Kiev, ex sovietica
Nella città di Kiev, abbiamo alloggiato in un appartamento, a circa 50 euro al giorno per alcune settimane. Questa è una città ex sovietica, e ancora questo si sente forte nelle persone anziane che andavano fiere di questa “unione”, e andavano fiere di essere aggregate alla grande Russia. Diversi sono i giovani, che non desiderano parlare russo, e rivolgono lo sguardo verso Europa e Stati uniti. Purtroppo in molta gente, soprattutto nei non più giovani, ho riscontrato una discreta scortesia e arroganza, dalla strada ai negozi, sempre diversamente i più giovani, tra i quali comincia a diffondersi la lingua inglese. Kiev è anche una città di arrampicatori sociali, ed in questi pochi anni di “libertà”, sono sbucati un sacco di nuovi ricchi e di auto di grossa cilindrata; molti appartamenti del centro, ristrutturati, sono dati in locazione agli stranieri a prezzi non proprio bassi. Abbiamo anche girato un pò l’Ucraina andando in Crimea e ad Harkov, ex capitale. Kiev, dunque, ha il suo centro nevralgico nella grande piazza, che spesso, nei fine settimana, viene resa pedonale, ed usata per concerti o incontri in genere. La piazza, ed il viale principale, Hreschatyk, si riempiono di gente, molti giovani, che passeggiano o si siedono nei numerosi chioschi improvvisati, dove si consumano litri di birra. Finalmente si vede gente allegra e belle ragazze. Dalla parte opposta della piazza, percorrendo il viale, si giunge ad un mercato coperto, piuttosto vasto, dove si acquistano carni, pesce, frutta e verdura, fiori e altro. Una cosa negativa, è che le strade e le insegne portano il nome in cirillico, quindi impossibili da decifrare. Abbiamo visitato il monumento ai fondatori, il Golden gate, la bellissima chiesa di Santa Sofia, (costruita intorno al mille), con numerose cupole, e molti mosaici e affreschi all’interno, e il monastero di San Michele (1800), anch’esso con cupole dorate, e bellissimi affreschi all’ingresso e molto bella anche internamente, con quantità di capolavori. Questa chiesa, fu quasi distrutta durante il periodo sovietico, ma poi recuperata e restaurata. Bella anche la passeggiata verso il fiume Dniepr. Infine, abbiamo visto la chiesa di San Vladimiro, che credo essere patrono di Kiev. In centro si trovano moltissimi negozi, e le migliori ”firme” della moda. Altri negozi ancora, si trovano nei sottopassaggi, dove il clima è davvero caldo. Abbiamo usato la metro, che costa pochissimo, e si trova a notevolissima profondità. Qualche problema per il cibo nei ristoranti, per la verità da noi poco frequentati, e assaggio obbligato per il Borsch, zuppa di verdure. Durante un fine settimana, ci siamo imbattuti in un enorme mercato, che si fa una volta l’anno, dove si riuniscono venditori di tutta l’Ucraina, con i loro prodotti tradizionali; abbiamo acquistato anche cose antiche, come vecchi bicchieri per il tè, un mortaio in bronzo e molto altro. In alcune strade, le persone si improvvisavano venditori ambulanti, vendendo poche cose di loro produzione, come un po’ di verdura, qualche fiore, uova o semi di zucca seccati. Ci siamo recati una settimana in Crimea, più precisamente a Feodosia, vicino al confine russo; cittadina di mare, con spiaggia in ghiaia, vari ristorantini ed un mercatino giornaliero di souvenir: fine maggio, iniziava la stagione balneare. Ritornati a Kiev, ci siamo comunque resi conto che la capitale ha un tenore di vita notevolmente superiore al resto della nazione, e che per entrare eventualmente in Europa, l’Ucraina dovrà fare passi da gigante.