Kerala, la terra del sorriso
alias “Ambrogio”, nella classica ambassador bianca. Hotel carinissimo, l’unico che avevamo prenotato dall’italia, trovato su internet.
Hotel WILD PALMS ON SEA HOMESTAY in riva al mare sotto una foresta di palme…Odore di mare…Ci addormentiamo al rumore delle onde dopo varie chachare. Stamane b.Fast in hotel. Assaggiamo i piatti tipici del kerala (…Ma nn ci va granché…Riso e cocco grattugiato con curry di ceci, che magari di sera va bene, ma nn di mattino…) alché ci affidiamo al normalissimo caffè e toast. E a qst punto parte la ns avventura. Le 3h di auto alla volta di alleppey sono diventate 5 per via della rottura della cinghia (come inizio nn c’è male). Surya è preoccupatissimo nonostante se la cavi egregiamente perché è il ns primo giorno di vacanza e perché una cosa del genere non gli è mai successa prima. Noi siam tranquille e mentre i meccanici della zona, tutti mobilitati, ci aggiustavano l’auto a bordo strada, noi socializzavamo con i locali sedute in un capannone con altare che fungeva da chiesa cattolica. Bambine in divisa scolastica, vecchietti che dopo 10 min. Di conversazione ci hanno chiesto il ns. Indirizzo per avere qualcuno con cui condividere la loro religione anche all’estero…Che carini! Tutti così sorridenti e gentili come non mai! Addirittura, le 5 bimbe sono andate a prendere per noi delle caramelle e ce le hanno regalate!! Invece che noi a loro…Dopo 2 ore di attesa, ripartiamo, ci fermiamo a mangiare in un ristorante dove per entrare abbiamo dovuto indossare un maglione ed una sciarpa (in india, nei locali dove si aspettano persone straniere, la temperatura è da polo nord –o sud- come negli stati uniti), e poi via!! Verso Alleppey. Il ns. Autista guida molto bene e non suona mai il clacson (siamo fortunatissime in qst senso!!) grazie a dei turisti europei o americani che ci hanno precedute e che gli han fatto perdere l’abitudine tenendogli proprio la mano ogni qual volta si avvicinasse alla trombetta con l’intento di suonarla.
cmq, eccoci qui all’imbarcadero a scegliere la ns houseboat. Ne vediamo 3 e scegliamo la terza, dopo un po’ di contrattazioni, scegliamo, a parità di prezzo, qll che ci piaceva di più. Con questi qua delle barche bisogna farsi vedere molto determinate. Soprattutto se nn ve la cavate splendidamente con l’inglese (o per lo meno non meglio di loro), mentre parlano, tutto ciò che dicono e che fa parte degli accordi, scrivetelo su di un taqquino. Poi, di barca in barca scrivete gli altri dati accanto così potete confrontarli più facilmente. Molto spesso capita che dicano ad es. Che l’aria condizionata è inclusa per farvi scegliere la loro barca e poi si rimangiano la parola o dicono di non averlo mai detto. Prendete appunti e prima di andare alla barca seguente leggeteglieli; farà capire loro che nn possono prendervi in giro o truffarvi. Salpiamo noi due, la barchetta con veranda/sala da pranzo, camera con bagno e cucina. Con noi il captain Tangachen e il cuoco che si chiama Tangachen anche lui… è il tramonto. Le acque calme e le palme sono una cornice fantastica e qnd attracchiamo per mangiare, scopriamo avere una colonna sonora stupenda di cicale, rane, grilli e pipistrelli. Poi, oltre la colonna sonora e lo scenario di per sé da sogno, iniziano luccicare a poco a poco migliaia di lucciole che ci danno l’illusione di essere in un bosco di fate. A bordo con noi c’è anche almeno 1 scarafaggio che ho visto senza proferire parola per non spaventare Gabriella; poi, qnd ne parlo col captain, sembra nn esserci soluzione, ma cmq, a parte qst, lui continua a negare anche se gli dico che l’ho visto coi miei occhi. Fortunatamente, sembra che lo scarafaggio si sia spaventato + lui a vedere me perché nn si è più visto! speriamo di poter dormire. Qst captain è proprio buffo…Ad un certo punto viene da noi, sempre sorridente e disponibile, e ci chiede se vogliamo una birra. Io gli dico di sì, contenta dell’inaspettata proposta, per vederlo poi vacillare ed in maniera un po’ incerta cercare di dirci che la birra non ce l’hanno…Che si può comprare domani…Ma allora, caro il mio captain, perché ce l’hai proposta??…Io e la gabri rimaniamo allibite. È proprio vero che abbiamo procedimenti mentali diversi e ciò che a loro sembra logico, a noi non lo sembra e viceversa…Abbiamo riso per sempre. C’è con noi anche un jeko e ogni tanto un pipistrello ci svolazza sulla testa. Qui è molto rilassante e tranquillo. Un luogo di pace. Per chi volesse seguire le ns orme, è bene portarsi tanta acqua sulla barca. Loro ce l’hanno ma sarà veramente minerale come dicono? Noi per fortuna ne abbiamo mezzo litro. Seconda e terza cosa da portarsi dietro sono il bygon e la carta igienica, se preferite star tranquilli. …Notte da incubo sulla barca. Paura di essere assalite da insetti indesiderati, caldo torrido ed umidità a 1000. Rumori di strani quadrupedi che scorrazzano minacciosi da qke parte sulla barca…Ed io già penso di trovare il mattino dopo i due tangachen sbranati da strani animali che si credeva fossero estinti da secoli… Sensazione di qcosa che con piccole zampette ci cammina addosso, di scatto accendiamo la luce, ..Niente…Era un insettino da niente…E poi voci e sciabordio vicino alla barca. C’è qcuno… Paura…Ci assaliranno e ci faranno a pezzi?…Ecco perché la serratura ci era rimasta in mano…Sarebbe stato + facile derubarci…Insomma notte veramente da incubo. Ma finalmente qke ora di sonno ristoratore ed è l’alba. Che pace l’alba. Colazione da regine con il verde, le palme ed i canali intorno. Partiamo e dopo 10min. Siamo di nuovo ferme per acquistare il pesce per il pranzo. Ci viene sventolata davanti una bella aragosta. Ci va bene? Ma certo che ci va bene!! Poi il captain ci dice, con quel tono un po’ ossequioso che se la vogliamo mangiare c’è da pagare un extra (sta cosa ci ricorda un po’ l’episodio della birra…). Diciamo di no e per il pranzo ci accontentiamo di un buonissimo pece fritto con zucchine al curry, riso, puppadams, insalata di carote e cocco eccezionale. Dopo le numerose mie insistenze per visitare un villaggio, il captain ci porta nel suo villaggio natale. Un acquitrino con delle case ammollo in mezzo e della gente a sua volta ammollo…Tutti ammollo nella melma e noi che ci camminavamo quasi in mezzo desiderando di poter levitare e non sporcarci le scarpe (perché erano le uniche che avevamo). Un atteggiamento un po’ troppo da turiste cittadine sconcertate il nostro, ne eravamo consapevoli, ma forse è proprio questo che siamo. Perché negarlo? Scioccante lo stato in cui queste persone vivono. Fantastico e commovente che siano così sorridenti e buoni e disponibili! Il segreto forse sta nel fatto che i loro desideri sono limitati e che non hanno termini di paragone. Continuiamo la ns crociera addormentandoci e vedendo palme su palme tutta la mattina; un paesaggio stupendo e pacifico ma che a ns avviso (almeno con i ns barcaioli poco fantasiosi) non merita 1g. Intero di escursione. Mezzo è + che suff. E soprattutto visti i prezzi di una nt a bordo. prezzo per una notte ed un g. 6000 rs. Assolutamente nn ne vale la pena.
sebbene includa la pensione completa. SENZA ARIA CONDIZIONATA.
Finalmente, dopo pranzo, l’idea meravigliosa di gabri di tornare indietro ed andare direttamente a fort cochin per la notte. E così facciamo. Il ns Ambrogio ci attende per portarci a destinazione. A lui non diciamo niente della ns delusione…Cioè, è assolutamente da vedere, ma non da spenderci una notte ed un giorno pagando 6000 rupie quando una notte in qualsiasi posto decente costa dalle 500 alle 800 rupie! una volta arrivate andiamo a vedere una homestay che la lonely planet decanta. Si chiama HAM DALE INN.
Dopo un accapponamento di pelle ai massimi livelli, siamo scappate…Buio, tetro, odore di chiuso, vecchio e triste…Atmosfera da film dell’orrore…Nella casa di fianco, stupenda, nuova, pulita, arancione e gialla. Due donne ci hanno accolte in un ambiente pulitissimo e luminoso. Il posto faceva per noi!! Ci vogliono proprio delle donne a gestire una homestay perché qst sia pulita e luminosa…Insomma, femminile! Sulla LP non c’è perché è troppo nuova e purtroppo non trovo il bigliettino che avevo preso, cmq dalla mia descrizione nn potete sbagliarvi! Prima cena a fort cochin al ristorante CHARIOT. Caro. Buono ma niente di straordinario. Ci accorgeremo in seguito che il cibo qui a fort cochin, chissà come mai è caro ovunque.
Dormito come due ghire, colazione al KASHI ART CAFE, anche questo caro per gli std indiani, ma eccellente. Un bel posticino. Tavoli fatti da vecchie macchine da cucire riciclate; quadri strani anche in vendita alle pareti. Lavandino per lavarsi le mani che al posto dello specchio ha l’asse di un gabinetto con specchio all’interno. Buonissime torte. Tornate in stanza per lavare tutta la roba sporca e poi capatina al mercato delle spezie, che nn è un vero e proprio mercato come dice il nome. È un rione, il rione ebreo, con stradine piene di negozi nei quali vendono spezie, ma anche altri articoli di artigianato di tutti i tipi. Un po’ deludente se uno si aspetta veramente un mercato, ma per lo meno, l’argomento spezie è ora chiuso. Lunedì di nuovo al kashi dopo aver cercato il ristorante fantasma: l’HISTORY (sempre decantato da lonely planet) che non esiste. Alle 15, Ambrogio ci aspetta. L’intento era di andare al mattancherry palace, ma di animo troppo spendaccione per andare a vedere un palazzo, qdi ci siamo lanciate di nuovo in acquisti, alcuni inutili, dopodichè allo spettacolo di KATAKALI. Assolutamente da non perdere!! Ma vi consigliamo di andare nel primo pomeriggio o addirittura il giorno prima per prenotare i posti in prima fila. Da dietro nn si vede così bene e nn si possono fare foto a meno che nn si abbia uno zoom potentissimo. 3 ore!!! Di cui almeno un’ora e mezza di trucco, una mezz’oretta di spiegazione di ciò che state x vedere senza la quale non capireste niente ed il resto di show vero e proprio. 3 ore sotto i ventilatori a pale sul soffitto che mi hanno subito stroncato la gola. Subito dopo andiamo a mangiare in un ristorante proprio lì davanti al teatrino, dove naturalmente non ci servono se non dopo 40min. Di attesa…Lì prendiamo la nostra prima birra in teiera e la gabri si è cimentata nell’esperimento suggerito dalla LP a pagina 85. Da morir dal ridere!!! Mai letto niente di + assurdo (per noi povere ignoranti in materia di chimica…). Eppure dicono ben che la sostanza oleosa che dovrebbe venir fuori dalla birra indiana (e che causa il mal di testa), a contatto con l’acqua rimane in fondo al bicchiere…Ma tutto ciò lo puoi sperimentare solo se versi la birra in un bicchiere d’acqua…E quindi la birra non te la bevi +, no?…E così il mal di testa non ti viene? Boh? Forse che nn abbiam capito niente noi?? Provate ad interpretarla anche voi e fateci sapere! 2° g. A fort cochin. Svegliate dalle campane perché è domenica, colazione ormai al ns posto preferito e capatina al bancomat (stiamo spendendo parecchio in “ricordini”), poi internet point per far fare i cd delle mie 600 foto già scattate PREZZO DI OGNI CD 60RS. (a varkala ne chiederanno 70 ma nessuno sarà capace a farli…Attenzione a nn trovarvi con la memoria piena a varkala!!) e poi ancora supermercato per acquistare soprattutto la carta igienica che nelle homestays nn c’è (anche perché gli indiani nn la usano). Durante una passeggiatina in attesa che i cd delle foto fossero pronti incontriamo il cantante dello spettacolo di katakali della sera prima, che tra l’altro due anni fa, con tutta la compagnia, erano stati a torino al teatro juvarra per la manifestazione TORINO SPIRITUALITA’ che si tiene ogni anno nel mese di settembre. Lo spettacolo, nn ve l’ho detto, è stato eccezionale! Divertente, ben recitato, comprensibile, ben spiegata la storia, trucco e costumi fantastici! Insomma…Chiacchieriamo un po’ con lui e alla fine ci accorgiamo che eravamo ripresi da una ragazza con una telecamera. Era un’emittente universitaria inglese che stava preparando un programma sull’arte teatrale del sud dell’india…Speriamo di nn aver fatto grossi errori di grammatica! Andiamo poi a vedere il dutch cemetery, che è chiuso e qdi nn dice niente, e al ritorno passiamo davanti alla basilica di santa cruz, nella quale si sta svolgendo un matrimonio, alla cui cerimonia abbiamo assistito. Molto interessante e folkloristico vedere tutti gli indiani agghindati a festa con saree coloratissimi e la chiesa addobbata in maniera molto allegra. Per strada, la gente ci aiuta anche se non lo chiediamo piena di sorrisi e di disponibilità genuina…Fort cochin ci è rimasta nel cuore. È una specie di oasi perché è tranquilla. Non c’è traffico, non c’è la terribile confusione tipica delle città o cittadine o paesini indiani. Dopo la visita alla basilica, giro con rikshaw a vedere la ginger factory, un vecchio caseggiato pieno di charme con un cortile completamente ricoperto di zenzero. Molto interessante, con un profumo che ci assale fin dentro al cervello. Attenzione a rikshawisti che per adescare i clienti, soprattutto se turisti e magari donne, dicono che costa 50rs tutto il giorno, e dopo che sei stato in giro tutto il giorno, qnd ti riportano in htl ti dicono che faceva 50rs all’ora e che tu avevi capito male…IL PREZZO FATEGLIELO SCRIVERE PRIMA DI INCOMINCIARE IL GIRO!…Cmq, dopo la ginger factory, abbiamo visitato la sinagoga, ma proprio non ne vale la pena. Sì, sarà vecchia secoli e secoli, ma veramente, per noi italiani che abbiamo i palazzi e le chiese più belle del mondo, non ne vale la pena…E così anche mattancherry palace, una delusione incredibile…Pranzo al GINGER RESTAURANT. Un ristorante con annesso un enorme negozio di oggetti di antiquariato ed artigianato. Esteticamente magnifico, atmosfera e cibo idem. Tornate alla homestay col ns rikshaw, dopo una discussione molto sgradevole con il guidatore pseudo disonesto (anche senza pseudo) riposone di due ore e poi finalmente, il tramonto alle reti cinesi, che tanto ci era stato decantato da tutti. Era nuvolo e pensavamo di essere sfortunate e invece è stato magnifico!! Noi eravamo vestite in saree ed è stato simpatico vedere la sorpresa dei vari passanti per strada, divertiti nel vederci vestite nel loro abito tradizionale con tanto di bindi (…Terzo occhio…). Poi, dopo il magnifico tramonto, cena nel ristorante + elegante in assoluto, con alle ns spalle una piscina blu invitante e con i camerieri gentilissimi e carini che ci versano da bere, pronti a qualsiasi ns cenno, come due regine!…Queen luisa e queen Gabriella…Come suona? L’indomani sveglia presto. Io fusa, gabri sveglia. Partiamo col ns prode “Ambrogio/Surya” alla volta dei monti: MUNNAR. Gli abbiamo regalato una macchina giocattolo Ambassador bianca identica a qll su cui viaggiamo tutti i giorni. E’ contentissimo. Fatta foto ricordo e ci racconta che proprio stanotte aveva sognato di avere una macchina nuova, ed eccola qua!!! Lui ci regala le coroncine di gelsomini da mettere nei capelli ed un po’ di kum kum rosso da mettere al terzo occhio alla moda degli induisti. Evvia per munnar!! In generale, in questo paese come in altri in oriente, per regolarvi sui tempi non fate affidamento sul numero di chilometri…Per fare 140km, si impiega di solito 3h. E mezza…Cmq, tornando a noi, lentamente il paesaggio cambia così come la vegetazione. Ci fermiamo tra i monti per un caffè e ci accorgiamo di quanto i prezzi qui in montagna siano più bassi. Tutti. Cibo e camere. Fatto passeggiatina tra le casette azzurro cobalto dei lavoratori delle piantagioni di tè. Si è messo a piovere e ciò è stato motivo di socializzazione perché ci siamo riparate nella verandina di una famigliola con bambini molto chiacchieroni e socievoli. Vediamo 3 hotel e ci fermiamo al secondo. Pulito ma niente di esaltante. Jj cottage rs.400 a notte con acqua calda. Ci tengono a specificarlo ma faceva così freddo ed io ero superraffreddata per cui, per una notte sola, per non spogliarci non ci siamo neanche lavate. Ribadiamo, portatevi la carta igienica. tutti gli hotel visti qui hanno scale molto ripide che con i bagagli sono ostili. Il jj, vi permette di entrare da una porta sul retro ed evitare le scale.
a munnar in agosto fa veramente freddo. Maglioncino, jeans e scarpe chiuse con calzettoni di lana…E sinceramente avessi avuto un altro maglione lo avrei indossato. Giro in macchina fino alla diga. Paesaggi spettacolari. Chiacchierato un sacco con surya che ci ha raccontato la storia della sua vita, la sua storia d’amore con sua moglie e la sua storia professionale…Noi eravamo prese come davanti ad una telenovela con tanto di esclamazioni NOOO!!-DAIIII!DAVVERO??NON E’ POSSIBILE!!! Etc…Cmq, il risultato è che lui è una gran bella persona e a me e alla gabri ci ha fatto sognare del principe azzurro (…Ma a noi ci vuole poco a farcelo sognare…). Non perché ci piacesse (qst precisazione per i malpensanti), ma perché ultimamente persone (uomini) così belle e pure non sono facili da trovare.
Tornando indietro dalla diga (dove un gruppo di ragazzi indiani turisti ha voluto farsi la foto con noi, ma nn tutti insieme…AD UNO AD UNO!!!) un avvenimento che ci ha un po’ turbate. Una vecchina piccola ed esile buttata per terra ed incornata in un braccio da una mucca a lato strada…Surya il prode, prontamente è sceso dall’auto per mandare via la bestia che altrimenti l’avrebbe ferita + gravemente. Poverina…Si è presa un bello spavento!! L’abbiamo soccorsa con i ns poveri mezzi (salviettine imbevute). Viaggio ripreso, andiamo in htl per un’oretta di riposino; leggiamo, chiacchieriamo e rivediamo surya alle 7 per cena al grandhotel, il + caro dei dintorni e secondo la lp anche il migliore. Il cibo è scarso sia come qualità (zuppe con sottomarca indiana delle buste knorr) ma anche come quantità- quasi nulla della carta che ci presentano è disponibile.
Rapporto prezzi munnar/fort cochin: a munnar, pranzo per due in totale 115rs. A fort cochin in due si paga + o – ovunque intorno alle 600rs. Per le camere, invece, i prezzi sono simili. E siamo giunti anche qst’anno al 21 agosto, mio compleanno…Giornata molto avventurosa. Ci alziamo nella pioggia. Strano dormire con coperte pesanti come da noi in montagna d’inverno…Colazione in luogo non soddisfacente ma poco caro. Ah! Appena sveglia i primi auguri da parte di gabri. Una gabri sull’orlo di una crisi di nervi proprio all’almodovar perché alle 5 aveva attaccato la musichetta insopportabile di un vicinissimo templio induista e da allora non era + riuscita a dormire. Quindi, altro consiglio: qualsiasi hotel scegliate in india, assicuratevi che sia lontano dal templio locale. A colazione chiacchierata con ragazzo francese caruccio. Partiamo con surya per peryiar. Una strada che in confronto le montagne russe nn sono niente. Io e gabri con lo stomaco in mano chiediamo pietà, ma nonostante ciò abbiamo cmq modo di apprezzare le bellezze naturali ed il paesaggio…È molto nuvolo anche se non piove + e per gran parte del viaggio, essendo abbastanza in alto, la nostra macchina passa in mezzo alle nuvole…Il grigio del cielo intorno a noi ed il verde delle colline di tè con i volti sorridenti di tutti rimarranno nel cassetto dei ns ricordi preferiti…Dopo 4 ore e mezza, una volta arrivate, senza neanche aver pranzato per i troppi sconvolgimenti di stomaco, posiamo i bagagli in camera (una homestay consigliataci da surya che qst volta ha toppato perché non avevano l’acqua calda pur avendoci assicurato di averla…Siam dovuti scendere quasi sul piede di guerra col proprietario rifiutandoci di pagare se non avremmo potuto fare una doccia calda) e via nella giungla a dorso di elefante…Praticamente un’escursione per bambini in un ambiente/giungla ma naturalmente con un ragazzino che guidava da terra l’elefante…È bastata quest’escursione per renderci conto che l’altra escursione nella giungla a piedi che stavamo pensando di fare il giorno dopo, proprio non faceva per noi…Non certo con il fango, la pioggia, le sanguisughe ed un solo paio di scarpe a disposizione (solo un paio ce n’eravamo portate dall’italia). Spuntino, telefonata a mamma per auguri e shopping prima dello show di arti marziali KALARI FIGHT. Lo shopping è molto fruttuoso e terapeutico…A Gabriella è addirittura passato il mal di testa. Tornati alla homestay per l’appunto inconveniente con l’acqua calda, che nn c’è. Inizio a litigare ed il tizio mi dice che l’acqua calda di sicuro ci sarà alle 23. Assurdo!! Intanto, ai ragazzi francesi sotto di noi si blocca la serratura e rimangono chiusi fuori dalla loro stanza con tutti i bagagli dentro per un’ora e mezza…Devono poi chiamare qualcuno per scardinare la porta…Alle 22.40, nn solo l’acqua calda nn c’è ancora…Manca proprio l’acqua!! E lo scopro quando ho già tutta la bocca piena di dentifricio. Qdi, in pratica, oggi, dopo essere state persino sull’elefante, non ci siamo neanche fatte la doccia! Chissà che odorino che emaniamo…Per fortuna l’olfatto si abitua così tanto agli odori che dopo un po’ non li senti + e noi eravamo probabilmente molto assuefatte. E ora, tornando ai bei ricordi della vacanza, per festeggiare il mio compleanno, ho inviato a cena anche surya, il quale si è presentato con un regalino ed una torta con su scritto HAPPY BIRTHDAY LUISA. Carinissimo!!! E anche il giusto numero di candeline!! Alla fine, la torta rimasta (visto che eravamo solo in 3) l’abbiamo offerta a tutto il ristorante.
Il giorno dopo ci svegliamo un po’ arrabbiate per la questione “doccia calda”, ma tutto si risolve e per la seconda notte restiamo nella stessa home stay. EL PARADISO – 950rs a notte…Con acqua calda se siete fortunati.
E via verso il centro massaggi ayurvedici dove due ragazze ci massaggiano letteralmente dalla testa ai piedi in 50 min. Veramente energetici! Il proprietario, scopriamo, è devoto al mio stesso maestro spirituale indiano e quindi mi sento un po’ come a casa, protetta, in buone mani. Tra l’altro, parlando con surya, denominato ormai il ns angelo custode, emerge che anche lui segue questo stesso maestro ed è stato da Lui benedetto in passato. Per me, qst fatto è garanzia di sicurezza…E mi spiego anche come mai questo ragazzo sembri proprio un angelo mandato per la nostra protezione…Cmq, dopo il massaggio, unte come due patate fritte ma rilassate e caricate di energia, andiamo in una farmacia ayurvedica a prendere degli olii per il mio amico massaggiatore e da lì, pranzo e giro in barca nel lago della riserva parco naturale di peryiar, dove vediamo diversi animali tra cui una famiglia di 7 elefanti. Stupendi! Nonostante ciò, questa gita non la consigliamo. A peryiar si viene per le piantagioni, per la riserva naturale, per l’arte marziale. Bene. Quest’ultima è da scartare perché non merita. La seconda merita senz’altro ma solo se vi si soggiorna dentro e non a Kumili (paesino subito fuori dalla riserva) come abbiam fatto noi, e se si fa della giungla la propria meta per il soggiorno a peryiar. Bisogna però fare attenzione alle zanzare e ahimè c’è stato detto, alle sanguisughe. Queste ultime sono presenti in quantità ragguardevoli anche nelle piantagioni di tè, per cui consigliano di non camminare tra i cespugli delle piantagioni a meno che nn si sia protetti in qualche modo. Incontro a sorpresa con murali, il proprietario dell’agenzia per la quale lavora surya, che ci offre un buonissimo tè con biscotti in un hotel/villaggio meraviglioso il cui giardino è immerso in un forte profumo di cardamomo che avviluppa. Tra l’altro, tutte le spezie, se passate da peryiar, vi consiglio di prenderle qui. È qui che vengono raccolte e qdi costano meno. La sera stessa ceniamo poi in quest’hotel dove si esibiscono due ragazze nella danza tipica del kerala “bharatanatyam” che mi è piaciuta un sacco! Cena favolosa e pagato una cifra che di solito paghiamo per 3 cene… ah! Eravamo bellissime con i ns scialli nuovi! Domani MARE!!!!!!! La giornata del 23 agosto è stata un po’ scialba. Partiti, quasi vomitato per le curve, viaggio lungo…Dalle 10 del mattino alle 4 del pomeriggio. Arrivati a varkala e trovato sistemazione caruccia e a poco prezzo. KRISHNATHEERAM, CAMERA FRONTE MARE, rs. 800 con colazione. Quasi subito dopo aver preso possesso della stanza ci siamo riviste con surya, preso un succo insieme in posticino sulla scogliera al tramonto e ci siamo salutati. Scambio indirizzo e saluti con bacetti che a lui sono sembrati strani…È finito il capitolo “surya” della ns vacanza e ci è dispiaciuto…I giorni dopo sembrava mancasse qualcosa…Ora ci attendono 5gg pieni di relax totale…Prima sera cenetta buona e non cara in ristorantino gestito da cocainomani. Speriamo sia la prima e l’ultima volta…Varkala, la parte turistica, è una serie di hotels, ristorantini, barucci e negozietti in cima ad una scogliera ricoperta di palme; due spiagge la cui dimensione dipende dall’impeto del mare. No traffic, no strade, silenzio però inesistente per via del continuo ruggire del mare. Il ns hotel è diviso in due parti. L’economica e la dlx. Indovinate noi in quale stiamo? L’economica! Cmq è molto pulito, non considerando gli asciugamani bucati e macchiati ed il lenzuolo di sotto che arriva fino al polpaccio mentre i piedi poggiano così sul materasso…Qui si economizza! La prima giornata a varkala è quindi passata tra sole e mare. Mare poco perché le onde qui letteralmente portano via!! Brutta sensazione qll di essere portata via dalla riva senza appigli verso il largo…Abbiamo chiacchierato molto con un’altra coppia di torino con 2 ragazzini scambiandoci le ns esperienze + varie. Poi, io ho fatto il bucato e per farlo asciugare l’ho appeso nelle aste dell’ombrellone…Che buffo l’ombrellone con tutte le mutande e i reggiseni…La seconda sera a cena al clafouti restaurant (MOOOLTO VALIDO!!) sulla scogliera, con le goccioline del mare che si infrange giù sugli scogli ed arrivano fino a noi. Di solito il pranzo è leggero o addirittura lo saltiamo in favore di uno dei loro succhi di frutta fresca appena centrifugati. Un giorno uno di questi pranzi è durato due ore perché colte da monsone ci siam dovute fermare al ristorante, tra l’altro allagato. Finalmente l’hanno pulito!!! Hi hi hi! Battuta cattivella! Nel pomeriggio, di nuovo spiaggia e servizi fotografici vari, sia tra di noi, sia chiedendo ad altri di scattarci delle foto. Tramonto sulla spiaggia e poi conosciuta combriccola di 4 persone di torino con addirittura amici in comune! Com’è piccolo il mondo! Cena con loro ed ennesimo problema con un indiano che cercava tutte le scuse possibili (e impossibili) per attaccare bottone. SAI COME SI CHIAMANO I CORVI COL COLLO NERO INVECE CHE GRIGIO?(qst la mattina a colazione-lui stava al tavolo di fianco al nostro) MAI VISTO UN PESCE CUCINATO DA VICINO…POSSO GUARDARLO? POSSO TOCCARLO? (qst la sera a cena qnd ci è arrivato il pesce che avremmo dovuto mangiare-lui combinazione era al tavolo di fianco al nostro di nuovo) AH! MA VOI SIETE QUELLE DI STAMATTINA? NON CI POSSO CREDERE! SIETE COSì DIVERSE! A me sembrava un po’ ritardato per cui non osavo essere sgarbata, ma secondo gli altri (e avevano ragione loro) era solo ubriaco. Quella stessa sera uno di qst ragazzi di torino si è dovuto masterizzare i cd delle proprie fotografie in un internet point dove l’impiegato (che secondo me era però il proprietario) non era capace e alla fine gli aveva aumentato la tariffa precedentemente dichiarata perché lui (il ragazzo) aveva utilizzato il pc (dovendosi fare il lavoro da sé…)…Ma che logica è mai questa? Pago, devo farmi il lavoro da solo perché tu non sei capace e mi fai pagare di +?…Per noi rimane incomprensibile…
Ragazzi veramente di compagnia e divertenti qst torinesi! Giornata allegra! Il penultimo giorno un’altra allegra giornata con pranzo al trattorias, il primo ristorantino della scogliera, dove abbiamo mangiato più volte e ci siam trovati sempre molto bene. Evitate solo le lasagne. Nel pomeriggio minaccia di pioggia monsonica poi non arrivata e cena assolutamente da sconsigliare (attesa superiore alle due ore con ristorante completamente vuoto!!) presso il ROCK’NROLL con festa paventata ma poi mai realizzata, tanto per rimanere nell’ordine di qst’india che della legge del dharma ne ha fatto una leggenda…Saluti un po’ dispiaciuti perché ci siamo veramente divertiti con loro ed arrivederci a torino. Ultimo g. Tranquillo tra sole e nuvole monsoniche, valigia ed ultimo delirio di shopping prima di cena. Siamo tranquille e contente delle ns vacanze, con un sacco di ricordi indimenticabili di cose, luoghi, persone e risate. Se volete vedere le foto di qst viaggio, andate su www.Flickr.Com/photos/maluni e per qualsiasi rq di informazione, lu_carl@hotmail.Com e buon viag