Kenya: ho preso il mal d’Africa
Jambo a tutti!!! Dopo un anno di lavoro, avendo fatto solo 5 giorni di ferie, ho deciso di partire, destinazione ignota, parto da solo perché nessuno dei miei amici può in quel momento. Giunto in agenzia di viaggi, della quale mi servo già da 3 anni e mi trovo molto bene, gli dico che ho bisogno di relax e di mare, mi trova un hotel in Kenya,...
Jambo a tutti!!! Dopo un anno di lavoro, avendo fatto solo 5 giorni di ferie, ho deciso di partire, destinazione ignota, parto da solo perché nessuno dei miei amici può in quel momento. Giunto in agenzia di viaggi, della quale mi servo già da 3 anni e mi trovo molto bene, gli dico che ho bisogno di relax e di mare, mi trova un hotel in Kenya, ok è andata. Partenza il 23 novembre da Fiumicino alle 22.20, arrivo a Mombasa verso le 7 ora locale, dopo aver superato i controlli all’aeroporto, con l’addetto che voleva un souvenir dall’Italia, mi aspettano 3 ore di pulman per Watamu, strada terrificante, tutta una buca. Giunto all’Hotel Sun Pal, molto carino e familiare, buona cucina, vado subito in spiaggia per vedere il mare e faccio conoscenza con i Beach Boys, ragazzi del luogo che cercano di venderti tutto, dai safari alle collanine, simpatici, ma molto insistenti, cosa che dopo qualche giorno stanca. Meglio non dargli troppa confidenza fin dall’inizio. Mare stupendo, spiaggia bellissima davanti all’isola dell’amore, a mio avviso la più bella di Watamu (visto che molta gente di altri villaggi veniva al mare da noi), con un gioco di alta e bassa marea che creava scenari diversi nell’arco della giornata. Faccio subito amicizia con gli altri italiani del villaggio. Passo due giorni di mare in completo relax, ore in acqua e passeggiate negli isolotti che si formano durante la bassa marea, giro nel villaggio di Watamu, la gente del posto cordiale e simpatica, ma sempre un po’ troppo insistente. La sera spettacoli dell’animazione dell’albero e visita ad un villaggio africano in cui vivono in capanne di fango e legno senza energia elettrica, dove i ragazzi del luogo fanno una danza tipica, comunque impensabile credere che nel 2006 ci sia chi vive ancora cosi, e in tale stato di povertà. Poi partenza per 2 giorni di safari, organizzato all’interno dell’albergo, sveglia alle 4, 4 ore di pulmino, sempre su strade inesistenti, arrivo allo Tsavo Est, li scopro la meraviglia della savana, il verde intenso della savana, alla fine della stagione delle piccole piogge è bellissimo, anche se fornisce maggiori nascondigli per gli animali (non ne abbiamo visti tantissimi), abituato a vedere la savana con poca vegetazione nei documentari. La sera si dorme in un lodge, in una riserva privata attaccata allo Tsavo, safari notturno, esperienza indimenticabile, poi a letto. Sveglia alle 5.30 per vedere l’alba, uno spettacolo indescrivibile!!!!!!!! Vengo contaggiato anch’io dal “mal d’Africa”!!! Di nuovo safari e nel pomeriggio si riparte per Watamu, siamo passati in mezzo a dei villaggi africani, dove ho visto la vera povertà, con molti bambini che correvano dietro il pulmino chiedendoci caramelle, penne, vestiti… Arrivo in hotel dopo 6 ore di strada, che era di tutto tranne una strada, la sera anche se stremati dalla stanchezza, c’è la cena a base di piatti tipi africani, molto buoni. La mattina dopo, escursione in mare, bagno con i delfini e snorkeling , bellissimo, giro lungo la costa fino a Mida Creek a vedere le mangrovie e i fenicotteri rosa. Il pomeriggio piovoso siamo andati a portare un pò di spesa, fatta nel villaggio di Watamu, in un orfanotrofio indicatoci dall’albergo, esperienza forte e toccante. La sera spettacolo con un gruppo di masai che fa delle danze tipiche.
Ultimo giorno di mare, e ultimo assalto dei beach boys, a cui ho regalato ciò che non mi serviva più, poi la mattina dopo sveglia alle 3 partenza per Mombasa, in aeroporto la solita mancia di 5 euro all’addetto dei controlli perché anche se non hai nulla di irregolare non ti fa partire. Arrivo in Italia il 1 dicembre verso le 16. Il Kenya è un paese stupendo, mare è savana indimenticabili, purtroppo un paese dove esiste ancora molta povertà. Torno dal viaggio con oltre 400 foto fatte e qualche souvenir. Quando si torna da un viaggio si torna sempre con qualcosa in più dentro, le esperienze vissute in questo viaggio mi hanno arricchito molto, e anch’io ho preso il famoso “mal d’Africa”!!! Il Kenya è un luogo magico e spero di tornarci molto presto! Ricky