e prendiamo subito il traghetto alla volta di Magnetic Island. Qui, dopo un tracking di circa un’ora attraverso Radical Bay raggiungiamo The Forts, una fortezza usata durante la seconda G.M. Come avvistamento delle incursioni giapponesi. Durante il tracking avvistiamo sugli alberi i koala, davvero teneri e dolci. Decidiamo di arrampicarci con non poca fatica sugli eucalipti pur di strappare qualche primo piano per il nostro album. Vediamo per la prima volta un Wombat, simile ad un cricetone. Proseguiamo alla volta di Horseshoe Bay, una splendida spiaggia dove facciamo il bagno e pranziamo.
Nel pomeriggio con un piccolo bus cabrio ritorniamo al traghetto e rientriamo a Townsville per un breve giro nel tranquillo centrocittà.
Prima di sera ci aspetta un altro tragitto con i bus McCafferty’s che ci porta fino alla vicina Airlie Beach, punto di partenza per la crociera dell’indomani, dove arriviamo in tarda serata. Pernottiamo al Koala Lodge, su delle stupende baite in legno disseminate tra la foresta.
– 13 giorno. Airlie Beach – Whitsunday : Di prima mattina ci trasferiamo al porto di Airlie e ritiriamo la barca a vela che ci accompagnerà per una fantastica crociera di tre giorni alle Withsunday Island. A noi tocca Kyana, un due alberi di 18 mt. Tutto per noi più lo skipper, il cuoco e il capitano. Durante il giorno costeggiamo le coste di queste splendide isole, alternando un po’ di snorkeling con alcune immersioni. I fondali sono incredibili e ricchi di pesci. Purtroppo causa l’infestazione delle letali Yellyfish e delle Cubo-meduse in questo periodo, dobbiamo indossare per ogni bagno una spessa muta totale. Ci accompagna nelle immersioni qualche docile squalo che si spinge fin sotto la nostra barca. La serata di Capodanno è a dir poco unica : cena di pesce in barca, ancorati nella Turtle Bay, sotto un cielo di stelle che causa l’assenza di illuminazione si mostra in tutta la sua magnificenza. Riusciamo ad individuare la mitica Stella del Sud dell’emisfero australe. Allo scoccare della mezzanotte, mentre stiamo brindando con circa 10 ore d’anticipo sull’Italia, scorgiamo in lontananza e provenienti dalla terra ferma degli spettacolari fuochi d’artificio.
– 14 giorno. crociera Withsunday Island : Continua la nostra scorazzata in barca tra le isole che formano l’arcipelago, così come i nostri bagni e le nostre incursioni sulle spiaggette selvagge e quasi vergini che ci compaiono davanti.
– 15 giorno. crociera Withsunday Island : Oggi visitiamo la mitica spiaggia di Whitehaven, considerata una delle dieci spiagge più belle al mondo. Capisco perché : la spiaggia è un’enorme distesa di polvere di corallo bianco, il mare mostra tutte le tonalità dell’azzurro e alle nostre spalle una fitta e rigogliosa vegetazione.
Sulla spiaggia ammiriamo un esercito di piccoli granchi blu che si muovono all’unisono e al minimo rumore affondano e scompaiono sotto la sabbia. Trascorriamo qualche ora in questo paradiso scattando più foto possibile quasi a voler imprimerlo per sempre nei nostri ricordi . In serata finisce la nostra crociera e ritornando al porto di Airlie Beach, il nostro skipper lancia la sfida ad un’altra imbarcazione a vela : si isssano entrambe le vele, iniziano le ostilità, il mare del Queensland come il Golfo di Hauraki. Dopo quasi venti minuti e con i bagagli a gambe all’aria, tagliamo per primi la soglia d’entrata del porto. Dopo aver ringraziato e salutato il mitico equipaggio, dalla vicina Bus Station prendiamo il solito bus McCafferty’s alla volta di Hervey Bay, dove arriveremo la mattina seguente.
– 16 giorno. Hervey Bay – Fraser Island : All’alba arriviamo al porto di Hervey Bay da dove prendiamo un breve traghetto per Fraser Island. Durante il tragitto compaiono i delfini che ci scortano sino al molo. Fraser è l’isola sabbiosa più grande del mondo e la si può percorrere solo in 4WD. Optiamo per il Guided Tour, un tour che ci accompagnerà con dei bus 4×4 per tre giorni ad esplorare questa particolarissima isola. Partiamo dalla parte est, dove le coste sono paludose e dove è vietato guidare sulle spiagge, poiché c’è il rischio delle sabbie mobili. Procediamo verso il centro dell’isola, le strade sono sentieri di sabbia tortuosi e sconnessi, ci sono buche molto profonde, si sobbalza continuamente. Raggiungiamo il McKenzie Lake, un lago interno di acqua calda e dolce. Non possiamo che fare dei lunghi bagni e delle “scorpacciate” di sole. Nel pomeriggio eccoci in piena foresta pluviale per un tracking di un’oretta tra la rigogliosa e intricatissima vegetazione. In serata tranquilla cenetta al ristorante del nostro Lodge.
– 17 giorno. Fraser Island : Anche oggi levataccia, colazione veloce ma abbondante e poi via verso la costa ovest dell’isola, interamente formata da un enorme spiaggione di sabbia stabile, la Seventyfive Mile Beach appunto, una vera e propria autostrada lunga 75 km e percorsa da jeep e bus 4×4. In riva al mare incrociamo jeep di ogni tipo che sfrecciano e ci sfiorano in una “ordinata” confusione. Il mare è agitato ma ha colori bellissimi e la balneazione è vietata per via dei grossi squali in circolazione. Vediamo la Raimbow Gorge, The Cathedrals, ed Indian Head.
– 18 giorno. Fraser Island : Continua la visita dell’isola, oggi vediamo Champagne Pools, una splendida spiaggia con delle piscine naturali, davvero spettacolare. Altra particolarità della spiaggia ovest è il relitto Maheno, una nave giapponese incagliata e parzialmente insabbiata. Poco più in la una imponente parete di sabbia compatta e variegata per via della composizione chimica del terreno. Ritorniamo al mitico Lago McKenzie per un altro bagnetto tonificante. Nel pomeriggio raggiungiamo Eli Creek, un torrente colore acquamarina profondo mezzo metro, trasparentissimo e pulitissimo dove, in mezzo ad un boschetto, ci si può far trascinare dalla corrente : siamo ritornati bambini, ci divertiamo e ne combiniamo di tutti i colori. Dopo aver ripreso il controllo dei nostri corpi, ripartiamo alla volta del Wabby Lake, un magnifico laghetto di acqua color smeraldo sperduto in mezzo alle dune di sabbia. Lo raggiungiamo dopo quasi un’ora di camminata tra le dune, sembra di essere in pieno deserto. Le sponde del lago sono per metà coperte di sabbia e per metà sono orlate dalla foresta pluviale. Ci lasciamo rotolare giù dalle dune e finiamo in acqua per poi rilassarci con una bella nuotata. In serata riprendiamo il traghetto che ci riporta sulla terraferma ad Hervey Bay dove pernottiamo al Koala Lodge. Ceniamo in un ristorante locale mangiando delle gigantesche australian steak.
– 19 giorno. Hervey Bay – Brisbane – Sydney : All’alba prendiamo il bus che ci porta a Brisbane in circa 4 ore. Appena arrivati alla bus station fermiamo un taxi e ci facciamo accompagnare al vicino Lone Pine Koala Park, stupendo parco ricco di tutti gli animali tipici australiani.
Qui vediamo finalmente quei pochi animali che fin’ora non avevamo ancora incontrato e scattiamo foto a raffica. Verso sera un breve volo ci porta a Sydney dove, dopo aver preso velocemente le stanze al Bernly Hotel, ci godiamo la prima serata a Sydney by night con abbuffata di cozze in un ristorante a Kings Cross. Dopo cena cominciamo a camminare verso l’attrattiva maggiore di Sydney, la mitica Opera House. Finalmente ci siamo, costruita in mezzo alla baia è veramente spettacolare, le volte a cuspide rivestite di maioliche la rendono visibile già da lontano, confermandola il vero simbolo della città. Ci fermiamo davanti e rimaniamo in silenziosa ammirazione : così come lo è stato Ayers Rock anche l’Opera rappresentava il mio sogno ed ora dopo un lungo e faticoso cammino essere li a pochi metri è una cosa molto toccante.
– 20 giorno. Sydney : Siamo presto di nuovo in cammino, questa volta verso il cuore di Sydney, raggiungibile a piedi in pochi minuti dal nostro Hotel. Attraversiamo i giardini botanici ed eccoci al Circular Quay, davanti alle vele dell’Opera House, l’Harbour Bridge e i grattacieli della City. Visitiamo l’acquario, il museo navale, Chinatown, il fish market dove pranziamo, il quartiere The Rocks. Serata mitica tra le vitalissime vie del centro.
– 21 e 22 giorno. Sydney – 12 Apostoli – Sydney : Due giornate dedicate alla visita dei Dodici Apostoli, la bellissima scogliera sulla costa verso Melbourne. Arriviamo al belvedere e rimaniamo incantati da tanta bellezza e maestosità. Le foto si sprecano e attendiamo il tramonto che non tarda ad arrivare. I colori sono unici. Dopo aver immortalato questo posto con decine di scatti decidiamo di trascorrere la notte a Port Campbell. Il giorno seguente rientriamo a Sydney per riassaporare l’atmosfera magica della città by night.
– 23 giorno. Sydney : Alla stazione di Kings Cross, acquistiamo un biglietto che ci consente l’uso illimitato per tutta la giornata dei traghetti cittadini. Infatti il modo migliore per vedere la città è appunto il traghetto che percorre tutte le baie e ci permette di ammirare lo skyline dal mare.
Nel primo pomeriggio ascesa sul pilone dell’Harbour Bridge e vista dall’alto sulla città. In serata concerto di didgeridoo e visita dell’Opera House prima di uno spettacolo.
– 24 giorno. Sydney : Oggi, sempre spostandoci con i traghetti raggiungiamo le due storiche spiagge di Sydney : Bondi Beach e Manly Beach. Entrambe ricalcano i canoni della tipica spiaggia australiana : sabbia bianca, onde, surfisti e ragazze mozzafiato. Trascorriamo in mezzo a tutto questo l’intera giornata, arrostendoci al sole.
In serata ceniamo ai Docks, gli antichi magazzini portuali ora rimodernati e trasformati in ristoranti e locali notturni.
– 25 giorno. Sydney : Eccoci alle prese con lo shopping per le vie centrali di Sydney, passeggiamo lungo i Rocks, il borgo del vecchio porto, la parte più antica della città. Le ex taverne, i bordelli sono anche qui stati trasformati in moderni pub, negozi e alberghi. Assaporiamo le ultime ore in Australia seduti nel molo davanti all’Opera House. In questo momento di riflessione mistica posso confermare che Sydney è veramente una tra le più belle città al mondo, se non la più bella, non ci sono dubbi ! Alle 22.00 il pulmino del nostro Hotel ci accompagna all’aeroporto dove a mezzanotte ripartiamo alla volta dell’Italia.
Un viaggio “mitico”si è appena concluso, abbiamo appena lasciato una terra selvaggia, incontaminata, impossibile da dimenticare, abbiamo scoperto angoli reconditi, abbiamo goduto di silenzi e di notti stellate, abbiamo incontrato persone aperte e cordiali. Ci sono stati momenti difficili dovuti al terreno e alla mancanza di comodità in certe situazioni, ma grazie alla solidarietà e disponibilità della gente abbiamo potuto entrare più in profondità nella società locale e nel modo di vivere di questo meraviglioso continente.
E’ stata un’esperienza incredibilmente intensa che ci ha permesso di metterci continuamente alla prova e di crescere. G’day aussie !