Kenya… Natura e… Libertà

Siamo partiti da Roma con un volo eurofly by Alitalia, quasi 8 ore di viaggio ma non sentiti assulutamente. L'aereo era bellissimo e offriva di tutto : stereo con cuffie per tutti, tv dinanzi ad ogni poltrona dove poter vedere film in 1 visione e video giochi, musica, programmi vari. Insomma aereo super accessoriato. Siamo giunti a Monbasa nel...
Scritto da: Maria Sessa
kenya... natura e... libertà
Partenza il: 19/09/2004
Ritorno il: 26/09/2004
Viaggiatori: in coppia
Spesa: 2000 €
Siamo partiti da Roma con un volo eurofly by Alitalia, quasi 8 ore di viaggio ma non sentiti assulutamente. L’aereo era bellissimo e offriva di tutto : stereo con cuffie per tutti, tv dinanzi ad ogni poltrona dove poter vedere film in 1 visione e video giochi, musica, programmi vari. Insomma aereo super accessoriato. Siamo giunti a Monbasa nel tardo pomeriggio dove abbiamo trovato gli assistenti IGV Club ad attenderci. Ci attendevano anche 2 ore di transfer per Watamu dove sorgeva , nel bel mezzo di una giungla selvatica e direttamente sul mare cristallino, il fantasmagorico villaggio della IGV Club , il Blue Bay.La strada per il villaggio è stat una delle cose che mi hanno impressionato: gente povera in catapecchie fatte di fango e terriccio che, però, sorridevano, salutavano ed erano felici di vedere tutti noi…Intorno immense piantagioni di cocco, tè e caffè e scimmiette simpatiche che saltellavano da un ramo all’altro con a 2 passi da loro gente impegnata nella vendita di prodotti agricoli locali. Un’armonia di colori e contrasti che mi hanno affascinata sin dal primo giorno. Una volta giunti al villaggio ad attenderci c’era un fersco aperitivo alla frutta e tutti gli animatori, simpatici, cordiali e non ossessivi, come capita con altri operatori. Le camere stupende, lussuose , con letti a baldacchino e mobili in legno massiccio, ma la cosa + interessante sono stati i tetti degli alloggi, i cosiddetti tetti makuti fatti di legno e foglie di banano. La prima cosa che abbiam fatto una volta giunti al villaggio è stata una lunga passeggiata sulla spiaggia: ragazzi che spettacolo!!!! Acqua cristallina e sabbia bianca, caraibica con tanti granchietti bianchi che dinanzi ai nostri piedi creavano profondi fori nella sabbia x nascondersi.Premetto che 1 settimana è troppo poco per godersi la vera Africa, però noi abbiam cercato di fare le escursioni giuste atte a farci conoscere le sue bellezze naturali e culturali, anche se nel giro di pochi giorni. Da fare sicuramente il Safari blu, adatto soprattutto agli amanti del mare e dei fondali. Con una barca siam partiti da Malindi verso le 3 barriere coralline poste a varie distanze dalla costa: uno spettacolo davvero straordinario, stelle marine giganti e pesci variopinti di ogni genere hanno reso questa gita entusiasmante. Dopo la gita in barca, pranzo a casa della sig.Ra organizzatrice del Safari ( Napoletana, ma trasferitasi in Kenya da oltre 15 anni xchè innamorata del posto e della gente) pranzo a base di pesce , ovviamente, con grosse aragoste e frutta tropicale. Riposino sulle morbide amache della villa e spettacolo kenyota con danzatori e musicisti…Indescrivibile. Altra gita da fare , il Safari questa volta direttamente nella Savana, consiglio di fare almeno quello di 2 giorni con pernottamente nelle tende direttamente nella Savana xchè gli animali, solitamente , escono di notte x recarsi al fiume ad abbeverarsi e lì, tra il rossore del tramonto e le sagome degli elefanti, i leoni , le giraffe c’era davvero da restare incantati, esterefatti. Altra escursione interessante è stata quella nella fabbrica di legno, dove tagliano, lavorano e intarsiano il pregiato ebano dando vita a sculture a dir poco straordinarie. Non lasciate l’Africa senza aver acquistato almeno un paio di oggetti in ebano ( quelli grandi sono dei veri e propri pezzi d’arredamento) , le tele dipinte dai Masai, tribù che vive nella Savana , pietre semi preziosee ,da non dimenticare, i dipinti Batik, ottenuti con tecniche a cera persa. Per gli amanti dell’artigianato etnico sono reperibili daghe, lance e machete da dichiarare all’arrivo in Italia. Non preoccupatevi per la lingua, lì oramai conoscono + l’italiano che l’africano e accettano l’euro ad occhi chiusi. Potrete barattare e contrattare e non fermatevi al primo prezzo xchè con un pò di bravura riuscirete a scendere di parecchio.Posso solo concludere dicendo che io e il mio ragazzo siamo stati benissimo e ci ritorneremo di nuovo, stavolta però per 2 settimane. Bacioni MARIA


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