Kenya, un’emozione infinita
Siamo stati a Watatmu, all’hotel Acquarius dal 12 al 26 luglio 2006. Il tempo nelle due settimane è stato generalmente buono, con un clima ottimo in quanto non caldissimo. In alcuni giorni ci sono state brevi piogge poi, tutto sereno. L’hotel: Ci ha lasciato generalmente scontenti. Pessima la direzione, l’organizzazione e la gestione, discreto il cibo. Buona e di un piacevole stile africano la struttura.
Mare: Come da aspettative (non avevamo scelto il Kenya, a luglio, per il mare…) NON eccezionale. La bassa marea non permette assolutamente di fare il bagno, mentre quando c’è l’alta le alghe sono onnipresenti. Le spiagge non sono curate e l’assillo Beach Boys è stato una sofferenza continua che, alla fine, ci ha fatto rimpiangere altre mete…
Safari: Un esperienza indimenticabile, resa ancor più emozionante dall’evento capitatoci in savana. Abbiamo fatto Tsavo Ovest – Amboseli – Tsavo Est, 4gg – 3nt.
Partenza con Neos da Roma FCO prevista alle 2:55 di mattina del 12 luglio. Già si inizia male, l’aereo parte con 2 ore di ritardo!! Ci eravamo informati preventivamente sulla qualità della compagnia visto che a noi era sconosciuta e le aspettative sono confermate. L’aereo è pulitissimo, il personale molto gentile ed il cibo discreto (meglio al ritorno). Arriviamo a Mombasa e qui, un’altra disavventura. Probabilmente perché eravamo i primi turisti della stagione, forse perché eravamo una coppietta, il tipo del controllo bagagli ci chiede 20 € per non aprirci i bagagli. Nonostante la mia insistenza nel cercare di farlo desistere, NULLA. Ci fornisce un coltello per tagliare la pellicola che avvolge i nostri bagagli ed inizia ad ispezionare, per ogni cosa che gli interessa continua a chiederci, in inglese, quanto costa? Continua… la prima, la seconda, la terza… alla quarta, preoccupati dall’eventuale ritrovamento dei tanti medicinali che avevamo portato da lasciare lì, finalmente accetta 5 € dopo essersi accontentato di un orologio di plastica che avevamo portato per regalare a qualche bambino… che dire, “leit motif” di tutta la vacanza: spillare soldi.
Usciti, un pulmino dell’agenzia ci accompagna a Watamu, 3 ore di “strada” e siamo lì. Già a Mombasa ci immergiamo in quello che era già nella nostra immaginazione. Già ammiriamo una vegetazione incantevole, sconosciuta. Persone indaffarate in mille mestieri, chi vende frutta, chi souvenir, chi ripara gomme, chi costruisce mobili, chi aggiusta motori, ma anche chi porta acqua o và a scuola. Un universo operoso in movimento. Arrivati all’Aquarius, dopo un breve cocktail di benvenuto veniamo accompagnati alla nostra camera “superior” visto che eravamo in viaggio di nozze. La camera è ben arredata, spaziosa e con una bella veranda. Bagno ampio, doppio lavandino e doppio armadio fanno la differenza. Ma, purtroppo per noi, a sera arrivano degli spiacevoli imprevisti…Ci viene detto: “ma qui siamo in Africa”… Il giorno dopo ci facciamo cambiare immediatamente stanza. Problemi risolti.
Altra nota negativa, non c’è animazione. Il Mapango (ristorante dell’hotel dove si dovrebbe svolgere la vita durante le serate e fulcro dell’animazione) è chiuso, ogni giorno ci viene detto che aprirà domani… e ci si giustifica dietro al: “ purtroppo siamo ad inizio stagione”… 2 risposte pessime.
Tra le prime escursioni fatte: Mida kreek, Marafa, la grotta dello stregone, Timboni, l’isola dell’Amore e, ovviamente Malindi. Abbiamo evitato il Safari Blu perché la richiesta ci sembrata eccessiva.
Iniziamo a muoverci per organizzare il safari. Le idee sono chiare già dall’Italia, almeno 4 giorni ed almeno 3 parchi, se troviamo un buon prezzo si fa un pensierino al Masai Mara. Contattiamo subito la persona che ci è stata segnalata da un’”Amica” conosciuta su un forum e mai consiglio fù più azzeccato. Ci fa subito una buona impressione, sia come professionalità sia come simpatia. Riusciamo a tirarci dietro Aldo e Vincenzo, due ragazzi siciliani che come noi amano la natura e gli animali. Via, deciso, Tsavo Ovest, Amboseli e Tsavo Est. Tra 2 giorni alle 4 si parte.
1° Giorno. Dopo 6 ore di pulmino entriamo allo Tsavo Ovest. La vegetazione è rigogliosa ed avvistare gli animali richiede un po’ di intuito misto ad attenzione, è un incrociarsi di colline e leggere pianure. Bellissima anche la flora.
Abbiamo soggiornato al Ngulia Lodge, un posto davvero fantastico! Dal ristorante si era a due passi da elefanti, antilopi, gazzelle e marabù, in più si pranzava con procavie e scoiattoli praticamente tra i piedi! La sera, al rientro, hanno posto della carne su di una specie di albero in attesa che arrivasse un predatore, ed eccolo, uno splendido leopardo! Che emozione… Non contenti, torniamo in camera dove sotto al nostro balcone (4-5 mt.) staziona un gruppo di elefanti, si vedono dal letto… come dormire? Impensabile! Veramente indimenticabile.
2° giorno. La mattina si parte presto, alle 7 siamo già sul pulmino, ed ecco la meravigliosa sorpresa che la natura ci ha concesso: incrociamo sulla strada un gatto selvatico con in bocca, penzoloni, qualcosa. La guida guarda bene e grida: “NO, un cucciolo di leopardo!”, il gattone si spaventa e lo abbandona sulla strada, Aldo in un attimo di pura e meravigliosa follia scende e lo raccoglie. In un balzo eccolo, è in macchina con noi. Dopo una serie di morsi e graffi, Aldo lo passa tra le braccia amorevoli di Dany che di animali si che se ne intende! (sia per lavoro che per passione) Il cucciolo sembra capirlo ed in un attimo si tranquillizza e si addolcisce, ormai sembra un cucciolo del gattino di casa, ma colori e dimensioni sono tutt’altra cosa… Le emozioni si susseguono, nessuno avrebbe mai immaginato una cosa simile, le guide ci dicono che è una cosa che non è mai accaduta e che per tutti è impensabile… Lo controlliamo, è un maschio e in buona saluta, non ha ferite. Decidiamo di consegnarlo alle guardie alla prossima e più vicina sosta, il lago.
Giunti sul posto ci guardano tutti (ovviamente) stupiti. Spieghiamo alla giovane ed inesperta guardia (non sa neanche prenderlo in braccio) come lo abbiamo trovato e gli chiediamo che fine farà. Ci spiega che a Nairobi c’è un centro di recupero animali orfani e che il baby Leopard sarà trasferito lì. Visto il morboso legame che si è creato tra il felino e mia moglie, accetta di farglielo tenere in braccio fine alla fine della visita. Giunti al termine dell’escursione troviamo un ranger più anziano e di grado superiore che prende il piccolo con se e ci ringrazia per aver salvato il baby leopard. Wow che emozione! Riprendiamo il tutto sia per attestare che lo abbiamo consegnato, sia per evitare che, appena girato l’angolo, i ranger lo rimettano in libertà in zona per non affrontare le burocrazie del trasferimento al centro di Nairobi, cosa che sarebbe stata letale per un cucciolo di un mese circa. Via, si riparte, direzione Amboseli.
L’Amboseli è fantastico sotto il punto di vista faunistico. E’ una radura sterminata con vegetazione molto bassa, quindi gli animali (un’infinità) sono visibili a centinaia di metri. E’ il parco più piccolo, ma è quello con la maggiore concentrazione di animali, da non poter riposare gli occhi. Anche qui una bella emozione, un leone e due leonesse ci attraversano la strada a pochi metri.
Qui, abbiamo soggiornato, all’Amboseli Serena Lodge. 3° giorno. Arriviamo allo Tsavo Est. Qui il paesaggio cambia di nuovo, è fantastico e secondo tutti noi il più bello. E’ praticamente un misto dei 3 parchi. Ci sono colline con vegetazione alta, pianure attraversate dal fiume Galana con vegetazione bassa e verde con palme altissime che si stagliano verso il cielo. Un mix indimenticabile di giallo, verde e blu.
Anche qui emozioni importanti, leoni e gruppi di leonesse con i cuccioli inoltre, abbiamo assistito alla preparazione alla caccia di un gruppo di leonesse che circondava una mandria di bufali cercando di isolarne uno, fino al faccia a faccia tra uno di loro e una leonessa terminato quando il bufalo accenna una carica e la leonessa fa dietro front. Il tutto da soli, senza neanche un altro pulmino, fantastico! ..Saremmo stati lì ore.
Qui abbiamo dormito al campo tendato Epiya Chepeyu (ex Bigi Camp) e questa è stata l’esperienza migliore, tornando indietro sicuramente sceglieremmo 3 notti in campo tendato, è un esperienza unica. Sembra di dormire sotto le stelle, il tutto stando nella savana ed in mezzo agli animali! Questo campo è sulle rive del fiume Galana in una posizione eccezionale, dove la notte passano tra le tende gli elefanti ed altri animali per abbeverarsi… Un sogno.
L’ultimo pranzo, all’uscita dal parco, lo abbiamo fatto al Buffalo Camp. Cucina ottima anche qui, come in generale in tutti i posti in cui siamo stati, anche questo sulla riva del fiume, dove abbiamo conosciuto 2 enormi coccodrilli che sono “addomesticati” dai camerieri del posto che spesso, la sera, gli servono carne di bufalo.
Al ritorno, abbiamo chiesto alla nostra guida, nel frattempo divenuto un Amico, di accompagnarci in un posto dove avremmo potuto distribuire la polenta ed il latte che avevamo precedentemente comprato. Ci ha accompagnato nei villaggi dell’entroterra dove abbiamo visto la VERA fame, gente svestita, a piedi nudi, che beveva in delle pozzanghere dove forse anche un ippopotamo avrebbe evitato di fare il bagno! Alla vista del latte, gli occhi gli brillavano ed i sorrisi si spalancavano. Daniela piangeva ad ogni sosta ed anche Aldo e Vincenzo, che loro malgrado sono stati coinvolti in questa “avventura”, erano colpiti ed emozionati…
Avevamo organizzato una colletta qui in Italia ed abbiamo speso tutto lì, sia per problemi di “peso bagaglio” sia per sostenere l’economia locale. Tre giorni dopo siamo ritornati, io Dany ed il “nostro nuovo Amico”. In 2 giorni abbiamo distribuito 240 Kg. Di polenta (piatto base dell’alimentazione Keniana), 240 brikki di latte, vestiti, scarpe, biscotti, penne e colori. I Beach Boys. Durante il nostro soggiorno molti hanno fatto i safari con i BB, ad alcuni è andato tutto Ok, altri hanno avuto problemi più o meno grandi. A qualcuno hanno cambiato le sistemazioni pattuite, ad altri, peggio ancora, gli hanno cambiato il Safari (da Est + Ovest a Ovest + Amboseli) perché erano due coppie che andavano in posti diversi. In più, la mattina alle 3, pronti a partire, gli hanno chiesto soldi in più, ottenendo solamente la rinuncia di entrambe le coppie. Ecco il problema di alcuni BB, la serietà. Magari, per mantenere il prezzo basso vi portano a dormire in posti molto economici quindi, consiglio, specificate bene dove volete soggiornare e cercate di pagare la metà alla partenza ed il resto man mano che arrivate nei Lodge/Campi.
Infine, I B.B. Sono stati INSOPPORTABILI, ci hanno reso la vacanza un inferno!! Addirittura l’ultimo giorno Daniela si è messa a rimproverarli perchè in 14 gg. Non eravamo riusciti a fare un giro da soli né a Watamu né in spiaggia, da non credere! Mi dispiace, ma non credo a chi dice che lo fanno per fare 2 chiacchiere. Ci hanno assillato! Safari, souvenir, parei, targhe, portachiavi, murene, stelle marine, quadri ecc… il tutto, solo per spillarci soldi o farci acquistare qualcosa! E’ stato il lato MOLTO negativo di tutta la vacanza, davvero un invito a non tornarci più.
…Ma per fortuna, il Kenya non è solo questo.
E’ grandi animali, grandi stelle ma, soprattutto, GRANDI persone.
Non prendeteci per cinici per quello che stiamo per dirvi: Non date soldi ai bambini (smettono di andare a scuola per stare dietro ai turisti), se volete fare beneficenza fatevi accompagnare nei villaggi lontano dal turismo, lì c’è FAME! Ovviamente, contestualizzando, a Watamu o a Malindi non c’è FAME, con il turismo un po’ tutti vivono decentemente, mentre nei villaggi sperduti spesso mangiano solo frutta per 4 giorni.
Se avete medicine da dare, anche per quello, appoggiatevi a qualcuno di fiducia altrimenti vanno a finire sul mercato. Non accettate droghe! Chi ve le vende poi và a denunciarvi spartendosi con la polizia la “mazzetta” che riesce a scucirvi il poliziotto (le pene Keniane sono molto severe e la corruzione imperversa!).
Malaria. Dopo un iniziale decisione di non far nulla, la Tv ci ha spaventati. Nel giro di 2 settimane, 2 morti di malaria ed allora, MALARONE. Lo abbiamo preso in Olanda risparmiando un bel po’ di soldi… Tornando indietro, non la rifaremmo. Basta un po’ di Autan e la profilassi comportamentale (abiti lunghi la sera), soprattutto al mare. In Safari, a luglio, nessuna zanzara! In più, sul posto è possibile acquistare il farmaco che cura la malaria, ormai lì non vanno più neanche in ospedale e ci sono persone che si sono ammalate anche più volte. .Consiglio anche di comprare in loco il test antimalarico.
MA QUESTA RESTA UNA SCELTA DEL TUTTO PERSONALE La vacanza è finita con il rientro in Italia con addirittura (da non credere!!) 45 min. Di anticipo!! In ultimo vorremmo ringraziare: Marisa, per la grande disponibilità e serietà profusa nel risolvere i nostri problemi di alloggio.
Silvia, per averci consigliato bene e per essere stata sempre disponibile per tutti i nostri dubbi; Aldo e Vincenzo, per essere stati degli stupendi compagni di viaggio, permettendoci di condividere con altre persone le nostre emozioni ed il nostro modo di intendere il Safari e la natura, con i suoi tempi e i suoi mille segreti; “Il nostro nuovo Amico”, per la sua professionalità quale guida, la sua simpatia, la sua cultura vasta, ma soprattutto il suo GRANDE cuore. Ai siti dedicati ai viaggiatori, che permettono a migliaia di viaggiatori di iniziare il viaggio… Già con la mente. A presto, Kenya!! Luca & Daniela